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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 26

Comunicazioni della Sindaca su "Sgombero asilo occupato di via Alessandria".
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Riprendiamo i lavori del Consiglio tornando, quindi, sul punto Comunicazioni, oggetto:

“Sgombero asilo occupato di via Alessandria”

SICARI Francesco (Presidente)
Risponde la Sindaca.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Consiglio per avere atteso e per permettere oggi
di avere questa discussione. Intanto voglio iniziare queste comunicazioni ribadendo a
nome della Città i ringraziamenti alle Forze di Polizia che hanno portato avanti con
grande professionalità un’importante operazione di pubblica sicurezza in Aurora,
Quartiere che, come già ho avuto modo di dire più volte, da molto, forse troppo,
attendeva un segnale da parte delle istituzioni, segnale che è arrivato proprio all’alba di
venerdì scorso. Volevo ringraziare anche la Polizia Municipale e gli uffici della Città,
che in piena collaborazione con la Questura hanno provveduto in maniera celere ed
efficace ad effettuare quei lavori necessari affinché quegli spazi rimangano a
disposizione della città. Ho volutamente definito, quanto avvenuto all’asilo occupato di
via Alessandria, un’operazione di pubblica sicurezza, poiché tale è. In questo periodo
storico, in questi giorni in particolare, credo che le parole siano importanti. Sono certa
che tutti voi sappiate bene che l’operazione è stata eseguita dalla Questura sotto
l’impulso della Magistratura, in particolare su disposizione del GIP, nell’ambito di
un’inchiesta per associazione sovversiva, non certo, dunque, per rispondere a un
presunto Piano di sgombero del Viminale o della Città, di cui si è vociferato in questi
giorni. La Città è d’accordo? Sì. E lo dico con grande chiarezza: sì. E quindi, da parte
della Città, c’è il pieno appoggio per quest’operazione, però è giusto collocare i fatti nel
giusto contesto. E sempre per dare una misura ai fatti, qui in Aula le parole del
Questore, Francesco Messina, che voglio riportare: “Sono stati eseguiti sei
provvedimenti di custodia cautelare in carcere, a carico di altrettanti componenti di una
cellula sovversiva dell’ordine democratico e individuata la responsabilità di questa
cellula sovversiva, anarchico, insurrezionalista, in almeno 21 episodi. Una delle basi
operative di questa cellula, che operava da anni, e che abbiamo seguito con
pedinamenti, intercettazioni, era l’asilo occupato, che è stato sgomberato sulla base di
un provvedimento emesso dal GIP di Torino. Uno dei soggetti che si è arrampicato sul
tetto è uno dei sei soggetti raggiunti dal provvedimento di custodia cautelare”.
Aggiunge, e cito testualmente: “L’asilo non è un Centro Sociale come gli altri, è una
cellula di sovversivi”. E questo è uno spaccato di quello che è ormai l’ex asilo occupato
di via Alessandria. Poi vi sono i fatti di sabato pomeriggio, azioni portate avanti con
modalità criminali, che hanno coinvolto anche cittadini che nulla avevano a che vedere
con quelle vicende. Faccio riferimento all’episodio dell’autobus di linea. Non abbiamo
esitato un solo secondo, come è giusto che sia e lo hanno fatto anche tante forze
politiche, li ringrazio, a definire quei fatti di una gravità inaudita e, come ho fatto in
tutte le occasioni in cui abbiano avuto luogo simili episodi, ho ribadito e abbiamo
ribadito, come Città, che queste forme di violenza non possono essere confuse con
l’esercizio democratico e questo deve essere molto chiaro. Tra le vittime di quella vile
guerriglia ci sono stati anche cittadini totalmente estranei al contesto, tra cui un autista
di GTT, coinvolto durante il suo lavoro, che ho già avuto modo, a nome della Città, di
sentire, e ovviamente comunicare la vicinanza da parte di tutti noi. A questi si
aggiungono ingenti danni, la cui quantificazione deve ancora essere conclusa. Parliamo
di un autobus vandalizzato, di danni a sedi istituzionali, decine di bidoni dati alle
fiamme. Sono danni causati a beni comuni, per la cui riparazione verranno impiegate
risorse pubbliche. E c’è un aspetto che, a mio avviso, abbassa ulteriormente il livello di
chi si è reso protagonista di questi gesti criminali, ovvero il nascondersi dietro simboli
di valori o battaglie oltremodo legittime del nostro territorio. Mi spiego meglio, voglio
essere altrettanto chiara, chi ha esercitato violenza durante le manifestazione di sabato,
non è portatore di nessuna dimensione valoriale positiva; ha sporcato l’antifascismo, ha
sporcato l’antirazzismo, ha sporcato la causa “No TAV”, ha sporcato molti altri nobili
status di cui codardamente tende ad appropriarsi. Chi commette questo genere di
violenze è un criminale, punto. E, permettetemi, ogni cittadino per bene, che ha scelto di
vivere in questa comunità, con orgoglio di rappresentare pro tempore, al cui interno ci
sono delle regole da rispettare reciprocamente, credo che abbia il dovere di marcare in
modo inequivocabile le distanza da questo tipo di comportamento. Ora l’immobile di
via Alessandria tornerà nella disponibilità della città e di tutti i torinesi. Come abbiamo
già detto, l’immobile resterà pubblico, non entrerà a far parte del piano di dismissioni
immobiliari, ma verrà destinato a realtà no-profit che metteranno in piedi reali attività di
utilità sociale, in maniera partecipata, coinvolgendo la Circoscrizione e il territorio, è un
interesse del quartiere e delle persone in difficoltà. Abbiamo chiesto, ovviamente, che la
riqualificazione di questo spazio possa diventare un simbolo della rinascita del quartiere
Aurora. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Sindaca. Ricordo che, come deciso dalla Conferenza dei Capigruppo, il Partito
Democratico avrà 14 minuti a disposizione per i propri interventi e il Gruppo del
Movimento 5 Stelle avrà 28 minuti, tutti gli altri Gruppi avranno, come da
Regolamento, cinque minuti. Prego, Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Innanzitutto ci tengo anch’io a ringraziare tutte quelle donne e
quegli uomini delle Forze dell’Ordine che tra venerdì e sabato hanno combattuto, nel
vero senso della parola, contro delle bestie, contro delinquenti che hanno combinato
tutto quello che abbiamo visto all’interno della nostra città. Ringrazio il Prefetto
Palomba e il Questore Messina, perché anche loro hanno permesso che questa
operazione potesse andare a buon fine, cercando di garantire, per il più possibile, che
tutti quelli che sono i disordini che ci sono stati, fossero più contenuti possibile. Io,
Sindaca, la ringrazio sentitamente, dicendole anche un “brava”, perché finalmente a
Torino abbiamo un Sindaco che non si gira dall’altra parte quando si parla di Centri
Sociali, abbiamo un Sindaco, finalmente, dopo tanti anni, che aderisce a usare il pugno
duro contro i delinquenti. Quella cellula sovversiva giustamente è stata schiacciata,
giustamente quelle persone sono state arrestate e io mi complimento con lei per aver
partecipato in questo modo all’operazione. Un po’ di meno mi complimento con alcuni
colleghi di questo Consiglio Comunale, che senza sapere quale fosse l’indirizzo di
quell’operazione hanno dato solidarietà e poi stigmatizzato questo tipo di azione.
Questo, è vero, me ne dispiaccio, perché quello è il male della città. Le sue parole e le
parole del Questore Messina sono inequivocabili e io credo che chi si mette contro
questo tipo di operazione è complice di quei delinquenti ed è giusto stigmatizzare. Un
po’, però, se a lei faccio i complimenti, al suo Vicesindaco un pochino meno, perché
dice: “Via Alessandria non aveva nessun contenuto sociale, un rifugio di alcuni
delinquenti odiati dai cittadini, niente a che vedere con la Cavallerizza, Gabrio e
Askatasuna”. Beh, il Gabrio, uno dei residenti attivisti del Gabrio è stato arrestato
venerdì sera durante, diciamo, durante, appunto, gli scontri e mi permetto di consigliare
a tutti di leggere il comunicato del Centro Sociale Gabrio, che attacca duramente questo
tipo di intervento, dove, ripeto, dentro c’erano delle persone che sono state arrestate, per
cose sovversive. Quindi io credo che chi solidarizza, e lo ripeto, chi solidarizza con
persone sovversive che vengono arrestate, tutto questo valore, tutta questa morale
sociale non ce l’hanno. E anche l’Askatasuna, dove ci ricordiamo solamente nel luglio
dell’anno scorso, che sono state fatte 19 misure cautelari, con nove arresti per i
tafferugli del 1° maggio 2017. Anche quello negli anni non ha dimostrato di essere, a
livello morale, uno delle cime più alte che possiamo vedere in questa città. Io peserei
tantissimo le parole. Poi, fortunatamente, quel post è stato rimosso, forse conscio
dell’errore che veniva fatto. Io l’ho detto, quando abbiamo parlato dello sgombero delle
palazzine dell’ex MOI che ci sarebbe stato un focus sui centri sociali e sono contento
che il Sindaco, insieme al Ministro Salvini, continueranno a garantire a questa città
rigore e sicurezza, intervenendo, più avanti, al momento in cui lo riterranno più
opportuno, sulle piazze dello spaccio e ancora e ancora dove ce ne sarà bisogno, sui
centri sociali, perché tutta quella mobilitazione, che abbiamo visto tra venerdì e sabato,
deve essere cancellata, non possiamo permetterci che ci sia una radio che fomenta
disordini e odio in questa città e se Radio Blackout, che in maniera continua chiamava a
sé, durante lo sgombero, militanti, attivisti, per fermare l’azione della Polizia, io credo,
ma questo, Sindaco, le chiedo di ragionare insieme a me, secondo lei ha senso che in
questa città ci sia ancora una Radio che fa questo tipo di propaganda? È una risposta che
vorrei sentire da lei, anche perché, a quanto mi risulta, la Città di Torino, non so se in
maniera economica, o dandogli degli spazi, questa Radio la sostiene e anche questo io
credo che ci debba essere un’importante riflessione da dover fare. Quindi, brava, avanti
con il pugno duro perché in questa città non ci siano più angoli bui. Continuiamo in
questa direzione, continui a lavorare forte e fiera insieme al Ministro Salvini.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Capogruppo Ricca. Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Io sono piuttosto in difficoltà, Sindaca Appendino, a intervenire questa sera, perché non
riesco bene a distinguere il tono del suo intervento dal tono dell’intervento del
Capogruppo della Lega Nord, non tanto per i contenuti. Ça va sans dire, noi siamo il
Partito Democratico, siamo il male assoluto per i Centri Sociali, siamo i responsabili
dello sfascio di questo Paese, siamo la peggior Destra di questa storica fase della nostra
Repubblica, quindi, come dire, ci sorprende poco essere costantemente oggetto e
bersaglio di azioni anche a nostro danno in quest’ottica. A nome del Gruppo del PD,
come credo dovremmo fare bene a fare tutti, compresi gli assenti, i molti assenti oggi
nei banchi della sua Maggioranza, Sindaca Appendino, che non credo sia un caso siano
assenti, da un punto di vista strutturale, noi siamo tutti solidali con le Forze dell’Ordine,
che hanno compiuto un’azione meritoria, liberando l’asilo occupato di via Alessandria e
certamente questa operazione va nell’ottica di quanto abbiamo sempre sostenuto e per
certi versi è una delle ragioni per cui siamo sempre stati bersaglio di questi signori. Il
Consigliere Ricca ha citato un caso, il 1° maggio 2017, io lo ricordo piuttosto
distintamente, avendo partecipato al corteo e ricordando distintamente il valore degli
scontri che si sono svolti in quella sede, ne discutemmo anche in quest’Aula e, se non
erro, non so se sono stati 17 o 19, 19 le persone che sono state raggiunte da
provvedimenti restrittivi, proprio in virtù di quegli scontri. E sa qual è la cosa strana,
Sindaca Appendino? Che non erano i militanti dell’asilo di via Alessandria, ma erano i
componenti del Centro Sociale Askatasuna. Stessa cosa credo si possa dire del Gabrio,
dove stabilmente albergano pregiudicati per reati e per offese contro le Forze
dell’Ordine. Allora, qual è il messaggio che vorremmo consegnarle in questa fase così
complicata di questa città? Noi siamo, ovviamente, dalla sua nel momento in cui lei fa
applicare la legge, però lei, Sindaca, si ricordi sempre, se accetta un suggerimento, che
lei è la Sindaca della Città e le sue parole hanno un peso decisamente rilevante e non
sempre - poi prenda questa come un’opinione, ovviamente lei può tranquillamente non
essere d’accordo - non sempre mettere i carichi da novanta sui social, anche magari lo
ha fatto in buona fede, io non nego che l’abbia fatto in buona fede, ma sicuramente in
un clima di così forte tensione, come quello che poi abbiamo visto accadere il giorno
dopo, potrebbe non essere un atteggiamento proprio responsabile in senso istituzionale,
perché oggettivamente la situazione in questa città è piuttosto critica, lo è da tanto
tempo, e onestamente forse questo tipo di atteggiamento, questa modalità molto
salviniana, questa modalità da sceriffo, da: “Adesso arrivo io e vi sbatto tutti fuori,
delinquenti”, non so se si attaglia tanto alla figura del Sindaco della città di Torino. È
un’operazione che ha condotto la Prefettura, la Questura, la Città certamente ne è stata
informata, ha accompagnato la nostra Polizia Municipale, però, come dire, io credo, noi
crediamo, che un Sindaco debba comporre, debba aiutare anche nell’opera di tutela
dell’ordine pubblico e di rasserenamento di un clima. Onestamente non se ne sentiva la
mancanza del suo tweet, Sindaca Appendino, di carico da novanta messo alle 7.00 del
mattino. Questo lo dico a prescindere da quello che sostengono i Consiglieri della sua
Maggioranza, che hanno, come dire, l’hanno rimbrottata; un po’ hanno anche ragione,
cioè non ce n’era bisogno, Sindaca Appendino. Il secondo elemento che ci preme far
rilevare però è tutto politico, perché, vede, se ci fosse linearità di comportamento
nell’attuale Giunta Amministrativa della Città di Torino e quindi questo nuovo corso,
come dire, turbo salviniano della Sindaca Appendino e della sua Giunta, come dire, ci
fosse coerenza, noi, per la carità, lo riconosceremmo. Tutto sommato, su questo punto
specifico non siamo neanche così in disaccordo, perché da sempre riteniamo questa
un’anomalia tutta torinese. Invece la cosa che è un pochino stravagante è il suo
Vicesindaco, Sindaca Appendino, che non solo si piglia l’impegno di fare un post
piuttosto ambiguo, no, siccome era ambiguo il post, oggi rilascia due interviste, una su
La Stampa di Torino, l’altra su Repubblica, l’edizione di Torino, in cui ci spiega, il
Vicesindaco di Torino, che Gabrio e Askatasuna sono cose diverse da quella che
sostanzialmente è invece l’occupazione di via Alessandria. La diversità non è che noi
l’abbiamo capita tanto, perché sicuramente avrà modo di spiegarlo in che cosa sono
diversi, sicuramente c’è farina da far ostie che gira in quei luoghi, Sindaca Appendino, e
sicuramente siamo noi che abbiamo le traveggole, quando sappiamo benissimo che
certamente i capi di Askatasuna sono dei pluripregiudicati per reati contro le Forze
dell’Ordine. Allora mi verrebbe da dire al suo Vicesindaco, Sindaca Appendino, glielo
dica lei, se ha voglia, che glielo vada a spiegare ai poliziotti che sono in servizio in
questa città da tanti anni e che a ogni corteo si beccano i sanpietrini e le sprangate e gli
sputi e gli insulti dai militanti di Askatasuna e del Gabrio; ma glielo vada a spiegare lei
al suo Vicesindaco, ci faccia ‘sta cortesia, perché, onestamente, lei è persona dotata di
raziocinio, facciamo fatica a capire qual è la linea dell’Amministrazione. Lei arriva,
batte i pugni: “Abbiamo sgomberato, sì, la pacchia è finita, cari Centri Sociali”. Un
secondo dopo il suo Vice - il suo Vice eh! non un pericoloso sovversivo, no, il
Vicesindaco di Torino - ci spiega che il Gabrio e Askatasuna - la Cavallerizza è ancora
un discorso diverso, perché in quello ha ragione lui, non si configura come un Centro
Sociale, covo di eversivi, e banalmente l’occupazione è illegale. Poi noi riteniamo che
occupare gli immobili illegalmente sia un atteggiamento non di Sinistra, ma fascista e
prepotente, e glielo diciamo con questa chiarezza, perché i prepotenti occupano, tanto
per essere chiari. Quindi occupare immobili pubblici è un atteggiamento fascista;
fascista, visto che lei è Avvocato, glielo evoco io il termine. No, lui ci spiega che i
Centri Sociali, Gabrio e Askatasuna sono, invece…, che cosa sono, Sindaca
Appendino? Ce lo chiarisce nella replica? Perché io vorrei capirlo, se: “La pacchia è
finita, ruspa, adesso andiamo con la ruspa”, si applica agli anarchici, insurrezionalisti,
delinquenti, di via Alessandria, invece il: “La pacchia è finita, arriviamo con la ruspa”,
lascia belli e beati i mitici capi di Askatasuna, pluripregiudicati per reati contro il
patrimonio e per offesa contro le Forze dell’Ordine, che invece stanno lì. E glielo dice il
suo Vice, non glielo dice un pericoloso sovversivo di questa città. Allora, ci faccia la
cortesia, a beneficio della città che la ascolta e che comunque pur, chi la condivide e chi
non la condivide, lei è la Sindaca e quindi deve rappresentare tutti, ce lo spiega
gentilmente qual è la linea dell’Amministrazione e qual è la linea del Movimento 5
Stelle? Perché, se ha ragione Ricca, che forse è più informato dei fatti, avendo il suo
amico Salvini che fa il Ministro dell’Interno con le ruspe e noi fra 4, 5, 8, 10 giorni
abbiamo lo sgombero di Askatasuna - cosa che peraltro sarebbe anche meritoria - che
cosa dirà lei in Aula, Sindaca Appendino? Cosa ci dirà? Allora lì non va più bene? Cioè
quello è uno spazio sociale. Se domani il Prefetto e il Questore ordinano lo sgombero di
Askatasuna e domani abbiamo la Celere che entra ad Askatasuna, che cosa succede alla
sua Maggioranza, Sindaca Appendino? Guardi, io glielo dico, faccia chiarezza. Faccia
chiarezza! Noi su questo siamo molto chiari e molto dritti e molto lineari e riteniamo,
tanto per essere chiari, lo ribadiamo per l’ennesima volta: noi riteniamo le occupazioni
abusive in questa città atti fascisti e prepotenti, a cui bisogna dare un freno, ovviamente
nell’ottica superiore dell’interesse dell’incolumità pubblica, perché, non va
assolutamente negato, io spero che lo sgombero di via Alessandria serva, oltre a
restituire quello spazio alla città, anche a svelenire un clima. A svelenire un clima
bisogna mettercisi un po’ tutti. È chiaro che se la Sindaca di Torino fa il controcanto a
Salvini e, voglio dire, Salvini da una parte, Appennino dall’altra, Appennino viene qua e
si prende complimenti meritori della Lega Nord: “Meno male che c’è Appendino”, forse
non è che proprio stiamo contribuendo a svelenire il clima. Se le dico stupidaggini, lei le
prenda come stupidaggini, Sindaca Appendino, però ci faccia almeno una riflessione.
Terzo elemento, le riconosco che sotto questo profilo, forse un po’ in difficoltà su altri
fronti, è stata abilissima, dal punto di vista comunicativo e oggi la spianata di giornalisti
che abbiamo lo sta a dimostrare, a distogliere l’attenzione da questioni che in questa
città sono piuttosto rilevanti; la questione, banalmente, delle vicende che riguardano
periodicamente il gossip di questa città, e non solo gossip, e alcune questioni
amministrative piuttosto rilevanti. Bene, sappia che per quanto ci riguarda, pur, come
dire, obbligati a stare sul pezzo dell’attualità politica, noi non ci distraiamo rispetto a
quello che sta combinando in questa città, Sindaca Appendino. Quindi, se lei è in grado
di distrarre tante persone, noi non ci distraiamo. Quindi ovviamente saremo custodi di
questo tipo di posizione. La invitiamo, nella replica a queste comunicazioni,
gentilmente, a sgomberare il campo da ambiguità e ci dice per favore che cosa
Appendino Chiara, Sindaca della Città di Torino, pensa di queste cose qua. Guardi, li
cito perché li ha citati Montanari, non è che li ho citati io: Askatasuna e Gabrio. Qual è
la posizione politica rispetto ad Askatasuna e Gabrio di Chiara Appendino?

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Capogruppo Lo Russo. Prego, Capogruppo Magliano.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente, grazie dell’opportunità di esprimere anche la mia posizione oggi.
Innanzitutto, oltre alla solidarietà doverosa alle Forze dell’Ordine, ai lavoratori e ai
cittadini che si sono trovati nel mezzo di una furia, che non è in altro modo definibile
come violenza inaudita e stupida, perché la violenza è sempre stupida quando esercitata
soprattutto su chi non si può difendere. Io, però, come il Gruppo dei Moderati, ci
tengono a esprimere la solidarietà a lei, Sindaca, perché vivere con una scorta non è
semplice, soprattutto se una è anche mamma e pensa quindi che se la sua sicurezza è
messa in difficoltà, vuol dire che anche quella della sua famiglia, per cui, al di là dei
toni politici, la solidarietà a lei è giusto darla, perché quando un Sindaco deve iniziare a
vivere con la scorta, ecco, questo non è più accettabile, perché una città è sotto scorta,
per definizione, rappresentando lei noi tutti. Per cui questo ci tenevo a dirlo, e questo va
oltre a quello che è capitato sabato e domenica. Ma nello stesso tempo, però, oltre a
dirle, bene, per quello che noi stiamo ripristinando in Aurora, perché è vero, i cittadini
non ne possono più, e se quello è un simbolo, io mi auguro però che questo sia l’inizio
di un ripristino di legalità in quell’area, perché non è solo quell’asilo occupato, ma c’è
un trincerone che regolarmente viene non gestito, ci sono diversi spazi in quell’area che
danno la sensazione ai cittadini di non sentirsi tutelati. Però subito, e su questo le
chiederei di darci comunicazione quanto prima, su quello che accadrà in quello spazio,
perché una volta che noi diamo un segnale di legalità all’interno di quell’asilo che era
occupato, che cosa ci mettiamo? Bene, mettiamo al mondo del no-profit, mettiamo delle
Onlus, mettiamo dei soggetti che siano in grado di dialogare con la città e che siano un
luogo accogliente, e su questo ci troverà, almeno, troverà sempre la mia collaborazione,
perché noi dobbiamo dare un segnale chiaro proprio a quei soggetti a cui ogni tanto
guardate, alcuni suoi membri della Giunta, alcuni pezzi di questa Maggioranza,
guardano con attenzione, con quel mondo del Terzo Settore che invece non si dimentica
di pagare l’affitto alla città, non si dimentica di pagare la TARI, non si dimentica di
pagare i tributi e che invece regolarmente vede soggetti prepotenti occupare spazi
pubblici, non mollarli più e quindi da questo punto di vista, se sarà dato e concesso al
mondo del Terzo Settore, la ringrazio. Questo è il segnale che almeno la Sindaca decida
da che parte stare, dalla parte di chi si mette insieme, si dà delle regole, si chiamano
statuti, atti costitutivi e prova a essere una risposta. Ma da questo punto di vista,
Sindaca, le chiedo di non ammettere distinguo; non li ammetta, non permetta che questo
accada nella sua Giunta, non permetta che questo accade in quest’Aula. Alcune assenze
in quest’Aula sono emblematiche, penso ai Consiglieri che hanno scritto la loro
differenza di pensiero rispetto a questa operazione; io mi auguro che possano chiedere
scusa dopo che hanno saputo che cosa c’era all’interno di quell’asilo, perché nel
momento in cui un Questore ti dice: “All’interno di quell’asilo, all’interno di
quell’immobile occupato, ho trovato questa tipologia di beni, questa tipologia di armi”,
forse uno dovrebbe dire. “Forse ho sbagliato”. E chiedere scusa, ogni tanto, e ritrattare
le proprie posizioni, è sintomo di intelligenza; stupidità è sintomo di chi non cambia mai
idea. Per cui mi preoccupa, da questo punto di vista, quando qualcuno, ma questo lo
abbiamo già detto, lo abbiamo sentito in quest’Aula, per cui i Centri Sociali sono un po’
come gli ospedali, dobbiamo integrarli; mi dispiace, mi dispiace che anche in questo
caso si sia voluta fare una distinzione. Ma invece io mi auguro, questo sì, che dopo
questo segnale però si continui dritti. Dritti. Se vogliamo ripristinare legalità, adesso
neanche un passo indietro; neanche un passo indietro perché questo vorrebbe dire che
abbiamo fatto la voce un po’ grossa, però poi abbiamo preso un po’ di paura e quindi
adesso dobbiamo ricomporre la situazione. Se vogliamo dare un segnale forte, non
bisogna arretrare. Io l’ho sentita nel suo intervento molto netta, molto decisa; da questo
punto di vista ci troverà sempre, il Gruppo dei Moderati, su questa posizione. Dobbiamo
riconsegnare ai cittadini, che per anni hanno visto i loro quartieri o pezzi di quartiere, o
pezzi di via, entrare nel completo degrado perché nessuno voleva intervenire,
riconsegnargli una città a misura di cittadino, a misura di famiglia, per cui uno può
scendere e non avere paura di fare quattro passi, anche perché, e concludo, e sottoscrivo,
per cui non vado a fare ulteriori interventi su Gabrio, su Askatasuna, io ho avuto modo
di avere a che fare con questi soggetti ai tempi dell’università e tutto sono, tranne
soggetti che debbano essere integrati. Mi auguro che qualcuno faccia qualche ispezione
nelle cantine di Askatasuna o degli altri Centri Sociali per capire, appunto, se troveremo
libri shakespeariani, piuttosto che enciclopedie o raccolte del Concilio Vaticano II,
oppure altro, oppure altro, perché, secondo me, troveremo altro e forse daremo altri
elementi per un ulteriore sgombero. Però ricordiamoci sempre che non essere netti su
questo tipo di posizione fa sì, e concludo, che poi quando un’Amministrazione prenda
una decisione sul passaggio, pensiamo al Barattolo, dell’area di libero scambio, da
Canale Molassi per andare il sabato in un altro posto, che poi, oltre agli avventori, oltre
agli organizzatori, ci sono anche questi soggetti; è innegabile che si permettono di dire
cosa può essere spostato e cosa no. Diamo un segnale forte. Su questo, Sindaca, lei ci
troverà. Questa città ha bisogno di più legalità, più rispetto delle regole perché è
evidente che più legalità e più rispetto delle regole va a favore dei più deboli; i forti
possono farsi giustizia da soli, i deboli hanno bisogno di uno stato di diritto forte.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Capogruppo Magliano. Prego, Capogruppo Montalbano.

MONTALBANO Deborah
Grazie, Presidente. Io non avevo dubbi che sarei stata una voce fuori dal coro, ma a
parte che ero a conoscenza della tipologia dell’intervento, dell’operazione già il primo
giorno, ma lo eravamo a conoscenza tutti, in quanto a mezzo stampa era ben data la
notizia su quella che era l’operazione della Magistratura. Io però voglio fare un
distinguo, perché questo è un Consiglio Comunale e i ruoli devono rimanere ben
distinti, un conto sono le operazioni e gli interventi della Magistratura, sulla quale io in
primis sono l’ultima che può anche solo pensare di poter mettere becco, un conto è la
politica, il Consiglio Comunale. Sotto questo fronte ci tengo a dire alcune cose. Per
quanto mi riguarda, ciò che sta succedendo in città a seguito dell’intervento di
sgombero dell’asilo occupato è, a mio giudizio, una situazione preoccupante, surreale e
nella metodologia a tratti mi lascia alquanto interdetta. L’aria che si respira, si è
respirata e si respira in città, in questo momento è cupa, pesante, ci sono quartieri, vie,
che sono state militarizzate. Questa metodologia messa in atto e accompagnata da
stucchevoli tweet di applausi da parte di certa politica, hanno prodotto, sempre a mio
avviso, solo ed esclusivamente provocazioni e dichiarazione di guerra a tutte le realtà
autogestite; tutte, in maniera generalizzata. Il risultato e le conseguenze, per quanto mi
riguarda, erano prevedibili, scontate, eppure, oltre che aspettare che succedesse
l’inevitabile, non si è fatto nulla. Nulla. Protagonista assente in tutta questa vicenda è,
guarda caso, proprio colei che aveva le reali possibilità, oltre che la responsabilità di
gestire e attuare le conflittualità e le tensioni sociali, invece la protagonista principale, la
politica, mi riferisco alla politica, decide, manifestando il suo più totale ed ennesimo
fallimento, di relegare la gestione dei fenomeni sociali alle iniziative delle Forze
dell’Ordine. Lontani quei tempi in cui questa stessa Amministrazione, politicamente
collaborava attraverso i suoi stessi gruppi di lavoro, i suoi stessi gruppi di lavoro, come
realtà sociali per la scrittura dei programmi, oppure per appoggiarne pubblicamente le
battaglie e le iniziative. Oggi il Movimento 5 Stelle governa il Paese, non può quindi
più prestarsi a questi ragazzacci; diciamocelo, sono dei ragazzacci, delle realtà sociali,
almeno che, mentre mettono a ferro e fuoco la città, non abbiano addosso un gilet giallo,
perché li cambia tutto. Scusate, ma io in tutto questo ci vedo veramente tanta ipocrisia;
tanta ipocrisia. E purtroppo è questa la parola che forse dovremmo mettere al centro di
alcune riflessioni: l’ipocrisia. Ciò che ha vinto in questa vicenda? Sì, c’è qualcosa che
ha vinto: la violenza. Abbiamo perso tutti e ha vinto la violenza. La violenza, quella che
però io, lo dico sempre, e lo dirò sempre, che non condivido, che condanno, e mi
dissocio dalla violenza, però la violenza non è mai unilaterale, non è mai a senso unico.
E allora, se dobbiamo dissociarsi dalla violenza, dobbiamo farlo sempre e comunque da
tutte le parti che compongono e mettono in atto violenze; tutte le parti, anche quelle che
non ci fanno comodo. Condanno e mi dissocio anche dalla violenza, visto che vogliamo
parlare di violenza, abbiamo subito la violenza anche sabato in città, io mi voglio
dissociare anche da quella violenza di generalizzazione verbale, verbale, che ha
accompagnato la narrativa di tutto questo intervento per tutta la settimana a Torino,
perché, signori miei, le parole possono diventare armi e possono produrre ferite e
fratture profonde sugli equilibri che si muovono all’interno delle varie anime e realtà
che costituiscono tutta l’intera società e quindi tutta la città. Vorrei ricordare che dietro
possibili indagati e/o arresti, mi auguro non prigionieri, indagati e arresti, perché sono
due cose ben diverse, vorrei ricordare a livello umano, ma naturalmente faccio poi
sempre appello a una certa umanità, si muovono famiglie, cari, legami familiari, che
sotto il fronte umano avrebbero meritato, a mio avviso, un più cauto rispetto. Questa
mercificazione di ogni valore umano, sacrificato in nome della speculazione politica, a
me non appartiene e ne prendo le distanze, come prendo le distanze dalla violenza che si
è mossa sulla città sabato pomeriggio. Questa, a mio avviso, non è politica. E poi
arriviamo ad oggi, arriviamo ad oggi dove da una parte ci sono le dichiarazioni del
Vicesindaco Montanari dove iniziamo con il mettere in classifica sul dividendo anche
qui, Centri Sociali di serie A e Centri Sociali di serie B, ancora questa cosa anche a me
non è molo chiara, nello stesso tempo Salvini e tutta la Lega, compresa anche la Lega
territoriale qui in città, che dice: “Procederemo con gli sgomberi di tutti gli altri Centri
Sociali”. Allora, delle due, l’una, mettiamoci d’accordo. A Torino, Sindaca, governa
l’Appendino, il Movimento 5 Stelle, o Salvini? Partiamo da qui, perché almeno capiamo
a chi dobbiamo rivolgerci e con chi confrontarci. Io, osservando tutta questa situazione,
sono sincera, a me qualcosa sfugge, a me qualcosa non torna di tutta questa operazione
e mi continuo a chiedere, ma a chi porta vantaggio tutto questo? Questa metodologia
anche così invadente, così aggressiva, a chi porta vantaggio? Siamo sicuri che alla fine
chi vivrà un reale vantaggio è la città di Torino? Io ho qualche dubbio.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Capogruppo Montalbano. Prego, Capogruppo Artesio.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Le parole sono importanti, è vero. Le sue sono state chiare, stasera? No. Sono
state veementi, ma non sono state affatto chiare. E stasera, come nell’intervento a caldo
dei giorni scorsi, ha provato a mescolare le carte. Nessuno qui mette in discussione
l’indagine investigativa che ha portato all’operazione di via Alessandria, nessuno qui
discute della gravità dei fatti accaduti nella manifestazione di sabato e quindi non ci
aspettiamo dal Sindaco della città che ci legga i capi di imputazione e che ci dica se è
d’accordo o meno. Non mescoli le carte, Sindaca, non mescoli la questione di un
intervento di Polizia e di accertamento giudiziario con la questione della rinascita di un
Quartiere; francamente sono parole esagerate e inappropriate. Davvero crediamo che il
simbolo del degrado di Aurora sia la casa occupata di via Alessandria, l’asilo, e che la
rinascita passi dalla riconversione di quell’edificio? Si occupi della rinascita delle
condizioni di quel tessuto economico, Sindaca, che quello è il suo mestiere. Il mio
problema, però, è quello del fatto che questo rimescolamento delle carte, avvenuto
allora e ribadito oggi, produca un clima di incertezza, di permanente situazione di
tensione nella città, i cui esiti, se sfociano in comportamenti che non sono ammissibili
sul piano civile, sono da me censurabili, ma lo stato di tensione non governato dalla
politica è invece un problema della politica. Le dico di nuovo che le sue parole non sono
state chiare, perché lei cita perfino le fonti normative in modo approssimativo:
“Presunta circolare del Viminale”, no, Sindaca, la circolare del Viminale non è affatto
presunta, ed è una circolare che viene interpretata da Prefetti e da Questori. Poi, è chiaro
che la Città può accompagnare e seguire decisioni prese da Prefettura e Questura, è
ovvio che la Città ha preso in consegna l’edificio di via Alessandra, ma quello che
politicamente lei si chiede è quello di capire quale sia la posizione culturale, sociale e
politica di questa Amministrazione rispetto ad una questione, i Centri Sociali occupati,
o le case occupate, che nella penisola italiana contano 200 esperienze circa, mobilitano
5000-6000 persone che vi vivono e li frequentano. In Europa non so quante situazioni,
dagli anni ‘70, di questo tipo ci siano, cioè di utilizzo di spazi urbani e di edifici urbani
non utilizzati dalla Pubblica Amministrazione per svolgervi attività o per abitarvi.
Allora abbiamo tutti Sindaci pusillanimi o complici di criminalità? Abbiamo ovunque
Prefetti e Questori distratti? Oppure su questo fenomeno, che, appunto, perdura da
decenni, ci sono dei comportamenti di controllo, di vigilanza, che assumono decisioni
nel momento in cui si ravvisano fenomeni di criminalità, ma, viceversa, situazioni di
valutazione di una convivenza, a volte dialogante, a volte di reciproca estraneità, il
pubblico e la vita dei Centri Sociali, che però viene considerata un livello fisiologico di
funzionamento dei grandi centri urbani e delle contraddizioni dei grandi centri urbani e
questa modalità l’hanno adottata a Torino anche le Amministrazioni di Centro-Sinistra,
che oggi ci dicono chiaramente con quale attributo qualificano quelle esperienze, ma
che hanno nel succedersi, e io lo ritengo un gesto di intelligenza, hanno nel succedersi
delle loro Amministrazioni concordato anche con l’autorità di vigilanza un
atteggiamento politico che cercava di tenere nella città un equilibrio. Allora, è questo
che oggi alla politica e alla Sindaca della Città viene chiesto, capire qual è la logica
politica con la quale la città si relaziona, non in ordine all’applicazione di misure da
altri, che questo è in automatico, non c’è stato nulla né di eroico, né di cui vantarsi
particolarmente, ma in ordine alla relazione politica tra questa Amministrazione e
questo tipo di esperienze, perché, vede, e concludo, la forza, la forza dell’autorevolezza,
non sta nell’esibizione dei volumi muscolari e neanche dell’energia con la quale si
svolgono gli interventi. La forza dell’autorevolezza è anche quella di chi sa far
funzionare le cose con un atteggiamento che lavora sul riconoscimento della realtà e
sulla relazione con questa realtà. Non ce lo sta dimostrando.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Capogruppo Artesio. Si è iscritta la Capogruppo Sganga, prego.

SGANGA Valentina
Grazie, Presidente. Siamo entrati dentro questo palazzo con un chiaro intento, usare
ogni mezzo per creare sviluppo e dignità nelle zone degradate della città. È chiaro che
non c’è prospettiva laddove vi è povertà, laddove vi è disoccupazione e abbandono. E
solo chi vive al caldo del proprio benessere può pensare che lo sfasciume abbia un
valore romantico, sociale. Capita, da amministratori, di dover fare scelte dure, scelte che
vanno contro il credo profondo di molti di noi. È necessario avere la forza, a volte, di
sacrificare pezzi di noi, se vogliamo avere gli strumenti per il bene della collettività. Il
Quartiere Aurora necessità di investimenti, di forze, anche di entusiasmo, al di là di ogni
sensibilità, che io rispetto e probabilmente condivido. L’asilo era un ostacolo a questo.
E allora credo che sia onesto dire che ben prima dei motivi di Pubblica Sicurezza, che
non ci competono, come è stato giustamente detto, questa Amministrazione non vuole e
non può andare contro la percezione diffusa della città, questo è innegabile. È
innegabile che ci sia da parte di questa Amministrazione la volontà di riuscire a creare
un punto di rinascita economica dove investire risorse che possono essere utili a tutto il
Quartiere Aurora. Però, Presidente, chi dice che quell’esperienza quasi trentennale sia
stata solo delinquenza, sbaglia. I Centri Sociali sono realtà complesse, che
compenetrano in sé il meglio e il peggio di questo mondo terribile dove viviamo. È
chiaro che chiunque sieda nelle istituzioni non può che pensare che sia auspicabile da
tutti un mondo senza Centri Sociali, perché questi soggetti sono i sostituti di uno Stato
che ha abbandonato interi territori, ha abbandonato territori allo spaccio, alla
disoccupazione, ad una spaventosa concentrazione di povertà, in base al principio che i
quartieri poveri altro non sono che discariche. E allora da questo punto di vista i Centri
Sociali ormai sono parte integrante, parte integrante di un welfare state malato e
degradato. In questi contesti distrutti giungono i Centri Sociali, che prendono il posto
nostro, il posto delle istituzioni, che ormai pare amino amministrare solo i più raffinati
centri cittadini. In questo senso chiunque auspica una città senza Centri Sociali, perché
sarebbe una città amministrata con equilibrio, sarebbe una città priva di conflitto
sociale, sarebbe una città che non riversa più sui cittadini le sue incompetenze, la sua
incapacità economica e culturale, sarebbe una città che non dice più: “Arrangiatevi”,
sarebbe una città che ad oggi non esiste. Neanche noi, pur con tutta la buona volontà,
siamo in grado di sovvertire queste inefficienze. E allora, Presidente, io vorrei rigettare
con forza i ragionamenti “manichei” che spaccano il mondo tra buoni e cattivi, quei
ragionamenti non fanno parte del patrimonio culturale del mio Gruppo politico. Lo
sgombero dell’asilo è il primo passo di un lungo cammino. Credo sarebbe
imperdonabile da parte nostra, e da chiunque verrà anche dopo di noi, non fondare su un
momento così doloroso, perché gli scontri di sabato restano in ogni caso gravi e
imperdonabili, allora sarebbe imperdonabile non fondare su un momento così doloroso
un nuovo percorso economico, sociale, di lavoro, di dignità. Avremo sbagliato questo
passo solo se non faremo questo, avremo sbagliato questo passo solo se Aurora rimarrà
così com’è oggi. Allora il nostro impegno è sradicare la povertà, l’ingiustizia, e per
questo andremo avanti ed è per questo che difenderemo tutte quelle esperienze in cui i
cittadini, come giustamente ha detto il Vicesindaco Montanari, si riappropriano di un
bene comune lasciato in abbandono per farne un uso sociale. Difenderemo tutte quelle
esperienze che colmano la nostra inefficienza, la nostra inefficienza come istituzioni.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Capogruppo Sganga. Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Signor Sindaco, ho ascoltato le sue parole e forse per la prima volta le dico “brava”, lei
per la prima volta ha preso una posizione, ha preso una posizione chiara a sostegno della
legalità, dell’operazione brillante di Polizia che ha portato allo sgombero del Centro
Sociale di via Alessandria. Però qui si fermano i miei complimenti, Signor Sindaco,
perché vi è nella sua Maggioranza e nella Giunta, vi sono alcuni profili di ambiguità e io
credo che lei debba chiarirsi con la Maggioranza. Innanzitutto le assenze di numerosi
Consiglieri, alcuni vicini ai Centri Sociali, che cosa significano? Significano che non
condividono la sua posizione, significano che hanno una visione diversa di gestione del
problema Centri Sociali? E le parole del Vicesindaco Montanari, sono una scivolata
giornalistica, cioè i giornali sono andati al di là di quelle che erano le intenzioni del
Vicesindaco e gli hanno messo in bocca parole ulteriori rispetto al suo pensiero? O il
pensiero del Vicesindaco è diverso dal suo? Il Vicesindaco ritiene che ci siano dei valori
in Centri Sociali che sono notoriamente contigui all’illegalità, se non centri di illegalità,
e penso all’Askatasuna, al Gabrio? Perché su questo, Signor Sindaco, lei deve fare
chiarezza, cioè deve chiarire con la sua Maggioranza e con la sua Giunta qual è la
posizione di questa Amministrazione sui fenomeni di illegalità che albergano all’interno
dei Centri Sociali., perché, vede, Signor Sindaco, ondeggiare un po’ di qui è un po’ di
là, un colpo al cerchio e un colpo alla botte, pensare di essere più furbi della realtà e
provare a navigare al di sopra di essa, non vorrei che poi alla fine fosse come quella
posizione di quei domatori di tigri o di leoni che pensano di essere più furbi degli
animali chiamati a domare e che improvvisamente si ritrovano aggrediti dalla tigre che
volevano domare.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Capogruppo Morano. Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Io vorrei, intanto, sotto il profilo umano, dichiarare la mia solidarietà alla Sindaca
Appendino per le minacce subite perché non c’è nessun motivo per giustificare mai
violenze e minacce. Sindaca, lei oggi ci ha espresso in maniera molto chiara che si è
trattato di un’azione di pubblica sicurezza. Peraltro i reati contestati, o comunque che
sono stati dichiarati, sono reati molto gravi. Altrettanto sicuramente è vero che
l’occupazione dell’asilo di via Alessandria era un’occupazione invisa anche al
Quartiere, che sicuramente non ha generato, diciamo così, degli elementi positivi anche
come ricadute sul Quartiere, ma, anzi, era malamente tollerata e da tempo si sapeva di
questa situazione. Io le chiedo peraltro, come già è stato annunciato anche da chi mi ha
preceduto, che a questo però siano rapidi i tempi per ridare significati e sensi a quei
luoghi perché sappiamo che i vuoti vanno colmati, sennò tornano ad essere riempiti, e
questo va fatto in un contesto ovviamente coordinato con quello che deve essere il
significato di Aurora e di quel Quartiere che sicuramente ha bisogno di riflessione e di
investimenti. Proprio in tema di riflessioni io credo però che oggi ci troviamo a
commentare a caldo quanto è accaduto e che, al di là di quello che può essere una
strumentalizzazione politica, questo tipo di riflessione vada affrontata in maniera più
articolata e mi auguro, davvero mi auspico che questo possa essere anche oggetto di
ripresa dei lavori del nostro Consiglio e delle nostre riflessioni, perché io credo che non
si può prescindere da un principio fondamentale, ed è quello che la legalità va
comunque definita sempre, incondizionatamente, senza se e senza ma, e che questa
asticella della legalità però non può essere qualcosa che noi spostiamo a seconda dei
casi, indicando in base alle nostre sensibilità, in base alle nostre sensazioni, dove porla.
Non amo avere visioni manichee, questo lo dico anche alla Capogruppo Sganga, che
prima ha richiamato questo tipo di atteggiamenti, sono assolutamente convinto che il
mondo sia fatto di grigi, però sulla legalità non si può prescindere. E anche quanto lei ha
affermato, Capogruppo, che i Centri Sociali hanno un ruolo anche nell’occupare spazi
che il Governo lascia non coperti, sono affermazioni che hanno una loro gravità. Guardi,
io per motivi professionali ho vissuto a lungo a Castel Volturno e mi sono sentito fare
ragionamenti simili, ovviamente con i distinguo del caso, sulla Camorra, da molti
cittadini di Castel Volturno. Laddove non arriva il Governo, possono arrivare altre
forme di auto appropriamento di spazi, auto appropriamento di servizi. Dico solo che è
un ragionamento che va fatto articolato ed è molto complesso e può essere molto
pericoloso. Allora, se partiamo dal presupposto che la legalità è imprescindibile, questo
va detto con chiarezza sempre e non esistono situazioni in cui la sensibilità può tollerare
degli atteggiamenti illegali. Non esistono neanche laddove in spazi occupati si possono
esercitare dei commerci che non sono sotto il perimetro della legalità, laddove gli spazi
occupati sono dati ad alcuni e non ad altri. Poi, ciò detto, è importante che la chiarezza
sia fatta, proprio per evitare, per prevenire invece azioni di tipo muscolare, azioni di
violenza, perché la violenza chiama violenza, purtroppo ne abbiamo avuto una
dimostrazione in questo passato fine settimana. E poi è importante, però, ciò detto,
ribadire che la politica è mediazione, la politica deve avere la capacità di proporla la
mediazione. E quindi, proprio per questo, una volta necessariamente assicurato quello
che è il principio di legalità, bisogna trovare tutte le strade possibili per fare un percorso
di mediazione e non sempre, probabilmente, è possibile, perché si arriva poi a un punto
in cui purtroppo forse anche la mediazione ha dei limiti, però questo discorso della
chiarezza, secondo me, è imprescindibile e temo che se io guardo quello che è stato un
po’ il percorso della Giunta, il percorso della Maggioranza che è al governo in questi
due anni e mezzo, non sempre questa chiarezza sia stata assicurata. Io quest’oggi
chiedo, non voglio fare delle condanne che mi sembrano assolutamente fuori luogo,
anche rispetto alle intenzioni, alle affermazioni che sono state fatte in questi giorni,
forse vale la pena, però, abbia pazienza Vicesindaco Montanari, aspettare un attimo
prima di fare delle dichiarazioni e affrontare in maniera un pochino più articolata questo
processo e questo ragionamento, proprio perché, davvero, la chiarezza deve essere
declinata in tutte le sue forme.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Prego, Capogruppo Napoli.

NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Mi ripeto anch’io, la solidarietà, sincera, Sindaco, per le minacce
che lei ha subito e direi che non posso che essere pienamente d’accordo per quanto lei
ha detto nel suo discorso. Mi dispiace di una cosa, che quanto lei ha detto in parte è
stato rovinato dall’intervento del Capogruppo Sganga; due separazione completamente
diverse, due atteggiamenti completamente diversi. Voglio dire al Capogruppo Sganga,
direi brutte dichiarazioni quando lei dice: “Farne uso sociale”. Chiedo scusa, io, se devo
aprire qualcosa, devo fare una domanda, devo fare una richiesta, ho i controlli, devo
pagare, devo fare questo, devo far l’altro, e qualcun altro può aprire qualcosa soltanto
perché ha un aspetto sociale? Ma stiamo mica scherzando? Con una facilità lei,
Capogruppo, ha detto queste cose, mi permetta, rovinando in parte quanto il Sindaco ha
mandato a dire. Non è possibile che il Centro Sociale può fare quello che vuole e un
cittadino normale non lo può fare. Questo mi pare che abbia lei sbagliato nel suo
intervento in maniera molto chiara. Aggiungo che io non sono d’accordo, mi permetta il
mio collega Lo Russo, che il Sindaco abbia voluto distogliere dalla situazione in cui è,
perché vede, lo dico a Lo Russo, il no alla TAV, il no alle Olimpiadi, e tutto quello che
ci rimangono politicamente ce lo giochiamo, scusate, giochiamo è un termine politico,
quando vogliamo, e io sono sicuro che voi avete perso dei voti anche in Abruzzo, dovuti
ai vostri no. Quindi non credo che lei l’abbia fatto per distogliere, anzi, io credo
veramente che lei lo abbia fatto convinta di quello che lei diceva. È ovvio che in passato
ci sono state, però, delle posizioni da parte vostra, in senso generale, molto più morbide.
Aggiungo, vedete, io sono vivo e parliamo di TAV, ma voi pensate che gli abitanti della
Val di Susa non hanno capito di essere stati strumentalizzati da anni da una
contestazione ideologica che derivava soltanto dai Centri Sociali? Ma voi pensate che
centinaia e migliaia di poliziotti che fanno i turni sotto il cantiere della TAV, ci siano gli
abitanti della Val di Susa che andavano a buttare molotov o andavano a buttare via
bottiglie incendiarie? Erano gli abitanti della Val di Susa quelli della casa? E non erano
invece i Centri Sociali? E lo dicevano anche loro, e basta vedere condanne, assoluzioni,
tutti i giorni, perché forse quello non era partecipazione dei Centri Sociali? Ebbene, io
credo che, detto questo, ci sia necessità da parte dell’Amministrazione, non so se
qualcuno, può darsi che la legge sia cambiata, ma mi pare che il Sindaco è responsabile
della sicurezza. È ovvio, sentito gli organi competenti, come il Sindaco è responsabile
della parte sanitaria, sentito gli organi competenti, perché se il Sindaco riceve da parte
delle ASL, o chi per esso, un’ordinanza in cui lei chiede di fare, si assume la
responsabilità di firmare, o meno, se ne assume la responsabilità, ma può anche non
firmarla, e questo avviene sia nella Sicurezza, che per quanto riguarda, ho detto prima,
la Sanità. Allora io dico soltanto una cosa e finisco, mi dispiace, ripeto, questa
distinzione e questa assenza di molti, che significa la partecipazione di qualcuno che è a
disagio nei confronti di cosa è successo. Però io, guardate, lo dico con sincerità, le
parole del Sindaco ascoltatele. Forse qualcuno ha detto per la prima volta: “Sarà la
prima volta”, però, al di là di questo, ascoltatele, è nel vostro interesse personale e anche
nel vostro interesse politico, tenendo un atteggiamento di questo genere voi dal 30%
alle prossime elezioni siete al 15, al 18, al 20, perché in automatismo, l’esperienza
dell’Abruzzo vi porta ad essere così e se voi vivete sulla luna, non avete capito nulla di
quello che è la città. Allora, guardate, l’ho detto in maniera molto chiara, se volete
continuare a perdere, continuate a comportarvi così; va bene per gli altri, ma va male
per voi. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Capogruppo Napoli. Prego, Consigliere Iaria.

IARIA Antonino
Graie, Presidente. Come al solito, le generalizzazioni non aiutano ad affrontare i
problemi. Noi stiamo generalizzando il discorso delle occupazioni, del rapporto con i
Centri Sociali in maniera sbagliata. Abbiamo, come Amministrazione, avviato
un’interlocuzione e un dialogo con tutta la cittadinanza, anche con i Centri Sociali. E vi
do anche un’informazione, tra i Consiglieri miei colleghi, chi ha più rapporti
ultimamente con i Centri Sociali è il sottoscritto, in qualità di Presidente della IV
Commissione, che si occupa dei problemi legati in particolare alla casa, alla bisogno di
edilizia popolare, alle tante richieste di Edilizia Popolare. Come funziona questa
interlocuzione? Voi generalizzate: “Siete amici dei Centri Sociali, o non siete amici”,
invece la generalizzazione a cosa porta? Porta a creare due fazioni di scontro, invece,
quando si parla in maniera diretta e corretta con gli interlocutori, si riesce a trovare un
dialogo. Per questo, quando diciamo che c’è una differenza tra Centro Sociale e Centro
Sociale, lo facciamo con cognizione di causa, nel senso che alcuni Centri Sociali
affrontano degli argomenti, quali le occupazioni con anche proposte, proposte, e anche
con segnalazioni di problemi. È un lavoro di mediazione. Quali sono i punti fermi della
nostra Amministrazione su questo discorso, per esempio, dell’occupazione di case,
perché qui stiamo parlando di occupazione in maniera generica. C’è l’occupazione delle
case abbandonate, c’è l’occupazione delle case di Edilizia Popolare, c’è l’apporto,
appunto tra la città e chi occupa le case, sia di Edilizia Popolare, sia dei privati. Allora,
noi abbiamo sempre ribadito, e anche alcuni esponenti dei Centri Sociali l’hanno più
volte ribadito, che l’occupazione della casa popolare è un danno che si fa alla
cittadinanza, quindi non è vero che tutti i Centri Sociali, per esempio, hanno questo
atteggiamento nell’occupare la cosa pubblica. Si è parlato di legalità. È vero che
occupare è un’azione illegale, ma è anche nostro obbligo, come Città, trovare, dare un
giusto ricovero, una giusta abitazione, un giusto aiuto a persone che sono in difficoltà.
Quindi, quando, per esempio, si decide di sgomberare una casa occupata, noi dobbiamo
trovare chiaramente il luogo dove metterla, in molti casi la famiglia o la persona che ha
dei problemi in una struttura del Comune o in altre situazioni; ci sono varie, diciamo,
possibilità che noi possiamo attuare e noi le attuiamo. Quindi questo dialogo, questa
mediazione con i Centri Sociali che è visto come: “Siamo d’accordo, non siamo
d’accordo con la loro attività”, non è corretto. Con i Centri Sociali che hanno voglia di
dialogare sui temi, si dialoga. E mi ricordo che tutte le persone che oggi hanno difeso,
dicendo che noi alimentiamo questo clima di scontro, sono quelli che mi hanno criticato
per aver provato, e penso, e poi è una cosa che porterò a termine sicuramente, provato a
creare una consulta dove aprire questo, per esempio il discorso dell’emergenza casa, a
tutte le realtà, anche le realtà che occupano. Poi l’altro fattore fondamentale, cercare,
vabbé, è scontato cercare di spaccare la Maggioranza, dicendo che la Capogruppo ha
detto le cose completamente non in linea con quelle che ha detto la Sindaca; la
Capogruppo ha detto una cosa fondamentale, noi abbiamo fatto una campagna elettorale
cercando di diminuire la situazione di povertà all’interno della città di Torino. Adesso, a
livello nazionale, abbiamo uno strumento, il più forte strumento che tutti i governi che
ci hanno preceduto, non hanno messo in campo, cioè il Reddito di Cittadinanza, per
diminuire la povertà. Diminuendo la povertà, diminuiamo anche la tensione sociale.
L’altro aspetto fondamentale, che trovo ridicolo, legare al post della Sindaca, che non
era per niente né trionfalistico, né salviniano, né niente, legare il discorso che ci sono
stati dei problemi perché la Sindaca è entrata, ha scritto su Facebook riguardo a questa
operazione di pubblica sicurezza. È chiaro che una situazione così, che chiaramente, i
Governi passati della Città hanno lasciato andare, perché avevano dei conflitti al loro
interno, ci criticano dei conflitti interni alla Maggioranza, ma avevano dei conflitti
all’interno della loro Maggioranza su questo discorso delle occupazioni, non hanno mai
avuto un’idea precisa su come affrontarla, né a livello politico, ma anche a livello di
proposta, quindi cercano di spaccare la Maggioranza Consiliare, che ha, chiaramente,
sensibilità diverse, come le avevano loro, ma loro non hanno affrontato il problema.
Quindi è facile fare i fighi senza affrontare il problema. Quando affronti il problema sai
benissimo che le conseguenze ci sono. Quindi, a prescindere dal post della Sindaca, i
problemi ci sarebbero stati lo stesso quando togli un’occupazione così, diciamo,
antagonista o contraria, appunto, a un dialogo con la Città. Perciò, quello che state
cercando di fare, lo capisco dal punto di vista politico, perché dovete sempre trovare una
modalità; purtroppo, o per fortuna, noi stiamo lavorando, cioè noi stiamo affrontando i
problemi in maniera seria, purtroppo per voi e per fortuna per noi, e la miglior sede è
quella di differenziare i vari problemi legati ai nostri rapporti con chi occupa i Centri
Sociali o meno. Mettere tutto in un calderone serve soltanto a fare le squadre: “Centri
Sociali sì, Centri Sociali no”. Ripeto, la legalità e l’occupazione di una casa popolare è
illegale, ma anche la legge ci obbliga, come ho detto prima, a prenderci cura delle
persone che occupano. Quindi, allora, quale legalità noi dobbiamo seguire per prima?
Quella dell’occupazione o quella di trovare lo strumento per sistemare le persone?
Avessimo a disposizione un tot di molte più case popolari di quelle che abbiamo adesso,
sicuramente avremmo ridotto moltissimo il problema dell’occupazione, che tra l’altro a
Torino è nei minimi termini rispetto ad altre realtà italiane. Quindi io sono veramente
stanco anche di parole ipocrite, ma nel senso che questo problema, che è anche
conosciuto, venga affrontato in questa maniera così semplicistica. Niente è semplice, ma
in quello che stiamo facendo noi siamo stati sempre molto chiari e adesso veniamo
comunque tacciati che vogliamo fare i duri, i salvinisti o qualcosa del genere, quando la
politica sui rapporti con queste realtà è sempre stata costante, netta, con un rapporto di
dialogo con chi vuole dialogare, però come giustamente dice qualcuno: “Se tu non vuoi
dialogare”, a un certo punto bisogna chiaramente arrivare a una conclusione del dialogo.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Consigliere Iaria. Replica e chiude la Sindaca Appendino.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute. Ma,
intanto, partirei, visto che è stato sollecitato in particolare dal Capogruppo del Partito
Democratico la questione della comunicazione, del tweet. Io leggo testualmente: “In
queste ore le Forze dell’Ordine”, che peraltro sono le cose che ho detto oggi in Aula
“stanno portando a termine un’operazione di Pubblica Sicurezza nei locali dell’asilo
occupato di via Alessandria, intervento più volte richiesto nel corso degli anni,
lungamente atteso da città e residenti di Aurora, un Quartiere che chiede semplicemente
un po’ di normalità. Ringrazio la Questura e gli agenti intervenuti”. Io non sento né
ruspe, non sento né toni salviniani, sento un Sindaco che dopo due ore che rimbalza la
notizia, perché è iniziato alle 5.00 di mattina l’intervento, appunto, ha il dovere, credo,
di informare la propria comunità e la città di cosa sta accadendo, il motivo per il quale
sta accadendo e dice giustamente da che parte sta. Non credo che questo sia un
atteggiamento salviniano di forza, credo che sia corretto, senza probabilmente neanche
porsi troppo la domanda se è giusto o non è giusto, che il Sindaco dica una cosa in un
contesto e in un momento difficile per la città, che il Sindaco dica da che parte sta la
Città. È questo il senso del tweet, fatto due ore dopo l’intervento che era iniziato, che
iniziava a girare, come sapete, su tutti i siti d’informazione, perché ormai le notizie,
come dire, anche grazie all’utilizzo dei social, girano molto velocemente. La
Consigliera Capogruppo Artesio, non ho ben capito, probabilmente non mi sono
espressa bene io, ha citato il presunto Piano del Viminale; io ho detto una cosa molto
chiara nel mio intervento, e lo ribadisco, che anche in parte ha risposto a quello che è
stato detto, non esiste un piano di sgombero dei Centri Sociali da parte della città, non
esiste un piano di sgomberi. Esiste un intervento, esiste un intervento che è stato fatto, e
mi spiace che non ci sia la Consigliera Montalbano, che non riguarda dei ragazzacci,
cioè, io, ripeto, le parole hanno un peso, come è stato giustamente detto, queste persone
non sono ragazzacci, stiamo parlando di persone che sono accusate di associazione
sovversiva e che hanno previsto tutta una serie di interventi dal lato Magistratura che
hanno portato a quello che è accaduto, ma non possiamo, come dire, mettere in secondo
piano di che cosa stiamo parlando. In questo senso il mio intervento si rivolge a chi ha
voluto manifestare, solidarizzare nei confronti di alcune persone che hanno avuto questi
atteggiamenti. Io credo che sia profondamente sbagliato, da questo punto di vista. Terzo
tema che è stato sollevato: rinascita del Quartiere. Guardate, quel Quartiere è un
Quartiere molto difficile e io credo che chiunque abbia passato giornate in quel
quartiere, una delle prime domande che veniva posta era: “Quand’è che riusciamo a
tornare a vivere in quella zona”. Perché il termine di rinascita del Quartiere non è
conseguenza del fatto che immaginiamo che facendo sì che qual luogo, quello spazio
possa avere di nuovo una vocazione più sociale, come anche è stato detto dal
Consigliere Magliano, quello eliminerà il tema della povertà, come è stato detto, però la
rinascita nasce dal fatto, sì, che i cittadini lì, molti tornano a vedere che lo Stato esiste e
lo Stato è presente e io credo che questo sia un segnale molto importante. Io vorrei
anche ringraziare chi, perché questo significa governare, ha compreso quelle che sono le
diverse realtà che ci sono sul territorio. Guardate che non si può, governando proprio
anche alla luce di quello che veniva detto, il tema del dialogo, dell’ascolto, del rapporto
col territorio, non si può mischiare Cavallerizza con asilo; faccio due esempi, perché
sono due realtà totalmente diverse, che hanno uno scopo anche diverso, che hanno storie
diverse e io credo che chi governa, un Consiglio Comunale tutto, nelle sue differenze,
debba avere la capacità di comprenderle queste differenze e nel comprenderle esistono
soluzioni e percorsi diversi, non si può generalizzare tutto, perché sarebbe sbagliato e
non faremmo un buon servizio alla città, anche nell’ottica di quegli equilibri che
giustamente, giustamente, in termini anche di ordine pubblico, ma non solo, di
comunità, devono essere mantenuti su un territorio. Generalizzare non aiuta certamente.
Quindi quando noi mettiamo insieme asilo e Cavallerizza, stiamo facendo, credo, un
torto alla storia della nostra città e anche al futuro della nostra città. Allora io credo che
il dibattito di oggi sia stato peraltro costruttivo, io ringrazio con sincerità tutti i
Consiglieri e le Consigliere che sono intervenuti e certamente non si esaurisce qui,
perché è un tema di cui si discute da anni, forse si è discusso troppo poco, su cui si
continuerà a dibattere, ma che non è bianco o nero, dove ciascuno di noi,
legittimamente, legittimamente, deve comprendere la storia del luogo, valutare soluzioni
e percorsi per quel luogo. Quindi, sì, non mi ricordo chi è intervenuto, qual è la priorità
rispetto a quel luogo, l’asilo, la nostra priorità è evidentemente far ripartire una
riqualificazione e ridare quello spazio, ci vorrà del tempo, come è inimmaginabile che
nel momento in cui tu fai un intervento di questo tipo, il giorno dopo puoi già mettere
dentro, come dire, un’associazione; ci vorrà del tempo, perché devi creare di nuovo un
clima di serenità e bisogna costruire un percorso, che faremo con il Quartiere. Io non ho
problemi a dibattere di questo tema, lo faccio volentieri e ci torneremo, non ho
assolutamente nessun problema. Credo però che faccia, come dire, bene a tutto il
Consiglio, quando dibattiamo di questo tema più generalizzato, non solo nello specifico
dell’asilo, che ciascuno di noi comprenda, ripeto, la storia, il presente e il futuro di
quegli spazi. Su questo io sono ovviamente a disposizione e nei futuri mesi sicuramente
torneremo a parlare del tema. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Sindaca.
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