Interventi |
LO RUSSO Stefano Questi emendamenti hanno oggetto nell'accorpamento voluto dalla Maggioranza del Movimento 5 Stelle il corpo della narrativa della deliberazione, una narrativa che, come abbiamo avuto modo di dire in sede di dibattito generale, è a nostro modo di vedere completamente fallace nella sua impostazione. Perché è fallace? Perché parte, come abbiamo detto, da presupposti che non sono minimamente condivisibili, li elenco sommessamente, anche perché ridurre in tre minuti un intervento su centinaia di emendamenti, mi scuseranno i Consiglieri, non è propriamente banale, perché noi abbiamo puntualmente, emendamento per emendamento, fatto rilevare i singoli elementi che non erano a nostro modo di vedere precisi. Quali sono gli elementi essenziali su cui noi non siamo d'accordo. Il primo riguarda il fatto che questa società non è vero che, come dire, è una società che dopo l'approvazione di questa delibera avrà soci che peseranno allo stesso identico modo, anzi proprio il contrario per le ragioni che abbiamo esposto durante la discussione generale, a valle dell'approvazione di questi emendamenti, la Città di Torino, in virtù del combinato disposto dei seguenti elementi, il primo, il fatto che, vostra scelta, obtorto collo, o non obtorto collo, per colpa di Gigino, scusate, l'ho già detto una volta e mi avete già cacciato, per colpa di Luigi Di Maio, per colpa di Matteo Salvini, per colpa del destino cinico e baro, questo Paese ha un Governo che si è dimenticato di erogare i fondi agli Enti Locali. Quindi voi che sostenete questo Governo, che sostenete che la Lega che lascia la Diciotti fuori dai porti, allo stesso identico modo venite qua ci spiegate che abbiamo esigenza di preconfigurare delle condizioni che ci permetteranno, pur non volendolo, eh, attenzione bene, "Non lo vogliamo, però siccome ci piace tanto la vostra cadreghina, saremo costretti per il bene della Città, per il bene della Città", questo bene della Città, non il vostro, il bene della Città, "a vendere ulteriori azioni di IREN". Ma siccome però, ed è questa la cosa paradossale, voi l'avete già fatto e l'avete già fatto impropriamente, arrivate con questa deliberazione che in narrativa dice delle cose false, che, cioè, che la Città di Torino non avrà più lo stesso peso nell'individuazione dei vertici di IREN e questa cosa qua, unita al fatto che non esiste il vincolo di mandato neanche per i 3 Consiglieri che verranno nominati, ma ammesso e non concesso che i Patti Parasociali vivano, significa che il prossimo vertice di IREN, che di fatto sarà deciso, forse ha ragione la Sindaca, ufficialmente e formalmente all'unanimità, nella sostanza evidentemente dal Sindaco Bucci, cioè da Genova, verosimilmente modificherà o potrà modificare il Piano Industriale, perché sarà quella la sede in cui verrà dimostrato che l'attuale Piano Industriale, che invece oggi prevede assunzione e posti di lavoro per questa Città, potrà essere modificato nell'esclusivo interesse di questa Città. Allora sotto questo profilo gli emendamenti che abbiamo proposto andavano esattamente a modificare questa falsa impostazione. |