Interventi |
MONTANARI Guido (Vicesindaca) Grazie, Presidente. Ancora buonasera a tutte e tutti. Qui abbiamo un avvio di un processo che sarà un pochino lungo prima dell'approvazione, comunque di una variante che riguarda il quadrante nord, estremo nord della Città di Torino, praticamente al confine con Settimo. Si tratta di un progetto che abbiamo discusso ampiamente in Commissione, quindi io qui riassumerò brevemente. Sostanzialmente su questa area era presente un cosiddetto PRUSA, che è stato a suo tempo abolito dalla nostra Giunta per permetterci di lavorare meglio sulle varie parti di un comprensorio piuttosto complesso. Le linee guida di questo progetto sono sostanzialmente: il realizzare un confine verde della Città di Torino a nord; l'ampliare il corso Romania a partire dalla rotonda di corso Giulio Cesare, fino praticamente al confine con Settimo, quindi per circa 1 chilometro e 300 metri con un vero e proprio boulevard, con un doppio filare di alberi, quattro corsie e due piste ciclabili; utilizzare gli oneri di urbanizzazione che arriveranno da questo tipo di intervento per sistemare una fascia verde di circa 60 metri tra il boulevard e le parti costruite e arrivare quindi a sistemare tutta l'area fino al confine, appunto, con Settimo. Nel corso del progetto sono state esplorate anche una serie di attenzioni all'ambiente, perché riteniamo che sia importante cercare di lavorare su questi temi, per esempio sulla raccolta delle acque meteoriche senza utilizzare le canalizzazioni tradizionali, ma usando quello che viene utilizzata, detta, definita dai tecnici, l'invarianza idraulica, cioè cercando di assorbire nel terreno le acque derivate dalle strade, dalle infrastrutture che sono di impermeabilizzazione. Sostanzialmente rispetto al PRUSA c'è una riduzione di aree commerciali per 200.000 metri quadri. Rispetto invece al confine delle due aree di cui ci stiamo occupando, la riduzione è di 15.000 metri. Sostanzialmente, noi con questa variante autorizziamo delle attività commerciali ai due estremi di questo lungo asse, manteniamo l'esistenza della Michelin, che è una struttura produttiva importante che lì ha il polo del terziario. La Michelin è anche interessata a fare una piccola attività ricettiva (un piccolo albergo) e a ricostruire, ricostituire, la propria direzione, quindi anche con un edificio nuovo, di una qualche qualità, mentre a sud la viabilità viene tutta ridisegnata anche su strada Cebrosa, quindi sul confine est dell'intervento, con una corsia adeguata al nuovo carico di traffico e Michelin, con questo tipo di intervento, mantiene nell'area tutta la sua attività produttiva e tutta la sua attività terziaria. Quindi, sostanzialmente, autorizzando le attività commerciali, ma al tempo stesso riducendo quelle che erano originariamente previste, e riducendo anche le quantità complessive che praticamente arrivano da 0,7 a 0,35 metri quadri di superficie, di pavimento per metro quadro. Noi, credo, arriviamo a una sistemazione complessiva piuttosto importante e che ci consentirà anche di ospitare nel quadrante più a destra delle immagini (adesso io parlo di immagini perché i Consiglieri della Commissione lo avevano ben presente, comunque nella zona) diciamo, a est del complesso, un'attività commerciale importante, che dovrà essere quella di Bricoman che, ovviamente, è tra i promotori della variante e che assumerà lì 120 persone e avrà un'attività importante che va a situarsi nella zona, diciamo, dal lato opposto della città rispetto ad altre attività che ha già in essere sul territorio provinciale. Dicevo di attenzione al verde perché queste saranno previste sia da un punto di vista della sistemazione urbanistica generale, sia da un punto di vista delle dotazioni di parcheggi e sia da un punto di vista della sostenibilità energetica dell'intervento, sia per quanto attiene alle coperture, all'uso di energie rinnovabili e alle coperture verdi laddove è possibile. In estrema sintesi, non so se il Presidente richieda che io faccia anche un'illustrazione rapida dei 6 emendamenti. I 6 emendamenti sono abbastanza, come dire, complessi forse da raccontare, nel senso che sono una serie di aggiustamenti, soprattutto il numero 1, inerenti il fatto che nel corso dell'approvazione di questa variante noi dovremmo arrivare ad alcuni espropri, quindi ci sono alcune procedure abbastanza complicate che sono state messe in linea. Per esempio, si dirà nell'emendamento 2 che il progetto viabilistico sarà oggetto, quindi non è ancora oggetto di Valutazione Ambientale; si inserisce, ancora, una norma al punto 3 comprensiva degli adempimenti catastali e nonché di eventuali ripristini e ricostruzioni, quindi di nuovo rimandando a delle modifiche di tipo legato al catasto. È prevista anche la corresponsione del contributo aggiuntivo di 580.000 euro, che era già previsto, ma che verrà procrastinato nel tempo, visto l'allungamento dei tempi di approvazione della variante. Al punto 5, si dà atto che la Circoscrizione ci ha chiesto alcune piccole modifiche, la Circoscrizione 6, sia nella Commissione, sia in loco ci ha chiesto alcune piccole modifiche, in particolare la rimozione del fabbricato Infonord della Città di Torino, che attualmente è in stato di abbandono e che verrà eliminato con l'accordo dei proponenti. E poi, ancora, al numero 7: si modificano i 7 punti della declaratoria finale, vengono ridotti a 6, sono forse, in un certo senso, semplificati. Credo di aver detto tutto, in realtà volevo dire ancora una cosa che mi sfugge, solo un secondo. Ah, sì, ecco, volevo ancora aggiungere che l'operazione, complessivamente, genera qualcosa come 20 milioni di incassi, diciamo, diretti e indiretti per la Città, nel senso che abbiamo una parte di oneri di urbanizzazione che sono quelli che ci consentiranno di fare le trasformazioni urbanistiche, che ho detto, per circa 14 milioni, poi ancora c'è un costo di costruzione di 5 milioni: un milione di oneri di valorizzazione e 4 milioni ancora legati alle opere di rivitalizzazione dell'area. Le opere di urbanizzazione, dunque, sono piuttosto significative in questo intervento, circa metà del totale che ho detto andrà in queste, ma sono anche opere significative. Tra le altre, per realizzare corso Romania, è previsto di abbattere un sovrappasso in cemento armato, che era funzionale alla vecchia linea ferroviaria che legava lo stabilimento alla linea ferroviaria principale. E quindi, insomma, è una sistemazione complessiva. Con questo atto noi avviamo un processo che avrà un tempo di realizzazione di qualche anno, ma che con oggi, davvero, mettiamo la prima pietra di questo percorso. Grazie. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Sì, grazie, Presidente. Dunque, arrivano, in realtà, 72.000 metri quadri tra commerciale e ASPI, quindi non 16.000, tanto per essere precisi. È una provocazione di Settimo, secondo me. Vado? Grazie. Quindi ne arrivano 72.000, al posto degli 87.644 che sarebbero venuti se avessimo mantenuto i vincoli del PRUSA, quindi riduciamo di 15.000 metri quadri il commerciale. Se poi proprio andiamo a vederla tutta, perché abbiamo fatto anche le proporzioni, il PRUSA portava 200.000 metri quadri di commerciale, quindi rendiamoci conto che non è che stiamo facendo nessuna operazione che, come dire, aumenti in quanto tale il commerciale. È pur vero, però, che con questo tipo di intervento noi ci troviamo le risorse economiche per realizzare la sistemazione di un intero quadrante della città che aveva ormai, a mio avviso, una vocazione in parte produttiva e in parte commerciale, che manteniamo e che prolunghiamo nel tempo. Poi forse userei meno il termine "centro commerciale", perché un negozio come Bricoman, con anche alcune attività annesse di consumo, di ristorazione, eccetera, forse è un po' meno centro commerciale è un po' proprio attività commerciale legata alla grande distribuzione che, in questo contesto, ha una sua logica, perché continua l'insediamento Auchan. Per cui, sostanzialmente, noi ci muoviamo, come ho detto prima, in riduzione delle quantità e in massimizzazione di quello che ricade sulla città da questo punto di vista. Quindi nessuno destabilizza un bel niente. Fra l'altro devo anche dire che, nel corso della revisione del Piano Regolatore, il commercio verrà gestito ancora con le linee guida più o meno del 2015, quindi quelle che abbiamo un po' ereditato dalla precedente Amministrazione, non riuscendo a ribaltarle totalmente. Dunque, anche su questo ridimensionerei un pochino lo sconto che ogni tanto diventa un po' fine a se stesso. Poi chiudo ancora ricordando che, ovviamente, nessuno vuole fare la guerra a Settimo, non è questo il senso dell'intervento di Carretto che, invece, ha spiegato altre cose. Anzi, noi tutto sommato facendo un vero viale, un vero boulevard, che non è quello previsto, mi dispiace, Presidente, sono state dette anche cose qua imprecise: il boulevard che era stato previsto era un boulevard gigantesco, a tre più tre corsie, con uno spreco di risorse pubbliche esagerato. Noi facciamo un bel viale, normalissimo, che consente di continuare la viabilità verso Settimo, quindi di impedire quegli imbuti che impediscono la viabilità e quindi, tutto sommato, non facciamo altro che quello che anche Settimo ci chiede di fare, cioè di razionalizzare la viabilità dell'area e quindi rendere continua una possibilità di transito da qui a là. E poi ricordo ancora una volta, è già stato detto, però il tema di mantenere un'attività produttiva importante come quella Michelin, che ha avuto un po' la contropartita di consentire che una parte delle aree Michelin avessero una vocazione commerciale, beh, io credo che sia una contropartita veramente forte. Non solo, ma ricordo anche che Michelin, sempre con questo tipo di intervento, ha già fatto la rideterminazione completa dei suoi padiglioni a sud dell'intervento, quindi che sono destinati ad attività produttive, logistiche dell'impresa stessa, che resta sul territorio, mantiene i posti di lavoro e anzi ha una visione di sviluppo. Ricordo che ai primissimi incontri che ebbi con Michelin fu ventilata più volte: "ma forse noi abbiamo anche delle spinte per andarcene". Quindi, purtroppo, questa non era qualcosa che stava in aria così, che è stato citato qua, ma era qualcosa di molto realistico. Quindi, io credo che noi stiamo, con questa variante, commisurando in modo positivo per la città gli interessi della grande industria, gli interessi del commercio, gli interessi dei cittadini ad avere una città migliore, più verde, e gli interessi, quindi, che ovviamente l'urbanistica in qualche modo arriva a sintesi a partire anche da elementi di conflitto che sono inevitabili. Grazie. |