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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Dicembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 22
INTERPELLANZA 2018-06450
"IREN: QUALE FUTURO?" PRESENTATA IN DATA 3 DICEMBRE 2018 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
LO RUSSO Stefano
La questione di IREN ha per importanza economica di impatto su questa città, un valore
forse fin superiore alla questione Olimpica e conseguentemente avremmo ritenuto e
certamente molto più corretto, che a rispondere a questa interpellanza ci fosse Chiara
Appendino e non l'Assessore Rolando, per due ragioni, primo, per la rilevanza della
questione, secondo, perché l'Assessora con delega, o meglio, la Sindaca che ancora ha le
deleghe alle partecipate, è Chiara Appendino. Apprendiamo dalle parole dell'Assessore
Rolando che la scelta di vendere il 2,5% sul 5 autorizzato in data aprile 2018, è stata una
scelta, per quanto riguarda il momento in cui vendere, che comunque ha prodotto quella
minusvalenza di oltre 20 milioni di euro dell'advisor. Meno male che abbiamo scelto il
migliore, perché, onestamente, immaginarsi se avessimo dovuto sceglierne un altro, che
cosa avrebbe prodotto. Ma la cosa più rilevante, in realtà, di quanto ha riportato
l'Assessore Rolando, non è tanto la questione della minusvalenza attuale sulla vendita, è
quelle che sono le conseguenze della scelta, o meglio, della non scelta che sta facendo
questa Amministrazione. Abbiamo sempre avuto modo di osservare tutte le volte che
Appendino ha portato una questione dentro quest'Aula, che è completamente priva di
strategia. Mi spiego in altri termini, noi abbiamo, la Città di Torino ha, aveva un
pacchetto azionario di IREN S.p.A. che ammontava al 16%, questo pacchetto azionario
di una società molto importante, quotata in Borsa e che ha un piano di investimenti
approvato dall'attuale Consiglio di Amministrazione di oltre 3 miliardi di euro, che vuol
dire posti di lavoro, vuol dire lavori, vuol dire, sostanzialmente, un circuito e un indotto
economico che solo su questo territorio di cui stiamo parlando vale un miliardo di euro
da qua al 2023, un miliardo di euro, bene, questa società aveva un sistema di governo
societario che poggiava su tre pilastri, il pilastro torinese, il Pilastro genovese e il
pilastro emiliano e questo tipo di assetto societario di questo pacchetto di maggioranza
era la garanzia contemporaneamente della …, come dire, praticamente garanzia
pubblica, o di utilità pubblica dell'intervento di IREN, ma soprattutto era, per quanto
riguardava le scelte aziendali di questo soggetto, che è un soggetto economico molto
importante, anzi, il più rilevante di questo territorio, la garanzia che nell'ambito dei
ragionamenti aziendali Torino non venisse penalizzata. Ora, la scelta di alienare il 2,5%
del pacchetto azionario di IREN, operata da Appendino, si coniuga, peraltro con un
tempismo quasi perfetto, con una speculare e opposta scelta del Comune di Genova,
Comune di Genova che erano nostro socio di riferimento dentro FSU, che oggi è
autonomo in virtù dello scorporo, che mentre Appendino vendeva il 2,5%, il Sindaco
Bucci a Genova si faceva autorizzare dal proprio Consiglio Comunale la possibilità di
comprare un ulteriore 2,5%. Se a questo sommiamo il fatto che nello schema ligure c'è
un'altra società, che è la società di La Spezia, che comunque ha rapporti molto stretti
con Genova, questi elementi fanno sì che, quando i patti parasociali, cioè gli accordi tra
i soci verranno a scadere e l'ha detto lei, Assessore Rolando, questa cosa capiterà
piuttosto rapidamente, già nel 2019, ci siederemo intorno a un tavolo, cioè, vi siederete
intorno ad un tavolo, Appennino, a nome di tutti noi però, non in quanto Appendino, a
nome dei cittadini di Torino, che quella società l'hanno costruita a partire dalla vecchia
azienda elettrica municipale, con un assetto azionario strutturalmente minoritario
rispetto al Comune di Genova. Questi elementi ci portano a dire che abbiano, avete,
esposto la città, e la state esponendo, al rischio piuttosto concreto che la lista dei nomi e
soprattutto le persone che vi verranno individuate dentro l'assetto di governo della
Società IREN S.p.A. saranno figlie ed è anche legittimo ed è giusto che sia, perché fa
parte di una strategia, di condizionamenti piuttosto robusti dell'azionista, a quel punto,
di riferimento, che, guarda caso, non saremo più noi, ma sarà il Comune di Genova.
Siccome non andate al buio a quel tavolo a discutere di questa questione, è evidente che
il piano di investimenti che IREN ha approvato e annunciato, ribadisco, dal 2018 al
2023, 3 miliardi di euro, 3 miliardi di euro di investimenti potrà legittimamente essere
rivisto da quel nuovo Consiglio di Amministrazione che verrà a insediarsi. A queste
preoccupazioni che abbiamo, mi dispiace, ma non state dando risposte e noi
continuiamo a ribadire un semplice concetto, non c'è Appendino, se gentilmente,
Assessore Rolando, quando torna Appendino e si degna di venire in Sala Rossa a
discutere di queste questioni, che sono migliaia di posti di lavoro in questo territorio,
migliaia di posti di lavoro, tanto per essere chiari, assunzioni, lavori, indotto, quello è
oggi di cui stiamo discutendo in assenza per l'ennesima volta di Chiara Appendino.
Benissimo, noi vi chiediamo di essere chiari, o fate i più puri dei puri e ci spiegate che
IREN deve rimanere in mano pubblica e allora non vendete nulla, oppure siate
coraggiosi, fate un'operazione robusta e IREN la vendete per risanare il famoso Bilancio
che avete trovato, e compagnia cantante. Quello che non dovete fare, è esattamente
quello che state facendo e cioè venderla pezzo a pezzo, anno per anno, perché venderla
pezzo a pezzo, anno per anno, produce un effetto economico-contabile come quello che
vi abbiamo illustrato e cioè una minusvalenza diretta, precisa, produce il fatto che voi
pregiudicate il dividendo dell'anno successivo. Assessore Rolando, io non voglio anche
qua infierire, però a dividendo costante, l'operazione produce una minore entrata di 2,5
milioni di euro sul Bilancio 2019. Il dividendo di IREN è stato intorno ai 14 milioni, col
16% di quote, se riduciamo le quote, riduciamo in proporzione il dividendo e questo lo
facciamo nel momento in cui…, le do lettura di quanto dice IREN, non lo dico io: "La
crescita del dividendo è prevista del 10% all'anno, per arrivare a 13,5 centesimi di euro
ad azione, dagli 8,4 …". Quindi questa perdita differenziale è ancora superiore. Terzo
elemento, un conto è vendere un pacchetto azionario che consenta a chi lo compra, il
governo della società, e allora lo si venda tutto, lo si venda tutto, o non lo si venda
proprio. Quello che non è tollerabile per gli interessi di questa città, non perché lo
diciamo noi, per l'interesse di questa città, è questa politica di sfogliare il carciofo e
vendere un pezzo all'anno di IREN, perché questo pezzo all'anno di IREN produce
minori entrate, ci rende meno forti rispetto ai nostri interlocutori, e arriverà il momento
che di questo passo ha venduto il 2,5, Appendino, ha l'autorizzazione, addirittura, a
vendere il 5. Cioè, voi vi siederete al Tavolo con Genova e gli emiliani con l'11%, con
un socio che avrà il 20% di controllo. E secondo lei, Assessore Rolando, io mi devo
fidare? Non ci dobbiamo fidare? Che l'assetto di governo di quella società sarà l'assetto
di governo che tutelerà Torino? Mi dispiace, no, non siete in grado di gestire quella
trattativa lì, abbiate pazienza, e lo state dimostrando. Allora, risolvete i problemi
politici, risolvete i problemi politici, perché non è più tollerabile questo tipo di
atteggiamento economico. Volete fare quelli puri che non vendono il patrimonio
pubblico, perché nella …, benissimo, allora non vendete, e chiudo. Se invece volete fare
un'operazione di vendita, come quelle che state facendo, un pezzo alla volta, state
facendo due danni, Assessore Rolando e Sindaca Appendino, due danni a questa Città,
anzi tre: il primo, economico diretto, state svendendo delle azioni che potrebbero valere
di più; il secondo, per quanto riguarda l'indebolimento della posizione della Città; il
terzo, voi state mettendo a serio rischio un miliardo di euro di investimenti di questa
società su questo territorio, state mettendo a serio rischio quella roba lì, perché il giorno
in cui si insidia il nuovo CdA, prende in mano il piano industriale 2018-2023 e
verosimilmente ..., poi spero di sbagliarmi, ma non ho garanzie, scusate, potrà rivedere e
correggere quel piano industriale, spostare personale, investimenti, business, sui territori
di riferimento di soci privati e chi mi garantisce che questo non accadrà? Certamente mi
garantite che la città sarà molto, molto, meno cautelata. Per queste ragioni io credo che
questo che è un tema di sviluppo cruciale di questo territorio, non si possa affrontare
banalmente con questo tipo di discussione e quindi inviterò la Sindaca Appendino, non
me ne voglia Rolando, io voglio vedere la Sindaca su questa roba qua, perché la deve
finire di scappare, questa scappa costantemente, questa scappa costantemente. Venga in
Commissione e discutiamo una buona volta di quale è la strategia nel rispetto della
laicità delle posizioni. Guardate che io la affronto in maniera assolutamente laica
rispetto alla posizione di chi dice: "Noi siamo per l'acqua pubblica", queste cose qui,
però … e rispetto anche la posizione di IREN: "Noi siamo per l'alienazione", purché ci
sia chiarezza. Quello che non vi consentiamo di fare, ovviamente nel ruolo che ci
compete, che è quello di poterlo dire qua, non siamo noi al Governo di questa Città, è di
svendere un patrimonio che i torinesi hanno costruito in più di 100 anni e che è un
patrimonio oggettivo di valore attuale e prospettico per questo territorio.

LO RUSSO Stefano
Scusi, Presidente. Siccome sono state dette in replica delle cose dall'Assessore Rolando,
piuttosto rilevanti e siccome io ho avuto modo di chiedere, per favore, gliela formalizzo
a verbale in Aula, poi gliela formalizzerò in Conferenza dei Capigruppo, poi, se vorrà
venirci anche Fornari son contento, però questa questione va affrontata con la Sindaca,
con la Sindaca. presente, okay? Quindi, con tutto il dovuto rispetto per tutti, però,
siccome sono questioni che poi…, senza nulla togliere, però io avrei piacere di avere lei,
almeno in Commissione, okay? Visto che non viene in Aula. Quindi, Presidente, la
pregherei, siccome stiamo parlando di una roba piuttosto rilevante per questa Città, con
tutto il rispetto per il resto, okay? Se riuscissimo anche prima di Natale a calendarizzare
una discussione un po' più approfondita rispetto alle cose che sono state dette, che sono
piuttosto impegnative, io avrei piacere, stante la rilevanza dell'argomento

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