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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-06662
IREN S.P.A. - APPROVAZIONE DELLE MODIFICHE ALLO STATUTO SOCIALE E AI PATTI PARASOCIALI.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. Ma mi sembra che qui si continui a parlare della pagliuzza e non
della trave nell'occhio. Allora, mio padre faceva il cronometrista, calcolava i tempi di
lavoro e mi ha insegnato che i tempi sono importanti, che c'è un tempo per tutto e che le
responsabilità, se le condividi, risultino meno gravose. Io oggi voto per fare chiarezza
sulla situazione patrimoniale, per verificare quali siano i margini dell'operazione, non
ancora per farla, e attribuisco al Governo ogni responsabilità per quello che succederà
con le Amministrazioni come la nostra, in disavanzo strutturale. Se il Governo ha
provocato i dissesti, adotti le necessarie manovre per curarli. Se in passato non c'erano
Governi amici delle Amministrazioni Locali, ora che siamo noi al Governo, mi aspetto
un atteggiamento diverso sia dal Movimento 5 Stelle, che dalla Lega, che del localismo
ho sempre fatto bandiera. Il Governo vada a ripensare i processi di salvataggio per i
comuni, i grandi comuni come il nostro, che da anni sono sempre sul limite ed è anche
ora che il Movimento 5 Stelle apra le porte del Comune, che diffonda le informazioni
per la trasparenza amministrativa, per la facilità di comprensione di tutti sullo stato del
bilancio; che ci siano incontri pubblici, che si invitino economisti, che si dibatta delle
soluzioni, che la politica sia prossimità in tutte le sue fasi, nel buono e nel cattivo
tempo, nei diritti che hanno i cittadini, ma anche nel dovere di assumersi tutti un po' di
responsabilità, anche i partiti, anche le Minoranze che oggi si stracciano le vesti, ma che
non vedo che propongano soluzioni. È finito, conti alla mano, il tempo del "mi piace" o
"non mi piace" il Sindaco di turno; è il tempo delle somme, delle sottrazioni e dei
mastrini, perché non possiamo solo ridurre al bilancio la nostra azione politica. Non si
può morire di bilancio, imprecando contro chi ha indebitato la Città, Governo e
Amministrazioni precedenti. Non si possono vendere gli asset strategici e redditizi per
pagare gli interessi sul debito e non togliere il debito. È il tempo del tribunale della
ragione, delle scelte condivise e anche di quel lavoro omeopatico di ricostruzione della
Città, che necessita sicuramente di tempi molto più lunghi di quello che ci saremmo
aspettati. Torino non è solo bilancio, ma solidarietà, comunità, identità e l'istituzione
deve essere viva, presente nella costruzione di tessuto, non solo nel rammendo del
bilancio. Grazie, Presidente.

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