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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Marzo 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 31
ORDINE DEL GIORNO 2018-05290
"SOSTEGNO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA TORINO-LIONE" PRESENTATA IN DATA 12 NOVEMBRE 2018 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
FORNARI Antonio
Grazie. Sì, io non voglio ripetere quanto già detto di colleghi, però mi piacciono i
numeri e quindi volevo solo sottolineare la questione dei numeri che, secondo me, è
fondamentale. Noi parliamo di un tunnel di 57,5 chilometri e l’accordo capestro
stipulato nel 2012 dall’allora Presidente Berlusconi che poi si giustificò dicendo: “Eh,
dobbiamo pagare questo tunnel ai francesi”, fissò quest’accordo stipulando, prevedendo
che cosa, che su una tratta di 57,5 chilometri e quindi, per 45 chilometri in Francia e per
12,5 chilometri in Italia, quindi quasi l’80% di questo tunnel si trova in Francia, quindi
80% in Francia, 20% in Italia, uno dice okay, la ripartizione dei costi seguirà un po’ i
chilometri del tunnel. E no! Invece la ripartizione dei costi qual è, è che il 58% lo paga
l’Italia e il 42% lo paga la Francia. Io sinceramente quest’accordo non l’ho capito, cioè
ancora adesso, magari adesso a chiederlo a Berlusconi mi sembra troppo, perché lo
vediamo che è un po’ in difficoltà, ormai ha una certa età, però me lo spieghi ancora
qualcuno dei sostenitori. Com’è possibile andare a dire che un tunnel che è per più di
due terzi in Francia, anzi, più di due terzi, è quasi l’80% in Francia, e il 20% in Italia,
allora la ripartizione dei costi è il contrario e dobbiamo pagarlo noi. Qui si parla di
danno erariale, magari qualcuno lo conosce. Noi andiamo a costruire un tunnel ai
francesi. Il Vicepremier Salvini per le europee, anziché “prima gli italiani”, dovrebbe
dire “prima i francesi”, perché oramai noi andiamo a costruirgli un tunnel, spendiamo
circa 2 miliardi di fondi italiani, non si parla dei contributi europei, esclusi i contributi
europei, fondi dello Stato Italiano, per costruire un tunnel in Francia. Se per voi questa
sembra una cosa normale... Io mi auguro veramente che il Presidente Conte ha preso
quest’impegno, vada a parlare con Macron, vada a parlare in Europa, vada da chi deve
andare, perché sinceramente continuare a sostenere un accordo del genere... Cioè, va
bene tutto, dobbiamo farla, però almeno non costruiamo il tunnel ai francesi, almeno
questo, cioè almeno la base, non spendiamo soldi pubblici per costruire un tunnel in
Francia. Cioè, veramente, perché per forza che i francesi sono favorevoli, gli facciamo
un tunnel. Cioè, questi non tirano fuori un euro, fino adesso non hanno tirato fuori un
euro i francesi, i soldi li stiamo tirando fuori solo noi italiani, gli costruiamo un tunnel a
loro e poi ci dicono “E’ importante per l’Europa”, per forza, vorrei vedere il contrario,
chi è che non direbbe di no, gli costruiscono un tunnel gratis. Quindi, almeno su questo,
almeno su questo, io mi auguro che il Presidente Conte vada da Macron e chiaramente
gli dica: “Guarda, io sinceramente un accordo del genere, non posso tornare in Italia con
una roba così e dire vi costruiamo il tunnel gratis, cioè un tunnel che si trova in Francia
lo dobbiamo pagare noi”. Almeno su questo, se no poi non possiamo andare in giro a
dire “Prima gli italiani, facciamo gli interessi dell’Italia”. Qui facciamo gli interessi
della Francia, costruiamo un tunnel a loro, un tunnel, che ripeto 45 chilometri in
Francia, 12,5 in Italia, ripartizione delle risorse, ripartizione di chi deve sostenere i
costi: 58 li deve pagare l’Italia, 42 la Francia. Qualcosa che non è accettabile! Ci
prendono in giro in tutta Europa. Ci prendono in giro perché dicono: “Ma ‘sti italiani
sono veramente fessi, pagano ai francesi un tunnel che si trova nel loro territorio”.
Almeno su questo, almeno non facciamoci prendere in giro per l’Europa. Qualcuno
diceva che ci prendono in giro per l’Europa, per forza, costruiamo i tunnel agli altri.
Cioè, almeno su questo, almeno su questo, se veramente dobbiamo riprendere un lustro
a livello europeo e farci riconoscere, almeno non paghiamo i tunnel agli altri. Se
dobbiamo fare le opere pubbliche, facciamole in Italia, con soldi italiani, ma non
facciamole in Francia con soldi italiani, visto che già le risorse sono poche. Almeno su
questo io mi auguro che il Presidente Conte porti a casa qualcosa.

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