Interventi |
GIOVARA Massimo Eccoci. Sarò molto più breve e non così dettagliato, perché credo che i dettagli in questi anni siano venuti fuori ampiamente e a questo punto, tanto anche se viene fuori un’analisi costi benefici, viene smentita da chi vuole l’opera, denigrando chi ha stilato un’analisi costi benefici dal punto di vista scientifico. Noi siamo ancora No TAV. Non speriamo nella grande opera definitiva che risolva i problemi aziendali dell’Italia, tema che in Italia è sempre stato molto presente, le aziende italiane, soprattutto quelle più grosse sono sempre prosperate grazie ad aiuti statali e quindi credo che qui siamo ancora nella sindrome ottocentesca, o novecentesca, della speranza dello Stato che, mettendo soldi dei cittadini può risollevare le sorti delle aziende che non sono in grado di farli da soli con la concorrenza, perché in Italia la concorrenza tra grandi aziende è una chimera, lo vediamo da grandi aziende che non cito, che poi vanno sul mercato internazionale e non riescono a fare i numeri. Si è detto che il Governo mente perché contemporaneamente ha due posizioni distanti. E’ stato detto che la posizione del Governo è truffaldina e menzognera, allora io vorrei ricordare nella storia di questo Paese, nella storia della TAV, che abbiamo avuto ad esempio un rappresentante del Partito Democratico, che si chiamava Matteo Renzi, e forse lo è ancora, perché ha dei parlamentari nominati sotto di lui, che diceva che la TAV, lo ripetiamo ancora, perché forse non se lo ricordano i colleghi del PD, la TAV era inutile; e abbiamo avuto anche una governatrice del Piemonte che aveva, all’interno della sua maggioranza, dei sostenitori No TAV e questo ha creato anche delle polemiche. Quindi, molti di noi sono stati No TAV, sia il Partito Democratico, che il Movimento 5 Stelle, ma anche la Lega è stata no TAV, perché infatti stanno girando a manetta, scusate la parola, immagini di Salvini con maglietta No TAV, eccetera, eccetera. Quindi siamo tutti stati un po’ No TAV, veniamo un po’ da lì, però poi ad un certo punto qualcuno decide di non esserlo più e di diventare fermamente convinto Sì TAV, ed è interessante, perché si preferisce investire miliardi di euro in un’opera che si costruirà chissà quando, mentre invece si è contro il Reddito di Cittadinanza, che sono sempre miliardi di euro che vanno direttamente ai cittadini. Quindi, quando si tratta di costruire la grande opera definitiva che smuove il mercato, si è tutti d’accordo, diciamo, in gran parte del Parlamento; quando invece si parla di Reddito di Cittadinanza, che sembra anche vagamente una manovra di sinistra, no, sono tutti contro, anche i Sindacati sono contro il Reddito di Cittadinanza. Io spero che i cittadini se ne facciano una ragione di che cosa succede. Il benaltrismo, e certo, hanno ragione i pendolari che hanno dei problemi, è vero che ci si mette un sacco di tempo al Sud e le infrastrutture non funzionano, ma questo è benaltrismo. Ecco, io penso che quando non ci sono i soldi il benaltrismo diventi una virtù, perché ce ne siamo accorti qui a Torino, quando abbiamo trovato il bilancio in certe condizioni, che tutto insieme non si può fare, e siccome il Governo italiano tanti soldi non li ha, e ce lo dite giustamente anche voi: “Non ci sono i soldi per il Reddito di Cittadinanza, mandate in bancarotta lo Stato”, allora bisogna trovare delle priorità, e noi crediamo, forse ci sbagliamo, che la priorità non sia la TAV, non è la TAV. La priorità sono le infrastrutture del Sud, sono le infrastrutture di cui hanno parlato i miei colleghi, sono tantissime cose su cui non vi state concentrando, e io vi consiglio di concentrarvi su queste tantissime altre cose che si possono fare, insieme, le possiamo fare insieme, ma non è la TAV. Grazie Presidente. |