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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 10
INTERPELLANZA 2019-00218
"GESTIONE DEL COMUNE DI TORINO SUI PROGETTI DI SERVIZIO CIVICO NEL REDDITO DI CITTADINANZA" PRESENTATA IN DATA 21 GENNAIO 2019 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
SCHELLINO Sonia (Assessora)
Rispetto all'oggetto dell'interpellanza, va premesso che, a seguito di specifici
emendamenti presentati da ANCI, la definizione delle modalità, delle procedure e dei
tempi di attuazione dei progetti a titolarità dei Comuni utili alla collettività previsti
dall'articolo 4, comma 15 del Decreto Legge 4 del 28 gennaio '19 che istituisce il
Reddito di Cittadinanza, viene demandata ad uno specifico decreto ministeriale di intesa
con la Conferenza Unificata da adottarsi entro sei mesi dall'entrata in vigore del
decreto. Tale atto permetterà di affrontare e precisare le principali difficoltà connesse
all'attivazione dei progetti evidenziati dai Comuni anche attraverso ANCI ed inerenti in
particolari agli aspetti organizzativi e i relativi costi. Rispetto ai costi connessi
all'attivazione dei progetti, oneri derivanti da coperture assicurative, formazione alla
sicurezza, materiale per dispositivi di sicurezza, organizzazione e gestione diretta o
tramite convenzione con altri soggetti, verrà estesa la possibilità per i Comuni di
ricorrere, con percentuali e modalità ancora da definire, al fondo per la lotta alla
povertà. Ciò premesso la Città, pur consapevole delle difficoltà sopra delineate, intende
considerare la novità di impegno del beneficiario della misura del Reddito di
Cittadinanza quale importante opportunità per sviluppare ed incrementare ulteriormente
esperienze ed occasioni di cittadinanza attiva e di coinvolgimento nella comunità. La
doppia valenza di azione di riconoscimento delle capacità personali del cittadino in
difficoltà e di restituzione di tempo e di impegno a favore della collettività, rappresenta
sicuramente un elemento di grosso interesse che dovrà essere al centro dell'azione e
della progettualità del sistema generale dei servizi cittadini. Rispetto al primo quesito
dell'interpellanza, risulta non semplice stimare effettivamente il numero dei beneficiari
della nuova misura Reddito di Cittadinanza e di conseguenza al numero di cittadini che
saranno coinvolti in progetti di pubblica utilità. La diversa definizione dei criteri di
accesso al Reddito di Cittadinanza rispetto al REI, non permette di individuare, anche
solo in modo approssimativo, la numerosità dei beneficiari della nuova misura.
Ulteriore difficoltà è legata alla scelta che i cittadini attualmente beneficiari del REI
vorranno o potranno, sulla base dei diversi criteri di accesso, fare rispetto al
mantenimento fino alla scadenza dei 18 mesi del REI o al passaggio alla nuova misura
Reddito di Cittadinanza, come è indicato dall'articolo 13 della Legge. Nella relazione
tecnica che accompagna il Decreto Legge 4 del 28 gennaio '19 viene indicato in
1.248.000 il numero complessivo stimato delle famiglie che a livello nazionale
potrebbero essere beneficiarie del Reddito di Cittadinanza, al netto dei nuclei di soli
stranieri non lungo soggiornanti e non residenti da almeno 10 anni nel territorio italiano.
Tale stima indica un importante ampliamento del numero dei beneficiari del sostegno
nazionale Reddito di Cittadinanza rispetto a quello riferito agli attuali beneficiari a
livello nazionale del REI, circa un milione di domande presentate delle quali la metà
circa positive e pertanto è presumibile che vi sarà anche nella nostra Città una
considerevole crescita del numero dei nuclei familiari beneficiari del Reddito di
Cittadinanza rispetto agli attuali 7.237 nuclei beneficiari di REI a fronte di 15.155
domande presentate. Per quanto concerne gli ambiti possibili di impegno l'esperienza di
gestione del REI, sebbene confermi la presenza di una considerevole platea di
beneficiari caratterizzati da consistente fragilità, bassa scolarità, esperienze lavorative
occasionali e non regolari o altre forme di fragilità, evidenzia comunque una buona
presenza di cittadini con capacità, esperienze professionali pregresse, importanti sia di
lavoro dipendente, sia autonomo soprattutto nell'ambito tecnico ed edilizio e nella
ristorazione, ugualmente importanti sono i profili di donne con esperienze di lavoro di
cura. Un'ulteriore componente è costituita da giovani con livello di scolarità superiore
non impegnati in attività di studio o lavorative. Rispetto al secondo quesito relativo alle
intenzioni in merito alla programmazione di tali progetti, dalla relazione di questi, con il
volontariato civico e con le altre forme attive di partecipazione dei cittadini, si evidenzia
che la Città ha maturato negli anni un'importante esperienza grazie a diverse
progettualità che possono essere assunte quali buone prassi per impostare e
programmare l'attivazione dei lavori di pubblica utilità, come richiesto dal Decreto. La
volontà dell'Amministrazione è sicuramente quella di operare con un approccio
intersettoriale che coinvolga nella realizzazione delle opportunità di progetto non solo le
divisioni prevalentemente interessate, cioè la Divisione Servizi Sociali e la Divisione
Lavoro, ma anche tutte le altre diverse Divisioni con particolare riferimento ai Servizi
Culturali e Museali, Ambiente, Servizi Educativi, Sport e Tempo Libero, Volontariato
Civico nonché coinvolgere in tutte le fasi di programmazione e di gestione di tali
progetti l'intera rete di realtà del Terzo Settore e del privato e di altri Enti che
caratterizzano la realtà del welfare torinese. La Città sarà coinvolta e, direttamente o
attraverso ANCI, nel processo di definizione delle modalità, delle procedure o dei tempi
di attuazione dei progetti di pubblica utilità che saranno oggetto del citato Decreto
Ministeriale di intesa con la Conferenza. La Divisione Servizi Sociali ha già in
programma un primo incontro con la Divisione Lavoro previsto in settimana per iniziare
il confronto, predisporre un comune programma di coinvolgimento di altri servizi
dell'Amministrazione o del Terzo Settore. Rispetto al coinvolgimento del Terzo Settore
uno strumento di sicura efficacia per l'implementazione dei progetti di pubblica utilità,
è costituito dal percorso di coprogettazione avviato recentemente dalla Città, quello è il
cosiddetto Piano di Inclusione Sociale della Città di Torino, che prevede azioni volte a
sviluppare opportunità di inclusione dei beneficiari delle misure di sostegno al reddito
in attività o percorsi assicurati e promossi a livello locale dai soggetti del Terzo Settore.
Infine si segnala che l'ANCI prevede di avviare a breve modalità strutturata di
confronto e di scambio di buone prassi tra i diversi Comuni italiani, scambi che
potranno sicuramente costituire utili contributi per la programmazione cittadina rispetto
a tali progetti. La settimana scorsa tra l'altro ha avuto luogo, proprio in sede ANCI,
presenti anche i dirigenti del Ministero, una riunione politica tecnica - per noi è andato il
Dirigente Tecnico, perché io ero impegnata nelle Commissioni Consiliari - che ha già
dato avvio a questo scambio così di confronto tra le varie Città. Torino, come sapete, ha
una tradizione importante anche in ambito di lavori socialmente utili in passato, quindi
cercheremo di fare tesoro di tutto quello che è già stato fatto e di potenziare al massimo
quest'opportunità perché effettivamente otto ore a settimana di lavoro, se bene utilizzate
sono utili sia per le persone e dignitose per le persone e sia anche utili per la nostra
comunità. Grazie.

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