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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 21 Gennaio 2019 ore 14,00
Paragrafo n. 15
INTERPELLANZA 2019-00032
"EFFETTI LEGGE 132/2018" PRESENTATA IN DATA 8 GENNAIO 2019 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. "Pur consapevoli dell'impossibilità di non applicare una Legge dello Stato, in
attesa che gli organi competenti ne valutino il carattere di incostituzionalità, il Comune
di Napoli, anche al fine di valutare e tarare le proprie politiche di contrasto alla povertà
estrema attraverso la seguente direttiva del Sindaco De Magistris, dà mandato all'ufficio
Anagrafe di non privare i cittadini stranieri richiedenti asilo posti al di fuori dei circuiti
di accoglienza della possibilità di essere inseriti nell'elenco della popolazione
temporanea, previsto dall'articolo 32 del Decreto Presidenziale 223/1989, quale minima
misura di tutela dei diritti fondamentali ad essi facenti capo, indicando anche come
indirizzo di prossimità la sede del Servizio Comunale Centrale di contrasto alle nuove
povertà per poter consentire di ricevere e inviare comunicazioni alle Commissioni
Territoriali". Questa è la direttiva del Sindaco De Magistris 15 gennaio 2019, una
settimana precedente il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, scriveva in qualità di
Sindaco ai dirigenti delle Delegazioni Anagrafiche del Comune di Palermo una nota,
nella quale nota invitava ciascun dirigente, in ambito all'autonomia amministrativa e
gestionale tipica dei dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni a verificare se, ponendo
in essere quanto previsto dal cosiddetto: "Decreto Sicurezza", non violassero nel loro
comportamento personale e di funzionari dello Stato le norme generali di
costituzionalità con le quali il nostro Stato valuta la protezione umanitaria non in base ai
requisiti di questo o quel Decreto, ma in base a quanto dichiarato dalla nostra
Costituzione, per la quale la protezione umanitaria si intende avvalere su quei soggetti
che secondo gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato Italiano, non secondo
il giudizio temporaneo di questo o quel Governo, si trovino in una condizione per la
quale vanno messe in atto le difese a rischio quindi della loro vita e necessitanti quindi
di protezione.
Nella Città di Torno il 1° di gennaio i quotidiani uscivano informando quali fossero i
nuovi nati nella notte di Capodanno, tra questi figurava anche una bambina di origine,
se non sbaglio, eritrea, nella seconda settimana di gennaio, attraverso un'intervista
realizzata dal Telegiornale del Piemonte, si rendeva noto che per iscrivere all'Anagrafe
questa bambina, che era nata nel campo di protezione di Settimo, si era dovuto fare un
interpello alla Prefettura. Ho semplicemente spiegato quali sono i diversi modi con i
quali le Pubbliche Amministrazioni si rapportano alle nuove misure e qui non sto
parlando, che ce ne sarebbe ragione, ma ho perso da un po' di tempo l'illusione di un
confronto sui principi, non sto parlando di atti di disobbedienza civile, forse è sfuggito a
qualcuno, anche nella comunicazione esterna, che sia il Sindaco Orlando, sia il Sindaco
De Magistris prima di essere Sindaci sono Magistrati o sono stati Magistrati e la finezza
del loro comportamento amministrativo discende anche da questa cultura giuridica; loro
non dichiarano di non applicare quello che è un Decreto dello Stato, chiedono, o a chi
ha la responsabilità amministrativa o se l'assumono in prima persona, di non esporre
l'ente da loro amministrato, Comune di Palermo, Comune di Napoli e io mi sarei
augurata Comune di Torino, a rischio di adottare misure viziate da incostituzionalità,
quindi svolgono un ruolo di autotutela dell'ente. Cosa fa il Comune di Torino? Questa è
la domanda che stiamo ponendo, una domanda che certamente diventa più ricca se
corredata dai dati statistici che l'Assessora Schellino ha avuto la cortesia di riferirci, ma
francamente sono abbastanza stupita del fatto che riteniamo che il sistema dello SPRAR
possa essere adeguatamente utilizzato in funzione, non degli ospiti per i quali era
destinato, cioè il modello di accoglienza diffusa, virtuoso, che essendo virtuoso si
ritiene bene di smantellare, ma in funzione di coloro che erano precedentemente ospiti
nei CAS o nei FAMI, questo è stato detto, adesso ogni volta che parlo con l'Assessora
Schellino dice, che devo andare a vedermi le registrazioni, perché non capisco bene,
farò prossimamente un controllo dell'udito, ma questo è stato detto e quindi sono stupita
del fatto che un modello che nasce per volontà, intelligenza e capacità organizzativa dei
Comuni, oggi debba essere considerato uno strumento residuale che grazie a Dio non
lasciamo vuoto, perché ci sono ospiti di altre strutture, altre strutture come il CAS per le
quali, peraltro, sono stati ripetutamente, magari non nel torinese e non nel piemontese,
espressi severi giudizi critici rispetto alla loro efficacia. Comunque, vorrei ancora
sottolineare tutte le buone ragioni, non solo di tipo umanitario ma di tutela degli
interessi generali che dovrebbero portare anche la Città di Torino a prevedere
l'iscrizione anagrafica, perché ricordo a tutti che la tutela della salute non è solo un
diritto dell'individuo, e qui ci si potrebbe trovare nelle condizioni per le quali in base al
Decreto Sicurezza qualcuno ritenga che anche quel diritto venga meno…

ARTESIO Eleonora
…ma è interesse della collettività e la collettività è la popolazione residente.

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