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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 26

Comunicazioni della Sindaca su "Sgombero asilo occupato di via Alessandria".
Interventi
SGANGA Valentina
Grazie, Presidente. Siamo entrati dentro questo palazzo con un chiaro intento, usare
ogni mezzo per creare sviluppo e dignità nelle zone degradate della città. È chiaro che
non c’è prospettiva laddove vi è povertà, laddove vi è disoccupazione e abbandono. E
solo chi vive al caldo del proprio benessere può pensare che lo sfasciume abbia un
valore romantico, sociale. Capita, da amministratori, di dover fare scelte dure, scelte che
vanno contro il credo profondo di molti di noi. È necessario avere la forza, a volte, di
sacrificare pezzi di noi, se vogliamo avere gli strumenti per il bene della collettività. Il
Quartiere Aurora necessità di investimenti, di forze, anche di entusiasmo, al di là di ogni
sensibilità, che io rispetto e probabilmente condivido. L’asilo era un ostacolo a questo.
E allora credo che sia onesto dire che ben prima dei motivi di Pubblica Sicurezza, che
non ci competono, come è stato giustamente detto, questa Amministrazione non vuole e
non può andare contro la percezione diffusa della città, questo è innegabile. È
innegabile che ci sia da parte di questa Amministrazione la volontà di riuscire a creare
un punto di rinascita economica dove investire risorse che possono essere utili a tutto il
Quartiere Aurora. Però, Presidente, chi dice che quell’esperienza quasi trentennale sia
stata solo delinquenza, sbaglia. I Centri Sociali sono realtà complesse, che
compenetrano in sé il meglio e il peggio di questo mondo terribile dove viviamo. È
chiaro che chiunque sieda nelle istituzioni non può che pensare che sia auspicabile da
tutti un mondo senza Centri Sociali, perché questi soggetti sono i sostituti di uno Stato
che ha abbandonato interi territori, ha abbandonato territori allo spaccio, alla
disoccupazione, ad una spaventosa concentrazione di povertà, in base al principio che i
quartieri poveri altro non sono che discariche. E allora da questo punto di vista i Centri
Sociali ormai sono parte integrante, parte integrante di un welfare state malato e
degradato. In questi contesti distrutti giungono i Centri Sociali, che prendono il posto
nostro, il posto delle istituzioni, che ormai pare amino amministrare solo i più raffinati
centri cittadini. In questo senso chiunque auspica una città senza Centri Sociali, perché
sarebbe una città amministrata con equilibrio, sarebbe una città priva di conflitto
sociale, sarebbe una città che non riversa più sui cittadini le sue incompetenze, la sua
incapacità economica e culturale, sarebbe una città che non dice più: “Arrangiatevi”,
sarebbe una città che ad oggi non esiste. Neanche noi, pur con tutta la buona volontà,
siamo in grado di sovvertire queste inefficienze. E allora, Presidente, io vorrei rigettare
con forza i ragionamenti “manichei” che spaccano il mondo tra buoni e cattivi, quei
ragionamenti non fanno parte del patrimonio culturale del mio Gruppo politico. Lo
sgombero dell’asilo è il primo passo di un lungo cammino. Credo sarebbe
imperdonabile da parte nostra, e da chiunque verrà anche dopo di noi, non fondare su un
momento così doloroso, perché gli scontri di sabato restano in ogni caso gravi e
imperdonabili, allora sarebbe imperdonabile non fondare su un momento così doloroso
un nuovo percorso economico, sociale, di lavoro, di dignità. Avremo sbagliato questo
passo solo se non faremo questo, avremo sbagliato questo passo solo se Aurora rimarrà
così com’è oggi. Allora il nostro impegno è sradicare la povertà, l’ingiustizia, e per
questo andremo avanti ed è per questo che difenderemo tutte quelle esperienze in cui i
cittadini, come giustamente ha detto il Vicesindaco Montanari, si riappropriano di un
bene comune lasciato in abbandono per farne un uso sociale. Difenderemo tutte quelle
esperienze che colmano la nostra inefficienza, la nostra inefficienza come istituzioni.

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