Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 26

Comunicazioni della Sindaca su "Sgombero asilo occupato di via Alessandria".
Interventi
IARIA Antonino
Graie, Presidente. Come al solito, le generalizzazioni non aiutano ad affrontare i
problemi. Noi stiamo generalizzando il discorso delle occupazioni, del rapporto con i
Centri Sociali in maniera sbagliata. Abbiamo, come Amministrazione, avviato
un’interlocuzione e un dialogo con tutta la cittadinanza, anche con i Centri Sociali. E vi
do anche un’informazione, tra i Consiglieri miei colleghi, chi ha più rapporti
ultimamente con i Centri Sociali è il sottoscritto, in qualità di Presidente della IV
Commissione, che si occupa dei problemi legati in particolare alla casa, alla bisogno di
edilizia popolare, alle tante richieste di Edilizia Popolare. Come funziona questa
interlocuzione? Voi generalizzate: “Siete amici dei Centri Sociali, o non siete amici”,
invece la generalizzazione a cosa porta? Porta a creare due fazioni di scontro, invece,
quando si parla in maniera diretta e corretta con gli interlocutori, si riesce a trovare un
dialogo. Per questo, quando diciamo che c’è una differenza tra Centro Sociale e Centro
Sociale, lo facciamo con cognizione di causa, nel senso che alcuni Centri Sociali
affrontano degli argomenti, quali le occupazioni con anche proposte, proposte, e anche
con segnalazioni di problemi. È un lavoro di mediazione. Quali sono i punti fermi della
nostra Amministrazione su questo discorso, per esempio, dell’occupazione di case,
perché qui stiamo parlando di occupazione in maniera generica. C’è l’occupazione delle
case abbandonate, c’è l’occupazione delle case di Edilizia Popolare, c’è l’apporto,
appunto tra la città e chi occupa le case, sia di Edilizia Popolare, sia dei privati. Allora,
noi abbiamo sempre ribadito, e anche alcuni esponenti dei Centri Sociali l’hanno più
volte ribadito, che l’occupazione della casa popolare è un danno che si fa alla
cittadinanza, quindi non è vero che tutti i Centri Sociali, per esempio, hanno questo
atteggiamento nell’occupare la cosa pubblica. Si è parlato di legalità. È vero che
occupare è un’azione illegale, ma è anche nostro obbligo, come Città, trovare, dare un
giusto ricovero, una giusta abitazione, un giusto aiuto a persone che sono in difficoltà.
Quindi, quando, per esempio, si decide di sgomberare una casa occupata, noi dobbiamo
trovare chiaramente il luogo dove metterla, in molti casi la famiglia o la persona che ha
dei problemi in una struttura del Comune o in altre situazioni; ci sono varie, diciamo,
possibilità che noi possiamo attuare e noi le attuiamo. Quindi questo dialogo, questa
mediazione con i Centri Sociali che è visto come: “Siamo d’accordo, non siamo
d’accordo con la loro attività”, non è corretto. Con i Centri Sociali che hanno voglia di
dialogare sui temi, si dialoga. E mi ricordo che tutte le persone che oggi hanno difeso,
dicendo che noi alimentiamo questo clima di scontro, sono quelli che mi hanno criticato
per aver provato, e penso, e poi è una cosa che porterò a termine sicuramente, provato a
creare una consulta dove aprire questo, per esempio il discorso dell’emergenza casa, a
tutte le realtà, anche le realtà che occupano. Poi l’altro fattore fondamentale, cercare,
vabbé, è scontato cercare di spaccare la Maggioranza, dicendo che la Capogruppo ha
detto le cose completamente non in linea con quelle che ha detto la Sindaca; la
Capogruppo ha detto una cosa fondamentale, noi abbiamo fatto una campagna elettorale
cercando di diminuire la situazione di povertà all’interno della città di Torino. Adesso, a
livello nazionale, abbiamo uno strumento, il più forte strumento che tutti i governi che
ci hanno preceduto, non hanno messo in campo, cioè il Reddito di Cittadinanza, per
diminuire la povertà. Diminuendo la povertà, diminuiamo anche la tensione sociale.
L’altro aspetto fondamentale, che trovo ridicolo, legare al post della Sindaca, che non
era per niente né trionfalistico, né salviniano, né niente, legare il discorso che ci sono
stati dei problemi perché la Sindaca è entrata, ha scritto su Facebook riguardo a questa
operazione di pubblica sicurezza. È chiaro che una situazione così, che chiaramente, i
Governi passati della Città hanno lasciato andare, perché avevano dei conflitti al loro
interno, ci criticano dei conflitti interni alla Maggioranza, ma avevano dei conflitti
all’interno della loro Maggioranza su questo discorso delle occupazioni, non hanno mai
avuto un’idea precisa su come affrontarla, né a livello politico, ma anche a livello di
proposta, quindi cercano di spaccare la Maggioranza Consiliare, che ha, chiaramente,
sensibilità diverse, come le avevano loro, ma loro non hanno affrontato il problema.
Quindi è facile fare i fighi senza affrontare il problema. Quando affronti il problema sai
benissimo che le conseguenze ci sono. Quindi, a prescindere dal post della Sindaca, i
problemi ci sarebbero stati lo stesso quando togli un’occupazione così, diciamo,
antagonista o contraria, appunto, a un dialogo con la Città. Perciò, quello che state
cercando di fare, lo capisco dal punto di vista politico, perché dovete sempre trovare una
modalità; purtroppo, o per fortuna, noi stiamo lavorando, cioè noi stiamo affrontando i
problemi in maniera seria, purtroppo per voi e per fortuna per noi, e la miglior sede è
quella di differenziare i vari problemi legati ai nostri rapporti con chi occupa i Centri
Sociali o meno. Mettere tutto in un calderone serve soltanto a fare le squadre: “Centri
Sociali sì, Centri Sociali no”. Ripeto, la legalità e l’occupazione di una casa popolare è
illegale, ma anche la legge ci obbliga, come ho detto prima, a prenderci cura delle
persone che occupano. Quindi, allora, quale legalità noi dobbiamo seguire per prima?
Quella dell’occupazione o quella di trovare lo strumento per sistemare le persone?
Avessimo a disposizione un tot di molte più case popolari di quelle che abbiamo adesso,
sicuramente avremmo ridotto moltissimo il problema dell’occupazione, che tra l’altro a
Torino è nei minimi termini rispetto ad altre realtà italiane. Quindi io sono veramente
stanco anche di parole ipocrite, ma nel senso che questo problema, che è anche
conosciuto, venga affrontato in questa maniera così semplicistica. Niente è semplice, ma
in quello che stiamo facendo noi siamo stati sempre molto chiari e adesso veniamo
comunque tacciati che vogliamo fare i duri, i salvinisti o qualcosa del genere, quando la
politica sui rapporti con queste realtà è sempre stata costante, netta, con un rapporto di
dialogo con chi vuole dialogare, però come giustamente dice qualcuno: “Se tu non vuoi
dialogare”, a un certo punto bisogna chiaramente arrivare a una conclusione del dialogo.
Grazie.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)