Interventi |
CARRETTO Damiano Sì, solo per commentare la delibera. A me pare che la delibera in questione rispecchi tutti quelli che sono i dettami della Legge 106. La Legge che, come sapete, non è che apprezzi particolarmente, ma permette di intervenire in deroga del Piano Regolatore su aree dismesse, in via di dismissione, degradate; poi, ripeto, possiamo stare a discutere finché vogliamo sul cosa significhi degradato o non degradato. Io credo che in questa situazione, credo che l'applicazione della Legge 106 sia assolutamente lecita. Credo ci sia anche un parere tecnico favorevole sulla delibera, che mi ricordi; credo che ci sia anche un parere favorevole della Commissione edilizia - non ho la delibera sotto mano - ma mi sembra. Poi, se la logica deve essere quella di complicare il più possibile la vita a quelle poche realtà che scelgono di investire a Torino, in un momento in cui sappiamo, in cui l'edilizia ha le sue difficoltà, bene, uno può portare avanti la propria politica nel momento in cui governa. Può fare varianti che non vedono mai la luce, vedono un sacco di varianti che rimangono sulla carta inattuate, cioè uno può. È una politica urbanistica, uno può scegliere se fare un certo tipo di intervento in ogni occasione, un certo tipo di iter in ogni occasione, che poi spesso quel tipo di iter fa sì che passino anni e l'interesse iniziale sparisca. Oppure c'è chi può, di fronte a una richiesta di un privato, perché poi ripetiamo che scegliere di presentare una pratica con la Legge 106 non è un'imposizione della Città, ma è una precisa scelta di un privato, che di fronte al ventaglio di opzioni che può avere, sceglie quella. Quindi non vedo dove sia onestamente il problema nell'applicazione di una legge che spesso ci mette in difficoltà con strutture commerciali, di cui faremo probabilmente volentieri a meno, ma in questo caso si tratta di intervento residenziale che va a riqualificare un piccolo isolato della città, con un intervento che può piacere o non piacere architettonicamente: l'architettura è bella proprio perché è varia - per dire proprio una banalità - nel senso che, ovviamente, si basa su una percezione che spesso è personale. Quindi, ma non siamo qua a discutere sulla bellezza di un intervento. Siamo qua a discutere se questo intervento ha un'utilità pubblica, se rimane all'interno dei parametri dettati della Legge 106. Io credo che ci siano tutti i presupposti, per cui rimando un po' al mittente tutto il discorso fatto prima e credo che si possa tranquillamente votare questo atto. |