Interventi |
ARTESIO Eleonora Benvenuto a questa discussione in questo Consiglio Comunale che ha mancato per indisponibilità della Maggioranza e delle altre Minoranze di convocare un Consiglio aperto con le rappresentanze imprenditoriali e sindacali, foss'anche con l'assenza di FCA, ma che adesso in zona cesarini ci porta a discutere una proposta del Partito Democratico, sicuramente, dopo le esternazioni fuori tempo massimo del Presidente uscente della Regione Chiamparino di ieri sui giornali che ha scoperto la problematica occupazionale indotta da FCA, questo ordine del giorno si pone in straordinaria continuità temporale. Perché questa nostra discussione possa essere utile, però, bisogna forse ricondurre il tema, come sarebbe stato agevole fare in quel Consiglio aperto, ad alcune categorie di partenza, vogliamo prendere per buona la ragione di non partecipazione di FCA a causa del provvedimento nazionale sulle emissioni in atmosfera di CO2? E allora andiamo fino alla radice della questione, e la radice della questione è che i vincoli sulle emissioni non sono determinati dai Governi nazionali, ma sono determinati dai Parlamenti Europei, in fattispecie dal nostro Parlamento Europeo, che impone un vincolo di emissioni del 15% entro il 2021 e che ha aumentato i livelli soglia sia sul 2030 in modo particolarmente rilevante fino al 37,5% ponendo l'obiettivo del 20% entro il 2025. Si vuole ritenere che l'industria italiana non sia in grado di raggiungere quegli obiettivi? E allora non si propone un intervento su misure nazionali, più Europa, grande Europa, Europa, Europa, l'Europa ce lo chiede, siamo nell'Europa e allora introduciamo nel documento che si vuole proporre in questo Consiglio Comunale una ridiscussione a livello del Parlamento Europeo non sul fondamento di questa norma, che è condivisibile per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica, ma sulla cronologia di applicazione di questa norma, e se si vuole favorire l'industria automobilistica italiana gli europeisti suggeriscano una scansione diversa rispetto all'obiettivo del 2021, e questo è il primo tema che rende poco credibile questa mozione, perché è una mozione che punta sul passaggio nazionale e dimentica che è un obbligo europeo. Seconda questione: vogliamo dire che gli investimenti di FCA in Italia sono ritardati a causa della normativa europea sulle emissioni? Allora, io vorrei soltanto ricordare una cosa: il gruppo FCA Chrysler è stato oggetto di una multa di 800 milioni di dollari da parte di una denuncia EPA riguardante i software che avrebbero dovuto controllare le emissioni sulle vetture diesel, e sta trattando con il Dipartimento di Giustizia USA una mediazione intorno ai 713 milioni di dollari; ebbene, è dell'altro ieri che a fronte di questi provvedimenti che riguardano appunto la compatibilità ambientale, per Detroit e per il Michigan arrivano ottime notizie, FCA ha deciso un investimento di 4,5 miliardi di dollari che andranno a potenziare la capacità produttiva e che prevedono un aumento ulteriore di 3.850 nuovi posti di lavoro. Solo per capire, là dove sono in vigore le normative sulle emissioni al punto da sanzionare i produttori che sono stati imputati di averle violate, gli investimenti produttivi proseguono e si ampliano, qui, dove non siamo ancora nelle condizioni di sottomissione e dovremo discutere la tempistica di quelle condizioni, su questo sarei profondamente d'accordo, gli investimenti che erano stati annunciati prima dell'estate improvvisamente subiscono una pausa e, anzi, un'incertezza, perché nessuno di noi sa che cosa Torino possa ancora aspettarsi dal proprio storico fabbricante di automobili. Allora, è possibile che la responsabilità stia nel fatto che là ci fu un Presidente chiamato Obama che istituì una task-force per l'auto al fine di mettere un argine e porre un rilancio al tracollo irreversibile che Detroit, capitale novecentesca dell'auto, subiva e qui la classe politica non sia stata a quell'altezza? Forse era una classe politica che stendeva tappeti rossi piuttosto che occuparsi della qualità della produzione automobilistica e del destino degli occupati che a Torino da 11 anni sono in cassa integrazione. Quindi francamente questa mozione mi pare tardiva, fuori tema, perché non individua le responsabilità, e soprattutto sproporzionata rispetto alla grande proporzione che dovrebbe avere in questa Città e in questa Regione un dibattito sul futuro dell'auto. |