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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-06662
IREN S.P.A. - APPROVAZIONE DELLE MODIFICHE ALLO STATUTO SOCIALE E AI PATTI PARASOCIALI.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
In questa settimana in cui la Maggioranza faceva fatica a trovare una quadra per
calendarizzare in Commissione Consiliare la discussione di questa deliberazione, devo
dire che sono tante le domande che ci siamo posti, non ultima, anche, cosa potesse aver
mangiato la Sindaca quel famoso 22 ottobre quando si è riunita con i Sindaci di Genova
e Reggio Emilia, Bucci e Vecchi; perché deve aver mangiato veramente pesante la
Sindaca per aver sottoscritto un impegno che è quello che ci chiede oggi di approvare in
questo Consiglio Comunale. Andiamo per ordine, perché alcune cose sono state dette,
ma molte no. Innanzitutto chiariamo, perché la Sindaca su questo non è stata esplicita.
Ci ha detto, ci ha rassicurato e ci ha detto che questa delibera rafforza la governance e io
ho aggiunto nel mio archivio, diciamo, di promesse e impegni che nel frattempo hanno
acquisito questa forma, perché…

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
No, ha ragione, Presidente, però ormai sono quelle le forme delle promesse e degli
impegni che nel mio archivio hanno preso forma e sono diventate di fatto, diciamo,
delle promesse, ovviamente, non mantenute. Oggi ne abbiamo aggiunte due: "Rafforza
la governance e non cambia niente. Vedremo tra qualche mese". Ma, ripeto, la prima
cosa che ci chiede di fare questa delibera è che il nuovo Statuto che dobbiamo votare,
che votiamo oggi, per cui alcuni si esprimeranno a favore, alcuni contrariamente, noi
abbiamo presentato 700 emendamenti perché crediamo che questa delibera non debba
essere approvata. Questo nuovo Statuto prevede di liberare una partecipazione pari al
5% del capitale della multiutility, facendo scendere la quota degli Enti Locali riuniti nel
patto dal 40% al 35%. Allora, uno di questi impegni parla proprio dell'acqua pubblica:
cioè durante la campagna elettorale e ancora in queste settimane, il Movimento 5 Stelle
ci spiega che è importante avere società pubbliche, ce lo spiega qui a Torino dove
abbiamo una SMAT, che è pubblica, e che qualcuno pensa che forse dovrebbe essere
privatizzata, di certo non noi. Allora che cosa fanno, in coerenza, i nostri compagni di
banco grillini? In una società che gestisce il servizio idrico integrato, cioè l'acqua, per 3
milioni di abitanti (perché IREN è una società un po' più grossa, che non riguarda solo
Torino), per 3 milioni di abitanti che cosa ci propone la Sindaca Appendino e, oggi
scopriamo, anche il grillino Mensio e il Movimento 5 Stelle? Di far scendere la
partecipazione pubblica dal 40 al 35%. Questa è la coerenza di chi dice che l'acqua deve
essere pubblica. Nelle scorse settimane, negli scorsi mesi, che cosa è successo?
Abbiamo dovuto discutere una surreale delibera, una mozione anche di indirizzo che
chiedeva di trasformare una società pubblica, che è SMAT, in una bocciofila, cioè in
un'azienda consortile di diritto pubblico per questioni ideologiche. Guardate un po', le
stesse questioni ideologiche, oggi però per IREN non valgono, e quindi possiamo
scendere del peso pubblico dal 40 al 35% per 3 milioni di abitanti che godono del
servizio idrico integrato. A me, gliel'ho già detto in Commissione, Sindaca, non è chiara
la strategia. Il Comune di Genova ha fatto, ha perfezionato l'acquisto del mercato del
2,5%, salendo quasi al 19%. Stiamo parlando del 18,85%. Contestualmente, il Comune
di Torino scende al 13,8% del capitale e Reggio Emilia al 15%. Allora, mentre così
facendo il Comune di Genova si assicura nuove assunzioni (sono state confermate
l'altro giorno) e nuovi investimenti, dividendi per oltre 160 milioni di euro, da qui ai
prossimi anni. La golden share, è stato detto nell'indicazione delle nomine, guardate,
avete parlato solo di poltrone fino adesso, a noi non interessa, a noi va bene Peveraro,
va bene chi c'è, va bene il Presidente, non cambierà nulla, non è questo il punto. Il
punto è che la Città di Torino, che ha sempre condizionato le strategie della più
importante società di questo territorio come numero di dipendenti: 3700 su 7.000 e rotti
sono qui a Torino. Il margine operativo lordo è prodotto qui: 500 milioni di euro su 900,
cioè l'indicatore di redditività dell'azienda è 500 milioni di euro ed è prodotto qui quel
valore aggiunto. Bene, la Città di Torino che ha sempre avuto la golden share della
società, grazie a questa delibera che voi state per votare, non lo avrà più. Quindi, tradite
i vostri ideali, va beh, pazienza, ma non è che bisogna essere per forza coerenti:
volevate l'acqua pubblica, sì, a giorni alterni, pazienza, ma soprattutto compromettete
una società che ha caratterizzato la storia di questo nostro territorio. E allora avremo
tantissimi minuti per approfondire. Noi, guardi, Presidente, ci spiace solo che abbiate
voluto accorpare così tanto gli emendamenti, perché valeva la pena, alcuni di quelli
valeva la pena, davvero, di discuterli. Io riprenderò da dove ho lasciato, tanto abbiamo
tutto il pomeriggio e io mi auguro tutta la serata. Dico soltanto una cosa, Presidente:
guardate che siete ancora in tempo, se voi decideste durante la giornata di oggi di
sospendere la votazione di questa delibera, non succederebbe nulla. Glielo spiego
semplicemente, Presidente: siccome i tre membri di cui avete parlato, Presidente,
Amministratore Delegato e Vicepresidente, non hanno vincolo di mandato, Consigliere
Mensio, l'unico modo che hanno, l'unica vera garanzia che ha anche la Città di Torino,
è che i 3 vadano d'accordo. Quindi torniamo lì, lasciamo stare questa scellerata delibera,
torniamo ai Patti Parasociali che abbiamo scoperto, che abbiamo condiviso insieme,
scadranno comunque nel 2021 perché nessuno ha disdettato e da domani rimettiamoci al
lavoro per riconquistare lo spazio che meritiamo all'interno di una società che, ripeto, è
la più importante nel nostro territorio.

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