Interventi |
LO RUSSO Stefano Io ci tento a ringraziare la Maggioranza di aver accolto questa nostra istanza relativa alla esigenza di dare un quorum adeguato ai riconoscimenti più alti che la Città dà ai cittadini illustri, nella fattispecie le cittadinanze onorarie e sigilli civici, a seconda che i cittadini insigniti di questa onorificenza siano, o meno, residenti a Torino, e che il nuovo istituto delle cosiddette “Civiche benemerenze”, che è questo istituto che è stato introdotto, e che verrà, come annunciava il collega Versaci, il cui Regolamento verrà a breve presentato, può essere in qualche modo a suggello di una completezza di riconoscimenti che l’Amministrazione dà ai cittadini che si distinguono per particolari meriti nei confronti della Città o della cittadinanza. Io vi ringrazio, perché la proposta è stata accolta. È stato colto lo spirito, che è quello di innalzare dai due terzi ai tre quarti i quorum deliberativi, soprattutto in una situazione in cui questo Consiglio Comunale avrebbe raggiunto i due terzi con una, forse, a nostro modo di vedere, eccessiva facilità, e conseguentemente sarebbe venuto a mancare il necessario coinvolgimento e la necessaria condivisione da parte delle forze politiche, e ha accolto, e ci tengo a sottolineare, anche l’apertura e la disponibilità del nuovo Presidente Sicari, della Capogruppo Sganga nell’omogeneizzare anche il Regolamento della toponomastica a questo tipo di criterio, in maniera tale che ci si dia un criterio omogeneo o generale, perché le questioni più delicate, quelle che richiedono una maggior condivisione, diciamo così, se non l’unanimità, cioè una larga condivisione, possano vedere questo quorum. Questo provvedimento, e chiudo, apparentemente è un provvedimento... come dire, di poco conto; in realtà è, a mio modo di vedere, un provvedimento simbolico piuttosto rilevante che, se mi posso permettere, dà garanzie a questo Consiglio, e anche ai Consigli successivi, di avere e di far sì che effettivamente le cittadinanze onorarie, i sigilli civici, le benemerenze, e a breve anche l’intitolazione delle vie, non diventino oggetto di scontro politico ma invece diventino uno dei pochi oggetti in cui magari Maggioranza e Minoranza si trovino d’accordo. Quindi, più i quorum sono alti e più, come dire, si deve arrivare ad una condivisione larga. Quindi... chiudo, dicendo che, ovviamente, noi saremo a sostegno del provvedimento di modifica statutaria e ci tengo a dire che, mi è sembrato questo il primo, spero, il primo di una lunga serie di casi, da qua alla fine del mandato, in cui la Maggioranza, come dire, comprende e soprattutto interpreta in maniera corretta, alle volte, qualche sollecitazione delle Minoranze. In questo caso nell’interesse, guardate, non delle Minoranze, non della Maggioranza, ma credo nell’interesse della Città. |