Interventi |
LUBATTI Claudio Faccio fatica ancora a non intervenire dopo il collega Morano, ma io parto invece da un altro appello che faccio alla Giunta, usando il suo tramite, Presidente, così come prevede il Regolamento. Noi abbiamo bisogno di tornare, secondo me, in quest'Aula a confrontarci, prima di tutto, rispettando tutti una regola, che mi sembra sia venuta meno quest'oggi durante la discussione di questa delibera, che è quella di discutere di verità. Cioè, io non mi sarei allarmato, stupito, indignato davanti a un intervento della Sindaca che veniva qui e diceva, tra l'altro quello che ha detto più volte ai giornali, probabilmente in qualche riunione di Maggioranza, ai suoi Assessori, avrà ascoltato con attenzione le riunioni con il suo Assessore al Bilancio, al quale ovviamente vanno anche i nostri auguri di pronta guarigione per il lavoro che sta facendo per la Città. Al di là di questa parentesi, io pensavo che la Sindaca si presentasse qui raccontandoci esattamente quello che ha raccontato ai suoi Consiglieri di Maggioranza; segnalo, non a tutti, dai i numeri che vedo in Aula, o comunque non ha convinto tutti della necessità di arrivare a questa deliberazione. Cioè una situazione finanziaria, economico-finanziaria complicata della Città, l'esigenza di fare cassa e l'esigenza di iniziare a ragionare su quelli che tutti chiamano i gioielli di famiglia. Invece, la Sindaca - io glielo dico, Presidente, facendo appello alla sua figura e al suo ruolo - insultando la dignità di quest'Aula è venuta qui a raccontarci che questa delibera rafforza il ruolo della Città, che è semplicemente falso. Cioè, i colleghi prima di me lo hanno detto in maniera più puntuale, più precisa, lo hanno spiegato: quello che ha detto la Sindaca è semplicemente falso. Cioè, a un certo punto la Sindaca ci ha detto che il controllo della società, d'ora in poi, avverrà tramite il fatturato. Le società si controllano tramite i Consigli di Amministrazione e i pesi, chiamandoli da Codice Civile e l'articolo è il 2542, l' azionista di riferimento, e qui non c'è storia, l'azionista di riferimento è Genova. E io non so come il collega Fornari (che non vedo più in Aula) possa interrogarsi sul perché i consiglieri del PD di Genova, che io ho sentito telefonicamente con la collega Foglietta e altri per capire un po' la situazione delle altre città, perché abbiamo votato a favore. Ma come perché hanno votato a favore? Ma voi avete letto? Avete ascoltato l'intervento del collega Morano? Avete capito che cosa sta succedendo? Perché se avete minimamente compreso - lo dico a lei, Presidente - il significato del percorso amministrativo che la Città di Torino sta affrontando e la delibera è uno di questi appuntamenti, avrete di certo compreso che la Città, al di là di una diminuzione numerica della percentuale del proprio peso, perde di fatto un controllo indiretto sulla società e allora anche nelle scelte strategiche. Poi i vari emendamenti, ci sono punti della modifica dei Patti Parasociali che lo dicono in maniera molto chiara, delineano quello che è il cambio strategico del nostro attuale ruolo, che badate bene, guardate, io ho fatto poco per arrivare a questo Consiglio, ma ho provato ad informarmi un po'. Ho provato ad informarmi anche con chi aveva fondato il percorso, cioè sono andato indietro e sono andato a cercare le persone. Qualcuna di queste è ancora viva e vegeta ed è capace e ha speso qualche giornata del proprio tempo e qualche ora del proprio tempo a spiegarmi che cosa non è andato e mi ha detto: "Guardi, Consigliere, il tema qui è strategico, cioè o tutti salgono o tutti scendono; cioè tutto si è costituito con un equilibrio preciso e territoriale molto delicato, che però nel tempo era l'unico Patto sul quale nessuno si doveva sfilare". Poi c'erano le questioni gestionali: l'Amministratore Delegato doveva decidere il Consiglio di Amministrazione, il Presidente, tutto quello che volete, però alla fine questo era il tema sul quale nessuno doveva sgarrare. Ebbene, nel cambio societario, che stiamo di fatto deliberando, che è figlio del mancato rispetto di questo equilibrio, cioè della diminuzione del nostro peso azionario a fronte di un aumento del peso azionario delle altre città, c'è il significato della modifica dei Patti Parasociali. Quindi, io non so se sia sufficiente andare avanti nella discussione, proseguire. Io interverrò, ancora, per difendere e presentare e aiutare a comprendere meglio il significato degli emendamenti che abbiamo apportato alla delibera, ma penso (come faranno credo altri Consiglieri questa sera) che il significato sia tutto qui. Allora, è per questo che mi sento oggettivamente offeso da una Sindaca che viene in quest'Aula e invece di spiegarci - vado verso la conclusione - con sincerità e trasparenza e difendere legittimamente la propria scelta amministrativa, che io non condivido, ma è una scelta come un'altra, viene qui e prova a convincerci del contrario, cioè di una cosa che esattamente non esiste. Da un punto di vista amministrativo quello che la Sindaca ha detto non esiste. Ci sono dei numeri che lo dimostrano, ci sono dei fatti concreti che lo dimostrano: ci saranno dei poteri di veto che verranno a mancare e negli interventi successivi mi permetterò di raccontare all'Aula anche quali saranno le ricadute. Perché il piano industriale di IREN - che invito tutti a leggere, sicuramente i Consiglieri l'avranno fatto - ha al suo interno delle indicazioni su una prospettiva strategica della società che non può non vederci protagonista e invece, di fatto, noi oggi scegliamo di uscire da questo percorso di governance e di raccogliere qualche briciola fino a quando ancora gli altri soci decideranno di lasciarcelo fare. Questo io credo che sia inaccettabile. Prima di tutto del merito un atteggiamento della Sindaca che è irrispettoso di una Sala dalla quale dovrebbe ottenere, invece… LUBATTI Claudio Talmente irrispettoso che la Sindaca ha deciso di non continuare a seguire il dibattito. |