Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 3
INTERPELLANZA 2019-00356
"COMPOSIZIONE DELLA TARIFFA DELL'ACQUA PUBBLICA E CONSEGUENZE PER GLI UTENTI" PRESENTATA IN DATA 30 GENNAIO 2019 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
È presente la collega Capogruppo Artesio, per cui cominciamo chiedendovi
un'inversione dell'ordine dei lavori dalla 00356:

"Composizione della tariffa dell'acqua pubblica e conseguenze per gli utenti"

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Risponde l'Assessore Unia, cinque minuti per lei, Assessore, prego.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, grazie, Presidente, grazie, Capogruppo Artesio, che ha presentato un'interpellanza
"Composizione tariffa dell'acqua pubblica", abbiamo richiesto ovviamente una
relazione a SMAT S.p.A. che rende noto quanto segue: "laddove nell'interpellanza si
evidenzia che a seguito delle determinazioni di ARERA, Autorità Regolazione per
l'Energia Reti e Ambiente, la remunerazione del capitale è stata reintrodotta sotto forma
di onere finanziario del gestore, si riferisce che le tariffe rispettano l'esito referendario
in quanto la remunerazione del capitale investito è stata effettivamente eliminata. Gli
oneri finanziari che il metodo tariffario riconosce rispettano il principio di derivazione
comunitaria sulla necessità di integrare copertura dei costi cosiddetta full cost recovery
come peraltro ribadito nella sentenza 2471/2017 del Consiglio di Stato; tale principio
garantisce la sostenibilità finanziaria dei piani pluriennali al fine di non incidere sulla
finanza pubblica e sull'incremento del debito pubblico. Laddove si evidenzia che la
modalità di calcolo sia delle morosità, sia del conguaglio gravano sugli utenti
dipendendo invece dalle scelte, dalla capacità previsionale del gestore si comunica che
l'ARERA determina la metodologia di calcolo delle tariffe successivamente a seguito di
puntuale istruttoria approva le tariffe proposte dall'Ente di Governo dell'ambito a cui si
deve attenere il gestore. La morosità non recuperata in 24 mesi dalla fatturazione
forfettariamente riconosciuta dal metodo tariffario ARERA per il Nord Italia pari a
2,1% del fatturato contro il 7,1% nelle Regioni del sud è inferiore ad una morosità
effettiva registrata nella società, 4%. Si evidenzia che eventuali difficoltà nel far fronte
alle scadenze di pagamento comunicate dall'utenza vengono tenute in debito conto sulla
base di quanto previsto dal Regolamento Servizio Idrico Integrato. Si rammenta inoltre
che dal 2005 l'ATO ha istituito un'agevolazione tariffaria per gli utenti disagiati previa
presentazione del modulo ISEE e che dal 2018 è regolata anche dalle disposizioni
ARERA, trattasi pertanto di poste perequative che vengono riversate a favore delle
famiglie in condizioni di disagio economico e sociale che di norma coprono il costo
della fornitura d'acqua per il consumo minimo vitale di 50 litri ad abitante al giorno. La
definizione delle tariffe di ogni anno si basa su dati di 2 anni precedenti, pertanto
necessita di conguaglio positivo o negativo in relazione alla consuntivazione puntuale
relativa all'anno di riferimento che il metodo impone 2 anni dopo. Sulla base di quanto
sopra esposto il costo della morosità ed il conguaglio positivo o negativo non risultano
dipendere dalla capacità previsionale del gestore. Laddove si evidenzia che il
movimento dell'acqua pubblica denunciato in più sedi, le contraddizioni di tale sistema
criticandone eccedenza sulle bollette emesse da SMAT di ben 238.440.000 euro a carico
degli utenti negli ultimi 5 anni si informa che non risulta determinabile dai bilanci
certificati presentati negli ultimi 5 anni il quantum riportato di 238 milioni eccetera euro
come eccedenza sulle bollette. A fronte di adeguato dettaglio SMAT è in grado di dare
necessarie spiegazioni, a tal fine si evidenzia che sulla tariffa come componenti esogene
gravano i contributi delle comunità montane, circa 15 milioni all'anno, la restituzione
dei mutui accesi dai comuni circa 10 milioni all'anno per un complessivo sui 5 anni di
125 milioni. Inoltre se il quantum riporta anche gli utili realizzati da SMAT risulta
necessario chiarire che gli utili si generano ogni qualvolta la società riesce a gestire il
servizio sostenendo costi inferiori a quelli efficienti riconosciuti, ossia ogni qualvolta
consegue maggiore efficienza rispetto a quelle imposte dal regolatore. Negli ultimi 5
anni gli utili totali ammontano a 263 milioni di euro dei quali 50 milioni distribuiti ai
Comuni soci e la parte rimanente di 213 milioni di euro è stata riportata a riserva
vincolata all'attuazione del Piano Economico Finanziario ed ha consentito il rimborso
dei finanziamenti per 160 milioni di euro e la sostenibilità degli investimenti realizzati
per oltre 387 milioni di euro nel medesimo periodo senza gravare sulla finanza dei
comuni soci. Inoltre si fa presente che la tariffa del servizio idrico integrato applicata da
SMAT si colloca al di sotto della media nazionale ed internazionale e con riferimento ad
un consumo annuo per una famiglia media pari a 150 metri cubi e sottesa ad una spesa
complessiva pro capite per i tre servizi offerti di acquedotto, fognatura e depurazione di
euro 750 al mese, già tenendo conto dei conguagli. Nel 2016 secondo l'ultimo studio
Federconsumatori la spesa annua risulta inferiore di 13 euro rispetto alla media
nazionale, ossia pari al 4,6% in meno, in ultimo si tenga conto che la tariffa approvata
nell'ATO 3 è rimasta invariata negli anni 2016, '17 e '18 e nel 2019 si riduce del
2,3%".

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie. Collega Artesio, prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Intanto premetto che chiedo che l'interpellanza venga riproposta per
approfondimento nella Commissione Consiliare competente. In merito alle risposte che
mi sono state fornite fino a questo momento faccio i complimenti per l'estensore della
nota letta dall'Assessore Unia per la capacità di slalom prodotta nella costruzione delle
risposte ai quesiti volutamente evitando di affrontare quello che tutti sappiamo essere
l'oggetto non soltanto di una mia interpellanza, ma di un contenzioso attivato dai privati
nei confronti di SMAT che ha già visto un esito positivo favorevole all'utente da parte
del Giudice di Pace nell'ottobre del 2017 avverso il quale esito SMAT ha proposto
appello. La questione che noi stiamo discutendo in questo momento non è quello della
congruità della tariffa in relazione ai costi di gestione e di erogazione di altri soggetti
titolari della gestione del Servizio Idrico Integrato in Italia, né tantomeno stiamo
discutendo del principio per me lodevole di solidarietà interna relativamente al recupero
delle morosità se queste morosità sono incolpevoli, anzi nell'approfondimento in
Commissione sarà molto interessante proprio valutare quali sono le condizioni di queste
percentuali di morosità quali le cause e quali le modalità di recupero e sicuramente non
dalla mia parte politica verranno obiezioni rispetto alla possibilità, come già succede in
altre tariffe delle Pubbliche Amministrazioni, di ripartire i costi laddove le persone non
siano in grado di sostenerli nella comunità complessiva. Noi qui stiamo discutendo di
un'altra questione che io non riferisco soltanto per presa di posizione o pregiudizio, ma
riferisco facendolo discendere da delle dichiarazioni a mezzo stampa dell'attuale
Presidente di SMAT laddove dichiarava che la necessità di prevedere quel tipo di
conguaglio anche 2012 derivava dalla valutazione che era stata fatta da SMAT in ordine
alle entrate, valutazioni a cui non erano corrisposte entrate adeguate ed equivalenti in
conseguenza di una riduzione dei consumi, quindi noi siamo nella paradossale
situazione per la quale i fautori e sostenitori dell'economia circolare che incomincia
come voi mi insegnate dalla riduzione dei consumi laddove i consumi vengano limitati e
ridotti si procede, anziché ad una premialità di comportamenti virtuosi, ad una
penalizzazione, perché? Perché la valutazione preventiva delle entrate non corrisponde a
quanto realmente incassato e così non corrispondendo non consente di portare avanti il
quadro industriale, quadro industriale che qui non è stato ricordato ma sarebbe
comprensibile applicasse su tariffa e costi per investimenti perché sappiamo bene che i
principi fondamentali del referendum sostenevano che, non essendo l'acqua una merce e
non essendo quindi gestore dell'acqua soggetti che devono prevedere del profitto, tutto
quello che di utile avviene nella gestione di questo servizio deve essere reinvestito o a
ridurre le tariffe o a potenziare e riqualificare la rete, quindi non avverrebbe da parte
mia una critica laddove fosse dimostrato che il tema riguarda gli investimenti, ma così
non è, così non è perché quegli investimenti peraltro se sono stati effettuati e non
complessivamente il quadro degli investimenti è stato portato a termine hanno
comunque prodotto gli utili che sono stati ridistribuiti sui soci, quindi non occorreva
ripartirli sulla tariffa, né la difesa che SMAT ha adottato nel contenzioso faceva
riferimento in modo così preponderante a questo aspetto, quindi a me sembra che noi
siamo in una situazione in cui l'azienda pervicacemente procede nella propria posizione,
quella che l'ha già vista perdente in una sede di giudizio, e mi sembra opportuno che per
approfondire tutte le tematiche riguardanti le composizioni delle tariffe noi si abbia
un'ulteriore audizione in Commissione.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie. Per il verbale quindi l'interpellanza 00356 della collega Artesio viene
approfondita nella VI Commissione Consiliare.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)