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ROLANDO Sergio (Assessore) Buonasera. Questa delibera, che riguarda il Fondo Immobiliare "Città di Torino" pone al Consiglio, già deliberata in Giunta Regionale, l'aspetto di decidere la liquidazione ad iniziativa della Società di Gestione PRELIOS SGR S.p.A. della liquidazione anzitempo rispetto a quanto è dovuto. Perché si fa questa richiesta? Si fa questa richiesta perché attualmente il Fondo 'Città di Torino' detiene un patrimonio immobiliare residuo, composto da 6 immobili, di cui la maggioranza è costituita da immobili cielo terra, una da più unità facente parte di un condominio e un'area di sviluppo. In particolare sono 6 gli oggetti che sono anche stati illustrati stamattina nella situazione in cui sono attualmente delle eventuali trattative o verifiche in atto, sono precisamente: l'immobile sito in Chieri, Villa Moglia, cosiddetto; l'immobile sito in Torino, cosiddetto Villa Capriglio; l'immobile sito in Torino, ex Mercato dei Fiori di via Perugia; l'unità immobiliare presso Palazzo dei Cavalieri in via Basilica in Torino; l'ex opificio Diatto, via Frejus 21 a Torino e infine l'ex Villaggio Olimpico MOI, sito in via Giordano Bruno in Torino. Tali immobili costituiscono un residuo dell'operazione di collocamento massivo dei beni effettuato dalla Città alla fine del 2007. I quotisti attualmente partecipanti al fondo sono il Focus Investments International S.r.l. per il 36,2%; FCT Finanziaria Città di Torino per il 34,8% e Banca Intesa per il restante 29%. Città di Torino, come è noto, è titolare di una quota classe B che garantisce alcune prerogative nelle decisioni relative al fondo. Dico subito che questa priorità è proprio quella esplicitata da questa delibera. Allo scopo di procedere con la collocazione degli asset, il Fondo ha attivato un'importante operazione finalizzata all'alienazione delle palazzine ex MOI, al Fondo Immobiliare FASP, richiedendo nel contempo una modifica del contratto di finanziamento, sul quale, tuttavia, sussistono alcune criticità. Alla luce della situazione del Fondo la SGR ha ritenuto sussistenti i presupposti della liquidazione del fondo, ai sensi del Regolamento di gestione. Questo, infatti, ha previsto che: "In qualsiasi momento", recita, se non ricordo male, l'articolo C.7.2. del Regolamento, "nel corso della durata del Fondo, se si verificano situazioni che ostacolano il perseguimento dello scopo del Fondo, l'Assemblea possa approvarne la liquidazione". La prospettiva di liquidazione in bonis del Fondo potrà rappresentare, come richiesto dagli altri soci, anche per le banche finanziatrici una favorevole alternativa rispetto ad altri scenari più complessi, favorendo il raggiungimento degli auspicati accordi relativi alla rinegoziazione dei finanziamenti. In ogni caso questa scelta di messa in liquidazione con cui il Consiglio, autorizzandola, metterà in condizioni il CdA di esercitarla, non comporta modifiche in ordine al profilo di rischio per i partecipanti, a carico dei quali non si produrranno obblighi ulteriori rispetto a quelli ora sussistenti. L'approvazione della deliberazione consiliare in questione costituisce quindi, ai sensi del Regolamento, conditio sine qua non, per la liquidazione, che verrà deliberata nel corso dell'assemblea dei partecipanti di prossima convocazione". Aggiungo che nella Commissione di stamani sono stati forniti dagli amministratori del fondo tutte le informazioni richieste dai commissari, che riguardavano, sia lo stato delle trattative in corso, sia le informazioni relative agli aspetti patrimoniali e agli eventuali rischi connessi all'operazione. È stata anche, mi pare, ricordata che la data entro la quale potrebbe essere …, giungere la liquidazione al fondo è quella del 2021, se non ricordo male, mi pare, non l'ho scritto, ma mi pare che è stato detto dagli amministratori. Alla luce di quello che ho detto, si chiede al Consiglio quindi di autorizzare il CdA in assemblea a definire la liquidazione anticipata del fondo. Grazie. |