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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2019-00423
"OBBLIGHI DEL SERVIZIO SANITARIO NELLE CURE DOMICILIARI IN LUNGOASSISTENZA" PRESENTATA IN DATA 4 FEBBRAIO 2019 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
A questo punto 00423 Artesio:

"Obblighi del Servizio Sanitario nelle cure domiciliari in lungoassistenza"

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Risponde nuovamente l'Assessora Schellino. Cinque minuti per lei, prego, Assessora.

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Grazie. Con riferimento all'interpellanza vi indico le varie iniziative che abbiamo
intrapreso per garantire continuità delle cure ai beneficiari di prestazioni domiciliari in
lungo assistenza e sociosanitarie per minori e disabili ripercorrendo le diverse tappe e le
azioni intraprese. Preso atto del contenuto delle note numero 40 del 24 gennaio 2019 e
46 del 25 gennaio 2019 con cui la Regione Piemonte autorizzava l'ASL Città di Torino
a prorogare fino al 30 giugno 2019 le prestazioni domiciliari in lungoassistenza rivolte a
persone non autosufficienti e prestazioni sociosanitarie alle persone con disabilità e ai
minori con due diverse deliberazioni della Giunta Comunale abbiamo adottato i
provvedimenti di proroga degli accordi con l'ASL Città di Torino fino alla scadenza
indicata per la prosecuzione delle prestazioni in essere. Successivamente in data 30
gennaio abbiamo inviato, da parte mia, una lettera alla Regione indirizzata ai due
Assessori Ferraris e Saitta e ai Direttori Regionali Bono e Bordone per esprimere la
forte preoccupazione della Città rispetto alla scadenza del 30 giugno, vista come, cito
quanto abbiamo scritto nella lettera del tutto aleatoria immettendo ulteriori elementi di
precarietà, in un sistema che dovrebbe essere improntato dal principio di continuità
delle cure a favore di circa 10.000 beneficiari torinesi tra anziani non autosufficienti,
persone disabili adulti e minori anche gravissimi e minori con disturbo del
comportamento e abbiamo, sempre nella lettera, sottolineato come proprio considerando
l'imminente scadenza elettorale si sarebbe dovuto definire un periodo più lungo e non
una data in cui non si potrà dare per certo neanche l'insediamento della nuova Giunta
Regionale, rischiando pertanto di porre con questa scelta le condizioni per l'interruzione
dell'erogazione. La lettera concludeva chiedendo di rivedere l'indicazione della data
anche in considerazione del costante investimento in materia garantito dagli operatori
dei servizi pubblici e dai fornitori accreditati che continuano a prestare la loro
collaborazione, a garantire continuità anche occupazionale. La Regione Piemonte il
giorno dopo in data 31 gennaio faceva un comunicato stampa in cui gli Assessori
Regionali Saitta e Ferrari annunciavano anche per il 2019 l'erogazione degli assegni di
cura per le prestazioni domiciliari in lungoassistenza a favore delle persone non
autosufficienti generando ovviamente una nostra reazione perché così non è, non è tutto
il 2019, ma la proroga è al 30 giugno e nell'esprimere di nuovo la nostra
preoccupazione rispetto alla possibilità di garantire la continuità delle cure la Regione...,
cioè precisavamo in una nota che la Regione Piemonte ha autorizzato per soli 5 mesi
fino al 30 giugno la proroga relativa al finanziamento di tutti i servizi sociosanitari per
minori, persone con disabilità e anziani non autosufficienti e chiedevamo di non limitare
l'impegno per scongiurare il rischio di interruzione dei Servizi assistenziali, quindi una
lettera, un comunicato stampa della Regione congiunto dei due Assessori e a quel punto
un comunicato anche nostro. La parte regionale replicava con un altro comunicato
stampa sostenendo che la conferma degli assegni di cura per persone non autosufficienti
è un impegno personale degli Assessori competenti che autorizzano in via straordinaria i
Direttori dell'ASL ad utilizzare fondi propri in attesa che il Governo emani il Decreto
relativo all'erogazione del fondo per i non autosufficienti e precisavano che non esiste
alcun rischio di interruzione. In data primo febbraio ho scritto al Presidente di IV
Commissione informandolo sia della nota della Regione e degli atti deliberativi assunti
per dare continuità alle prestazioni in essere e del rinnovo dell'accordo con ASL fino
alla data appunto del 30 giugno, sia lo informavo della lettera successiva inviata alla
Regione Piemonte chiedendo un allungamento di scadenza per non mettere a rischio la
continuità delle cure degli attuali beneficiari, ma anche l'attivazione di nuove
prestazioni per coloro che ne avrebbero avuto bisogno nei prossimi mesi perché è un po'
difficile attivare nuove prestazioni magari a marzo quando hai la sicurezza fino a
giugno. In quel contesto chiedevamo al Presidente di IV Commissione di valutare la
convocazione di una Commissione congiuntamente alla Conferenza dei Presidenti e alle
rappresentanze delle associazioni dei beneficiari e di tutti i soggetti rappresentativi del
Terzo Settore e dei gestori dei servizi. Nello stesso giorno ho scritto anche ai Presidenti
di Circoscrizione analogo messaggi per informarli di quanto accaduto, anche se magari
lo avevano letto sui giornali degli eventi occorsi in modo da prendere accordo anche con
loro. È stata quindi calendarizzata una seduta di IV Commissione e Conferenza dei
Presidenti di Circoscrizione, prevista per il 12 marzo, a cui sono stati invitati gli
Assessori Regionali Saitta e Ferrari. Sul tema si sono mosse anche alcune Associazioni
di tutela maggiormente rappresentative nel panorama torinese quali per esempio CSA
Fondazione di Promozione Sociale, la Consulta delle persone in difficoltà che con
propri comunicati stampa nella giornata del primo febbraio hanno espresso il loro
dissenso e la forte preoccupazione rispetto alla possibile interruzione delle prestazioni in
data 30 giugno, in particolare dalle suddette associazioni veniva evidenziato come non è
vero che l'Amministrazione Regionale non possa dare disposizioni che vadano oltre la
fine della legislatura, per rassicurare le prestazioni in modo strutturale basterebbe dare
applicazione con un semplice Regolamento attuativo alla Legge del 2010 approvata
all'unanimità da tutto il Consiglio Regionale per garantire gli assegni di cura in modo
stabile. Da ultimo, in occasione di un incontro tenutosi il 18 febbraio presso la sede
dell'ASL di via San Secondo alla presenza oltre che dei Dirigenti funzionari dell'ASL
Città di Torino, del Servizio anziani, dei rappresentanti dell'APL e delle Centrali
Cooperative, era un'occasione in cui si discuteva della proroga e del significato della
stessa per i fornitori, appresi i diversi passaggi che hanno fatto seguito alla
comunicazione regionale del 30 giugno, gli stessi gestori e tutte queste persone riunite
hanno comunicato l'intenzione di unirsi a tutti quegli attori istituzionali e non
preoccupati della scadenza stabilita dalla Regione, assumendo l'impegno di voler a loro
volta scrivere agli Assessori per segnalare i rischi che tale limitata durata comporta e
quindi il 12 marzo ci sarà la Commissione, insomma continueremo a parlarne in quella
sede e continueremo ad insistere ovviamente perché venga prorogato per un tempo più
lungo.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie. Capogruppo Artesio.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Devo riconoscere che l'Assessorato si è prodigato nel tentare di corrispondere
organizzativamente alle legittime aspettative dei malati che fino a questo momento sono
stati ammessi alle cure domiciliari in lungoassistenza e quindi da questo punto di vista
prendo atto che ha tutelato le condizioni di queste persone non autosufficienti. Dal
punto di vista più generale purtroppo questo Consiglio Comunale si è ripetutamente
trovato a discutere della insufficienza normativa economica e culturale della Regione
Piemonte in ordine al tema della non autosufficienza al punto tale che lo stesso Comune
di Torino tramite un atto della propria Giunta ha aderito all'alleanza a favore della tutela
dei malati in condizione di non autosufficienza. Purtroppo la risposta che sta
pervenendo dalla Regione Piemonte è una risposta normativamente dire incerta è un
eufemismo perché non mi era ancora mai capitato in anni di pratiche amministrative
ascoltare che determinate provvidenze contemplate dalla legge venissero erogate su
discrezionalità ed impegno personale degli Assessori, del resto abbiamo visto soltanto
lo scorso fine settimana l'innalzamento dell'età per la procreazione medicalmente
assistita senza tenere contemporaneamente in conto l'attuazione delle pratiche della
fecondazione eterologa, il che significa evidentemente rendere nulla una aspettativa e
anche non essere adeguatamente informati dal punto di vista tecnico, quindi non
stupisce questo tipo di soluzioni personalizzate che la Regione di volta in volta specie in
questo periodo sta assumendo. Dal punto di vista della tutela delle condizioni per la non
autosufficienza però, Assessora, dopo 2 anni e mezzo in cui abbiamo condiviso e ci
siamo alleati tutto il Consiglio insieme alla Giunta per ottenere le garanzie di continuità
assistenziale da parte della Regione con lo scenario che si sta manifestando a livello
nazionale io sono a chiederle qualcosa di più perché è evidente che soprattutto alla
futura Regione occorrerà non fare sconti, non quegli sconti che sono stati concessi a
questa Amministrazione da parte di chi li ha concessi, in ordine alla tutela delle cure dei
non autosufficienti, ma è altrettanto vero che il paravento dietro al quale si mascherano
gli amministratori regionali, vale a dire che il livello essenziale di assistenza per le cure
domiciliari prescrivono nel Testo Nazionale dei LEA soltanto le cure specialistiche e
non anche i compiti di tutela, quindi non anche la compartecipazione al lavoro degli
assistenti domiciliari che non siano di professione sanitaria, quel paravento potrebbe
essere facilmente eliminato così sgomberando la strada a qualunque tipo di alibi di
qualunque amministratore regionale, quindi io non lo farò perché credo che adesso
spetti anche agli altri dopo aver proposto un po' di atti fino al punto di annoiare tutto il
Consiglio sul tema della non autosufficienza, però suggerirei o a lei come Giunta
nell'ambito del coordinamento degli Assessori o alle vostre Maggioranze di chiedere
avendo il Ministro della Salute incarico nella formazione del Movimento 5 Stelle, di
chiedere una revisione della parte dei Livelli Essenziali di Assistenza che sarebbe di una
semplicità sconcertante, togliere la parola specialistiche dalla nomenclatura dei Livelli
Essenziali di Assistenza, mi rendo conto che sarebbe una responsabilità scientifica,
economica, organizzativa delle Regioni, ma sarebbe anche una risposta alle tante
persone malate che non stanno ricevendo da troppi anni alcuna risposta.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Bene, grazie, collega Artesio.
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