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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Marzo 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 31
ORDINE DEL GIORNO 2018-05290
"SOSTEGNO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA TORINO-LIONE" PRESENTATA IN DATA 12 NOVEMBRE 2018 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
ALBANO Daniela
Grazie, Presidente. Io sono contenta, è stato evocato da alcuni colleghi di Minoranza le
manifestazioni che si sono tenute negli ultimi mesi a favore del TAV. Io sono contenta
che finalmente i favorevoli all’opera scendano in piazza per cercare di far sentire le
proprie ragioni, perché il movimento No TAV sono 25 anni che porta migliaia e
migliaia di persone per le strade della Valle, per le strade di Torino e in tutta Italia per
ribadire il fermo, no, all’opera. No, com’è già stato spiegato, che è giustificato dagli
studi, che il Movimento No TAV va portato avanti, che ha sempre presentato dai
numeri e dai dati che sono stati presentati in questi anni. Il movimento No TAV sono 25
anni che riempie le piazze, a partire dalla prima manifestazione, quella dell’11 marzo
1995 dove manifestarono, appunto, contro l’alta velocità a Firenze. Il 2 marzo 1996,
4.000 persone con Sindaci e Presidenti delle Comunità Montane. Il 28 marzo ‘98,
10.000 in corteo a Torino. Il 31 maggio 2003 almeno 15.000 persone sfilano in corteo
da Borgone a Bussoleno. Questi sono dati che io ho preso da un articolo della Stampa,
quindi non sono dati del Movimento No TAV, ma della Stampa. 4 giugno 2005, la
marcia dei 40.000 da Susa a Venaus. 16 novembre 2005 sciopero generale in Val Susa e
corteo di decine di migliaia di persone. 31 marzo 2007, prima manifestazione No TAV
in Val Sangone. E così via, tante altre manifestazioni, migliaia e migliaia di persone che
si sono espresse con il loro no all’opera. 6 dicembre 2008, migliaia di persone in corteo
a Susa. 23 gennaio 2010, marcia di protesta a Susa, per il Movimento partecipano
40.000 persone. 17 aprile 2010, 20 piazze No TAV a Torino. 11 settembre 2010, marcia
di 6.000 No TAV da Giaglione a Chiomonte, e così via per anni e anni. Le persone
contrarie a quest’opera, per motivi documentati, hanno manifestato il loro dissenso. 9
ottobre 2010, 50.000 No TAV in marcia da Vaie a Sant’Ambrogio. 21 maggio 2011,
seconda marcia Rivalta-Rivoli. 6 maggio 2011, oltre 10.000 persone partecipano alla
fiaccolata di Chiomonte. 28 giugno 2011, fiaccolata a Susa. 3 luglio 2011, corteo di
70.000 persone. 8 luglio 2011, fiaccolata No TAV nelle strade di Torino. 30 luglio
2011, marcia pacifica di migliaia di persone nei boschi da Giaglione a Chiomonte. 25
febbraio 2012, 75 persone da Bussoleno a Susa. Aprile 2012, presidi in 100 città, in
oltre 100 città. Nel 2013 la marcia di 80.000 persone da Susa a Bussoleno, e così via. 10
maggio 2014, in migliaia a Torino. 21 febbraio 2015, 4.000 persone sotto la pioggia.
Fino all’ultima dell’8 dicembre scorso a Torino. Adesso scendono in piazza i Sì TAV, sì
scendono in piazza i favorevoli all’opera perché finalmente hanno trovato delle forze
politiche e un Governo che ha spiegato in maniera razionale le motivazioni di
contrarietà a quest’opera. Finalmente hanno trovato una forza politica che, grazie agli
studi tecnici e scientifici, basandosi su studi tecnici e scientifici, ha dimostrato l’inutilità
dell’opera. Una forza politica che non si basa più soltanto sul consenso popolare, non
cavalca soltanto più il consenso popolare, ma dimostra con dati tecnici l’inutilità
dell’opera. Questo ha fatto sì che il Movimento Sì TAV scendesse in piazza, finora
nessuno aveva mai ascoltato i No TAV, nessuno aveva mai ascoltato le sacrosante
ragioni del Movimento No TAV. Soltanto adesso stanno venendo fuori le sacrosante
ragioni che sono 25 anni che il Movimento No TAV prova a far ascoltare alle istituzioni
ed alla politica. E queste ragioni, queste ragioni sono documentate ma sono
documentate da decine di migliaia di studi tecnici. Ne posso citare qualcuno, posso
citare lo studio che a me è piaciuto molto, ad esempio ripreso da Luca Mercalli, che
dice, come sapete bene noi abbiamo la questione dei cambiamenti climatici, è una
questione che non si può sottovalutare. Tutti i governi, tutte le amministrazioni devono
tener conto dei problemi derivati dai cambiamenti climatici e delle cause che generano i
cambiamenti climatici. Bene, secondo questo studio che è uno studio di un’università
europea, le linee ad alta velocità, per quello che riguarda il bilancio del carbonio e
quindi la produzione di carbonio e di gas climalteranti emessi in atmosfera, sono
positive soltanto se non prevedono lunghi tratti in galleria. Bene, la Torino-Lione
prevede 57 chilometri di galleria. Direi che a livello ambientale non porta nessun
beneficio, neanche sui presunti cambio modale di trasporto dalla gomma alla rotaia che
si pensa, si presuma, si auspica potrebbe incentivare. Quindi questi sono studi
scientifici, gli studi scientifici su quello che è stato l’impatto dell’alta velocità del
Mugello, che ha disseccato moltissime sorgenti idriche. E sappiamo che la Val di Susa è
una valle che ha problemi di questo tipo; gli incendi del 2017 ce l’hanno spiegato, ci
hanno fatto capire che è una valle molto secca. E quindi direi che queste cose vanno
tenute in conto, vanno tenute in conto perché questa cosa è una cosa che dobbiamo ai
nostri figli, cioè dobbiamo cercare di motivare le nostre scelte e le nostre soluzioni,
basandosi su quelli che sono i dati scientifici oggettivi e fare le scelte migliori per quello
che è il futuro nostro e dei nostri figli.

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