Interventi |
POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Io non farò un intervento nel merito dell'aspetto tecnico: della delibera, statuto, clausole, rinnovo di Patti Parasociali, scelte maggioritarie, non parlerò di tutto questo perché già se ne è parlato a sufficienza. Il mio sarà un intervento molto più semplice, un intervento di pancia, che parli ai cittadini, che li aiuti un po' a capire la situazione. Io sono arrabbiata, io sono molto arrabbiata con la Minoranza che ha governato nelle Consiliature precedenti, terribilmente arrabbiata, perché prima di entrare in Sala Rossa mi basavo sulla narrazione - non amo questo termine, ma stavolta decido consapevolmente di adoperarlo - perché proprio di narrazione si tratta, una narrazione di Torino città florida, città delle Olimpiadi, delle mostre, dei teatri, città del tutto va bene Madama la Marchesa; qualche problemuccio di debito, sì, ma nulla di che, nulla di rilevante e poi un anno e mezzo fa, appena eletta in Consiglio faccio il mio ingresso con l'ingenua idea di fare tanto per la nostra città: tanti progetti, tante proposte, ma a quel punto mi scontro con un'amara realtà, quella di un bilancio in rosso, di una Città quasi in predissesto, di un piano di rientro concordato con la Corte dei Conti, di sacrifici per i cittadini, un bagno di realtà per me e per tutti i Consiglieri, almeno per tutti quelli che sono sinceri e realistici e non amano edulcorare la realtà. E uno dei primi provvedimenti che mi trovo a votare è l'autorizzazione alla vendita delle azioni IREN. Volevo vendere IREN? Volevamo vendere IREN? No, per nulla, non ci pensavamo neanche, io non ci pensavo per nulla. Così ho compreso il senso delle parole della Sindaca quando diceva: "Abbiamo deciso di fare scelte coraggiose, IREN rientra in queste scelte". Le condivido? In cuor mio no, lo dico, no! Ma sull'altro piatto della bilancia c'è il Bilancio di Torino - scusate il bisticcio di parole - c'è la Città con il suo debito, con la sua necessità di interventi sulla spesa corrente e allora da Amministratore sono tenuta ad una scelta, anche dolorosa e qui la scelta insieme alle altre bisogna spiegarla: noi lo facciamo con i mezzi che sono a nostra disposizione e malgrado una narrazione di Torino che, per anni, è stata spacciata per reale, ma reale non era. Sottolineo e specifico che la scelta di oggi non implica necessariamente la vendita delle azioni di IREN, che sia chiaro, sia chiaro a tutti i cittadini e noi faremo ciò che è possibile per non vendere e questo chiederemo con fermezza alla Sindaca, di spendersi in tutti i modi per trovare un percorso che ci eviti di arrivare a quel punto. Grazie. |