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UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie, Presidente, grazie, Capogruppo Artesio, che ha presentato un'interpellanza "Composizione tariffa dell'acqua pubblica", abbiamo richiesto ovviamente una relazione a SMAT S.p.A. che rende noto quanto segue: "laddove nell'interpellanza si evidenzia che a seguito delle determinazioni di ARERA, Autorità Regolazione per l'Energia Reti e Ambiente, la remunerazione del capitale è stata reintrodotta sotto forma di onere finanziario del gestore, si riferisce che le tariffe rispettano l'esito referendario in quanto la remunerazione del capitale investito è stata effettivamente eliminata. Gli oneri finanziari che il metodo tariffario riconosce rispettano il principio di derivazione comunitaria sulla necessità di integrare copertura dei costi cosiddetta full cost recovery come peraltro ribadito nella sentenza 2471/2017 del Consiglio di Stato; tale principio garantisce la sostenibilità finanziaria dei piani pluriennali al fine di non incidere sulla finanza pubblica e sull'incremento del debito pubblico. Laddove si evidenzia che la modalità di calcolo sia delle morosità, sia del conguaglio gravano sugli utenti dipendendo invece dalle scelte, dalla capacità previsionale del gestore si comunica che l'ARERA determina la metodologia di calcolo delle tariffe successivamente a seguito di puntuale istruttoria approva le tariffe proposte dall'Ente di Governo dell'ambito a cui si deve attenere il gestore. La morosità non recuperata in 24 mesi dalla fatturazione forfettariamente riconosciuta dal metodo tariffario ARERA per il Nord Italia pari a 2,1% del fatturato contro il 7,1% nelle Regioni del sud è inferiore ad una morosità effettiva registrata nella società, 4%. Si evidenzia che eventuali difficoltà nel far fronte alle scadenze di pagamento comunicate dall'utenza vengono tenute in debito conto sulla base di quanto previsto dal Regolamento Servizio Idrico Integrato. Si rammenta inoltre che dal 2005 l'ATO ha istituito un'agevolazione tariffaria per gli utenti disagiati previa presentazione del modulo ISEE e che dal 2018 è regolata anche dalle disposizioni ARERA, trattasi pertanto di poste perequative che vengono riversate a favore delle famiglie in condizioni di disagio economico e sociale che di norma coprono il costo della fornitura d'acqua per il consumo minimo vitale di 50 litri ad abitante al giorno. La definizione delle tariffe di ogni anno si basa su dati di 2 anni precedenti, pertanto necessita di conguaglio positivo o negativo in relazione alla consuntivazione puntuale relativa all'anno di riferimento che il metodo impone 2 anni dopo. Sulla base di quanto sopra esposto il costo della morosità ed il conguaglio positivo o negativo non risultano dipendere dalla capacità previsionale del gestore. Laddove si evidenzia che il movimento dell'acqua pubblica denunciato in più sedi, le contraddizioni di tale sistema criticandone eccedenza sulle bollette emesse da SMAT di ben 238.440.000 euro a carico degli utenti negli ultimi 5 anni si informa che non risulta determinabile dai bilanci certificati presentati negli ultimi 5 anni il quantum riportato di 238 milioni eccetera euro come eccedenza sulle bollette. A fronte di adeguato dettaglio SMAT è in grado di dare necessarie spiegazioni, a tal fine si evidenzia che sulla tariffa come componenti esogene gravano i contributi delle comunità montane, circa 15 milioni all'anno, la restituzione dei mutui accesi dai comuni circa 10 milioni all'anno per un complessivo sui 5 anni di 125 milioni. Inoltre se il quantum riporta anche gli utili realizzati da SMAT risulta necessario chiarire che gli utili si generano ogni qualvolta la società riesce a gestire il servizio sostenendo costi inferiori a quelli efficienti riconosciuti, ossia ogni qualvolta consegue maggiore efficienza rispetto a quelle imposte dal regolatore. Negli ultimi 5 anni gli utili totali ammontano a 263 milioni di euro dei quali 50 milioni distribuiti ai Comuni soci e la parte rimanente di 213 milioni di euro è stata riportata a riserva vincolata all'attuazione del Piano Economico Finanziario ed ha consentito il rimborso dei finanziamenti per 160 milioni di euro e la sostenibilità degli investimenti realizzati per oltre 387 milioni di euro nel medesimo periodo senza gravare sulla finanza dei comuni soci. Inoltre si fa presente che la tariffa del servizio idrico integrato applicata da SMAT si colloca al di sotto della media nazionale ed internazionale e con riferimento ad un consumo annuo per una famiglia media pari a 150 metri cubi e sottesa ad una spesa complessiva pro capite per i tre servizi offerti di acquedotto, fognatura e depurazione di euro 750 al mese, già tenendo conto dei conguagli. Nel 2016 secondo l'ultimo studio Federconsumatori la spesa annua risulta inferiore di 13 euro rispetto alla media nazionale, ossia pari al 4,6% in meno, in ultimo si tenga conto che la tariffa approvata nell'ATO 3 è rimasta invariata negli anni 2016, '17 e '18 e nel 2019 si riduce del 2,3%". |