Interventi |
TEVERE Carlotta Sì, grazie, Presidente. Sarò breve perché il Consigliere, Capogruppo Tresso, ha già espresso tutte quelle che sono state, insomma, le riflessioni che ci hanno portato poi a condividere questo atto e quindi lo ringrazio, innanzitutto per aver presentato l’atto e ringrazio, insomma, per avere coinvolto sia me, che anche la Consigliera, la collega Imbesi per giungere a questa condivisione. L’importanza di questo atto è, appunto, lo ha già detto il Capogruppo Tresso, è sull’attenzione che vogliamo rivolgere alla popolazione detenuta e sull’importanza che l’attività lavorativa riveste sia durante il periodo di detenzione, ma soprattutto dopo, quindi a fine pena. Con questo atto impegniamo la Giunta a sensibilizzare il mondo lavorativo, sia pubblico, che privato. Pubblico, ha già citato la convenzione, il progetto con l’AMIAT, e nell’impegna, infatti, spingiamo per avere, per sondare la possibilità di ripetere quest’esperienza anche nelle altre società partecipate dal Comune e soprattutto per sensibilizzare il mondo del lavoro privato, perché, come ha già detto il Capogruppo Tresso, il lavoro è fondamentale, la Costituzione lo cita in diversi articoli, tra cui l’articolo 35: “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni”. Citando Darwin: “Il lavoro nobilita l’uomo”, diceva, l’intento è proprio quello di porre l’attenzione sul lavoro che deve essere garantito ovviamente per tutti, quindi noi qui facciamo riferimento in particolare alla popolazione detenuta, ma il lavoro nobilita l’uomo nel senso che lo rende nobile, lo rende migliore e questo vale per tutti, perché ritengo che l’indipendenza economica e la realizzazione professionale siano componenti fondamentali della vita di una persona e contribuiscono a renderla libera. In Commissione Legalità, come ha detto già il collega, abbiamo audito i lavoratori che partecipano al progetto dell’AMIAT e, ovviamente con le dovute cautele e nel pieno rispetto della volontà dei soggetti stessi, ed è stato secondo me è molto importante per tutti i Consiglieri raccogliere le loro testimonianze, perché, secondo me, abbiamo potuto toccare con mano l’effetto che l’attività lavorativa ha sui soggetti che vogliono riprendere in mano la propria vita. E quindi sono più che convinta, e per questo quindi abbiamo condiviso l’atto, che sia, diciamo, l’approvazione e la votazione di questo atto indichi la strada giusta verso la quale tutte le istituzioni coinvolte nel recupero della popolazione detenuta debbano andare. Grazie. |