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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Dicembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 23
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-05190
BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO 2018/2020. VARIAZIONI. V PROVVEDIMENTO.
Interventi
CARRETTO Damiano
Innanzitutto mi scuso per le mie intemperanze, ma di fronte ad alcune affermazioni è
anche difficile rimanere in silenzio, specie quando, appunto, abbiamo esponenti del
Partito Democratico che si permettono di storpiare i nomi dei Ministri della Repubblica
Italiana; cioè, non è che sia proprio bello, istituzionalmente parlando. Detto questo, a
volte però…

CARRETTO Damiano
Dicevo, trovo inaccettabile che, appunto, dei Consiglieri Comunali si rivolgano in
questo modo e con questi termini a dei Ministri della Repubblica. Penso che, a parti
invertite, sarebbero già partiti esposti e querele per vilipendio, o cose del genere. Invece
io quello che vorrei chiedere, in relazione al bilancio, tolto il fatto che, se non mi
ricordo, già l'altra volta si era detto che il valore della rinegoziazione dei mutui fa sì che
il valore rimanga lo stesso, solo attualizzato, perché se aumentasse il valore del mutuo,
vorrebbe dire fare un nuovo mutuo - se non mi sbaglio, se ho capito bene - con tanto di
attenzione della Corte dei Conti, che forse non ci permette di fare nuovi mutui. Questa
era un tema, magari poi si può spiegare meglio. Un altro tema è capire com'è che noi
dobbiamo fare tutte queste operazioni per andare a mettere in ordine: i conti di GTT, e i
conti del Regio, e la prossima volta sarà Fondazione Musei. Cioè, com'è che noi
dobbiamo fare tutte queste operazioni, sentirci dire che non si fa, che non si deve fare, e
non si può fare, e non è la strategia giusta, e non è la visione. Ma io mi chiedo, e lo
chiedo al Presidente, all'Assessore, dico: perché noi dobbiamo andare a tappare questi
buchi? Chi li ha lasciati questi buchi? Perché ci troviamo questi buchi? Non mi ricordo,
non mi ricordo, perché dobbiamo fare queste operazioni: prendere questi soldi e metterli
lì. Perché io mi ricordo che quelli di prima erano bravi, ma bravi, ci hanno lasciato un
bilancio che era perfetto, perfetto. C'era la Corte dei Conti, quegli 80 milioni di
disallineamento strutturale. Ma chi è la Corte dei Conti? Vogliamo mica dar conto alla
Corte dei Conti, Consigliere Lo Russo? Giusto? Non dobbiamo mica dar retta alla Corte
dei Conti, no? Ecco, appunto. Quindi, non capisco perché di fronte a enti perfettamente
sani (GTT era perfettamente sano, era palesemente sano) non capisco come mai
dobbiamo andare a mettere 'sti soldi in GTT. Non capisco perché poi quelli che ci
dicono che vendiamo IREN, erano gli stessi che dall'altra parte ci dicevano: "No, ma
vendete GTT", gli stessi, eh, sono esattamente gli stessi; stesso partito, che ci diceva di
far entrare i privati in GTT per risanare GTT, e poi ci hanno provato poi anche, se non
mi ricordo male, a vendere un pezzo di GTT. Tra l'altro ho sentito dire che l'unica
azienda seria a Torino è IREN, e io, così, dal Partito Democratico, così, lo andrei a
riferire, non so, a: AMIAT; IREN (non tutta); a GTT; a SMAT; a tutte queste aziende,
che Torino fa schifo, perché l'unica è IREN - secondo il Partito Democratico - e ci tengo
a dirlo e lo direi grande e forte. Io andrei, se fossi in lei, Consigliere Lo Russo, nei
depositi di GTT a dire: "L'unica azienda seria è IREN, e voi, venduti". Quindi, noi
siamo di fronte a una classe politica superata - superata - che ha fatto una quantità di
danni in questa Città ormai, ed è anche difficile tutte le volte ripeterli. Noi arriviamo
qua e dobbiamo metterli a posto, e dobbiamo spiegare perché dobbiamo metterli a
posto. Dobbiamo sentirci dire che sbagliamo a metterli a posto. Questo è quello che
succede, quello che succede è questo. Nessuno che viene qua e ci dice: "Capiamo le
difficoltà della Città, in parte è nostra responsabilità, in parte è responsabilità di chi
c'era prima". Poi in realtà c'è chi c'era sia prima, che prima, prima. Quindi
riconosciamo all'attuale Amministrazione una politica coerente di risanamento dei
conti, e risanare i conti è una visione, perché quando tu entri e non hai niente in ordine,
niente in ordine, ti chiedi qual era la visione precedente, qualche domanda te la fai.
Quindi, io credo che bisogna solo fare i complimenti all'Assessore Rolando e alla
Sindaca e a tutti gli altri membri della Giunta per il lavoro che stanno facendo in una
situazione, ricordiamo, di piano di rientro e poi di nuovo…, perché siamo in piano di
rientro, Assessore? Come mai siamo in piano di rientro? Cioè, andava tutto bene?
Quindi in un sistema di piano di rientro stiamo facendo quello che dobbiamo fare. Non
è bello, spesso non è bello, spesso non ci piace. Se qualcuno ha altre soluzioni, ben
venga, perché di sentirci dire: "Questo non va bene, questo non va bene, questo non va
fatto", mai una volta che qualcuno ci dica: "No, ma potevate fare questo, potevate fare
questo", e invece no, e invece no, è sempre un: "Non dovete fare questo. Non dovete
fare questo", e a forza di non dover fare le cose, arriva poi la Corte dei Conti che ti dice
che hai 80 milioni di disallineamento strutturale. È questo che succede quando non fai le
cose, quando questo non si deve fare, questo non si deve fare, questo non si può fare,
questo non si può fare; l'importante è spendere e fare debito, perché Torino "Is always
on the move", bisogna muoversi verso il debito, verso là, e poi a un certo punto arrivi e
qualcuno ti dice: "Basta", e questo è quello che stiamo facendo, qualcuno ha detto:
"Basta. Stiamo mettendo a posto i conti, stiamo facendo scelte difficili, stiamo facendo
scelte anche complicate". Poi, dall'altra parte, e finisco, c'è questa filosofia del panico,
del terrorismo di andare a mettere in dubbio i 4000 dipendenti - ma siamo in campagna
elettorale, giustamente bisogna mettergli paura a questi 4000 votanti - giusto?
"Mettiamogli paura, così votano noi". Questa è la logica: terrorismo, terrorismo
mediatico, terrorismo su tutto. Io credo che invece serva: serietà, serva serietà,
obiettività, onestà intellettuale, riconoscere le proprie responsabilità, stare zitti, quando
sarebbe il caso di stare zitti, avere rispetto per chi si ha di fronte e per chi siede al
Governo, perché alla fine siamo tutti Amministratori dello stesso Ente. È colpa di
qualcuno, di chi c'era prima, nostra per qualcosa, non so, però stiamo tutti cercando di
fare il meglio possibile. Quindi io invito tutti, ripeto, ad avere rispetto del lavoro che si
sta facendo. Grazie.

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