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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2019-00241
"RIESUMAZIONI CAVOURIANE: FINO A CHE PUNTO SI PU? UTILIZZARE UNO SPAZIO MONUMENTALE PER MERA PROPAGANDA?" PRESENTATA IN DATA 22 GENNAIO 2019 - PRIMA FIRMATARIA POLLICINO.
Interventi
LEON Francesca Paola (Assessora)
Buon pomeriggio, Presidente, Consigliere e Consiglieri. Non appena ho ricevuto il testo
di questa interpellanza ho provveduto a chiedere una relazione da parte del Presidente
della Fondazione Cavour, Nerio Nesi; leggo quanto mi ha scritto: “Nel pomeriggio di
venerdì 11 gennaio 2019 ho ricevuto una lettera del dottor Ferruccio Dardanello,
Presidente della Camera di Commercio di Cuneo e rappresentante delle Camere di
Commercio italo-francesi di Alpi-Mediterraneo con la quale egli mi informava del suo
desiderio di deporre, nella mattinata del giorno seguente, una corona di alloro sulla
tomba del grande statista Camillo conte Benso di Cavour che riposa presso il Castello di
Santena e che aveva, durante il suo mandato, dato vita alla più grande opera del
collegamento europeo con lo storico Traforo del Frejus. Nello stesso giorno, ho risposto
al dottor Dardanello ringraziandolo per la sua iniziativa, assicurando la mia presenza il
giorno seguente per ricevere lui e la sua delegazione. Nella mattina del giorno seguente,
sabato 12 gennaio, ho ricevuto lui e la delegazione della Camera di Commercio della
quale faceva parte Amilcare Merlo che ha il titolo di cavaliere del lavoro per essere il
titolare di una delle più grandi imprese industriali del Piemonte nella quale lavorano
1.200 persone. Al momento della deposizione della corona di alloro - deposizione che
ha fatto personalmente il Presidente Dardanello - mi sono accorto che sulla corona
stessa oltre ad una fascia tricolore era inserita una scritta che, se non ricordo male,
conteneva due parole “Sì TAV”. Non ho ritenuto opportuno né legittimo - eravamo già
nella cappella mortuaria della famiglia Cavour - oppormi ad un omaggio al Conte di
Cavour per la sola ragione di due parole iscritte nella corona di alloro dedicata alla sua
memoria. Non ho chiesto alcuna autorizzazione al Consiglio di Amministrazione della
Fondazione perché i fatti di cui sopra sono avvenuti tra un venerdì sera ed un sabato
mattina; informerò invece il Consiglio stesso di questa interpellanza. Ovviamente non vi
è stata alcuna spesa di natura pubblica a meno che l’interpellante voglia riferire dei sei
caffè che ho offerto al Presidente della Camera di Commercio di Cuneo, al cavaliere del
lavoro Amilcare Merlo con un costo per la Fondazione di circa 5 Euro che provvederò a
rimborsare”. Questa è la risposta del Presidente della Fondazione Cavour di Santena, il
quale, da quanto scrive, non mostra imbarazzo nel riferire che nel corso di una
cerimonia di rievocazione della figura di Cavour, contravvenendo a semplici regole di
correttezza verso l’istituzione, si utilizzasse questa situazione come un palcoscenico in
cui esibire una scritta a favore di un’opera che è all’origine di un confronto molto aspro
e acceso tra i fautori e i contrari dell’opera in questione. Nel segnalare il mio stupore,
perché il Presidente è persona che ha rappresentato le istituzioni a livelli più alti, non
posso che esprimere il mio disappunto per il modo con cui è stata strumentalizzata una
cerimonia in nome di Cavour al solo scopo di pubblicizzare l’opinione dei sostenitori
dell’opera. Il Presidente aveva tutte le possibilità di evitare che si mortificasse
l’istituzione che egli rappresenta, la quale non dimentichiamolo è un ente partecipato
dalla Città che possiede il monumento e che ne sostiene anche economicamente
l’esistenza e lavora anche al suo sviluppo in vista della futura apertura del Museo
cavouriano.

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