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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-06662
IREN S.P.A. - APPROVAZIONE DELLE MODIFICHE ALLO STATUTO SOCIALE E AI PATTI PARASOCIALI.
Interventi
NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Io non metterò il calore che ha messo il mio collega Lo Russo e
quindi non entrerò in merito a quanto detto già nel precedente intervento, tantomeno mi
soffermerò se non per esigenze di ragionamento, sulle cifre e le percentuali che
delineano la singolare situazione in cui è caduta quest'Amministrazione. Fino a ieri
egemone nel controllo di una storica società cittadina, un'azienda conosciuta e
apprezzata dalla mia generazione come Azienda Elettrica Municipale, oggi IREN
Società per Azioni, comunque nel passato come oggi fiore all'occhiello nel detenere e
sviluppare la cosa pubblica, fino a ieri però. Dal tridente che oggi detiene, del tridente
che oggi detiene, ma ha contato il 50% del capitale azionario, Torino ha la punta più
corta, cioè dopo Genova e i Comuni dell'Emilia. Tutto ciò grazie credo alla miopia della
Maggioranza che governa, Torino ha perduto l'egemonia gestionale che ha assicurato
per oltre un secolo la nostra comunità insieme all'erogazione pubblica di un servizio
primario, anche la visione del suo futuro, quella visione che deriva dagli investimenti,
dalla velocità con cui si coniugano nuove frontiere in una società in rapida
trasformazione, non a caso parliamo di una multiutility o di una società che sappiamo
impegnata su più fronti da quello energetico all'ambiente, di un complesso industriale
che fattura il 60% del suo Bilancio nell'area torinese, il 60% lo ripeto e soltanto questa
doppia cifra dovrebbe far suonare nella vostra maggioranza il campanello dell'allarme
per un'operazione che non esito a definire di un gambero. Sì, perché voi come i gamberi
avete camminato all'indietro indifferenti alle conseguenze per la Città e i suoi cittadini,
pur di dimostrare di poter quadrare il Bilancio e la sua spesa corrente. Lei, Sindaco
Appendino, continua infatti ad essere prigioniera della sua solitudine, di quell'abitudine
frutto di un'irrisolta capacità politica della sua Maggioranza che perdura dal giorno
della sua elezione a procedere a testa bassa incurante delle relazioni che si dovrebbero
instaurare in questa storica Sala Rossa, una corsa in totale, ma non in perfetta solitudine,
la solitudine in politica come nella vita non è mai la perfezione dell'esistenza, anzi nel
vostro caso poi questo comportamento fino ad oggi non ha fatto certo di voi una squadra
vincente, una Giunta vincente, ma soltanto una maggioranza che continua a collezionare
insuccessi, brutte figure all'esterno come hanno dimostrato alcuni passaggi nei vostri tre
anni precedenti, altre storie seguirà, ne siamo così certi? O forse non fanno parte anche
quelle vicende di un modus operandi che tende a negare la realtà? Un negazionismo a
dispetto degli effetti che quella stessa realtà ha prodotto e produce su Torino i suoi e i
nostri concittadini. Quale molla ha spinto, mi sono chiesto, la scorsa settimana in una
nota che mi sento di riproporre in quest'Aula Consiliare, ha spinto lei, Movimento 5
Stelle, a decretare la condanna all'inferno di Torino e del Piemonte? In meno di tre anni
dall'insediamento della vostra Amministrazione sul nostro capoluogo e sulla Regione si
è rovesciato un diluvio di no, un no sulla TAV, un no sulle Olimpiadi Invernali, un no
sul terzo valico, un no sull'Asti-Cuneo, un'apparizione dei Ministri sulla Pernigotti e
sulla Comital, no che non sono estranei (parole incomprensibili) estranei al tentativo in
extremis di fare pressing sul Governo amico alla bocciatura per accogliere le finali ATP
di tennis e su questo voglio essere corretto e devo dirlo anche davanti ai colleghi di
Minoranza, il Sindaco, lo dico fortemente, il Sindaco insieme all'Assessore Finardi e a
Chessa stanno facendo di tutto, non ho paura di dirlo, stanno facendo di tutto per portare
a Torino le finali del tennis e lo so perché sono impegnato politicamente anche su
questo e non ho paura di ammetterlo, stanno facendo di tutto per riuscire a fare, ma
problemi politici negano questa possibilità e non ho paura, ripeto, di poterlo dire questo,
era un argomento e su questo non posso dare atto al Sindaco e ai suoi colleghi di dare
tutto quello che potevano dare ed ecco però che da questo scenario non risulta
altrettanto estraneo lo psicodramma che si rischia di vivere, che voi avete deciso di far
vivere ai torinesi, cittadini che assorbono da IREN il 73% dell'attività di
teleriscaldamento, il 62% sul termoelettrico e la considerazione, l'83% della produzione
di energia elettrica, il 48% del fatturato per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, dati
questi ultimi che ho ricavato da un articolo apparso su un quotidiano, ma non per
pigrizia, quanto perché vi ho semmai ritrovato negli interventi dei vertici IREN, vertici
pronti a rassicurare la cittadinanza in nome di un cambiare affinché nulla cambi, motto
che potrà valere nella società dei Gattopardi, ma che non vale e lo sapete tutti in
quest'Aula, nelle relazioni industriali e nei rapporti di proprietà e ho citato un
quotidiano anche per un altro motivo, specchio nei titoli e lo dico fortemente a tutti voi,
specchio dei titoli di cronaca di come vive ormai Torino sotto il profilo psicologico e
dell'informazione, tre titoli in rapida successione: "Mancano 40 milioni, il Comune è
pronto ad alzare la tassa rifiuti", secondo: "Il piano rimandato e i veleni del passato, il
Teatro Regio non riesce a trovare pace", terzo che ci riporta alla multiutility: "IREN
investirà ancora qui, i vertici rassicurano Torino", tre titoli sui giornali in pochi giorni
che sintetizzano quella che è la situazione torinese di immagine esterna. Ebbene, signor
Sindaco, il tempo delle esortazioni è finito e presumo anche quello delle polemiche, non
le si chiede di uscire dalla porta di servizio, non sono così insensibile e generoso, ma di
riuscire almeno ad entrare dalla porta principale di Palazzo Civico in modo, finalmente
adulto, politicamente forte, guardi, io sono convinto che lei ha ricevuto i consensi dei
torinesi, non sono di quelli che dicono che lei oggi non li ha più, perché dovremmo
vederla al momento opportuno, però dico che così non si può andare avanti, lo ripeto
ormai da un anno e mezzo, abbia il coraggio di formulare una nuova Amministrazione,
di investire una società civile che sappia direttamente i problemi della gente, la sua
Maggioranza io sono convinto che alla fine capirà che se voi continuate ad essere critici
nei confronti del vostro Sindaco non ci rimette soltanto lei, ma ci rimettete voi sia dal
lato personale che dal lato politico, state facendo un grande errore a metterla in
difficoltà. Allora io dico, Sindaco, piuttosto di essere così in difficoltà, chiuda questa
parentesi se no dica ai suoi colleghi Consiglieri Comunali di cambiare e di essere fedeli
nell'indirizzo che voi vi assumete le responsabilità di dare e per quanto riguarda l'IREN
sicuramente qua sbagliate, a mio giudizio state sbagliando. Detto questo io non
rappresento il (parola incomprensibile), lo dico sempre, mi auguro che il buon senso
prevalga e che questo buon senso valga per tutti voi, grazie.

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