Interventi |
MONTALBANO Deborah Grazie, Presidente. Io non avevo dubbi che sarei stata una voce fuori dal coro, ma a parte che ero a conoscenza della tipologia dell’intervento, dell’operazione già il primo giorno, ma lo eravamo a conoscenza tutti, in quanto a mezzo stampa era ben data la notizia su quella che era l’operazione della Magistratura. Io però voglio fare un distinguo, perché questo è un Consiglio Comunale e i ruoli devono rimanere ben distinti, un conto sono le operazioni e gli interventi della Magistratura, sulla quale io in primis sono l’ultima che può anche solo pensare di poter mettere becco, un conto è la politica, il Consiglio Comunale. Sotto questo fronte ci tengo a dire alcune cose. Per quanto mi riguarda, ciò che sta succedendo in città a seguito dell’intervento di sgombero dell’asilo occupato è, a mio giudizio, una situazione preoccupante, surreale e nella metodologia a tratti mi lascia alquanto interdetta. L’aria che si respira, si è respirata e si respira in città, in questo momento è cupa, pesante, ci sono quartieri, vie, che sono state militarizzate. Questa metodologia messa in atto e accompagnata da stucchevoli tweet di applausi da parte di certa politica, hanno prodotto, sempre a mio avviso, solo ed esclusivamente provocazioni e dichiarazione di guerra a tutte le realtà autogestite; tutte, in maniera generalizzata. Il risultato e le conseguenze, per quanto mi riguarda, erano prevedibili, scontate, eppure, oltre che aspettare che succedesse l’inevitabile, non si è fatto nulla. Nulla. Protagonista assente in tutta questa vicenda è, guarda caso, proprio colei che aveva le reali possibilità, oltre che la responsabilità di gestire e attuare le conflittualità e le tensioni sociali, invece la protagonista principale, la politica, mi riferisco alla politica, decide, manifestando il suo più totale ed ennesimo fallimento, di relegare la gestione dei fenomeni sociali alle iniziative delle Forze dell’Ordine. Lontani quei tempi in cui questa stessa Amministrazione, politicamente collaborava attraverso i suoi stessi gruppi di lavoro, i suoi stessi gruppi di lavoro, come realtà sociali per la scrittura dei programmi, oppure per appoggiarne pubblicamente le battaglie e le iniziative. Oggi il Movimento 5 Stelle governa il Paese, non può quindi più prestarsi a questi ragazzacci; diciamocelo, sono dei ragazzacci, delle realtà sociali, almeno che, mentre mettono a ferro e fuoco la città, non abbiano addosso un gilet giallo, perché li cambia tutto. Scusate, ma io in tutto questo ci vedo veramente tanta ipocrisia; tanta ipocrisia. E purtroppo è questa la parola che forse dovremmo mettere al centro di alcune riflessioni: l’ipocrisia. Ciò che ha vinto in questa vicenda? Sì, c’è qualcosa che ha vinto: la violenza. Abbiamo perso tutti e ha vinto la violenza. La violenza, quella che però io, lo dico sempre, e lo dirò sempre, che non condivido, che condanno, e mi dissocio dalla violenza, però la violenza non è mai unilaterale, non è mai a senso unico. E allora, se dobbiamo dissociarsi dalla violenza, dobbiamo farlo sempre e comunque da tutte le parti che compongono e mettono in atto violenze; tutte le parti, anche quelle che non ci fanno comodo. Condanno e mi dissocio anche dalla violenza, visto che vogliamo parlare di violenza, abbiamo subito la violenza anche sabato in città, io mi voglio dissociare anche da quella violenza di generalizzazione verbale, verbale, che ha accompagnato la narrativa di tutto questo intervento per tutta la settimana a Torino, perché, signori miei, le parole possono diventare armi e possono produrre ferite e fratture profonde sugli equilibri che si muovono all’interno delle varie anime e realtà che costituiscono tutta l’intera società e quindi tutta la città. Vorrei ricordare che dietro possibili indagati e/o arresti, mi auguro non prigionieri, indagati e arresti, perché sono due cose ben diverse, vorrei ricordare a livello umano, ma naturalmente faccio poi sempre appello a una certa umanità, si muovono famiglie, cari, legami familiari, che sotto il fronte umano avrebbero meritato, a mio avviso, un più cauto rispetto. Questa mercificazione di ogni valore umano, sacrificato in nome della speculazione politica, a me non appartiene e ne prendo le distanze, come prendo le distanze dalla violenza che si è mossa sulla città sabato pomeriggio. Questa, a mio avviso, non è politica. E poi arriviamo ad oggi, arriviamo ad oggi dove da una parte ci sono le dichiarazioni del Vicesindaco Montanari dove iniziamo con il mettere in classifica sul dividendo anche qui, Centri Sociali di serie A e Centri Sociali di serie B, ancora questa cosa anche a me non è molo chiara, nello stesso tempo Salvini e tutta la Lega, compresa anche la Lega territoriale qui in città, che dice: “Procederemo con gli sgomberi di tutti gli altri Centri Sociali”. Allora, delle due, l’una, mettiamoci d’accordo. A Torino, Sindaca, governa l’Appendino, il Movimento 5 Stelle, o Salvini? Partiamo da qui, perché almeno capiamo a chi dobbiamo rivolgerci e con chi confrontarci. Io, osservando tutta questa situazione, sono sincera, a me qualcosa sfugge, a me qualcosa non torna di tutta questa operazione e mi continuo a chiedere, ma a chi porta vantaggio tutto questo? Questa metodologia anche così invadente, così aggressiva, a chi porta vantaggio? Siamo sicuri che alla fine chi vivrà un reale vantaggio è la città di Torino? Io ho qualche dubbio. |