Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Riprendiamo i lavori del Consiglio tornando, quindi, sul punto Comunicazioni, oggetto: “Sgombero asilo occupato di via Alessandria” SICARI Francesco (Presidente) Risponde la Sindaca. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Consiglio per avere atteso e per permettere oggi di avere questa discussione. Intanto voglio iniziare queste comunicazioni ribadendo a nome della Città i ringraziamenti alle Forze di Polizia che hanno portato avanti con grande professionalità un’importante operazione di pubblica sicurezza in Aurora, Quartiere che, come già ho avuto modo di dire più volte, da molto, forse troppo, attendeva un segnale da parte delle istituzioni, segnale che è arrivato proprio all’alba di venerdì scorso. Volevo ringraziare anche la Polizia Municipale e gli uffici della Città, che in piena collaborazione con la Questura hanno provveduto in maniera celere ed efficace ad effettuare quei lavori necessari affinché quegli spazi rimangano a disposizione della città. Ho volutamente definito, quanto avvenuto all’asilo occupato di via Alessandria, un’operazione di pubblica sicurezza, poiché tale è. In questo periodo storico, in questi giorni in particolare, credo che le parole siano importanti. Sono certa che tutti voi sappiate bene che l’operazione è stata eseguita dalla Questura sotto l’impulso della Magistratura, in particolare su disposizione del GIP, nell’ambito di un’inchiesta per associazione sovversiva, non certo, dunque, per rispondere a un presunto Piano di sgombero del Viminale o della Città, di cui si è vociferato in questi giorni. La Città è d’accordo? Sì. E lo dico con grande chiarezza: sì. E quindi, da parte della Città, c’è il pieno appoggio per quest’operazione, però è giusto collocare i fatti nel giusto contesto. E sempre per dare una misura ai fatti, qui in Aula le parole del Questore, Francesco Messina, che voglio riportare: “Sono stati eseguiti sei provvedimenti di custodia cautelare in carcere, a carico di altrettanti componenti di una cellula sovversiva dell’ordine democratico e individuata la responsabilità di questa cellula sovversiva, anarchico, insurrezionalista, in almeno 21 episodi. Una delle basi operative di questa cellula, che operava da anni, e che abbiamo seguito con pedinamenti, intercettazioni, era l’asilo occupato, che è stato sgomberato sulla base di un provvedimento emesso dal GIP di Torino. Uno dei soggetti che si è arrampicato sul tetto è uno dei sei soggetti raggiunti dal provvedimento di custodia cautelare”. Aggiunge, e cito testualmente: “L’asilo non è un Centro Sociale come gli altri, è una cellula di sovversivi”. E questo è uno spaccato di quello che è ormai l’ex asilo occupato di via Alessandria. Poi vi sono i fatti di sabato pomeriggio, azioni portate avanti con modalità criminali, che hanno coinvolto anche cittadini che nulla avevano a che vedere con quelle vicende. Faccio riferimento all’episodio dell’autobus di linea. Non abbiamo esitato un solo secondo, come è giusto che sia e lo hanno fatto anche tante forze politiche, li ringrazio, a definire quei fatti di una gravità inaudita e, come ho fatto in tutte le occasioni in cui abbiano avuto luogo simili episodi, ho ribadito e abbiamo ribadito, come Città, che queste forme di violenza non possono essere confuse con l’esercizio democratico e questo deve essere molto chiaro. Tra le vittime di quella vile guerriglia ci sono stati anche cittadini totalmente estranei al contesto, tra cui un autista di GTT, coinvolto durante il suo lavoro, che ho già avuto modo, a nome della Città, di sentire, e ovviamente comunicare la vicinanza da parte di tutti noi. A questi si aggiungono ingenti danni, la cui quantificazione deve ancora essere conclusa. Parliamo di un autobus vandalizzato, di danni a sedi istituzionali, decine di bidoni dati alle fiamme. Sono danni causati a beni comuni, per la cui riparazione verranno impiegate risorse pubbliche. E c’è un aspetto che, a mio avviso, abbassa ulteriormente il livello di chi si è reso protagonista di questi gesti criminali, ovvero il nascondersi dietro simboli di valori o battaglie oltremodo legittime del nostro territorio. Mi spiego meglio, voglio essere altrettanto chiara, chi ha esercitato violenza durante le manifestazione di sabato, non è portatore di nessuna dimensione valoriale positiva; ha sporcato l’antifascismo, ha sporcato l’antirazzismo, ha sporcato la causa “No TAV”, ha sporcato molti altri nobili status di cui codardamente tende ad appropriarsi. Chi commette questo genere di violenze è un criminale, punto. E, permettetemi, ogni cittadino per bene, che ha scelto di vivere in questa comunità, con orgoglio di rappresentare pro tempore, al cui interno ci sono delle regole da rispettare reciprocamente, credo che abbia il dovere di marcare in modo inequivocabile le distanza da questo tipo di comportamento. Ora l’immobile di via Alessandria tornerà nella disponibilità della città e di tutti i torinesi. Come abbiamo già detto, l’immobile resterà pubblico, non entrerà a far parte del piano di dismissioni immobiliari, ma verrà destinato a realtà no-profit che metteranno in piedi reali attività di utilità sociale, in maniera partecipata, coinvolgendo la Circoscrizione e il territorio, è un interesse del quartiere e delle persone in difficoltà. Abbiamo chiesto, ovviamente, che la riqualificazione di questo spazio possa diventare un simbolo della rinascita del quartiere Aurora. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Sindaca. Ricordo che, come deciso dalla Conferenza dei Capigruppo, il Partito Democratico avrà 14 minuti a disposizione per i propri interventi e il Gruppo del Movimento 5 Stelle avrà 28 minuti, tutti gli altri Gruppi avranno, come da Regolamento, cinque minuti. Prego, Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Innanzitutto ci tengo anch’io a ringraziare tutte quelle donne e quegli uomini delle Forze dell’Ordine che tra venerdì e sabato hanno combattuto, nel vero senso della parola, contro delle bestie, contro delinquenti che hanno combinato tutto quello che abbiamo visto all’interno della nostra città. Ringrazio il Prefetto Palomba e il Questore Messina, perché anche loro hanno permesso che questa operazione potesse andare a buon fine, cercando di garantire, per il più possibile, che tutti quelli che sono i disordini che ci sono stati, fossero più contenuti possibile. Io, Sindaca, la ringrazio sentitamente, dicendole anche un “brava”, perché finalmente a Torino abbiamo un Sindaco che non si gira dall’altra parte quando si parla di Centri Sociali, abbiamo un Sindaco, finalmente, dopo tanti anni, che aderisce a usare il pugno duro contro i delinquenti. Quella cellula sovversiva giustamente è stata schiacciata, giustamente quelle persone sono state arrestate e io mi complimento con lei per aver partecipato in questo modo all’operazione. Un po’ di meno mi complimento con alcuni colleghi di questo Consiglio Comunale, che senza sapere quale fosse l’indirizzo di quell’operazione hanno dato solidarietà e poi stigmatizzato questo tipo di azione. Questo, è vero, me ne dispiaccio, perché quello è il male della città. Le sue parole e le parole del Questore Messina sono inequivocabili e io credo che chi si mette contro questo tipo di operazione è complice di quei delinquenti ed è giusto stigmatizzare. Un po’, però, se a lei faccio i complimenti, al suo Vicesindaco un pochino meno, perché dice: “Via Alessandria non aveva nessun contenuto sociale, un rifugio di alcuni delinquenti odiati dai cittadini, niente a che vedere con la Cavallerizza, Gabrio e Askatasuna”. Beh, il Gabrio, uno dei residenti attivisti del Gabrio è stato arrestato venerdì sera durante, diciamo, durante, appunto, gli scontri e mi permetto di consigliare a tutti di leggere il comunicato del Centro Sociale Gabrio, che attacca duramente questo tipo di intervento, dove, ripeto, dentro c’erano delle persone che sono state arrestate, per cose sovversive. Quindi io credo che chi solidarizza, e lo ripeto, chi solidarizza con persone sovversive che vengono arrestate, tutto questo valore, tutta questa morale sociale non ce l’hanno. E anche l’Askatasuna, dove ci ricordiamo solamente nel luglio dell’anno scorso, che sono state fatte 19 misure cautelari, con nove arresti per i tafferugli del 1° maggio 2017. Anche quello negli anni non ha dimostrato di essere, a livello morale, uno delle cime più alte che possiamo vedere in questa città. Io peserei tantissimo le parole. Poi, fortunatamente, quel post è stato rimosso, forse conscio dell’errore che veniva fatto. Io l’ho detto, quando abbiamo parlato dello sgombero delle palazzine dell’ex MOI che ci sarebbe stato un focus sui centri sociali e sono contento che il Sindaco, insieme al Ministro Salvini, continueranno a garantire a questa città rigore e sicurezza, intervenendo, più avanti, al momento in cui lo riterranno più opportuno, sulle piazze dello spaccio e ancora e ancora dove ce ne sarà bisogno, sui centri sociali, perché tutta quella mobilitazione, che abbiamo visto tra venerdì e sabato, deve essere cancellata, non possiamo permetterci che ci sia una radio che fomenta disordini e odio in questa città e se Radio Blackout, che in maniera continua chiamava a sé, durante lo sgombero, militanti, attivisti, per fermare l’azione della Polizia, io credo, ma questo, Sindaco, le chiedo di ragionare insieme a me, secondo lei ha senso che in questa città ci sia ancora una Radio che fa questo tipo di propaganda? È una risposta che vorrei sentire da lei, anche perché, a quanto mi risulta, la Città di Torino, non so se in maniera economica, o dandogli degli spazi, questa Radio la sostiene e anche questo io credo che ci debba essere un’importante riflessione da dover fare. Quindi, brava, avanti con il pugno duro perché in questa città non ci siano più angoli bui. Continuiamo in questa direzione, continui a lavorare forte e fiera insieme al Ministro Salvini. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Ricca. Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Io sono piuttosto in difficoltà, Sindaca Appendino, a intervenire questa sera, perché non riesco bene a distinguere il tono del suo intervento dal tono dell’intervento del Capogruppo della Lega Nord, non tanto per i contenuti. Ça va sans dire, noi siamo il Partito Democratico, siamo il male assoluto per i Centri Sociali, siamo i responsabili dello sfascio di questo Paese, siamo la peggior Destra di questa storica fase della nostra Repubblica, quindi, come dire, ci sorprende poco essere costantemente oggetto e bersaglio di azioni anche a nostro danno in quest’ottica. A nome del Gruppo del PD, come credo dovremmo fare bene a fare tutti, compresi gli assenti, i molti assenti oggi nei banchi della sua Maggioranza, Sindaca Appendino, che non credo sia un caso siano assenti, da un punto di vista strutturale, noi siamo tutti solidali con le Forze dell’Ordine, che hanno compiuto un’azione meritoria, liberando l’asilo occupato di via Alessandria e certamente questa operazione va nell’ottica di quanto abbiamo sempre sostenuto e per certi versi è una delle ragioni per cui siamo sempre stati bersaglio di questi signori. Il Consigliere Ricca ha citato un caso, il 1° maggio 2017, io lo ricordo piuttosto distintamente, avendo partecipato al corteo e ricordando distintamente il valore degli scontri che si sono svolti in quella sede, ne discutemmo anche in quest’Aula e, se non erro, non so se sono stati 17 o 19, 19 le persone che sono state raggiunte da provvedimenti restrittivi, proprio in virtù di quegli scontri. E sa qual è la cosa strana, Sindaca Appendino? Che non erano i militanti dell’asilo di via Alessandria, ma erano i componenti del Centro Sociale Askatasuna. Stessa cosa credo si possa dire del Gabrio, dove stabilmente albergano pregiudicati per reati e per offese contro le Forze dell’Ordine. Allora, qual è il messaggio che vorremmo consegnarle in questa fase così complicata di questa città? Noi siamo, ovviamente, dalla sua nel momento in cui lei fa applicare la legge, però lei, Sindaca, si ricordi sempre, se accetta un suggerimento, che lei è la Sindaca della Città e le sue parole hanno un peso decisamente rilevante e non sempre - poi prenda questa come un’opinione, ovviamente lei può tranquillamente non essere d’accordo - non sempre mettere i carichi da novanta sui social, anche magari lo ha fatto in buona fede, io non nego che l’abbia fatto in buona fede, ma sicuramente in un clima di così forte tensione, come quello che poi abbiamo visto accadere il giorno dopo, potrebbe non essere un atteggiamento proprio responsabile in senso istituzionale, perché oggettivamente la situazione in questa città è piuttosto critica, lo è da tanto tempo, e onestamente forse questo tipo di atteggiamento, questa modalità molto salviniana, questa modalità da sceriffo, da: “Adesso arrivo io e vi sbatto tutti fuori, delinquenti”, non so se si attaglia tanto alla figura del Sindaco della città di Torino. È un’operazione che ha condotto la Prefettura, la Questura, la Città certamente ne è stata informata, ha accompagnato la nostra Polizia Municipale, però, come dire, io credo, noi crediamo, che un Sindaco debba comporre, debba aiutare anche nell’opera di tutela dell’ordine pubblico e di rasserenamento di un clima. Onestamente non se ne sentiva la mancanza del suo tweet, Sindaca Appendino, di carico da novanta messo alle 7.00 del mattino. Questo lo dico a prescindere da quello che sostengono i Consiglieri della sua Maggioranza, che hanno, come dire, l’hanno rimbrottata; un po’ hanno anche ragione, cioè non ce n’era bisogno, Sindaca Appendino. Il secondo elemento che ci preme far rilevare però è tutto politico, perché, vede, se ci fosse linearità di comportamento nell’attuale Giunta Amministrativa della Città di Torino e quindi questo nuovo corso, come dire, turbo salviniano della Sindaca Appendino e della sua Giunta, come dire, ci fosse coerenza, noi, per la carità, lo riconosceremmo. Tutto sommato, su questo punto specifico non siamo neanche così in disaccordo, perché da sempre riteniamo questa un’anomalia tutta torinese. Invece la cosa che è un pochino stravagante è il suo Vicesindaco, Sindaca Appendino, che non solo si piglia l’impegno di fare un post piuttosto ambiguo, no, siccome era ambiguo il post, oggi rilascia due interviste, una su La Stampa di Torino, l’altra su Repubblica, l’edizione di Torino, in cui ci spiega, il Vicesindaco di Torino, che Gabrio e Askatasuna sono cose diverse da quella che sostanzialmente è invece l’occupazione di via Alessandria. La diversità non è che noi l’abbiamo capita tanto, perché sicuramente avrà modo di spiegarlo in che cosa sono diversi, sicuramente c’è farina da far ostie che gira in quei luoghi, Sindaca Appendino, e sicuramente siamo noi che abbiamo le traveggole, quando sappiamo benissimo che certamente i capi di Askatasuna sono dei pluripregiudicati per reati contro le Forze dell’Ordine. Allora mi verrebbe da dire al suo Vicesindaco, Sindaca Appendino, glielo dica lei, se ha voglia, che glielo vada a spiegare ai poliziotti che sono in servizio in questa città da tanti anni e che a ogni corteo si beccano i sanpietrini e le sprangate e gli sputi e gli insulti dai militanti di Askatasuna e del Gabrio; ma glielo vada a spiegare lei al suo Vicesindaco, ci faccia ‘sta cortesia, perché, onestamente, lei è persona dotata di raziocinio, facciamo fatica a capire qual è la linea dell’Amministrazione. Lei arriva, batte i pugni: “Abbiamo sgomberato, sì, la pacchia è finita, cari Centri Sociali”. Un secondo dopo il suo Vice - il suo Vice eh! non un pericoloso sovversivo, no, il Vicesindaco di Torino - ci spiega che il Gabrio e Askatasuna - la Cavallerizza è ancora un discorso diverso, perché in quello ha ragione lui, non si configura come un Centro Sociale, covo di eversivi, e banalmente l’occupazione è illegale. Poi noi riteniamo che occupare gli immobili illegalmente sia un atteggiamento non di Sinistra, ma fascista e prepotente, e glielo diciamo con questa chiarezza, perché i prepotenti occupano, tanto per essere chiari. Quindi occupare immobili pubblici è un atteggiamento fascista; fascista, visto che lei è Avvocato, glielo evoco io il termine. No, lui ci spiega che i Centri Sociali, Gabrio e Askatasuna sono, invece…, che cosa sono, Sindaca Appendino? Ce lo chiarisce nella replica? Perché io vorrei capirlo, se: “La pacchia è finita, ruspa, adesso andiamo con la ruspa”, si applica agli anarchici, insurrezionalisti, delinquenti, di via Alessandria, invece il: “La pacchia è finita, arriviamo con la ruspa”, lascia belli e beati i mitici capi di Askatasuna, pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e per offesa contro le Forze dell’Ordine, che invece stanno lì. E glielo dice il suo Vice, non glielo dice un pericoloso sovversivo di questa città. Allora, ci faccia la cortesia, a beneficio della città che la ascolta e che comunque pur, chi la condivide e chi non la condivide, lei è la Sindaca e quindi deve rappresentare tutti, ce lo spiega gentilmente qual è la linea dell’Amministrazione e qual è la linea del Movimento 5 Stelle? Perché, se ha ragione Ricca, che forse è più informato dei fatti, avendo il suo amico Salvini che fa il Ministro dell’Interno con le ruspe e noi fra 4, 5, 8, 10 giorni abbiamo lo sgombero di Askatasuna - cosa che peraltro sarebbe anche meritoria - che cosa dirà lei in Aula, Sindaca Appendino? Cosa ci dirà? Allora lì non va più bene? Cioè quello è uno spazio sociale. Se domani il Prefetto e il Questore ordinano lo sgombero di Askatasuna e domani abbiamo la Celere che entra ad Askatasuna, che cosa succede alla sua Maggioranza, Sindaca Appendino? Guardi, io glielo dico, faccia chiarezza. Faccia chiarezza! Noi su questo siamo molto chiari e molto dritti e molto lineari e riteniamo, tanto per essere chiari, lo ribadiamo per l’ennesima volta: noi riteniamo le occupazioni abusive in questa città atti fascisti e prepotenti, a cui bisogna dare un freno, ovviamente nell’ottica superiore dell’interesse dell’incolumità pubblica, perché, non va assolutamente negato, io spero che lo sgombero di via Alessandria serva, oltre a restituire quello spazio alla città, anche a svelenire un clima. A svelenire un clima bisogna mettercisi un po’ tutti. È chiaro che se la Sindaca di Torino fa il controcanto a Salvini e, voglio dire, Salvini da una parte, Appennino dall’altra, Appennino viene qua e si prende complimenti meritori della Lega Nord: “Meno male che c’è Appendino”, forse non è che proprio stiamo contribuendo a svelenire il clima. Se le dico stupidaggini, lei le prenda come stupidaggini, Sindaca Appendino, però ci faccia almeno una riflessione. Terzo elemento, le riconosco che sotto questo profilo, forse un po’ in difficoltà su altri fronti, è stata abilissima, dal punto di vista comunicativo e oggi la spianata di giornalisti che abbiamo lo sta a dimostrare, a distogliere l’attenzione da questioni che in questa città sono piuttosto rilevanti; la questione, banalmente, delle vicende che riguardano periodicamente il gossip di questa città, e non solo gossip, e alcune questioni amministrative piuttosto rilevanti. Bene, sappia che per quanto ci riguarda, pur, come dire, obbligati a stare sul pezzo dell’attualità politica, noi non ci distraiamo rispetto a quello che sta combinando in questa città, Sindaca Appendino. Quindi, se lei è in grado di distrarre tante persone, noi non ci distraiamo. Quindi ovviamente saremo custodi di questo tipo di posizione. La invitiamo, nella replica a queste comunicazioni, gentilmente, a sgomberare il campo da ambiguità e ci dice per favore che cosa Appendino Chiara, Sindaca della Città di Torino, pensa di queste cose qua. Guardi, li cito perché li ha citati Montanari, non è che li ho citati io: Askatasuna e Gabrio. Qual è la posizione politica rispetto ad Askatasuna e Gabrio di Chiara Appendino? SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Lo Russo. Prego, Capogruppo Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente, grazie dell’opportunità di esprimere anche la mia posizione oggi. Innanzitutto, oltre alla solidarietà doverosa alle Forze dell’Ordine, ai lavoratori e ai cittadini che si sono trovati nel mezzo di una furia, che non è in altro modo definibile come violenza inaudita e stupida, perché la violenza è sempre stupida quando esercitata soprattutto su chi non si può difendere. Io, però, come il Gruppo dei Moderati, ci tengono a esprimere la solidarietà a lei, Sindaca, perché vivere con una scorta non è semplice, soprattutto se una è anche mamma e pensa quindi che se la sua sicurezza è messa in difficoltà, vuol dire che anche quella della sua famiglia, per cui, al di là dei toni politici, la solidarietà a lei è giusto darla, perché quando un Sindaco deve iniziare a vivere con la scorta, ecco, questo non è più accettabile, perché una città è sotto scorta, per definizione, rappresentando lei noi tutti. Per cui questo ci tenevo a dirlo, e questo va oltre a quello che è capitato sabato e domenica. Ma nello stesso tempo, però, oltre a dirle, bene, per quello che noi stiamo ripristinando in Aurora, perché è vero, i cittadini non ne possono più, e se quello è un simbolo, io mi auguro però che questo sia l’inizio di un ripristino di legalità in quell’area, perché non è solo quell’asilo occupato, ma c’è un trincerone che regolarmente viene non gestito, ci sono diversi spazi in quell’area che danno la sensazione ai cittadini di non sentirsi tutelati. Però subito, e su questo le chiederei di darci comunicazione quanto prima, su quello che accadrà in quello spazio, perché una volta che noi diamo un segnale di legalità all’interno di quell’asilo che era occupato, che cosa ci mettiamo? Bene, mettiamo al mondo del no-profit, mettiamo delle Onlus, mettiamo dei soggetti che siano in grado di dialogare con la città e che siano un luogo accogliente, e su questo ci troverà, almeno, troverà sempre la mia collaborazione, perché noi dobbiamo dare un segnale chiaro proprio a quei soggetti a cui ogni tanto guardate, alcuni suoi membri della Giunta, alcuni pezzi di questa Maggioranza, guardano con attenzione, con quel mondo del Terzo Settore che invece non si dimentica di pagare l’affitto alla città, non si dimentica di pagare la TARI, non si dimentica di pagare i tributi e che invece regolarmente vede soggetti prepotenti occupare spazi pubblici, non mollarli più e quindi da questo punto di vista, se sarà dato e concesso al mondo del Terzo Settore, la ringrazio. Questo è il segnale che almeno la Sindaca decida da che parte stare, dalla parte di chi si mette insieme, si dà delle regole, si chiamano statuti, atti costitutivi e prova a essere una risposta. Ma da questo punto di vista, Sindaca, le chiedo di non ammettere distinguo; non li ammetta, non permetta che questo accada nella sua Giunta, non permetta che questo accade in quest’Aula. Alcune assenze in quest’Aula sono emblematiche, penso ai Consiglieri che hanno scritto la loro differenza di pensiero rispetto a questa operazione; io mi auguro che possano chiedere scusa dopo che hanno saputo che cosa c’era all’interno di quell’asilo, perché nel momento in cui un Questore ti dice: “All’interno di quell’asilo, all’interno di quell’immobile occupato, ho trovato questa tipologia di beni, questa tipologia di armi”, forse uno dovrebbe dire. “Forse ho sbagliato”. E chiedere scusa, ogni tanto, e ritrattare le proprie posizioni, è sintomo di intelligenza; stupidità è sintomo di chi non cambia mai idea. Per cui mi preoccupa, da questo punto di vista, quando qualcuno, ma questo lo abbiamo già detto, lo abbiamo sentito in quest’Aula, per cui i Centri Sociali sono un po’ come gli ospedali, dobbiamo integrarli; mi dispiace, mi dispiace che anche in questo caso si sia voluta fare una distinzione. Ma invece io mi auguro, questo sì, che dopo questo segnale però si continui dritti. Dritti. Se vogliamo ripristinare legalità, adesso neanche un passo indietro; neanche un passo indietro perché questo vorrebbe dire che abbiamo fatto la voce un po’ grossa, però poi abbiamo preso un po’ di paura e quindi adesso dobbiamo ricomporre la situazione. Se vogliamo dare un segnale forte, non bisogna arretrare. Io l’ho sentita nel suo intervento molto netta, molto decisa; da questo punto di vista ci troverà sempre, il Gruppo dei Moderati, su questa posizione. Dobbiamo riconsegnare ai cittadini, che per anni hanno visto i loro quartieri o pezzi di quartiere, o pezzi di via, entrare nel completo degrado perché nessuno voleva intervenire, riconsegnargli una città a misura di cittadino, a misura di famiglia, per cui uno può scendere e non avere paura di fare quattro passi, anche perché, e concludo, e sottoscrivo, per cui non vado a fare ulteriori interventi su Gabrio, su Askatasuna, io ho avuto modo di avere a che fare con questi soggetti ai tempi dell’università e tutto sono, tranne soggetti che debbano essere integrati. Mi auguro che qualcuno faccia qualche ispezione nelle cantine di Askatasuna o degli altri Centri Sociali per capire, appunto, se troveremo libri shakespeariani, piuttosto che enciclopedie o raccolte del Concilio Vaticano II, oppure altro, oppure altro, perché, secondo me, troveremo altro e forse daremo altri elementi per un ulteriore sgombero. Però ricordiamoci sempre che non essere netti su questo tipo di posizione fa sì, e concludo, che poi quando un’Amministrazione prenda una decisione sul passaggio, pensiamo al Barattolo, dell’area di libero scambio, da Canale Molassi per andare il sabato in un altro posto, che poi, oltre agli avventori, oltre agli organizzatori, ci sono anche questi soggetti; è innegabile che si permettono di dire cosa può essere spostato e cosa no. Diamo un segnale forte. Su questo, Sindaca, lei ci troverà. Questa città ha bisogno di più legalità, più rispetto delle regole perché è evidente che più legalità e più rispetto delle regole va a favore dei più deboli; i forti possono farsi giustizia da soli, i deboli hanno bisogno di uno stato di diritto forte. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Magliano. Prego, Capogruppo Montalbano. MONTALBANO Deborah Grazie, Presidente. Io non avevo dubbi che sarei stata una voce fuori dal coro, ma a parte che ero a conoscenza della tipologia dell’intervento, dell’operazione già il primo giorno, ma lo eravamo a conoscenza tutti, in quanto a mezzo stampa era ben data la notizia su quella che era l’operazione della Magistratura. Io però voglio fare un distinguo, perché questo è un Consiglio Comunale e i ruoli devono rimanere ben distinti, un conto sono le operazioni e gli interventi della Magistratura, sulla quale io in primis sono l’ultima che può anche solo pensare di poter mettere becco, un conto è la politica, il Consiglio Comunale. Sotto questo fronte ci tengo a dire alcune cose. Per quanto mi riguarda, ciò che sta succedendo in città a seguito dell’intervento di sgombero dell’asilo occupato è, a mio giudizio, una situazione preoccupante, surreale e nella metodologia a tratti mi lascia alquanto interdetta. L’aria che si respira, si è respirata e si respira in città, in questo momento è cupa, pesante, ci sono quartieri, vie, che sono state militarizzate. Questa metodologia messa in atto e accompagnata da stucchevoli tweet di applausi da parte di certa politica, hanno prodotto, sempre a mio avviso, solo ed esclusivamente provocazioni e dichiarazione di guerra a tutte le realtà autogestite; tutte, in maniera generalizzata. Il risultato e le conseguenze, per quanto mi riguarda, erano prevedibili, scontate, eppure, oltre che aspettare che succedesse l’inevitabile, non si è fatto nulla. Nulla. Protagonista assente in tutta questa vicenda è, guarda caso, proprio colei che aveva le reali possibilità, oltre che la responsabilità di gestire e attuare le conflittualità e le tensioni sociali, invece la protagonista principale, la politica, mi riferisco alla politica, decide, manifestando il suo più totale ed ennesimo fallimento, di relegare la gestione dei fenomeni sociali alle iniziative delle Forze dell’Ordine. Lontani quei tempi in cui questa stessa Amministrazione, politicamente collaborava attraverso i suoi stessi gruppi di lavoro, i suoi stessi gruppi di lavoro, come realtà sociali per la scrittura dei programmi, oppure per appoggiarne pubblicamente le battaglie e le iniziative. Oggi il Movimento 5 Stelle governa il Paese, non può quindi più prestarsi a questi ragazzacci; diciamocelo, sono dei ragazzacci, delle realtà sociali, almeno che, mentre mettono a ferro e fuoco la città, non abbiano addosso un gilet giallo, perché li cambia tutto. Scusate, ma io in tutto questo ci vedo veramente tanta ipocrisia; tanta ipocrisia. E purtroppo è questa la parola che forse dovremmo mettere al centro di alcune riflessioni: l’ipocrisia. Ciò che ha vinto in questa vicenda? Sì, c’è qualcosa che ha vinto: la violenza. Abbiamo perso tutti e ha vinto la violenza. La violenza, quella che però io, lo dico sempre, e lo dirò sempre, che non condivido, che condanno, e mi dissocio dalla violenza, però la violenza non è mai unilaterale, non è mai a senso unico. E allora, se dobbiamo dissociarsi dalla violenza, dobbiamo farlo sempre e comunque da tutte le parti che compongono e mettono in atto violenze; tutte le parti, anche quelle che non ci fanno comodo. Condanno e mi dissocio anche dalla violenza, visto che vogliamo parlare di violenza, abbiamo subito la violenza anche sabato in città, io mi voglio dissociare anche da quella violenza di generalizzazione verbale, verbale, che ha accompagnato la narrativa di tutto questo intervento per tutta la settimana a Torino, perché, signori miei, le parole possono diventare armi e possono produrre ferite e fratture profonde sugli equilibri che si muovono all’interno delle varie anime e realtà che costituiscono tutta l’intera società e quindi tutta la città. Vorrei ricordare che dietro possibili indagati e/o arresti, mi auguro non prigionieri, indagati e arresti, perché sono due cose ben diverse, vorrei ricordare a livello umano, ma naturalmente faccio poi sempre appello a una certa umanità, si muovono famiglie, cari, legami familiari, che sotto il fronte umano avrebbero meritato, a mio avviso, un più cauto rispetto. Questa mercificazione di ogni valore umano, sacrificato in nome della speculazione politica, a me non appartiene e ne prendo le distanze, come prendo le distanze dalla violenza che si è mossa sulla città sabato pomeriggio. Questa, a mio avviso, non è politica. E poi arriviamo ad oggi, arriviamo ad oggi dove da una parte ci sono le dichiarazioni del Vicesindaco Montanari dove iniziamo con il mettere in classifica sul dividendo anche qui, Centri Sociali di serie A e Centri Sociali di serie B, ancora questa cosa anche a me non è molo chiara, nello stesso tempo Salvini e tutta la Lega, compresa anche la Lega territoriale qui in città, che dice: “Procederemo con gli sgomberi di tutti gli altri Centri Sociali”. Allora, delle due, l’una, mettiamoci d’accordo. A Torino, Sindaca, governa l’Appendino, il Movimento 5 Stelle, o Salvini? Partiamo da qui, perché almeno capiamo a chi dobbiamo rivolgerci e con chi confrontarci. Io, osservando tutta questa situazione, sono sincera, a me qualcosa sfugge, a me qualcosa non torna di tutta questa operazione e mi continuo a chiedere, ma a chi porta vantaggio tutto questo? Questa metodologia anche così invadente, così aggressiva, a chi porta vantaggio? Siamo sicuri che alla fine chi vivrà un reale vantaggio è la città di Torino? Io ho qualche dubbio. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Montalbano. Prego, Capogruppo Artesio. ARTESIO Eleonora Grazie. Le parole sono importanti, è vero. Le sue sono state chiare, stasera? No. Sono state veementi, ma non sono state affatto chiare. E stasera, come nell’intervento a caldo dei giorni scorsi, ha provato a mescolare le carte. Nessuno qui mette in discussione l’indagine investigativa che ha portato all’operazione di via Alessandria, nessuno qui discute della gravità dei fatti accaduti nella manifestazione di sabato e quindi non ci aspettiamo dal Sindaco della città che ci legga i capi di imputazione e che ci dica se è d’accordo o meno. Non mescoli le carte, Sindaca, non mescoli la questione di un intervento di Polizia e di accertamento giudiziario con la questione della rinascita di un Quartiere; francamente sono parole esagerate e inappropriate. Davvero crediamo che il simbolo del degrado di Aurora sia la casa occupata di via Alessandria, l’asilo, e che la rinascita passi dalla riconversione di quell’edificio? Si occupi della rinascita delle condizioni di quel tessuto economico, Sindaca, che quello è il suo mestiere. Il mio problema, però, è quello del fatto che questo rimescolamento delle carte, avvenuto allora e ribadito oggi, produca un clima di incertezza, di permanente situazione di tensione nella città, i cui esiti, se sfociano in comportamenti che non sono ammissibili sul piano civile, sono da me censurabili, ma lo stato di tensione non governato dalla politica è invece un problema della politica. Le dico di nuovo che le sue parole non sono state chiare, perché lei cita perfino le fonti normative in modo approssimativo: “Presunta circolare del Viminale”, no, Sindaca, la circolare del Viminale non è affatto presunta, ed è una circolare che viene interpretata da Prefetti e da Questori. Poi, è chiaro che la Città può accompagnare e seguire decisioni prese da Prefettura e Questura, è ovvio che la Città ha preso in consegna l’edificio di via Alessandra, ma quello che politicamente lei si chiede è quello di capire quale sia la posizione culturale, sociale e politica di questa Amministrazione rispetto ad una questione, i Centri Sociali occupati, o le case occupate, che nella penisola italiana contano 200 esperienze circa, mobilitano 5000-6000 persone che vi vivono e li frequentano. In Europa non so quante situazioni, dagli anni ‘70, di questo tipo ci siano, cioè di utilizzo di spazi urbani e di edifici urbani non utilizzati dalla Pubblica Amministrazione per svolgervi attività o per abitarvi. Allora abbiamo tutti Sindaci pusillanimi o complici di criminalità? Abbiamo ovunque Prefetti e Questori distratti? Oppure su questo fenomeno, che, appunto, perdura da decenni, ci sono dei comportamenti di controllo, di vigilanza, che assumono decisioni nel momento in cui si ravvisano fenomeni di criminalità, ma, viceversa, situazioni di valutazione di una convivenza, a volte dialogante, a volte di reciproca estraneità, il pubblico e la vita dei Centri Sociali, che però viene considerata un livello fisiologico di funzionamento dei grandi centri urbani e delle contraddizioni dei grandi centri urbani e questa modalità l’hanno adottata a Torino anche le Amministrazioni di Centro-Sinistra, che oggi ci dicono chiaramente con quale attributo qualificano quelle esperienze, ma che hanno nel succedersi, e io lo ritengo un gesto di intelligenza, hanno nel succedersi delle loro Amministrazioni concordato anche con l’autorità di vigilanza un atteggiamento politico che cercava di tenere nella città un equilibrio. Allora, è questo che oggi alla politica e alla Sindaca della Città viene chiesto, capire qual è la logica politica con la quale la città si relaziona, non in ordine all’applicazione di misure da altri, che questo è in automatico, non c’è stato nulla né di eroico, né di cui vantarsi particolarmente, ma in ordine alla relazione politica tra questa Amministrazione e questo tipo di esperienze, perché, vede, e concludo, la forza, la forza dell’autorevolezza, non sta nell’esibizione dei volumi muscolari e neanche dell’energia con la quale si svolgono gli interventi. La forza dell’autorevolezza è anche quella di chi sa far funzionare le cose con un atteggiamento che lavora sul riconoscimento della realtà e sulla relazione con questa realtà. Non ce lo sta dimostrando. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Artesio. Si è iscritta la Capogruppo Sganga, prego. SGANGA Valentina Grazie, Presidente. Siamo entrati dentro questo palazzo con un chiaro intento, usare ogni mezzo per creare sviluppo e dignità nelle zone degradate della città. È chiaro che non c’è prospettiva laddove vi è povertà, laddove vi è disoccupazione e abbandono. E solo chi vive al caldo del proprio benessere può pensare che lo sfasciume abbia un valore romantico, sociale. Capita, da amministratori, di dover fare scelte dure, scelte che vanno contro il credo profondo di molti di noi. È necessario avere la forza, a volte, di sacrificare pezzi di noi, se vogliamo avere gli strumenti per il bene della collettività. Il Quartiere Aurora necessità di investimenti, di forze, anche di entusiasmo, al di là di ogni sensibilità, che io rispetto e probabilmente condivido. L’asilo era un ostacolo a questo. E allora credo che sia onesto dire che ben prima dei motivi di Pubblica Sicurezza, che non ci competono, come è stato giustamente detto, questa Amministrazione non vuole e non può andare contro la percezione diffusa della città, questo è innegabile. È innegabile che ci sia da parte di questa Amministrazione la volontà di riuscire a creare un punto di rinascita economica dove investire risorse che possono essere utili a tutto il Quartiere Aurora. Però, Presidente, chi dice che quell’esperienza quasi trentennale sia stata solo delinquenza, sbaglia. I Centri Sociali sono realtà complesse, che compenetrano in sé il meglio e il peggio di questo mondo terribile dove viviamo. È chiaro che chiunque sieda nelle istituzioni non può che pensare che sia auspicabile da tutti un mondo senza Centri Sociali, perché questi soggetti sono i sostituti di uno Stato che ha abbandonato interi territori, ha abbandonato territori allo spaccio, alla disoccupazione, ad una spaventosa concentrazione di povertà, in base al principio che i quartieri poveri altro non sono che discariche. E allora da questo punto di vista i Centri Sociali ormai sono parte integrante, parte integrante di un welfare state malato e degradato. In questi contesti distrutti giungono i Centri Sociali, che prendono il posto nostro, il posto delle istituzioni, che ormai pare amino amministrare solo i più raffinati centri cittadini. In questo senso chiunque auspica una città senza Centri Sociali, perché sarebbe una città amministrata con equilibrio, sarebbe una città priva di conflitto sociale, sarebbe una città che non riversa più sui cittadini le sue incompetenze, la sua incapacità economica e culturale, sarebbe una città che non dice più: “Arrangiatevi”, sarebbe una città che ad oggi non esiste. Neanche noi, pur con tutta la buona volontà, siamo in grado di sovvertire queste inefficienze. E allora, Presidente, io vorrei rigettare con forza i ragionamenti “manichei” che spaccano il mondo tra buoni e cattivi, quei ragionamenti non fanno parte del patrimonio culturale del mio Gruppo politico. Lo sgombero dell’asilo è il primo passo di un lungo cammino. Credo sarebbe imperdonabile da parte nostra, e da chiunque verrà anche dopo di noi, non fondare su un momento così doloroso, perché gli scontri di sabato restano in ogni caso gravi e imperdonabili, allora sarebbe imperdonabile non fondare su un momento così doloroso un nuovo percorso economico, sociale, di lavoro, di dignità. Avremo sbagliato questo passo solo se non faremo questo, avremo sbagliato questo passo solo se Aurora rimarrà così com’è oggi. Allora il nostro impegno è sradicare la povertà, l’ingiustizia, e per questo andremo avanti ed è per questo che difenderemo tutte quelle esperienze in cui i cittadini, come giustamente ha detto il Vicesindaco Montanari, si riappropriano di un bene comune lasciato in abbandono per farne un uso sociale. Difenderemo tutte quelle esperienze che colmano la nostra inefficienza, la nostra inefficienza come istituzioni. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Sganga. Prego, Capogruppo Morano. MORANO Alberto Signor Sindaco, ho ascoltato le sue parole e forse per la prima volta le dico “brava”, lei per la prima volta ha preso una posizione, ha preso una posizione chiara a sostegno della legalità, dell’operazione brillante di Polizia che ha portato allo sgombero del Centro Sociale di via Alessandria. Però qui si fermano i miei complimenti, Signor Sindaco, perché vi è nella sua Maggioranza e nella Giunta, vi sono alcuni profili di ambiguità e io credo che lei debba chiarirsi con la Maggioranza. Innanzitutto le assenze di numerosi Consiglieri, alcuni vicini ai Centri Sociali, che cosa significano? Significano che non condividono la sua posizione, significano che hanno una visione diversa di gestione del problema Centri Sociali? E le parole del Vicesindaco Montanari, sono una scivolata giornalistica, cioè i giornali sono andati al di là di quelle che erano le intenzioni del Vicesindaco e gli hanno messo in bocca parole ulteriori rispetto al suo pensiero? O il pensiero del Vicesindaco è diverso dal suo? Il Vicesindaco ritiene che ci siano dei valori in Centri Sociali che sono notoriamente contigui all’illegalità, se non centri di illegalità, e penso all’Askatasuna, al Gabrio? Perché su questo, Signor Sindaco, lei deve fare chiarezza, cioè deve chiarire con la sua Maggioranza e con la sua Giunta qual è la posizione di questa Amministrazione sui fenomeni di illegalità che albergano all’interno dei Centri Sociali., perché, vede, Signor Sindaco, ondeggiare un po’ di qui è un po’ di là, un colpo al cerchio e un colpo alla botte, pensare di essere più furbi della realtà e provare a navigare al di sopra di essa, non vorrei che poi alla fine fosse come quella posizione di quei domatori di tigri o di leoni che pensano di essere più furbi degli animali chiamati a domare e che improvvisamente si ritrovano aggrediti dalla tigre che volevano domare. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Morano. Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Io vorrei, intanto, sotto il profilo umano, dichiarare la mia solidarietà alla Sindaca Appendino per le minacce subite perché non c’è nessun motivo per giustificare mai violenze e minacce. Sindaca, lei oggi ci ha espresso in maniera molto chiara che si è trattato di un’azione di pubblica sicurezza. Peraltro i reati contestati, o comunque che sono stati dichiarati, sono reati molto gravi. Altrettanto sicuramente è vero che l’occupazione dell’asilo di via Alessandria era un’occupazione invisa anche al Quartiere, che sicuramente non ha generato, diciamo così, degli elementi positivi anche come ricadute sul Quartiere, ma, anzi, era malamente tollerata e da tempo si sapeva di questa situazione. Io le chiedo peraltro, come già è stato annunciato anche da chi mi ha preceduto, che a questo però siano rapidi i tempi per ridare significati e sensi a quei luoghi perché sappiamo che i vuoti vanno colmati, sennò tornano ad essere riempiti, e questo va fatto in un contesto ovviamente coordinato con quello che deve essere il significato di Aurora e di quel Quartiere che sicuramente ha bisogno di riflessione e di investimenti. Proprio in tema di riflessioni io credo però che oggi ci troviamo a commentare a caldo quanto è accaduto e che, al di là di quello che può essere una strumentalizzazione politica, questo tipo di riflessione vada affrontata in maniera più articolata e mi auguro, davvero mi auspico che questo possa essere anche oggetto di ripresa dei lavori del nostro Consiglio e delle nostre riflessioni, perché io credo che non si può prescindere da un principio fondamentale, ed è quello che la legalità va comunque definita sempre, incondizionatamente, senza se e senza ma, e che questa asticella della legalità però non può essere qualcosa che noi spostiamo a seconda dei casi, indicando in base alle nostre sensibilità, in base alle nostre sensazioni, dove porla. Non amo avere visioni manichee, questo lo dico anche alla Capogruppo Sganga, che prima ha richiamato questo tipo di atteggiamenti, sono assolutamente convinto che il mondo sia fatto di grigi, però sulla legalità non si può prescindere. E anche quanto lei ha affermato, Capogruppo, che i Centri Sociali hanno un ruolo anche nell’occupare spazi che il Governo lascia non coperti, sono affermazioni che hanno una loro gravità. Guardi, io per motivi professionali ho vissuto a lungo a Castel Volturno e mi sono sentito fare ragionamenti simili, ovviamente con i distinguo del caso, sulla Camorra, da molti cittadini di Castel Volturno. Laddove non arriva il Governo, possono arrivare altre forme di auto appropriamento di spazi, auto appropriamento di servizi. Dico solo che è un ragionamento che va fatto articolato ed è molto complesso e può essere molto pericoloso. Allora, se partiamo dal presupposto che la legalità è imprescindibile, questo va detto con chiarezza sempre e non esistono situazioni in cui la sensibilità può tollerare degli atteggiamenti illegali. Non esistono neanche laddove in spazi occupati si possono esercitare dei commerci che non sono sotto il perimetro della legalità, laddove gli spazi occupati sono dati ad alcuni e non ad altri. Poi, ciò detto, è importante che la chiarezza sia fatta, proprio per evitare, per prevenire invece azioni di tipo muscolare, azioni di violenza, perché la violenza chiama violenza, purtroppo ne abbiamo avuto una dimostrazione in questo passato fine settimana. E poi è importante, però, ciò detto, ribadire che la politica è mediazione, la politica deve avere la capacità di proporla la mediazione. E quindi, proprio per questo, una volta necessariamente assicurato quello che è il principio di legalità, bisogna trovare tutte le strade possibili per fare un percorso di mediazione e non sempre, probabilmente, è possibile, perché si arriva poi a un punto in cui purtroppo forse anche la mediazione ha dei limiti, però questo discorso della chiarezza, secondo me, è imprescindibile e temo che se io guardo quello che è stato un po’ il percorso della Giunta, il percorso della Maggioranza che è al governo in questi due anni e mezzo, non sempre questa chiarezza sia stata assicurata. Io quest’oggi chiedo, non voglio fare delle condanne che mi sembrano assolutamente fuori luogo, anche rispetto alle intenzioni, alle affermazioni che sono state fatte in questi giorni, forse vale la pena, però, abbia pazienza Vicesindaco Montanari, aspettare un attimo prima di fare delle dichiarazioni e affrontare in maniera un pochino più articolata questo processo e questo ragionamento, proprio perché, davvero, la chiarezza deve essere declinata in tutte le sue forme. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Napoli. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Mi ripeto anch’io, la solidarietà, sincera, Sindaco, per le minacce che lei ha subito e direi che non posso che essere pienamente d’accordo per quanto lei ha detto nel suo discorso. Mi dispiace di una cosa, che quanto lei ha detto in parte è stato rovinato dall’intervento del Capogruppo Sganga; due separazione completamente diverse, due atteggiamenti completamente diversi. Voglio dire al Capogruppo Sganga, direi brutte dichiarazioni quando lei dice: “Farne uso sociale”. Chiedo scusa, io, se devo aprire qualcosa, devo fare una domanda, devo fare una richiesta, ho i controlli, devo pagare, devo fare questo, devo far l’altro, e qualcun altro può aprire qualcosa soltanto perché ha un aspetto sociale? Ma stiamo mica scherzando? Con una facilità lei, Capogruppo, ha detto queste cose, mi permetta, rovinando in parte quanto il Sindaco ha mandato a dire. Non è possibile che il Centro Sociale può fare quello che vuole e un cittadino normale non lo può fare. Questo mi pare che abbia lei sbagliato nel suo intervento in maniera molto chiara. Aggiungo che io non sono d’accordo, mi permetta il mio collega Lo Russo, che il Sindaco abbia voluto distogliere dalla situazione in cui è, perché vede, lo dico a Lo Russo, il no alla TAV, il no alle Olimpiadi, e tutto quello che ci rimangono politicamente ce lo giochiamo, scusate, giochiamo è un termine politico, quando vogliamo, e io sono sicuro che voi avete perso dei voti anche in Abruzzo, dovuti ai vostri no. Quindi non credo che lei l’abbia fatto per distogliere, anzi, io credo veramente che lei lo abbia fatto convinta di quello che lei diceva. È ovvio che in passato ci sono state, però, delle posizioni da parte vostra, in senso generale, molto più morbide. Aggiungo, vedete, io sono vivo e parliamo di TAV, ma voi pensate che gli abitanti della Val di Susa non hanno capito di essere stati strumentalizzati da anni da una contestazione ideologica che derivava soltanto dai Centri Sociali? Ma voi pensate che centinaia e migliaia di poliziotti che fanno i turni sotto il cantiere della TAV, ci siano gli abitanti della Val di Susa che andavano a buttare molotov o andavano a buttare via bottiglie incendiarie? Erano gli abitanti della Val di Susa quelli della casa? E non erano invece i Centri Sociali? E lo dicevano anche loro, e basta vedere condanne, assoluzioni, tutti i giorni, perché forse quello non era partecipazione dei Centri Sociali? Ebbene, io credo che, detto questo, ci sia necessità da parte dell’Amministrazione, non so se qualcuno, può darsi che la legge sia cambiata, ma mi pare che il Sindaco è responsabile della sicurezza. È ovvio, sentito gli organi competenti, come il Sindaco è responsabile della parte sanitaria, sentito gli organi competenti, perché se il Sindaco riceve da parte delle ASL, o chi per esso, un’ordinanza in cui lei chiede di fare, si assume la responsabilità di firmare, o meno, se ne assume la responsabilità, ma può anche non firmarla, e questo avviene sia nella Sicurezza, che per quanto riguarda, ho detto prima, la Sanità. Allora io dico soltanto una cosa e finisco, mi dispiace, ripeto, questa distinzione e questa assenza di molti, che significa la partecipazione di qualcuno che è a disagio nei confronti di cosa è successo. Però io, guardate, lo dico con sincerità, le parole del Sindaco ascoltatele. Forse qualcuno ha detto per la prima volta: “Sarà la prima volta”, però, al di là di questo, ascoltatele, è nel vostro interesse personale e anche nel vostro interesse politico, tenendo un atteggiamento di questo genere voi dal 30% alle prossime elezioni siete al 15, al 18, al 20, perché in automatismo, l’esperienza dell’Abruzzo vi porta ad essere così e se voi vivete sulla luna, non avete capito nulla di quello che è la città. Allora, guardate, l’ho detto in maniera molto chiara, se volete continuare a perdere, continuate a comportarvi così; va bene per gli altri, ma va male per voi. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Napoli. Prego, Consigliere Iaria. IARIA Antonino Graie, Presidente. Come al solito, le generalizzazioni non aiutano ad affrontare i problemi. Noi stiamo generalizzando il discorso delle occupazioni, del rapporto con i Centri Sociali in maniera sbagliata. Abbiamo, come Amministrazione, avviato un’interlocuzione e un dialogo con tutta la cittadinanza, anche con i Centri Sociali. E vi do anche un’informazione, tra i Consiglieri miei colleghi, chi ha più rapporti ultimamente con i Centri Sociali è il sottoscritto, in qualità di Presidente della IV Commissione, che si occupa dei problemi legati in particolare alla casa, alla bisogno di edilizia popolare, alle tante richieste di Edilizia Popolare. Come funziona questa interlocuzione? Voi generalizzate: “Siete amici dei Centri Sociali, o non siete amici”, invece la generalizzazione a cosa porta? Porta a creare due fazioni di scontro, invece, quando si parla in maniera diretta e corretta con gli interlocutori, si riesce a trovare un dialogo. Per questo, quando diciamo che c’è una differenza tra Centro Sociale e Centro Sociale, lo facciamo con cognizione di causa, nel senso che alcuni Centri Sociali affrontano degli argomenti, quali le occupazioni con anche proposte, proposte, e anche con segnalazioni di problemi. È un lavoro di mediazione. Quali sono i punti fermi della nostra Amministrazione su questo discorso, per esempio, dell’occupazione di case, perché qui stiamo parlando di occupazione in maniera generica. C’è l’occupazione delle case abbandonate, c’è l’occupazione delle case di Edilizia Popolare, c’è l’apporto, appunto tra la città e chi occupa le case, sia di Edilizia Popolare, sia dei privati. Allora, noi abbiamo sempre ribadito, e anche alcuni esponenti dei Centri Sociali l’hanno più volte ribadito, che l’occupazione della casa popolare è un danno che si fa alla cittadinanza, quindi non è vero che tutti i Centri Sociali, per esempio, hanno questo atteggiamento nell’occupare la cosa pubblica. Si è parlato di legalità. È vero che occupare è un’azione illegale, ma è anche nostro obbligo, come Città, trovare, dare un giusto ricovero, una giusta abitazione, un giusto aiuto a persone che sono in difficoltà. Quindi, quando, per esempio, si decide di sgomberare una casa occupata, noi dobbiamo trovare chiaramente il luogo dove metterla, in molti casi la famiglia o la persona che ha dei problemi in una struttura del Comune o in altre situazioni; ci sono varie, diciamo, possibilità che noi possiamo attuare e noi le attuiamo. Quindi questo dialogo, questa mediazione con i Centri Sociali che è visto come: “Siamo d’accordo, non siamo d’accordo con la loro attività”, non è corretto. Con i Centri Sociali che hanno voglia di dialogare sui temi, si dialoga. E mi ricordo che tutte le persone che oggi hanno difeso, dicendo che noi alimentiamo questo clima di scontro, sono quelli che mi hanno criticato per aver provato, e penso, e poi è una cosa che porterò a termine sicuramente, provato a creare una consulta dove aprire questo, per esempio il discorso dell’emergenza casa, a tutte le realtà, anche le realtà che occupano. Poi l’altro fattore fondamentale, cercare, vabbé, è scontato cercare di spaccare la Maggioranza, dicendo che la Capogruppo ha detto le cose completamente non in linea con quelle che ha detto la Sindaca; la Capogruppo ha detto una cosa fondamentale, noi abbiamo fatto una campagna elettorale cercando di diminuire la situazione di povertà all’interno della città di Torino. Adesso, a livello nazionale, abbiamo uno strumento, il più forte strumento che tutti i governi che ci hanno preceduto, non hanno messo in campo, cioè il Reddito di Cittadinanza, per diminuire la povertà. Diminuendo la povertà, diminuiamo anche la tensione sociale. L’altro aspetto fondamentale, che trovo ridicolo, legare al post della Sindaca, che non era per niente né trionfalistico, né salviniano, né niente, legare il discorso che ci sono stati dei problemi perché la Sindaca è entrata, ha scritto su Facebook riguardo a questa operazione di pubblica sicurezza. È chiaro che una situazione così, che chiaramente, i Governi passati della Città hanno lasciato andare, perché avevano dei conflitti al loro interno, ci criticano dei conflitti interni alla Maggioranza, ma avevano dei conflitti all’interno della loro Maggioranza su questo discorso delle occupazioni, non hanno mai avuto un’idea precisa su come affrontarla, né a livello politico, ma anche a livello di proposta, quindi cercano di spaccare la Maggioranza Consiliare, che ha, chiaramente, sensibilità diverse, come le avevano loro, ma loro non hanno affrontato il problema. Quindi è facile fare i fighi senza affrontare il problema. Quando affronti il problema sai benissimo che le conseguenze ci sono. Quindi, a prescindere dal post della Sindaca, i problemi ci sarebbero stati lo stesso quando togli un’occupazione così, diciamo, antagonista o contraria, appunto, a un dialogo con la Città. Perciò, quello che state cercando di fare, lo capisco dal punto di vista politico, perché dovete sempre trovare una modalità; purtroppo, o per fortuna, noi stiamo lavorando, cioè noi stiamo affrontando i problemi in maniera seria, purtroppo per voi e per fortuna per noi, e la miglior sede è quella di differenziare i vari problemi legati ai nostri rapporti con chi occupa i Centri Sociali o meno. Mettere tutto in un calderone serve soltanto a fare le squadre: “Centri Sociali sì, Centri Sociali no”. Ripeto, la legalità e l’occupazione di una casa popolare è illegale, ma anche la legge ci obbliga, come ho detto prima, a prenderci cura delle persone che occupano. Quindi, allora, quale legalità noi dobbiamo seguire per prima? Quella dell’occupazione o quella di trovare lo strumento per sistemare le persone? Avessimo a disposizione un tot di molte più case popolari di quelle che abbiamo adesso, sicuramente avremmo ridotto moltissimo il problema dell’occupazione, che tra l’altro a Torino è nei minimi termini rispetto ad altre realtà italiane. Quindi io sono veramente stanco anche di parole ipocrite, ma nel senso che questo problema, che è anche conosciuto, venga affrontato in questa maniera così semplicistica. Niente è semplice, ma in quello che stiamo facendo noi siamo stati sempre molto chiari e adesso veniamo comunque tacciati che vogliamo fare i duri, i salvinisti o qualcosa del genere, quando la politica sui rapporti con queste realtà è sempre stata costante, netta, con un rapporto di dialogo con chi vuole dialogare, però come giustamente dice qualcuno: “Se tu non vuoi dialogare”, a un certo punto bisogna chiaramente arrivare a una conclusione del dialogo. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Consigliere Iaria. Replica e chiude la Sindaca Appendino. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute. Ma, intanto, partirei, visto che è stato sollecitato in particolare dal Capogruppo del Partito Democratico la questione della comunicazione, del tweet. Io leggo testualmente: “In queste ore le Forze dell’Ordine”, che peraltro sono le cose che ho detto oggi in Aula “stanno portando a termine un’operazione di Pubblica Sicurezza nei locali dell’asilo occupato di via Alessandria, intervento più volte richiesto nel corso degli anni, lungamente atteso da città e residenti di Aurora, un Quartiere che chiede semplicemente un po’ di normalità. Ringrazio la Questura e gli agenti intervenuti”. Io non sento né ruspe, non sento né toni salviniani, sento un Sindaco che dopo due ore che rimbalza la notizia, perché è iniziato alle 5.00 di mattina l’intervento, appunto, ha il dovere, credo, di informare la propria comunità e la città di cosa sta accadendo, il motivo per il quale sta accadendo e dice giustamente da che parte sta. Non credo che questo sia un atteggiamento salviniano di forza, credo che sia corretto, senza probabilmente neanche porsi troppo la domanda se è giusto o non è giusto, che il Sindaco dica una cosa in un contesto e in un momento difficile per la città, che il Sindaco dica da che parte sta la Città. È questo il senso del tweet, fatto due ore dopo l’intervento che era iniziato, che iniziava a girare, come sapete, su tutti i siti d’informazione, perché ormai le notizie, come dire, anche grazie all’utilizzo dei social, girano molto velocemente. La Consigliera Capogruppo Artesio, non ho ben capito, probabilmente non mi sono espressa bene io, ha citato il presunto Piano del Viminale; io ho detto una cosa molto chiara nel mio intervento, e lo ribadisco, che anche in parte ha risposto a quello che è stato detto, non esiste un piano di sgombero dei Centri Sociali da parte della città, non esiste un piano di sgomberi. Esiste un intervento, esiste un intervento che è stato fatto, e mi spiace che non ci sia la Consigliera Montalbano, che non riguarda dei ragazzacci, cioè, io, ripeto, le parole hanno un peso, come è stato giustamente detto, queste persone non sono ragazzacci, stiamo parlando di persone che sono accusate di associazione sovversiva e che hanno previsto tutta una serie di interventi dal lato Magistratura che hanno portato a quello che è accaduto, ma non possiamo, come dire, mettere in secondo piano di che cosa stiamo parlando. In questo senso il mio intervento si rivolge a chi ha voluto manifestare, solidarizzare nei confronti di alcune persone che hanno avuto questi atteggiamenti. Io credo che sia profondamente sbagliato, da questo punto di vista. Terzo tema che è stato sollevato: rinascita del Quartiere. Guardate, quel Quartiere è un Quartiere molto difficile e io credo che chiunque abbia passato giornate in quel quartiere, una delle prime domande che veniva posta era: “Quand’è che riusciamo a tornare a vivere in quella zona”. Perché il termine di rinascita del Quartiere non è conseguenza del fatto che immaginiamo che facendo sì che qual luogo, quello spazio possa avere di nuovo una vocazione più sociale, come anche è stato detto dal Consigliere Magliano, quello eliminerà il tema della povertà, come è stato detto, però la rinascita nasce dal fatto, sì, che i cittadini lì, molti tornano a vedere che lo Stato esiste e lo Stato è presente e io credo che questo sia un segnale molto importante. Io vorrei anche ringraziare chi, perché questo significa governare, ha compreso quelle che sono le diverse realtà che ci sono sul territorio. Guardate che non si può, governando proprio anche alla luce di quello che veniva detto, il tema del dialogo, dell’ascolto, del rapporto col territorio, non si può mischiare Cavallerizza con asilo; faccio due esempi, perché sono due realtà totalmente diverse, che hanno uno scopo anche diverso, che hanno storie diverse e io credo che chi governa, un Consiglio Comunale tutto, nelle sue differenze, debba avere la capacità di comprenderle queste differenze e nel comprenderle esistono soluzioni e percorsi diversi, non si può generalizzare tutto, perché sarebbe sbagliato e non faremmo un buon servizio alla città, anche nell’ottica di quegli equilibri che giustamente, giustamente, in termini anche di ordine pubblico, ma non solo, di comunità, devono essere mantenuti su un territorio. Generalizzare non aiuta certamente. Quindi quando noi mettiamo insieme asilo e Cavallerizza, stiamo facendo, credo, un torto alla storia della nostra città e anche al futuro della nostra città. Allora io credo che il dibattito di oggi sia stato peraltro costruttivo, io ringrazio con sincerità tutti i Consiglieri e le Consigliere che sono intervenuti e certamente non si esaurisce qui, perché è un tema di cui si discute da anni, forse si è discusso troppo poco, su cui si continuerà a dibattere, ma che non è bianco o nero, dove ciascuno di noi, legittimamente, legittimamente, deve comprendere la storia del luogo, valutare soluzioni e percorsi per quel luogo. Quindi, sì, non mi ricordo chi è intervenuto, qual è la priorità rispetto a quel luogo, l’asilo, la nostra priorità è evidentemente far ripartire una riqualificazione e ridare quello spazio, ci vorrà del tempo, come è inimmaginabile che nel momento in cui tu fai un intervento di questo tipo, il giorno dopo puoi già mettere dentro, come dire, un’associazione; ci vorrà del tempo, perché devi creare di nuovo un clima di serenità e bisogna costruire un percorso, che faremo con il Quartiere. Io non ho problemi a dibattere di questo tema, lo faccio volentieri e ci torneremo, non ho assolutamente nessun problema. Credo però che faccia, come dire, bene a tutto il Consiglio, quando dibattiamo di questo tema più generalizzato, non solo nello specifico dell’asilo, che ciascuno di noi comprenda, ripeto, la storia, il presente e il futuro di quegli spazi. Su questo io sono ovviamente a disposizione e nei futuri mesi sicuramente torneremo a parlare del tema. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Sindaca. |