Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) L’interpellanza 00241, i Consiglieri, colleghi: Pollicino, Ferrero e Russi interpellano l’Assessora Leon con l’interpellanza avente ad oggetto: “Riesumazioni cavouriane: fino a che punto si può utilizzare uno spazio monumentale per mera propaganda?” LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Risponde l’Assessora Leon. Cinque minuti per lei, Assessora, prego. LEON Francesca Paola (Assessora) Buon pomeriggio, Presidente, Consigliere e Consiglieri. Non appena ho ricevuto il testo di questa interpellanza ho provveduto a chiedere una relazione da parte del Presidente della Fondazione Cavour, Nerio Nesi; leggo quanto mi ha scritto: “Nel pomeriggio di venerdì 11 gennaio 2019 ho ricevuto una lettera del dottor Ferruccio Dardanello, Presidente della Camera di Commercio di Cuneo e rappresentante delle Camere di Commercio italo-francesi di Alpi-Mediterraneo con la quale egli mi informava del suo desiderio di deporre, nella mattinata del giorno seguente, una corona di alloro sulla tomba del grande statista Camillo conte Benso di Cavour che riposa presso il Castello di Santena e che aveva, durante il suo mandato, dato vita alla più grande opera del collegamento europeo con lo storico Traforo del Frejus. Nello stesso giorno, ho risposto al dottor Dardanello ringraziandolo per la sua iniziativa, assicurando la mia presenza il giorno seguente per ricevere lui e la sua delegazione. Nella mattina del giorno seguente, sabato 12 gennaio, ho ricevuto lui e la delegazione della Camera di Commercio della quale faceva parte Amilcare Merlo che ha il titolo di cavaliere del lavoro per essere il titolare di una delle più grandi imprese industriali del Piemonte nella quale lavorano 1.200 persone. Al momento della deposizione della corona di alloro - deposizione che ha fatto personalmente il Presidente Dardanello - mi sono accorto che sulla corona stessa oltre ad una fascia tricolore era inserita una scritta che, se non ricordo male, conteneva due parole “Sì TAV”. Non ho ritenuto opportuno né legittimo - eravamo già nella cappella mortuaria della famiglia Cavour - oppormi ad un omaggio al Conte di Cavour per la sola ragione di due parole iscritte nella corona di alloro dedicata alla sua memoria. Non ho chiesto alcuna autorizzazione al Consiglio di Amministrazione della Fondazione perché i fatti di cui sopra sono avvenuti tra un venerdì sera ed un sabato mattina; informerò invece il Consiglio stesso di questa interpellanza. Ovviamente non vi è stata alcuna spesa di natura pubblica a meno che l’interpellante voglia riferire dei sei caffè che ho offerto al Presidente della Camera di Commercio di Cuneo, al cavaliere del lavoro Amilcare Merlo con un costo per la Fondazione di circa 5 Euro che provvederò a rimborsare”. Questa è la risposta del Presidente della Fondazione Cavour di Santena, il quale, da quanto scrive, non mostra imbarazzo nel riferire che nel corso di una cerimonia di rievocazione della figura di Cavour, contravvenendo a semplici regole di correttezza verso l’istituzione, si utilizzasse questa situazione come un palcoscenico in cui esibire una scritta a favore di un’opera che è all’origine di un confronto molto aspro e acceso tra i fautori e i contrari dell’opera in questione. Nel segnalare il mio stupore, perché il Presidente è persona che ha rappresentato le istituzioni a livelli più alti, non posso che esprimere il mio disappunto per il modo con cui è stata strumentalizzata una cerimonia in nome di Cavour al solo scopo di pubblicizzare l’opinione dei sostenitori dell’opera. Il Presidente aveva tutte le possibilità di evitare che si mortificasse l’istituzione che egli rappresenta, la quale non dimentichiamolo è un ente partecipato dalla Città che possiede il monumento e che ne sostiene anche economicamente l’esistenza e lavora anche al suo sviluppo in vista della futura apertura del Museo cavouriano. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Consigliera Pollicino, prego. POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Riassumo brevemente: in data 12 gennaio 2019 apprendevo una notizia dalla testata giornalistica del Piemonte, peraltro ripresa da altri organi di informazione, che mi lasciava stupefatta. La notizia riguardava la cerimonia di deposizione di una corona di alloro davanti alla tomba del conte Camillo Benso di Cavour presso il complesso cavouriano di Santena che, come riportato dalla stampa, avveniva alla presenza delle autorità militari e civili. Fin qui nulla da eccepire: tutti rispettiamo e onoriamo la memoria del grande statista che ha fatto la storia di Italia e non può che farci piacere qualunque iniziativa volta a rinverdire e rinnovare la memoria del politico piemontese. Lo sbigottimento nasceva dal fatto che la corona, che veniva deposta sotto l’immagine di Cavour, era circondata da una fascia tricolore sulla quale risaltava e campeggiava in bella vista la scritta “Sì TAV”. Ora, non sfugge a nessuno che si è voluto utilizzare, a scopi politici e propagandistici, un solenne spazio pubblico, nonché addirittura un monumento nazionale, per un’iniziativa il cui forte impatto simbolico e divisivo è fuori discussione in quanto contrappone una parte della cittadinanza ad un’altra parte fortemente contraria alla realizzazione di una grande opera in quanto ritenuta anacronistica e insostenibile da un punto di vista economico ed ambientale, laddove sono altre le sedi che il dibattito di progetti che riguardano la vita attuale e contemporanea dovrebbe essere utilizzate, ad esempio nel Consiglio Comunale di Torino, luogo per eccellenza preposto alla discussione politica, dove com’è risaputo, il 29 ottobre del ‘18, si è svolto un regolare dibattito e l’Amministrazione comunale si è espressa chiaramente con un ordine del giorno. Quindi, la risposta del Presidente della Fondazione, Nerio Nesi, non ci soddisfa minimamente, anzi, in un certo qual senso ci contraria e ci turba ancora di più. Innanzitutto, non sembra credibile la circostanza da lui evidenziata di essersi accorto della scritta “Sì TAV” solo al momento della deposizione della corona. La dimostrazione più evidente del perché non potesse non sapere la fornisce il quotidiano La Stampa di Cuneo che già il 10 gennaio, quindi due giorni prima della manifestazione, titolava “Sulla tomba di Cavour prima di partecipare al Sì TAV di Torino, lui sarebbe stato a favore”, e ancora proseguiva “Sabato mattina - quindi il 12 - alle 10.00, prima di andare in piazza Castello a sostenere convintamente il Sì TAV, passerei al Castello di Santena, dove riposa Camillo Benso conte di Cavour, e lascerò sulla sua tomba (se mi sarà permesso di farlo) un messaggio”. Quindi, il dottor Dardanello dichiara di aver chiesto espressamente il permesso, che evidentemente ha ricevuto, per lasciare un messaggio ben preciso, e non contento di ciò prosegue serafico nelle sue inopportune affermazione: “Nello scritto gli chiederò se quando realizzò il Traforo fece anche lui l’analisi dei costi/benefici o si affidò alla sua intelligenza e alla lungimiranza politica che, purtroppo, non alberga più nella mente di chi governa oggi il Paese. Sono sicuro che se potesse rispondermi urlerebbe anche lui convintamente ‘Sì TAV’”. La sua iniziativa, spiega Dardanello, veniva comunicata anche al Governatore Chiamparino. Già solo il contenuto di questa affermazione avrebbe dovuto costituire un campanello di allarme per il Presidente Nesi, intanto perché costituiva un evidente posizionamento politico, anche in termini alquanto offensivi, che nulla avevano a che vedere con la sacralità e il rispetto che si deve alla memoria dello statista, né con le finalità della Fondazione. Inoltre, liquidare, come fa il Presidente, la scritta “Sì TAV” come - cito testualmente - “due parole qualsiasi della lingua italiana” offende l’intelligenza di chi sappia distinguere la testimonianza dalla propaganda, ma soprattutto colpisce l’assoluta mancanza di critica storica in quanto si assume arbitrariamente e anacronisticamente “che se Cavour potesse esprimersi oggi darebbe il suo sostengo alla TAV”. Ora, il dottor Nesi ha nomea di uomo di vasta cultura e sappiamo che ha dedicato gran parte della sua attività alla rinascita del complesso cavouriano; per questo motivo non riusciamo a farci una ragione di come si sia potuto convincere ad avvallare le risibili affermazioni del dottor Dardanello che, come nei talk show televisivi notturni, si è fatto delle domande e si è dato le risposte da solo. Sappiamo che Cavour non fosse un grande oratore, ma fosse certamente un uomo di precisione analitica, abituato ai calcoli e ai numeri e sulla loro concretezza basava le sue decisioni e la sua visione economico-politica; una visione lucida che, ad esempio, in riferimento alla costruzione delle infrastrutture ferroviarie di cui si sarebbe dotata l’Italia e sulla possibilità di maggiore afflusso di turisti nel nostro bel Paese lo portava ad asserire: “La presenza di una grande massa di stranieri in mezzo a noi rappresenta a colpo sicuro una fonte di profitto, ma non è esente da inconvenienti. I rapporti delle popolazioni con persone ricche ed oziose che in qualche maniera sfruttano per vivere sono poco favorevoli allo sviluppo di abitudini industriose e morali; generano uno spirito di astuzia e di servilismo funesto al carattere nazionale. Mettendo al primo posto per un popolo il sentimento della propria dignità, noi siamo poco sensibili ai guadagni che ci fanno scontare insolenza e tracotanza. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Chiedo scusa, Consigliera, lei ha cinque minuti a disposizione; io gliene ho lasciato uno in più perché mi sembrava interessante la sua... POLLICINO Marina Ne ha dati sette al Consigliere Magliano; io sono pignola, finisco, finisco, termino velocemente. Volendo fare un semplice abuso strumentale della storia rifacendomi a queste parole autentiche quanto severe potrei riassumere che Cavour fosse contrario al turismo, ma noi abbiamo l’onestà intellettuale da guardarci bene da fare un uso così distorto e capzioso della storia. Quindi, censuriamo duramente il comportamento del Presidente della Fondazione Nerio Nesi e - per aver posto in essere iniziative personali, che si sono tradotte in eventi estemporanei a forte valenza politica divisiva e che allontanano la Fondazione dagli scopi e dalle finalità che non sono proprie - ne chiediamo fermamente le dimissioni. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Bene, solo ho bisogno di un chiarimento dal punto di vista amministrativo: l’interpellanza 00241 è stata discussa o andremo in Commissione? Ci sarà un approfondimento, Consigliera Pollicino? POLLICINO Marina No, no, va bene così. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Quindi, nessun approfondimento per l’interpellanza 00241, per cui la Consigliera Pollicino si dichiara soddisfatta. |