Interventi |
MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Io ringrazio il primo firmatario di questo atto, perché porta quest'Aula a discutere e a dibattere di un tema che, guardate, Consiglieri, secondo me va ben oltre il problema quanto mai serio legato al nostro inquinamento, va ben oltre il problema più o meno importante del posizionamento di FCA sul nostro Paese, perché il problema di cui discutiamo oggi è la possibilità di dare un futuro e una chance a quelle madri e a quei padri che lavorano all'interno del comparto dell'auto e che vedono, discutevo proprio sabato sera in una riunione che abbiamo fatto, discutevo con un operaio, un metalmeccanico che ha tot decine di parafanghi fermi che non vengono montati sulle auto e che non sa quando quel parafango che lui ha fatto verrà montato su quel modello di FCA. È evidente, lo dico al Consigliere Curatella che in questi anni ho saputo apprezzare per la competenza e per la capacità con la quale affronta i temi, quello che c'è, ciò che è giusto dal punto di vista dell'impatto ambientale, ciò che è giusto dal punto di vista della convivenza civile, e ciò che è necessario però fare se vogliamo dare una speranza al territorio, c'è un gap di innovazione, siamo indietro rispetto agli altri Paesi, sì, è evidente, ma che cosa facciamo noi come responsabilità politica per fare in modo che questo gap si riduca? Di sicuro non quello che ha fatto il Governo, lo dico perché quello che mi preoccupa, e mi preoccupa la speranza di questi padri, di queste madri, di provare a pensare come continueranno nel loro lavoro sapendo che la capacità di innovazione tecnologica e la formazione dei nostri operai, e non solo, che stanno su quei modelli, sui modelli che vengono prodotti in Italia, è enorme, e a me spaventa pensare alla mole di denaro pubblico che noi in questi anni, che la politica in questi anni ha messo su questo comparto, che in qualche modo viene messo in discussione con questa visione della politica che questo Governo sta ponendo. Guardate che forse, indipendentemente da tutto, in questo caso noi dovremmo stare non con l'azienda, non col Governo, noi dovremmo stare dalla parte di chi tutte le mattine si augura che quella macchina venga venduta, che quel pezzo di nuova tecnologia che viene inserito su quella macchina venga apprezzato dal mercato, questa è la cosa che a me spaventa di più di questo provvedimento, che è un provvedimento che un po' spiega a un'azienda, che comunque mantiene dei nostri concittadini, come dovrebbe comportarsi, e per il fatto che non si è comportata così in questi anni e solo adesso arriva a pensare a una modalità di trasporto delle persone sostenibile, ecco, se... per fare questo noi diciamo: "Beh, però sosteniamo chi invece questo l'ha fatto". Ci sono dei leader europei che sono in grado di fare formule di protezionismo di quello che producono all'interno del loro stato e lo fanno, secondo me, in maniera a volte forse troppo smaccata, ma forse in questa fase varrebbe la pena, Presidente, e vado alla conclusione, provare a mettere questo al centro, indipendentemente che l'azienda sia FCA, dov'è la sua sede legale, indipendentemente da come si comporta rispetto alle istituzioni perché il nostro obiettivo sono i nostri concittadini, e se oggi dovessi trovare una misura per sostenere ed aiutare quest'azienda lo farei perché mi vengono in mente quelle persone che la mattina si svegliano e hanno un po' quel brivido di chi non sa se potrà continuare a pagare l'università ai suoi figli, di chi non sa se gli ultimi 20/25 anni dedicati a quella fabbrica avranno ancora un valore o meno, forse noi, togliendoci la giacchetta di chi sta col Governo e chi è contro il Governo dovremmo pensare a loro, e io ringrazio il Capogruppo del PD perché questo atto chiede questo, e mi auguro che questa riflessione venga aperta il prima possibile anche insieme al Governo perché è inaccettabile che un certo tipo di ottima produzione italiana, di ottimi autoveicoli italiani vengano danneggiati da misure che di fatto sostengono altri Paesi e altri Stati che quando, sì, devono intervenire, soprattutto i Paesi dell'Est asiatico, quando devono intervenire a favore delle loro auto lo fanno con forza, con impegno perché non sottostanno ai regolamenti del libero mercato europeo, per cui, Consiglieri di Maggioranza, non tutto quello che viene da questa parte dell'Aula può avere un risvolto negativo, forse ogni tanti ci mettessimo nei panni di chi in FCA lavora, di quelle migliaia di persone che lì lavorano, avremmo un approccio diverso, anche perché parlando con alcuni di voi so esattamente che li conoscete, con alcuni avete fatto anche pezzi di campagna elettorale, ed avete evidente chiaro qual è il dramma che stanno vivendo, grazie. |