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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Marzo 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 31
ORDINE DEL GIORNO 2018-05290
"SOSTEGNO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA TORINO-LIONE" PRESENTATA IN DATA 12 NOVEMBRE 2018 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
CARRETTO Damiano
Grazie, buongiorno a tutti e tutte. Io non farò un intervento in cui ribadisco l’inutilità del
progetto TAV Torino-Lione, perché basta leggera l’analisi costi-benefici e credo che
solo un pazzo potrebbe sostenere che quell’opera sia da realizzare; così come non farò
neanche considerazioni sull’urgenza di quest’opera, visto che stiamo parlando di
un’opera di cui si parla dal 1991 e che si prevede potrà essere realizzata forse tra 15, 20
anni, quindi 50 anni. Io capisco anche come si fa a mettere d’accordo tutte le
organizzazioni, perché effettivamente un bancomat della durata di 50 anni, forse la
Salerno - Reggio Calabria più o meno, quindi io credo che, concepisco, capisco anche
certe posizioni del mondo, diciamo economico. Non voglio parlare del progetto, lo
ripeto, è un progetto inutile, non credo ci sia molto da aggiungere, però voglio parlare di
quello che sta succedendo e su quello che sta succedendo, su quello che è successo la
scorsa settimana non riesco ad essere ottimista, o meglio, posso anche essere ottimista,
ma in questo momento mi sento un più perplesso, perplesso e un po’ preoccupato,
perché, se da un lato sembrerebbe che si sia deciso fondamentalmente un po’ di buttare
la palla in tribuna con questa procedura non chiarissima, in cui esistono clausole di
dissolvenza, in cui non ci sia nessun obbligo delle parti di proseguire poi con
l’emanazione effettiva dei bandi in cui l’Italia possa porre dei veti all’emanazione dei
bandi, quindi diciamo, si è un po’ buttata la palla in tribuna, la partita è stata, diciamo,
per sei mesi sospesa, ma non è stata effettivamente interrotta, la partita va avanti;
dall’altra parte bisogna dare atto che per la prima volta un Premier prende una posizione
chiara, chiara dell’analisi costi-benefici, e dichiara pubblicamente che il TAV Torino-
Lione è un’opera dannosa e che ritiene che non si debba realizzare in quei termini, e
credo sia la prima volta che un Premier, sarà perché è del Movimento 5 Stelle, dichiara
pubblicamente prendendo una posizione molto chiara rispetto a questo tema, e lascerei
perdere onestamente le dichiarazioni dei due Vicepremier, che probabilmente sono
troppo occupati in una campagna elettorale permanente per, diciamo, analizzare la
questione in maniera ferma e ragionata, ognuno ha i suoi, effettivamente, diciamo,
elettori a cui fare riferimento, certo, un punto di vista anche comprensibile. Detto
questo, io posso dire che, per quel che mi riguarda nell’esperienza di questo Governo,
posso dire che il Premier Conte ha dimostrato più volte la propria serietà e mi sento di
concedere quantomeno al beneficio del dubbio, sulla reale volontà di trovare con la
Francia e l’Unione Europea, una soluzione progettuale che non preveda il tunnel di
base, perché è questo di cui stiamo parlando, il tunnel di base, e che vada nella direzione
di un ammodernamento della linea esistente e di un ripristino dei luoghi e, posso anche
aggiungere, se la spesa è la stessa, possiamo dire che finalmente sarebbe una spesa utile
per il territorio e creerebbe, di fatto, lo stesso lavoro della Torino-Lione, se il costo,
come dice qualcuno è lo stesso, i posti di lavoro sono gli stessi. Detto questo, io sono un
ingegnere, sono un amministratore pubblico e, nella mia breve esperienza, se vogliamo,
la politica può parlare e parla, e parla tanto. Parla tanto e può parlare quanto vuole, ma
quello che conta sono poi gli atti concreti e al momento, purtroppo, l’unico atto
concreto è il fatto che oggi TELT ha dato il via agli avis de marché, con tutti i distinguo,
con tutte le clausole, con tutto quello che vogliamo, ma questo è quello che è successo.
Quindi, io ritengo che il tempo delle parole sia finito e io credo si possa dar credito al
Presidente Conte e però ritengo che nei prossimi mesi, io direi quasi nei prossimi giorni,
nelle prossime settimane, debbano vedersi degli atti concreti che dimostrino senza dubbi
la volontà di fermare il progetto o quantomeno di modificarlo. Io credo che questi atti
siano: la rimozione dei vertici TELT, assolutamente non allineati con il pensiero
dell’attuale Governo; la rimozione dell’architetto Foglietta dalla Commissione
Intergovernativa, perché se è pur vero che è decaduto l’osservatorio, la Commissione
Intergovernativa è viva e vegeta; l’elaborazione di un’alternativa progettuale che non
contempli il tunnel di base, e questo è un tema su cui poi bisogna lavorare per poi avere
un’alternativa credibile; e terzo, aggiungerei, la smilitarizzazione della Val di Susa, un
territorio che è militarizzato da decenni e in cui non è più possibile tollerare una
gestione della sicurezza e del territorio impostata su posti di blocco, coprifuoco e
controllo totale della vita delle persone. Concludo dicendo che è indubbio che la lotta
No TAV sia fondante per il Movimento 5 Stelle, è inutile nascondercelo, io continuo a
sostenere che il Movimento 5 Stelle è nato anche nella lotta No TAV, e sarebbe
imperdonabile, sarebbe imperdonabile tradire le speranze di una valle e di un popolo
intero che da 30 anni si oppone con numeri e dati all’inutilità di un’opera, quindi non in
maniera ideologica, con numeri e dati, perché in quel caso l’unica clausola di
dissolvenza, o meglio, l’unica dissolvenza sarebbe quella del Movimento 5 stelle e
credo che si debba riflettere su questo tema, e quindi sulle posizioni da prendere. Detto
questo, io mi sento di poter dire che non è nelle nostre corde rinunciare, non è nelle
nostre corde abbandonare. E quindi vorrei chiudere con una citazione famosa di
Gianroberto Casaleggio che era: “Non riusciranno a liberarsi di noi, perché è difficile
vincere con chi non si arrende mai”.

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