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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-06662
IREN S.P.A. - APPROVAZIONE DELLE MODIFICHE ALLO STATUTO SOCIALE E AI PATTI PARASOCIALI.
Interventi
MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente. Il mio intervento sarà breve perché alcuni dei miei colleghi hanno
già anticipato dei ragionamenti che avrei voluto fare. Questa era la delibera
innominabile, perché tutte le volte che si chiedeva al Presidente della I Commissione se
questa delibera venisse messa all'Ordine del Giorno percorreva un brivido, non si
poteva parlarne, non si poteva dire, perché c'era bisogno di capire in Maggioranza, per
cui sarà tutto così semplice (mi spiace che sia uscito il Presidente della VI
Commissione) non capisco perché ci abbiamo messo così tanto ad affrontare il tema.
Forse perché il tema era delicato, vasto e per alcuni punti programmatici della vostra
Maggioranza, penso: l'efficientamento energetico, piuttosto che la mobilità elettrica,
questa azienda è oggettivamente strategica. Il 2 ottobre 2017 il Sindaco Bucci
dichiarava al Zena Fest, Bucci: "Ci staremo solo se manterremo la governance, sennò
vendiamo tutto e ci occupiamo noi della nostra città". Beh, come vedete, Genova ha un
Sindaco, Torino no. Bucci è stato assolutamente di parola. Ha fatto un gioco che è
costato qualcosina dal punto di vista dell'indebitamento, però ha fatto un'operazione
che oggettivamente mette Torino nell'angolo. Io non so, non so veramente, quanta
esperienza qualche Consigliere in quest'Aula abbia di Consiglio di Amministrazione,
ma vi assicuro che nei CdA non si respira l'aria che raccontate voi. Nei CdA che hanno
a che fare con posti di lavoro, progressioni di carriera, investimenti, chiedete oggi al
personale di IREN torinese, che ha fatto grande questa azienda, se è contento di questo
Patto. Chiedetelo, ma non ai vertici, che in questo momento devono un po' cercare di…
io sono stato alla presentazione fatta la settimana scorsa, che devono cercare di essere
contenti, dare l'idea che ci sia una condivisione massima, che non importa se dei nostri
dirigenti che hanno fatto la storia non sapranno se avranno casa a Torino, a Parma, se
dovranno andare a Genova; chiedete a chi ha reso grande quell'azienda se è contento di
quello che state votando oggi in Aula. Le risposte sarebbero interessanti, e questo è il
primo dato. Il secondo dato - e questo lo dico invece per l'esperienza che ho avuto in
questi anni in Consiglio Comunale - a vendere piccoli pezzi un po' alla volta è
comunque e sempre un danno per l'azienda. Io non so quanti di voi, da questo punto di
vista, si siano trovati a vendere pezzi dell'azienda propria o di famiglia e capire se aveva
un senso piuttosto dire, e allora su questo sarebbe stato interessante discutere:
"Vendiamo tutto, risaniamo il debito della Città. Vendiamo tutto, risaniamo il debito
della Città e riportiamo Torino in una fase di possibili investimenti". Non si può fare,
bene, ma vendere a pezzi il 2,5%, come è capitato nella scorsa Consiliatura, fa sì che -
già come è capitato sul 2,5 - alla fine il prezzo te lo fa il mercato, che a un certo punto il
mercato inizia a dire: "Quanto serve al Comune di Torino per chiudere il Bilancio?
Servono tot. Milioni, e varrà quello il prezzo dell'azienda", varrà quello il prezzo
dell'azienda e quello offriremo e questo è già capitato con un'altra Consiliatura. Detto
questo, comunque, se voi siete convinti, onestamente convinti che questa è un'altra
scelta che farà il bene di questa Città, io sono abbastanza certo che ci troveremo qui a
vendere un altro 2,5 e poi il Governo amico ci taglierà altri soldi perché i veri sprechi
sono sugli Enti Locali e non sul Governo Centrale, e altre assurdità di quello che sta
capitando, e continueremo a vendere, vendere, vendere, fin a quando la percentuale sarà
talmente bassa che ci faranno i conti in tasca, come è già capitato anche per la Giunta
Fassino, e deciderà il mercato quanto varrà quel pezzo di capacità, di competenze e di
intelligenza che questa azienda ha rappresentato. Che poi si voglia pensare di ragionare
di vendere anche pezzi di TRM, questo è abbastanza evidente: è stato detto a mezzo
stampa, ma anche in Commissione. Detto questo, non è una bella pagina che si segna
per la nostra Città. Immagino un Consiglio di Amministrazione in cui bisognerà
decidere quanti investimenti, anche in termini di sponsor, dovranno ricadere su Torino.
Buona parte degli eventi culturali e degli eventi che accadono in questa città li
dobbiamo anche grazie a questa tipologia di sponsorizzazione. Io sono abbastanza
convinto che Genova abbia altre priorità. Però, se l'idillio di questo Consiglio di
Amministrazione in cui tutti si vorranno bene, pieni di carezze: "Ma no, diamo un po'
più a Genova. Ma no, diamo un po' più a Torino, ma perché no Reggio Emilia", sarà un
continuo farsi favori a vicenda, voglio vederlo, sarò curioso di vedere se andrà così o
invece, come capita in tutte le aziende che muovono denaro, ognuno cercherà di portare
sul suo territorio, proprio perché nominato da una componente politica, più
investimenti, più posti di lavoro, più giovani assunti, come è normale che sia nel mondo
reale. Non so in che mondo viviate voi. Grazie.

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