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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Marzo 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 34
ORDINE DEL GIORNO 2019-00053
(ODG N. 7/2019) "RICADUTE DELLA LEGGE 132 DEL 1 DICEMBRE 2018 'DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE E IMMIGRAZIONE, SICUREZZA PUBBLICA'" PRESENTATA IN DATA 9 GENNAIO 2019 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Proseguiamo adesso i nostri lavori con la discussione congiunta dei punti 12 e 13. Il
punto 12 è il meccanografico 201900053, presentata dal Capogruppo Tresso, Artesio,
Canalis:
“Ricadute della Legge 132 del 1° dicembre 2018 ‘Disposizioni urgenti in materia di
protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica’”

SICARI Francesco (Presidente)
È stato presentato anche un emendamento dal Capogruppo Tresso, e il punto numero
13, la proposta di mozione, meccanografico 201900616 presentata da Iaria ed altri:

“Modifica dei criteri per l’assegnazione dei permessi di soggiorno da parte delle
Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale”

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. L’ordine del giorno che ho presentato, sottoscritto anche da altri
colleghi, riprende il tema che avevamo già trattato in merito al Decreto Sicurezza,
cosiddetto Decreto Salvini, che nel frattempo è stato approvato ed è diventato legge.
L’iter parlamentare per altro previsto una, diciamo, un’approvazione abbastanza rapida
di questo Decreto, il Governo ha posto la fiducia e di fatto il D.D.R. è stato convertito in
Legge all’inizio di dicembre, senza neanche discutere una gran quantità di emendamenti
che erano stati sottoposti. Ora, il tema è di nuovo quello che già avevamo posto con un
ordine del giorno che appunto, riguardante il Decreto, era stato approvato a
maggioranza e che riguarda l’impatto che questo Decreto può comportare nei confronti,
in particolare delle città, il tema di cercare di addivenire ad una concertazione, che per
altro deve avvenire sotto il perimetro, sotto l’egida dell’ANCI, nell’aprire un confronto
con le città, per valutare le ricadute, appunto, della Legge, in termini di impatto
economico, sociale e di sicurezza dei territori. Molto brevemente riassumo il fatto che,
come è noto, la Legge in oggetto elimina la possibilità per le Commissioni territoriali, di
valutare la sussistenza dei gravi motivi di carattere umanitario nel concedere il diritto di
asilo. Ora, l’abrogazione, appunto, del riconoscimento dei gravi diritti di carattere
umanitario fa sì che una gran parte delle domande presentate di accoglimento
dovrebbero di fatto non arrivare appunto al rilascio di questo diritto e di fatto questo ha
un’ulteriore elemento che è stato articolato nell’articolo, appunto 13 della Legge 132
che nega la possibilità d’iscrizione all’anagrafe per i titolari di permesso di soggiorno
che richiedono asilo per tutto il lasso di tempo che riguarda appunto il lavoro svolto,
l’iter procedurale svolto dalla Commissione. Ora, sapendo che i tempi per concludere i
lavori della Commissione sono di fatto molto lunghi e statisticamente non sono mai
inferiori ai tre anni, di fatto il non riconoscimento dell’iscrizione all’anagrafe, preclude
anche la possibilità diciamo, dell’esercizio di alcuni diritti sociali, quali in primis il
diritto alle cure mediche. Cioè, è ovvio che non verrà negata un’assistenza a un pronto
soccorso di una persona che, trovandosi in questo stato, si reca per delle cure di
carattere grave, ma di per sé non verrà neanche concesso, diciamo, la possibilità di
avere un medico di famiglia, così come altri diritti fondamentali quale per esempio la
possibilità di diritto allo studio, alla formazione professionale e quant’altro. Sappiamo
che per altro alcune realtà anche cittadine, di altre città d’Italia si sono opposte con
fermezza a questo principio, anche negando la possibilità di applicare la legge, ma in
particolare alcune Regioni, tra cui la Regione Piemonte, hanno avviato una procedura
nei confronti della Corte Costituzionale, di richiesta, appunto, di verifica della
costituzionalità della Legge stessa. Premetto che l’emendamento che ho presentato
riguarda, appunto, semplicemente una revisione del testo in cui veniva richiamato che
era in corso di valutazione da parte della Regione Piemonte la possibilità di ricorrere
alla Corte Costituzionale, nel frattempo invece la Regione ha avviato questa procedura e
quindi l’emendamento semplicemente dice che appunto la Regione, avendo ritenuto che
sussistono i fondamentali giuridici, ha esplicitato il ricorso alla Corte Costituzionale. Vi
sono quindi tutta una serie di motivazioni per cui io ritengo che sia necessario
addivenire ad una maggiore concertazione con le città. Ribadisco ancora un concetto
che già era stato ampiamente sviluppato, cioè il fatto stesso che, era stato sviluppato
anche in Commissione, che negare la residenza anagrafica, di fatto va contro un
principio di sicurezza, perché di fatto non si potrà poi più avere anche una mappatura
delle persone che di fatto si trovano in questa situazione. Vi sono poi tutta una serie di
motivi che sono richiamati anche nella parte in narrativa, per cui Torino in particolare,
che diciamo, ha avuto anche un percorso virtuoso negli anni di favorire dei processi di
inclusione sia tramite progetto SPRAR, sia con tutta una serie di iniziative che la Città
aveva messo in essere, si vede poi negare tutta una serie di possibilità, invece, o meglio,
di percorsi che erano stati attivati dalla messa in atto di questa Legge. Nella parte
impegna si chiede quindi in sostanza, come già detto, due punti: di chiedere al Ministro
dell’Interno e al Governo di aprire un confronto con ANCI e con la Città di Torino,
insieme alle altre città italiane, per valutare le ricadute della Legge in termini di impatto
sul territorio e oltretutto, nell’ambito di questo confronto, ribadire la necessità di
garantire l’iscrizione anagrafica per tutti gli stranieri in possesso di permesso di
soggiorno, in modo da consentire l’esercizio dei diritti costituzionalmente previsti, oltre
che necessario il ruolo di governo del territorio.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Capogruppo Tresso.
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