Interventi |
ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Io sono contenta, è stato evocato da alcuni colleghi di Minoranza le manifestazioni che si sono tenute negli ultimi mesi a favore del TAV. Io sono contenta che finalmente i favorevoli all’opera scendano in piazza per cercare di far sentire le proprie ragioni, perché il movimento No TAV sono 25 anni che porta migliaia e migliaia di persone per le strade della Valle, per le strade di Torino e in tutta Italia per ribadire il fermo, no, all’opera. No, com’è già stato spiegato, che è giustificato dagli studi, che il Movimento No TAV va portato avanti, che ha sempre presentato dai numeri e dai dati che sono stati presentati in questi anni. Il movimento No TAV sono 25 anni che riempie le piazze, a partire dalla prima manifestazione, quella dell’11 marzo 1995 dove manifestarono, appunto, contro l’alta velocità a Firenze. Il 2 marzo 1996, 4.000 persone con Sindaci e Presidenti delle Comunità Montane. Il 28 marzo ‘98, 10.000 in corteo a Torino. Il 31 maggio 2003 almeno 15.000 persone sfilano in corteo da Borgone a Bussoleno. Questi sono dati che io ho preso da un articolo della Stampa, quindi non sono dati del Movimento No TAV, ma della Stampa. 4 giugno 2005, la marcia dei 40.000 da Susa a Venaus. 16 novembre 2005 sciopero generale in Val Susa e corteo di decine di migliaia di persone. 31 marzo 2007, prima manifestazione No TAV in Val Sangone. E così via, tante altre manifestazioni, migliaia e migliaia di persone che si sono espresse con il loro no all’opera. 6 dicembre 2008, migliaia di persone in corteo a Susa. 23 gennaio 2010, marcia di protesta a Susa, per il Movimento partecipano 40.000 persone. 17 aprile 2010, 20 piazze No TAV a Torino. 11 settembre 2010, marcia di 6.000 No TAV da Giaglione a Chiomonte, e così via per anni e anni. Le persone contrarie a quest’opera, per motivi documentati, hanno manifestato il loro dissenso. 9 ottobre 2010, 50.000 No TAV in marcia da Vaie a Sant’Ambrogio. 21 maggio 2011, seconda marcia Rivalta-Rivoli. 6 maggio 2011, oltre 10.000 persone partecipano alla fiaccolata di Chiomonte. 28 giugno 2011, fiaccolata a Susa. 3 luglio 2011, corteo di 70.000 persone. 8 luglio 2011, fiaccolata No TAV nelle strade di Torino. 30 luglio 2011, marcia pacifica di migliaia di persone nei boschi da Giaglione a Chiomonte. 25 febbraio 2012, 75 persone da Bussoleno a Susa. Aprile 2012, presidi in 100 città, in oltre 100 città. Nel 2013 la marcia di 80.000 persone da Susa a Bussoleno, e così via. 10 maggio 2014, in migliaia a Torino. 21 febbraio 2015, 4.000 persone sotto la pioggia. Fino all’ultima dell’8 dicembre scorso a Torino. Adesso scendono in piazza i Sì TAV, sì scendono in piazza i favorevoli all’opera perché finalmente hanno trovato delle forze politiche e un Governo che ha spiegato in maniera razionale le motivazioni di contrarietà a quest’opera. Finalmente hanno trovato una forza politica che, grazie agli studi tecnici e scientifici, basandosi su studi tecnici e scientifici, ha dimostrato l’inutilità dell’opera. Una forza politica che non si basa più soltanto sul consenso popolare, non cavalca soltanto più il consenso popolare, ma dimostra con dati tecnici l’inutilità dell’opera. Questo ha fatto sì che il Movimento Sì TAV scendesse in piazza, finora nessuno aveva mai ascoltato i No TAV, nessuno aveva mai ascoltato le sacrosante ragioni del Movimento No TAV. Soltanto adesso stanno venendo fuori le sacrosante ragioni che sono 25 anni che il Movimento No TAV prova a far ascoltare alle istituzioni ed alla politica. E queste ragioni, queste ragioni sono documentate ma sono documentate da decine di migliaia di studi tecnici. Ne posso citare qualcuno, posso citare lo studio che a me è piaciuto molto, ad esempio ripreso da Luca Mercalli, che dice, come sapete bene noi abbiamo la questione dei cambiamenti climatici, è una questione che non si può sottovalutare. Tutti i governi, tutte le amministrazioni devono tener conto dei problemi derivati dai cambiamenti climatici e delle cause che generano i cambiamenti climatici. Bene, secondo questo studio che è uno studio di un’università europea, le linee ad alta velocità, per quello che riguarda il bilancio del carbonio e quindi la produzione di carbonio e di gas climalteranti emessi in atmosfera, sono positive soltanto se non prevedono lunghi tratti in galleria. Bene, la Torino-Lione prevede 57 chilometri di galleria. Direi che a livello ambientale non porta nessun beneficio, neanche sui presunti cambio modale di trasporto dalla gomma alla rotaia che si pensa, si presuma, si auspica potrebbe incentivare. Quindi questi sono studi scientifici, gli studi scientifici su quello che è stato l’impatto dell’alta velocità del Mugello, che ha disseccato moltissime sorgenti idriche. E sappiamo che la Val di Susa è una valle che ha problemi di questo tipo; gli incendi del 2017 ce l’hanno spiegato, ci hanno fatto capire che è una valle molto secca. E quindi direi che queste cose vanno tenute in conto, vanno tenute in conto perché questa cosa è una cosa che dobbiamo ai nostri figli, cioè dobbiamo cercare di motivare le nostre scelte e le nostre soluzioni, basandosi su quelli che sono i dati scientifici oggettivi e fare le scelte migliori per quello che è il futuro nostro e dei nostri figli. |