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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Marzo 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 28
MOZIONE 2019-00046
(MOZIONE N. 7/2019) "TASER - PISTOLE AD IMPULSI ELETTRICI IN DOTAZIONE ALLE POLIZIE MUNICIPALI DEI COMUNI" PRESENTATA IN DATA 9 GENNAIO 2019 - PRIMO FIRMATARIO LAVOLTA.
Interventi
ARTESIO Eleonora
La relazione che è stata svolta dal primo presentatore, Consigliere Lavolta, nonché il
testo stesso della proposta di mozione sono decisamente esaustivi nel rappresentare le
perplessità, anzi, la contrarietà a che venga adottato lo strumento del Taser nella
dotazione del Corpo di Polizia Municipale, ma che venga adottato come modalità di
carattere difensivo e di svolgimento dell'attività professionale più complessivamente.
Non solo per le questioni che sono state ribadite, di valutazione di organismi
internazionali, non solo per i dati che sono stati riferiti, delle complicazioni fino al
punto dei decessi nelle situazioni, soprattutto quelle degli Stati Uniti d'America in cui
questo strumento è vigente e a cui si fa ricorso, ma anche, io credo, per il dovere che,
come politiche pubbliche, abbiamo di dover essere consapevoli delle decisioni che
andiamo assumendo anche in via sperimentale. Tra l'altro, vorrei ricordare che, se noi
correttamente voteremo stasera l'attesa del decreto di applicazione, ma
contemporaneamente io mi auguro assumiamo anche una posizione di principio più
generale, in realtà alcuni elementi di informazione ci derivano non solo dalle esperienze
non italiane, ma anche dalla possibilità che abbiamo, o avremmo se desiderassimo farvi
ricorso, della prima sperimentazione che è stata avviata per iniziativa della Direzione
Anticrimine in alcune città italiane relativamente alla dotazione delle Forze dell'Ordine,
rispetto alla quale sperimentazione potremmo verificare e io credo anche avere
conferme, sulla casistica delle situazioni di impiego di questo strumento, perché uno dei
temi che dovrebbe essere confutato, a mio modo di vedere, non solo in termini ideali e
di principio, quali sono stati richiamati, o di esperienza altrove manifestate, ma anche
per il nostro futuro, è quello secondo il quale si andrebbe affermando la convinzione che
trattandosi di male necessario è bene che sia un male attenuato, vale a dire che il ricorso
a questo strumento eviterebbe l'ipotetico ricorso alle armi da fuoco. Ora, poiché le
casistiche nelle esperienze realizzate ci restituiscono un dato di cronaca, secondo il
quale lo strumento viene spesso usato in situazioni intermedie, vale a dire in situazioni
nelle quali i soggetti che devono essere contenuti non sono soggetti armati e quindi è
uno strumento di contenimento che potrebbe essere svolto con altre metodiche, altre
metodiche alle quali appunto le Forze dell'Ordine compreso il nostro Corpo di Polizia
Municipale sono e possono essere formate da metodiche di contenimento e di
trattenimento sul piano fisico a quelle relative alla capacità di relazione di dialogo, a
quelle finalizzate al coinvolgimento di altri soggetti capaci di intervenire, soprattutto
quando si è, di fronte a manifestazioni estreme di disagio e di non coerenza e
consapevolezza, ricorso ad altre professioni che possano essere invitate nel contesto,
ebbene, tutto questo ci porta a dire che la descrizione secondo la quale quest'arma è
un'arma meno offensiva e consente egualmente il raggiungimento del risultato, in realtà
sarebbe contraddetta dai dati di esperienza, per i quali invece si parla di casistiche nelle
quali la pericolosità del soggetto da contenere non sarebbe stata tale da giustificare, né il
ricorso a questa, tantomeno al ricorso delle armi. Quindi io credo che, non essendo certo
il potere deterrente, essendo invece a rischio la condizione di sicurezza di entrambe le
parti per un uso eventualmente improprio e per un uso eccessivo, per tutte le ragioni di
principio che sono state descritte convenga proprio che la nostra Città affermi il punto
di vista di contrarietà a questo impiego, sapendo e su questo concludo, che tutte le
analisi che vengono svolte sul tema della sicurezza ci parlano di una riduzione dei
crimini, so bene che la sicurezza registrata statisticamente è diversa dalla sicurezza
percepita, ma anche i fenomeni di insicurezza ai quali assistiamo sono molto spesso
fenomeni di risentimento, di rancore diffuso, di rabbia manifesta rispetto ai quali sono
altri gli strumenti che dovremmo utilizzare.

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