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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Dicembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 28
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-05639
DEMOLIZIONE DI FABBRICATO PRODUTTIVO E RICOSTRUZIONE DI EDIFICIO A DESTINAZIONE RESIDENZIALE IN VIA ASINARI DI BERNEZZO N. 127. PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA EX ARTICOLO 14 D.P.R. N. 380/2001 E ARTICOLO 5 COMMI 9-14 LEGGE N. 106/2011. APPROVAZIONE INTERVENTO IN DEROGA.
Interventi
IMBESI Serena (Vicepresidente)
Prego, Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Sì, solo per commentare la delibera. A me pare che la delibera in questione rispecchi
tutti quelli che sono i dettami della Legge 106. La Legge che, come sapete, non è che
apprezzi particolarmente, ma permette di intervenire in deroga del Piano Regolatore su
aree dismesse, in via di dismissione, degradate; poi, ripeto, possiamo stare a discutere
finché vogliamo sul cosa significhi degradato o non degradato. Io credo che in questa
situazione, credo che l'applicazione della Legge 106 sia assolutamente lecita. Credo ci
sia anche un parere tecnico favorevole sulla delibera, che mi ricordi; credo che ci sia
anche un parere favorevole della Commissione edilizia - non ho la delibera sotto mano -
ma mi sembra. Poi, se la logica deve essere quella di complicare il più possibile la vita a
quelle poche realtà che scelgono di investire a Torino, in un momento in cui sappiamo,
in cui l'edilizia ha le sue difficoltà, bene, uno può portare avanti la propria politica nel
momento in cui governa. Può fare varianti che non vedono mai la luce, vedono un sacco
di varianti che rimangono sulla carta inattuate, cioè uno può. È una politica urbanistica,
uno può scegliere se fare un certo tipo di intervento in ogni occasione, un certo tipo di
iter in ogni occasione, che poi spesso quel tipo di iter fa sì che passino anni e l'interesse
iniziale sparisca. Oppure c'è chi può, di fronte a una richiesta di un privato, perché poi
ripetiamo che scegliere di presentare una pratica con la Legge 106 non è un'imposizione
della Città, ma è una precisa scelta di un privato, che di fronte al ventaglio di opzioni
che può avere, sceglie quella. Quindi non vedo dove sia onestamente il problema
nell'applicazione di una legge che spesso ci mette in difficoltà con strutture
commerciali, di cui faremo probabilmente volentieri a meno, ma in questo caso si tratta
di intervento residenziale che va a riqualificare un piccolo isolato della città, con un
intervento che può piacere o non piacere architettonicamente: l'architettura è bella
proprio perché è varia - per dire proprio una banalità - nel senso che, ovviamente, si
basa su una percezione che spesso è personale. Quindi, ma non siamo qua a discutere
sulla bellezza di un intervento. Siamo qua a discutere se questo intervento ha un'utilità
pubblica, se rimane all'interno dei parametri dettati della Legge 106. Io credo che ci
siano tutti i presupposti, per cui rimando un po' al mittente tutto il discorso fatto prima e
credo che si possa tranquillamente votare questo atto.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie. Prego.

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Grazie, Presidente. Visto il suo richiamo al dibattito in Aula; sa, il problema è che
quando si inizia con una provocazione, dicendo che qui dobbiamo subire lezioni
pedagogiche di urbanistica, è chiaro che uno risponde in modo, magari, anche…, se
invece l'intervento è banalmente una spiegazione del perché si usa un 106 in un contesto
del genere, è molto semplice, l'abbiamo peraltro detto tante volte, sia in Commissione,
sia in Aula. Abbiamo spiegato che, molto spesso, noi siamo in una fase di revisione del
Piano Regolatore Generale, proprio perché il Piano Regolatore Generale per delle sue
rigidità, ci implica dei tempi molto lunghi nell'approvazione, anche di percorsi
relativamente piccoli, come questo e poi vuol dire ci sia, sì e no, una ventina di alloggi
di taglio medio piccolo. Dunque, sinceramente, il ricorso al 106 è soprattutto dovuto a
questo, cioè, una questione di tempi. Come avete visto, già solo la variante di Palazzo
Durando è una variante molto più complicata; del resto il 106 lì non si sarebbe potuto
occupare, perché era in un'area storica tutelata. Qui, invece, l'utilizzo è molto utile
proprio per dare un po' di fiato a quelle imprese che faticano in questo periodo da un
punto di vista edilizio. L'area è un'area che ai tempi, quando fu edificata, era un'area
prevalentemente produttiva, quindi fatta da tanti piccoli capannoni; adesso è un'area che
nel tempo si è trasformata prevalentemente in residenziale e dunque la trasformazione
che qui proponiamo è assolutamente in sintonia col contesto, con il luogo in cui ci
troviamo, e con le esigenze dell'attuale società. Certamente, io mi auguro, che man
mano che andremo avanti con la redazione della variante generale, e dunque con
l'approvazione degli strumenti relativi, pratiche come queste non siano neanche più
necessarie, perché la trasformazione sarà rapida e immediata. Ma direi che anche la
successiva avrà caratteristiche analoghe.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie, non ci sono altri interventi, prego, Consiglieri, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione.
Favorevoli 22, nessun contrario, nessun astenuto, la delibera è approvata.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Darei lo stesso esito per l'immediata esecutività dell'atto.
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