Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Devo riconoscere che l'Assessorato si è prodigato nel tentare di corrispondere organizzativamente alle legittime aspettative dei malati che fino a questo momento sono stati ammessi alle cure domiciliari in lungoassistenza e quindi da questo punto di vista prendo atto che ha tutelato le condizioni di queste persone non autosufficienti. Dal punto di vista più generale purtroppo questo Consiglio Comunale si è ripetutamente trovato a discutere della insufficienza normativa economica e culturale della Regione Piemonte in ordine al tema della non autosufficienza al punto tale che lo stesso Comune di Torino tramite un atto della propria Giunta ha aderito all'alleanza a favore della tutela dei malati in condizione di non autosufficienza. Purtroppo la risposta che sta pervenendo dalla Regione Piemonte è una risposta normativamente dire incerta è un eufemismo perché non mi era ancora mai capitato in anni di pratiche amministrative ascoltare che determinate provvidenze contemplate dalla legge venissero erogate su discrezionalità ed impegno personale degli Assessori, del resto abbiamo visto soltanto lo scorso fine settimana l'innalzamento dell'età per la procreazione medicalmente assistita senza tenere contemporaneamente in conto l'attuazione delle pratiche della fecondazione eterologa, il che significa evidentemente rendere nulla una aspettativa e anche non essere adeguatamente informati dal punto di vista tecnico, quindi non stupisce questo tipo di soluzioni personalizzate che la Regione di volta in volta specie in questo periodo sta assumendo. Dal punto di vista della tutela delle condizioni per la non autosufficienza però, Assessora, dopo 2 anni e mezzo in cui abbiamo condiviso e ci siamo alleati tutto il Consiglio insieme alla Giunta per ottenere le garanzie di continuità assistenziale da parte della Regione con lo scenario che si sta manifestando a livello nazionale io sono a chiederle qualcosa di più perché è evidente che soprattutto alla futura Regione occorrerà non fare sconti, non quegli sconti che sono stati concessi a questa Amministrazione da parte di chi li ha concessi, in ordine alla tutela delle cure dei non autosufficienti, ma è altrettanto vero che il paravento dietro al quale si mascherano gli amministratori regionali, vale a dire che il livello essenziale di assistenza per le cure domiciliari prescrivono nel Testo Nazionale dei LEA soltanto le cure specialistiche e non anche i compiti di tutela, quindi non anche la compartecipazione al lavoro degli assistenti domiciliari che non siano di professione sanitaria, quel paravento potrebbe essere facilmente eliminato così sgomberando la strada a qualunque tipo di alibi di qualunque amministratore regionale, quindi io non lo farò perché credo che adesso spetti anche agli altri dopo aver proposto un po' di atti fino al punto di annoiare tutto il Consiglio sul tema della non autosufficienza, però suggerirei o a lei come Giunta nell'ambito del coordinamento degli Assessori o alle vostre Maggioranze di chiedere avendo il Ministro della Salute incarico nella formazione del Movimento 5 Stelle, di chiedere una revisione della parte dei Livelli Essenziali di Assistenza che sarebbe di una semplicità sconcertante, togliere la parola specialistiche dalla nomenclatura dei Livelli Essenziali di Assistenza, mi rendo conto che sarebbe una responsabilità scientifica, economica, organizzativa delle Regioni, ma sarebbe anche una risposta alle tante persone malate che non stanno ricevendo da troppi anni alcuna risposta. |