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VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'interpellanza successiva del Capogruppo Magliano, avente ad oggetto: "Servizi comunali per persone affette da Alzheimer: quale trasparenza? Associazioni attive in questo campo: quale supporto da parte dell'Amministrazione?" VERSACI Fabio (Presidente) Risponde l'Assessora Schellino. Prego. SCHELLINO Sonia (Assessora) Grazie, buongiorno. La Città dedica da sempre grande attenzione al tema che coinvolge le persone anziane affette da Alzheimer e le loro famiglie impegnate nei compiti di cura, spesso in condizione di solitudine, difficoltà e scarsa informazione sulle opportunità di sostegno offerte, sostenendo e collaborando con le associazioni attive a livello cittadino sul tema demenza ed Alzheimer in una logica di stimolo alla sussidiarietà pur in presenza di una titolarità sanitaria sulla materia. Le associazioni cittadine conosciute ed operanti a favore dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie, tipo Alzheimer Piemonte, ASVAD, infine Alzheimer Torino e Gilo Care operano autonomamente a livello locale e mantengono con modalità differenti rapporti di collaborazione sia con le Circoscrizioni, sia con i servizi della Divisione Servizi Sociali. In relazione alle loro progettualità e alla partecipazione agli avvisi per la presentazione di progetti possono presentare richieste sia di un sostegno economico, sia di concessioni di locali per lo svolgimento dell'attività in coerenza con le disposizioni previste dal Regolamento comunale approvato nel 2015 e con le linee guida per l'approvazione dei contributi approvati annualmente. Per gli anni 2017 e 2018 l'Associazione ASVAD ha beneficiato di un contributo annuale di 6.000 euro per l'attività legata all'Alzheimer Caffè, per l'anno 2018/2019 anche grazie ad un finanziamento di Specchio dei Tempi oltre al contributo della Città sono stati riprogrammati incontri con le famiglie nelle due sedi che fanno capo all'Associazione ASVAD, nello specifico nella sede di via Luserna di Rorà e via Rubino. L'Associazione Gilo Care molto attiva nell'ASL TO3 ha attualmente in funzione due sportelli informativi per caregiver presso le Circoscrizioni 3 e 8 e sta seguendo gruppi di caregiver presso i locali comunali di via San Marino scegliendo di non partecipare ad alcuna richiesta di sostegno economico. Tutte le attività proposte vengono pubblicizzate sul sito internet della Città InformaAnziani ove di prassi vengono inserite tutte le iniziative di cui si è venuti a conoscenza come Divisione riguardanti la tematica anziana. Non sono mancate in quest'ultimo periodo iniziative non sempre collegate fra loro riguardante il sostegno ai caregiver, in particolare l'ASL Città di Torino ha organizzato presso la sede del presidio Valletta nel periodo novembre/dicembre 2018 un ciclo di incontri informativi destinati ai caregiver familiari e agli assistenti familiari su vari temi quali la fragilità dell'anziano, la relazione, i bisogni primari, cura igienica ed alimentazione, la sicurezza in casa, la gestione dei farmaci, i servizi sanitari di emergenza, eccetera, chiedendo una collaborazione al distretto di coesione sociale sud-est per la condivisione e presentazione di alcune tematiche congiunte tra cui l'assistenza all'anziano. La stessa Divisione Servizi Sociali aveva avviato nel corso del 2016 e concluso poi nel giugno del 2017 una serie di incontri riservati ai caregiver e gestiti da operatori pubblici formati sul tema della conduzione dei gruppi per offrire loro un momento di accoglienza e scambio rispetto alle fatiche legate ai compiti di cura. Si segnala un'attività di formazione e condivisione con i caregiver che sia pure per numero ridotto di partecipanti, 40 famiglie sulla Città, ha ottenuto un buon apprezzamento. A seguito di quest'attività è stata creata sul sito di (incomprensibile) una piattaforma dedicata al tema della cura a cui i familiare e gli operatori coinvolti nell'assistenza possono iscriversi per trovare informazioni sui servizi materiali e suggerimenti inerenti la quotidianità del lavoro di cura, spunti di riflessione e link rispetto ad iniziative, risorse o riferimenti utili per chi prenda cura di una persona con problemi di demenza e/o Alzheimer. C'è ancora margine per un maggior accordo tra le diverse iniziative naturalmente sia sul versante interistituzionale, sia quando sono coinvolte le realtà associative cittadine, occorre ricordare che in tema dei centri diurni Alzheimer la normativa regionale di riferimento che risale al 2012 per la Città di Torino affida a quest'ultima tramite il proprio ufficio vigilanza il compito di autorizzare e vigilare questi presidi a valenza sociosanitaria, l'accreditamento di questa tipologia di presidi previsto ai sensi della DGR 25 del 2009 è di competenza di apposita Commissione composta sia da rappresentanti della Città che da rappresentanti dell'ASL ed è condizione necessaria per la successiva contrattualizzazione e la corresponsione della retta giornaliera dovuta al gestore, in Città sono attualmente presenti due centri diurni Alzheimer, il più consolidato sito in via Schio 1 ha una capienza di 20 posti aperto nel '97 quando ancora non esisteva una normativa specifica ed è stato poi autorizzato nel 2009, il secondo di più recente apertura a novembre 2016 è sito in via Valgioie 39 all'interno della residenza per anziani autosufficienti e ha una capienza autorizzata di 16 posti ed è gestito dalla Cooperativa Punto Service che ha la concessione dell'intero immobile, a questi si aggiunge il Centro Diurno Integrato presso la RSA Valletta di via Farinelli 25 con una capienza di 20 posti, il Centro Diurno Alzheimer di via Spalato all'interno della RSA già gestita dall'ex ASL TO1 è chiuso da tempo e gli ospiti sono stati ricollocati dall'ASL nei presidi invece funzionanti. Per tutti i presidi semi residenziali è prevista la possibilità fatta salva la quota sanitaria di competenza dell'ASL di beneficiare di un'integrazione della retta assistenziale da parte del Comune previa presentazione della richiesta presso gli uffici centrali, come osservatorio sul fenomeno sulla scorta di quanto rilevato ed in particolare dai servizi territoriali rispetto alle famiglie che intendono continuare ad occuparsi di un loro congiunto a domicilio, ma necessitano di un aiuto durante la settimana l'attuale disponibilità di posti nelle strutture semi residenziali della Città non assicura il pieno soddisfacimento del bisogno, ma negli ultimi anni bisogna dire che l'ASL, titolare della materia, di fatto non ha promosso un maggior ricorso ai servizi diurni e su questo aspetto c'è sicuramente un margine di interazione anche con l'ASL. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Assessora. Prego, Capogruppo Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Chiedo all'Assessora se fosse possibile avere quanto letto in Aula, l'unica cosa il punto 2) dell'interpella, cioè come intenda l'Amministrazione garantire la massima e necessaria trasparenza relativamente ai dati riguardanti la portata del fenomeno, numero di persone affette da demenza senile, numero di utenti presi in carico dai Servizi Sociosanitari della Città, numero e tipologie di servizi erogati, perché una delle segnalazioni che mi fanno è questa, che da più parti si esprimono lamentele sulla difficoltà di vedere riconosciuto il proprio diritto a consultare tali graduatorie e a conoscere anche solo il numero di persone in lista d'attesa, rilevato che è il punto 2), ecco, ma io lo chiedo a lei per quello che dirò dopo oppure simili reclami sono espressi anche relativamente alle difficoltà di conoscere il numero di utenti presi in carico dai Servizi Sociosanitari e il numero di servizi erogati, i caregiver esprimono perplessità a causa della difficoltà che riscontrano nei loro tentativi di venire a conoscenza di servizi a disposizione ed accedervi, cioè c'è un problema di comunicazione innanzitutto su quello che mi spetta come caregiver, secondo a che punto sono nella graduatoria perché il fatto di non saperlo lascia nello sconcerto e anche nell'oggettiva paura da questo punto di vista, nello stesso tempo, Assessora, è evidente che questa tipologia di malattia sarà una malattia che oggettivamente sulla nostra Città impatterà in modo importante, i numeri e le percentuali sono pazzesche, se vado a citare Torino è una Città di 900.000 abitanti un quarto è in una fascia superiore ai 65 anni, la popolazione anziana over 65 tende ad aumentare del 2% ogni anno per i dati della denatalità di cui ce ne occupiamo spesso e per quanto nello stesso periodo la popolazione cittadina nel suo insieme sia in costante diminuzione, 20.000 unità ogni anno, il numero di persone affette da demenza triplicherà entro l'anno 2050 secondo l'organizzazione mondiale della sanità, nei paesi industrializzati la demenza senile riguarda 8 ultrasessantacinquenni su 100 e più di uno su 5 se hanno più di 80 anni, pensiamo questo sulla nostra Città ed è evidente che noi tra le tante sfide che avremo è mettere oggi le basi perché quel tipo di malattia non distrugga le famiglie perché poi il vero dato è questo, che quando viene diagnostica tu hai una famiglia che si deve occupare di questa persona che man mano perde coscienza di sé, autocoscienza di sé ed è inizia a cambiarti tutto quello che hai attorno. Io nelle interpellanze da questo punto di vista mi piacerebbe approfondire in Commissione le cito alcuni casi, alcune realtà che noi conosciamo su Torino presso l'Alzheimer Caffè che però su Torino sono sempre nella solita logica, ancorché lo facciano bene esistono se c'è un contributo, se c'è il contributo della Città da 6.000 euro che oggettivamente è risibile, ma questo si potrà ragionare, esiste se ci sono le Fondazioni che lo sostengono, per assurdo ce ne fu uno che riuscì a fare la sua attività per un anno perché il contributo era di un anno e dopo c'erano un po' di problemi ad andare avanti, altre Città come Bologna e Milano invece su questo tema hanno creato una rete vera e propria, una rete che in partecipazione tra l'ente pubblico e il no profit e dà una risposta, una risposta innanzitutto alle famiglie, per cui visto che io penso che il problema che dovremmo affrontare sulla disabilità e su questa tipologia di malattia sarà il problema del futuro, a me piacerebbe con quest'Amministrazione, con lei magari provare a mettere le basi per cui un buon lavoro tra noi come Città, il Sistema Sanitario Piemontese e il mondo del no profit che si sta inventando gli Alzheimer Caffè piuttosto che (incomprensibile) che fa solo sportelli, invece possa trovare una continuità di sostegno da parte dell'Amministrazione perché ormai sono troppi, forse dovremmo decidere quali progetti sostenere per più tempo piuttosto che dare una volta all'anno il contributo che poi è sempre mercato di fine anno su chi sostengo, chi non sostengo, questa secondo me e lo dicono i numeri è una priorità, per cui io la ringrazio per la risposta, mi piacerebbe però sul punto 2) fare un approfondimento in Commissione e magari in Commissione farci raccontare invitando le associazioni di riferimento quali sono le buone prassi di Bologna e di Milano dove invece l'approccio a questo problema è un approccio dove la Città insieme alle Associazioni del Terzo Settore e in collaborazione col Sistema Sanitario invece offrono su tutto il territorio cittadino, noi oggi non riusciamo a garantire un Alzheimer Caffè per Circoscrizione, questo è un dato, se potessimo su questo, Presidente, fare un approfondimento in Commissione, penso che sia la IV a tutti gli effetti, sarebbe utile, magari con l'anno nuovo, però invitando gli attori perché secondo me è importante che il Consiglio e i Consiglieri si rendano conto che tra i tanti problemi che oggi ci sono questo inizia a diventare sempre di più un problema abbastanza devastante perché i numeri aumenteranno per definizione, più invecchiamo, quindi moriamo più tardi, più c'è il rischio statistico di essere affetti da questa patologia che oggettivamente o le famiglie trovano..., perché il vero tema, concludo, Presidente, non è tanto mandarli in un centro, quella è la fine perché tanto noi ricreeremo i manicomi, cioè questo è il vero, cioè noi riempiremo strutture di anziani che non riescono più a stare a casa, ma più non riusciamo a tenerli a casa attraverso un attenzione alle famiglie, una domiciliarità di assistenza, più sarà ancora umanizzante il rapporto con queste persone che oltre essere dei cari, sono anche poi dei pazienti, per cui le chiederei, Presidente, poi di valutare l'approfondimento in IV Commissione con l'anno nuovo, però audendo le Associazioni che in questo momento si fanno carico con il Sistema Sanitario Regionale e con il Comune di affrontare questo oggettivo problema, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Valuteremo poi nella Conferenza dei Capigruppo, comunque la IV Commissione mi sembra la più indicata. |