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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Febbraio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 23
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-02596
PROPOSTA NUOVO REGOLAMENTO PER L'ESAME DELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA ABITATIVA.
Interventi
IARIA Antonino
Se permette, Presidente, vorrei chiaramente illustrare gli emendamenti, ma vorrei anche
ribadire l'importanza di alcune modifiche che sono state fatte all'interno del
Regolamento CEA e non andrò nel dettaglio, anche perché sono state discusse
moltissimo in Commissione, ma mi preme ribadire che questo nuovo Regolamento
CEA mira a diminuire i casi negativi delle persone che fanno richiesta, appunto, che
sono in condizioni di emergenza abitativa. Diminuire non vuol dire, chiaramente, dare
esito positivo a tutti i casi, ma vuol dire andare a correggere il Regolamento sulla base
dell'esperienza che i Commissari della Commissione Emergenza Abitativa e gli Uffici
hanno fatto in questi anni in cui si è usato il Regolamento passato. Dico un caso, che tra
l'altro è uno dei più interessanti di miglioria del Regolamento, che riguarda la possibilità
di poter riprendere dei casi bocciati in Emergenza Abitativa che sono stati, appunto,
portati all'attenzione della Commissione da parte di utenti che non hanno fatto nessun
tipo di richiesta di sussidio ai Servizi Sociali, ma che ne avevano diritto, in questo caso.
Con il vecchio Regolamento questi casi venivano bocciati, veniva negata l'emergenza
abitativa. Con il nuovo Regolamento si ha la possibilità di riprendere d'ufficio, previo
verifica, che le persone che hanno fatto richiesta in Commissione CEA abbiano i
requisiti per avere un sussidio; una cosa molto interessante che aiuta molte persone che
per vari motivi non hanno fatto la procedura corretta, ma avevano diritto ad avere
sussidi vari che il Comune di Torino elargisce. Una di queste, un'altra attenzione è stata
posta particolarmente alla possibilità di limitare le indagini fiscali, patrimoniali a un
limite temporale più basso, proprio perché, appunto, per evitare che si possano dare
degli esiti negativi su attività imprenditoriali che sono nate 15 anni fa, 10 anni fa, ma in
un certo senso attualizzare e creare un limite più basso. Vado nello specifico degli
emendamenti, emendamenti che vorrei discutere, appunto, tutti e tre nello stesso
momento, sono rivolti a modificare leggermente l'articolo 10, dove, appunto, si
identificava un periodo di 10 mesi come limite perentorio per poter accedere
all'Emergenza Abitativa e riguardava il pagamento continuativo di almeno 10 mesi di
canone dalla stipula del contratto. Sia il primo emendamento, che il secondo, vanno a
ridefinire questo periodo temporale in una maniera diversa, sempre per poter dare un,
come dire, aumentare gli esiti positivi per persone che… Scusate, io chiedo al
Presidente, se vogliono fare la conferenza stampa di andare fuori, per favore.

IARIA Antonino
Capisco che il problema, i problemi delle persone che chiedono casa non sono così
interessanti rispetto ad altri problemi che vengono portati tutti i giorni all'attenzione del
Consiglio Comunale, ma visto che ci sono circa 300 persone a cui viene data la casa per
un'emergenza abitativa ogni anno, magari è un momento in cui anche i giornalisti
potrebbero essere un po' più attenti, anche i miei colleghi del Consiglio Comunale.
Quindi, tornando al discorso, dicevo, questo periodo di dieci mesi era appunto legato
alla corresponsione del canone in maniera continuativa. Le modifiche che ho proposto,
appunto, possono, diciamo, sempre aumentare la possibilità di esito positivo, sempre
tenendo conto del fatto che la prima cosa da valutare, ed è una cosa molto difficile, è la
buona fede e l'effettivo, vero, reale problema della persona che chiede l'emergenza
abitativa. Purtroppo devo dire che non è sempre così, nel senso che le richieste di
emergenza abitativa, nella maggior parte partono da presupposti di persone che non
hanno alcuni requisiti ed è chiaramente sempre difficile dire di no, ma è anche difficile,
magari, riuscire a individuare la buona fede delle persone che chiedono questo tipo di
importante aiuto. Dicevo, la modifica sta nel fatto di identificare, ci sono stati pochi
casi, ma ce ne sono stati, di riuscire a identificare un periodo in cui la corresponsione di
questo canone, la somma di questo canone, sia stata effettivamente erogata al
proprietario e questa somma è pari alla somma dovuta nei 10 mesi. Mi spiego meglio, se
nei 13 mesi, se in 13 mesi di durata del contratto d'affitto, di partenza dal contratto
d'affitto, la persona ha saltato una mensilità, ma poi ha recuperato nell'arco di questi 13
mesi, non viene chiaramente tolta dalla possibilità di richiedere l'emergenza abitativa.
Non è un emendamento che stravolge il sistema, ma è un concetto che aiuta le persone
che, per esempio, hanno effettivamente difficoltà, hanno saltato un mese e quindi non
hanno la continuità, ma il mese dopo, due mesi dopo, hanno saldato tutto il dovuto. Il
terzo emendamento invece riguarda solo una proroga rispetto a un periodo su cui poter
presentare, diciamo, la domanda di emergenza abitativa, che passa da 15 giorni a 30
giorni, soltanto aumenta leggermente questo periodo per i ritardatari che, appunto, non
hanno presentato nei termini corretti l'emergenza abitativa. Grazie, io ho finito. Se
possiamo poi votarli, non so, separatamente o congiuntamente, decida lei.

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