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NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Io non metterò il calore che ha messo il mio collega Lo Russo e quindi non entrerò in merito a quanto detto già nel precedente intervento, tantomeno mi soffermerò se non per esigenze di ragionamento, sulle cifre e le percentuali che delineano la singolare situazione in cui è caduta quest'Amministrazione. Fino a ieri egemone nel controllo di una storica società cittadina, un'azienda conosciuta e apprezzata dalla mia generazione come Azienda Elettrica Municipale, oggi IREN Società per Azioni, comunque nel passato come oggi fiore all'occhiello nel detenere e sviluppare la cosa pubblica, fino a ieri però. Dal tridente che oggi detiene, del tridente che oggi detiene, ma ha contato il 50% del capitale azionario, Torino ha la punta più corta, cioè dopo Genova e i Comuni dell'Emilia. Tutto ciò grazie credo alla miopia della Maggioranza che governa, Torino ha perduto l'egemonia gestionale che ha assicurato per oltre un secolo la nostra comunità insieme all'erogazione pubblica di un servizio primario, anche la visione del suo futuro, quella visione che deriva dagli investimenti, dalla velocità con cui si coniugano nuove frontiere in una società in rapida trasformazione, non a caso parliamo di una multiutility o di una società che sappiamo impegnata su più fronti da quello energetico all'ambiente, di un complesso industriale che fattura il 60% del suo Bilancio nell'area torinese, il 60% lo ripeto e soltanto questa doppia cifra dovrebbe far suonare nella vostra maggioranza il campanello dell'allarme per un'operazione che non esito a definire di un gambero. Sì, perché voi come i gamberi avete camminato all'indietro indifferenti alle conseguenze per la Città e i suoi cittadini, pur di dimostrare di poter quadrare il Bilancio e la sua spesa corrente. Lei, Sindaco Appendino, continua infatti ad essere prigioniera della sua solitudine, di quell'abitudine frutto di un'irrisolta capacità politica della sua Maggioranza che perdura dal giorno della sua elezione a procedere a testa bassa incurante delle relazioni che si dovrebbero instaurare in questa storica Sala Rossa, una corsa in totale, ma non in perfetta solitudine, la solitudine in politica come nella vita non è mai la perfezione dell'esistenza, anzi nel vostro caso poi questo comportamento fino ad oggi non ha fatto certo di voi una squadra vincente, una Giunta vincente, ma soltanto una maggioranza che continua a collezionare insuccessi, brutte figure all'esterno come hanno dimostrato alcuni passaggi nei vostri tre anni precedenti, altre storie seguirà, ne siamo così certi? O forse non fanno parte anche quelle vicende di un modus operandi che tende a negare la realtà? Un negazionismo a dispetto degli effetti che quella stessa realtà ha prodotto e produce su Torino i suoi e i nostri concittadini. Quale molla ha spinto, mi sono chiesto, la scorsa settimana in una nota che mi sento di riproporre in quest'Aula Consiliare, ha spinto lei, Movimento 5 Stelle, a decretare la condanna all'inferno di Torino e del Piemonte? In meno di tre anni dall'insediamento della vostra Amministrazione sul nostro capoluogo e sulla Regione si è rovesciato un diluvio di no, un no sulla TAV, un no sulle Olimpiadi Invernali, un no sul terzo valico, un no sull'Asti-Cuneo, un'apparizione dei Ministri sulla Pernigotti e sulla Comital, no che non sono estranei (parole incomprensibili) estranei al tentativo in extremis di fare pressing sul Governo amico alla bocciatura per accogliere le finali ATP di tennis e su questo voglio essere corretto e devo dirlo anche davanti ai colleghi di Minoranza, il Sindaco, lo dico fortemente, il Sindaco insieme all'Assessore Finardi e a Chessa stanno facendo di tutto, non ho paura di dirlo, stanno facendo di tutto per portare a Torino le finali del tennis e lo so perché sono impegnato politicamente anche su questo e non ho paura di ammetterlo, stanno facendo di tutto per riuscire a fare, ma problemi politici negano questa possibilità e non ho paura, ripeto, di poterlo dire questo, era un argomento e su questo non posso dare atto al Sindaco e ai suoi colleghi di dare tutto quello che potevano dare ed ecco però che da questo scenario non risulta altrettanto estraneo lo psicodramma che si rischia di vivere, che voi avete deciso di far vivere ai torinesi, cittadini che assorbono da IREN il 73% dell'attività di teleriscaldamento, il 62% sul termoelettrico e la considerazione, l'83% della produzione di energia elettrica, il 48% del fatturato per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, dati questi ultimi che ho ricavato da un articolo apparso su un quotidiano, ma non per pigrizia, quanto perché vi ho semmai ritrovato negli interventi dei vertici IREN, vertici pronti a rassicurare la cittadinanza in nome di un cambiare affinché nulla cambi, motto che potrà valere nella società dei Gattopardi, ma che non vale e lo sapete tutti in quest'Aula, nelle relazioni industriali e nei rapporti di proprietà e ho citato un quotidiano anche per un altro motivo, specchio nei titoli e lo dico fortemente a tutti voi, specchio dei titoli di cronaca di come vive ormai Torino sotto il profilo psicologico e dell'informazione, tre titoli in rapida successione: "Mancano 40 milioni, il Comune è pronto ad alzare la tassa rifiuti", secondo: "Il piano rimandato e i veleni del passato, il Teatro Regio non riesce a trovare pace", terzo che ci riporta alla multiutility: "IREN investirà ancora qui, i vertici rassicurano Torino", tre titoli sui giornali in pochi giorni che sintetizzano quella che è la situazione torinese di immagine esterna. Ebbene, signor Sindaco, il tempo delle esortazioni è finito e presumo anche quello delle polemiche, non le si chiede di uscire dalla porta di servizio, non sono così insensibile e generoso, ma di riuscire almeno ad entrare dalla porta principale di Palazzo Civico in modo, finalmente adulto, politicamente forte, guardi, io sono convinto che lei ha ricevuto i consensi dei torinesi, non sono di quelli che dicono che lei oggi non li ha più, perché dovremmo vederla al momento opportuno, però dico che così non si può andare avanti, lo ripeto ormai da un anno e mezzo, abbia il coraggio di formulare una nuova Amministrazione, di investire una società civile che sappia direttamente i problemi della gente, la sua Maggioranza io sono convinto che alla fine capirà che se voi continuate ad essere critici nei confronti del vostro Sindaco non ci rimette soltanto lei, ma ci rimettete voi sia dal lato personale che dal lato politico, state facendo un grande errore a metterla in difficoltà. Allora io dico, Sindaco, piuttosto di essere così in difficoltà, chiuda questa parentesi se no dica ai suoi colleghi Consiglieri Comunali di cambiare e di essere fedeli nell'indirizzo che voi vi assumete le responsabilità di dare e per quanto riguarda l'IREN sicuramente qua sbagliate, a mio giudizio state sbagliando. Detto questo io non rappresento il (parola incomprensibile), lo dico sempre, mi auguro che il buon senso prevalga e che questo buon senso valga per tutti voi, grazie. |