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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Marzo 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 31
ORDINE DEL GIORNO 2018-05290
"SOSTEGNO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA TORINO-LIONE" PRESENTATA IN DATA 12 NOVEMBRE 2018 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
FERRERO Viviana
Grazie, Presidente, io le vorrei raccontare una storia. La TAV Torino-Lione non è una
linea così definita come si è cercato in questi 29 anni di farla passare. La Lisbona-Kiev
era una fantasia tanto quanto la Transmediterranea, il Corridoio 5. Ci sono stati 7
tracciati e 9 governi, invece la battaglia di un piccolo territorio che si opponeva ad una
grande opera, un’opera sfuggita al controllo ed alla condivisione col territorio che
attraversava, è diventata una battaglia nazionale, la più grande battaglia ambientalista
del 2000. E noi qui, in questa Sala, ne facciamo parte. E una grande opera come la
Torino-Lione non si ferma o si modifica, come non si spegne una centrale nucleare
girando semplicemente una manopola, ci vuole tempo per ripensare il progetto, così
come è stato scritto nel nostro accordo di Governo. E l’alternativa sappiamo esserci ed è
la linea esistente. I traffici sono in calo dal 1997 sino ad ora e le merci devono viaggiare
puntuali e non sicuramente veloci e le merci che necessitano di velocità speciali sono
proprio quelle che necessitano di ripensamento in filiere locali, in nuovi modelli di
sostenibilità, di produzione e di consumo, le economie circolari, il chilometro utile, le
città che si producono il cibo e la tutela dei beni comuni. La contrarietà all’attuale
tracciato e ai precedenti tracciati è la volontà di favorire le economie locali, di favorire
la mobilità locale e di non dissipare risorse in un momento in cui le risorse sono poche e
non possiamo permetterci di sprecarle. L’analisi costi-benefici, lo dobbiamo ricordare
qui in questa Sala, c’è stata, finalmente c’è stata, ed era assolutamente scontata.
Riesamineremo le spese, le risorse, per non fare più errori, per non sprecare tempo. Non
vi è necessità né urgenza di lanciare alcun bando. Dell’analisi costi e benefici, e io
rivendico che nel momento proprio del nostro mandato qui a Torino, in una battaglia
che dura 29 anni, nulla è perso e nulla è vinto, ma vincono i significati, i significativi
cambiamenti di passo, la necessità di cambiare i soggetti che hanno guidato un percorso
tanto inaccettabili come l’osservatorio, quanto inconcludente, se pensiamo che in 29
anni è stato realizzato zero, zero e ancora zero della linea principale. L’accordo tra Italia
e Francia, durante il Governo Berlusconi, era estremamente sbilanciato, non sarà facile
ripensare il percorso e gli accordi, non c’è da sventola ipocriticamente, diciamo, il
referendum. Lo sappiamo che i bandi internazionali non sono soggetti a referendum.
Invece vanno ascoltati finalmente i tanti soggetti che hanno contrastato questa follia
degli scavi a tutti i costi, i tecnici No TAV, il popolo No TAV, il Movimento No TAV.
L’attesa sia utile a costruire momenti di progettazione condivisa con i territori che non
possono e non devono subire più l’arroganza della politica. Non sarà facile fermare
questo tracciato, nessuno ci ha mai detto che lo sarebbe stato, ma resta il percorso, la
storia che ci appartiene e che rivendico in questo momento. E voglio ricordare qui una
poesia di Kostantinos Kavafis, che si chiama Itaca, che dice: “Quando ti metterai in
viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga. Se la trovi povera, non per
questo ti avrà deluso. Itaca ti avrà dato un bel viaggio e non per questo ti avrà deluso. Il
No TAV è un viaggio di consapevolezza che non finisce in questo momento, mille e
una battaglia No TAV della sostenibilità e della legalità”.

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