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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Marzo 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 31
ORDINE DEL GIORNO 2018-05290
"SOSTEGNO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA TORINO-LIONE" PRESENTATA IN DATA 12 NOVEMBRE 2018 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Intervengo, Presidente, esclusivamente per far registrare a verbale che la posizione del
Gruppo Consiliare Torino in Comune è quella confermata con il voto dato il 29 ottobre
sulla proposta di ordine del giorno, avente prima firmataria la Consigliera Ferrero che
dichiarava la posizione del Comune di Torino contraria alla realizzazione del TAV e per
motivare, rispettivamente e simmetricamente, il voto contrario ai due documenti che
sono in discussione in questo Consiglio. Non spenderò diversamente dai colleghi del
Movimento 5 Stelle altre parole per motivare le ragioni della mia contrarietà alla
realizzazione del Treno ad Alta Velocità, perché la storia ricostruita dalla collega
Albano rispetto all’iniziativa del movimento No TAV mi ha fatto ricordare quanti
chilometri ho percorso nella mia vita e perché il riferimento del collega Giovara a quegli
amministratori che, pur operando all’interno di coalizioni di Centro Sinistra, si sono
mantenuti No TAV, mi ha fatto ricordare le mie esperienze nella Giunta Bresso e nella
precedente Giunta Saitta. Quindi, dal punto di vista della continuità della posizione
politica non ho particolari ragioni per continuare ad argomentare la coerenza della mia
posizione. Devo dire, purtroppo, che quello che mi deprime in questo particolare
momento è l’assoluta debolezza della politica. Una debolezza della politica che non
seppe motivare le ragioni per le quali si sarebbe dovuto intervenire, per coloro che
sostenevano la necessità dell’opera, nella realizzazione dell’Alta Velocità, perché a
qualunque studente del primo anno di una facoltà di Politecnico, si spiega che per
valutare l’opportunità di un’opera non si valuta un singolo progetto, ma si valutano le
diverse alternative, compresa l’opzione zero, e chi è onesto intellettualmente ricorderà e
avrebbe dovuto ricordare in quest’Aula, non soltanto ora, che l’uscita dall’Osservatorio,
da parte di numerose Amministrazioni Comunali, derivò esattamente dal fatto che
l’Osservatorio rifiutò di tenere in considerazione l’opzione zero. Ma per valutare, con
quella che si chiama tecnicamente un’analisi multicriteria, l’opportunità di un’opera o di
alternative a quell’opera, si sarebbe dovuto conoscere con esattezza quali fossero gli
obiettivi politici di realizzazione di quell’opera, ed è mancata esattamente la politica,
perché la politica ha continuato ad alternare su un’idea di Alta Velocità passeggeri e
merci, poi ha capito che non poteva essere passeggeri e merci, Alta Velocità delle
merci, chiamando in causa il modello svizzero, ma chiamando in causa il modello
svizzero, si sarebbe dovuto prendere atto del fatto che, accanto ad un’operazione di
scelta di assi di carattere viabilistica, venivano anche adottati dei provvedimenti, come
ci ricordava precedentemente il Consigliere Tresso, che andavano a disincentivare il
trasporto su gomma, anche con politiche e operazioni di carattere fiscale. Ma come si fa,
in uno Stato come il nostro, nel quale ci si sgomenta se si introducono delle eco tasse
sulla produzione di veicoli inquinanti, poi andare a sostenere che per disincentivare il
transito su gomma, si sarebbe dovuto seguire il modello svizzero? Allora non potevano
più andare bene solo le ragioni di carattere trasportistico e si tirano in ballo le questioni
dello sviluppo, dello sviluppo nel Nord Ovest e quindi l’unica prerogativa per
sviluppare le regioni del Nord Ovest è quella della realizzazione dell’Alta velocità. Ma
davvero? Ma davvero? Ma davvero la politica sa dire soltanto questo? E quindi, quando
la politica non sa dire, allora si rifugia nelle valutazioni di carattere tecnico, le quali
valutazioni di carattere tecnico, fanno quello che possono nell’ambito del loro mandato,
cioè valutano l’unica opzione e anche quella valutazione è stata una valutazione di
carattere negativo, ma mi spiace dire che anche la soluzione di ieri, dell’altro ieri e di
oggi di cui stiamo parlando, cioè la clausola di dissolvenza è a sua volta una soluzione
tecnica, perché la politica non ha il coraggio di parlare, è una politica che non ha il
coraggio di esprimersi al punto tale che noi siamo qui oggi a votare due documenti di
senso opposto rispetto al pronunciamento del 29 ottobre di cui, uno, il primo
presentatore è così convinto della necessità che non c’è più, l’altro, il secondo, dichiara,
udite udite, quale forza muscolare della politica, di impegnare la Sindaca e la Giunta
Comunale a rappresentare al Governo le intenzioni e le posizioni delle associazioni
imprenditoriali, delle Organizzazioni Sindacali e dei rappresentanti del mondo
produttivo, non le proprie, quelle di quelle organizzazioni. D’Altronde, quando una
politica è contenta di essere invitata ad una manifestazione, purché il politico si renda
irriconoscibile nella partecipazione ad una manifestazione di piazza, abbiamo detto tutto
riguardo alla politica. Quindi Presidente, con questo sconforto io annuncio il voto
contrario ai due documenti portati a prima firma dal collega Napoli, dal collega Lo
Russo, quello del collega Rosso non si discute perché manco si è presentato, e confermo
quindi la continuità con la mia posizione del 29 ottobre.

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