Interventi |
MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Il mio intervento sarà breve perché alcuni dei miei colleghi hanno già anticipato dei ragionamenti che avrei voluto fare. Questa era la delibera innominabile, perché tutte le volte che si chiedeva al Presidente della I Commissione se questa delibera venisse messa all'Ordine del Giorno percorreva un brivido, non si poteva parlarne, non si poteva dire, perché c'era bisogno di capire in Maggioranza, per cui sarà tutto così semplice (mi spiace che sia uscito il Presidente della VI Commissione) non capisco perché ci abbiamo messo così tanto ad affrontare il tema. Forse perché il tema era delicato, vasto e per alcuni punti programmatici della vostra Maggioranza, penso: l'efficientamento energetico, piuttosto che la mobilità elettrica, questa azienda è oggettivamente strategica. Il 2 ottobre 2017 il Sindaco Bucci dichiarava al Zena Fest, Bucci: "Ci staremo solo se manterremo la governance, sennò vendiamo tutto e ci occupiamo noi della nostra città". Beh, come vedete, Genova ha un Sindaco, Torino no. Bucci è stato assolutamente di parola. Ha fatto un gioco che è costato qualcosina dal punto di vista dell'indebitamento, però ha fatto un'operazione che oggettivamente mette Torino nell'angolo. Io non so, non so veramente, quanta esperienza qualche Consigliere in quest'Aula abbia di Consiglio di Amministrazione, ma vi assicuro che nei CdA non si respira l'aria che raccontate voi. Nei CdA che hanno a che fare con posti di lavoro, progressioni di carriera, investimenti, chiedete oggi al personale di IREN torinese, che ha fatto grande questa azienda, se è contento di questo Patto. Chiedetelo, ma non ai vertici, che in questo momento devono un po' cercare di… io sono stato alla presentazione fatta la settimana scorsa, che devono cercare di essere contenti, dare l'idea che ci sia una condivisione massima, che non importa se dei nostri dirigenti che hanno fatto la storia non sapranno se avranno casa a Torino, a Parma, se dovranno andare a Genova; chiedete a chi ha reso grande quell'azienda se è contento di quello che state votando oggi in Aula. Le risposte sarebbero interessanti, e questo è il primo dato. Il secondo dato - e questo lo dico invece per l'esperienza che ho avuto in questi anni in Consiglio Comunale - a vendere piccoli pezzi un po' alla volta è comunque e sempre un danno per l'azienda. Io non so quanti di voi, da questo punto di vista, si siano trovati a vendere pezzi dell'azienda propria o di famiglia e capire se aveva un senso piuttosto dire, e allora su questo sarebbe stato interessante discutere: "Vendiamo tutto, risaniamo il debito della Città. Vendiamo tutto, risaniamo il debito della Città e riportiamo Torino in una fase di possibili investimenti". Non si può fare, bene, ma vendere a pezzi il 2,5%, come è capitato nella scorsa Consiliatura, fa sì che - già come è capitato sul 2,5 - alla fine il prezzo te lo fa il mercato, che a un certo punto il mercato inizia a dire: "Quanto serve al Comune di Torino per chiudere il Bilancio? Servono tot. Milioni, e varrà quello il prezzo dell'azienda", varrà quello il prezzo dell'azienda e quello offriremo e questo è già capitato con un'altra Consiliatura. Detto questo, comunque, se voi siete convinti, onestamente convinti che questa è un'altra scelta che farà il bene di questa Città, io sono abbastanza certo che ci troveremo qui a vendere un altro 2,5 e poi il Governo amico ci taglierà altri soldi perché i veri sprechi sono sugli Enti Locali e non sul Governo Centrale, e altre assurdità di quello che sta capitando, e continueremo a vendere, vendere, vendere, fin a quando la percentuale sarà talmente bassa che ci faranno i conti in tasca, come è già capitato anche per la Giunta Fassino, e deciderà il mercato quanto varrà quel pezzo di capacità, di competenze e di intelligenza che questa azienda ha rappresentato. Che poi si voglia pensare di ragionare di vendere anche pezzi di TRM, questo è abbastanza evidente: è stato detto a mezzo stampa, ma anche in Commissione. Detto questo, non è una bella pagina che si segna per la nostra Città. Immagino un Consiglio di Amministrazione in cui bisognerà decidere quanti investimenti, anche in termini di sponsor, dovranno ricadere su Torino. Buona parte degli eventi culturali e degli eventi che accadono in questa città li dobbiamo anche grazie a questa tipologia di sponsorizzazione. Io sono abbastanza convinto che Genova abbia altre priorità. Però, se l'idillio di questo Consiglio di Amministrazione in cui tutti si vorranno bene, pieni di carezze: "Ma no, diamo un po' più a Genova. Ma no, diamo un po' più a Torino, ma perché no Reggio Emilia", sarà un continuo farsi favori a vicenda, voglio vederlo, sarò curioso di vedere se andrà così o invece, come capita in tutte le aziende che muovono denaro, ognuno cercherà di portare sul suo territorio, proprio perché nominato da una componente politica, più investimenti, più posti di lavoro, più giovani assunti, come è normale che sia nel mondo reale. Non so in che mondo viviate voi. Grazie. |