Interventi |
TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Ma, guardi, io sono onestamente dispiaciuto oggi, perché dopo due anni e mezzo che abbiamo avviato questo percorso, un percorso che ci ha visti anche partecipare in maniera appassionata, credo, a delle Commissioni su cui era anche tangibile la volontà di arrivare a delle condivisioni su un tema che sicuramente era caro tanto alla Maggioranza, come alla Minoranza e su cui abbiamo avuto possibilità anche di audire le associazioni; quello che oggi l'Assessore Giusta ci ha rappresentato nella narrazione dell'esplicazione di questo atto, e quello che leggiamo anche nella costruzione dell'atto medesimo, è ovviamente condivisibile e rispecchia i temi valoriali a cui io stesso sono legato, però mi sembra un discorso futuribile che ancora è ben lontano dall'avere una operatività che possa dare poi gambe efficaci ed effettive a quelle che sono le intenzioni dichiarate e francamente, dopo due anni e mezzo, questo è molto poco. Io credo che l'elemento che più di tutti noi avevamo segnalato nell'ambito delle Commissioni era di identificare una figura che avesse la reale possibilità di incidere al momento della definizione di atti di programmazione da parte della Giunta. Questo è il tema è importante, quindi non meramente individuare una persona che si occupi di barriere, ma una persona che si occupi di tutti i temi ad esso connessi con la disabilità, dalla scuola al lavoro. Abbiamo visto prima nella discussione di Tundo come ci sia tutta una serie di temi che incidono profondamente, ma anche su atti di programmazione avere una visione, una capacità di valutare l'effettiva ripercussione in termini di pari opportunità. Questo però, in termini operativi, richiedeva di individuare una figura che avesse la possibilità di incidere davvero e quindi avevano sempre detto, o è una figura apicale come già in altre circostanze, nella passata Amministrazione era stata definita, o comunque capire come questa figura potesse poi davvero rapportarsi con la Giunta per ottenere questi risultati. Come facciamo a definire oggi una persona che possa rivestire questo ruolo individuandola in una cerchia così ristretta, come ci è stato detto dalla Capogruppo Artesio, quindi stiamo cercando una mosca bianca, non la retribuiremo perché non la paghiamo. Ma forse il tema principale qui era individuare una figura che davvero fosse rappresentativa dell'interlocuzione con le associazioni, della interlocuzione con le persone che portano delle disabilità, non avere questa specializzazione che è così rara e che poi, per carità, ovviamente darà degli strumenti, ma alla fine non è rappresentativa di quello che davvero la persona può svolgere. Io credo che qui fossero poche le cose che andavano definite; come dico, la possibilità di incidere davvero e quindi avere una figura che potesse interloquire in maniera efficace a livello apicale; una figura che possa lavorare a tempo pieno, visto quali sono le quantità di lavoro da svolgere e che non avesse un titolo gratuito, perché questa era una cosa che andava verificata, ma anche la identificazione, la scelta di questa figura, così come era stato richiesto anche nella mozione di accompagnamento che io ho sottoscritto, deve essere nell'ottica di garantire una più larga e possibile condivisione. Quindi, ribadisco, tutta una serie di aspetti che oggi si vanno a votare non possono che trovare un accoglimento favorevole da parte di quelle che sono le intenzioni, però mi sembra che il lavoro svolto e le modalità con cui ci viene proposto oggi quest'atto, denotino una mancanza di capacità di sintesi, una mancanza di capacità di interlocuzione che in due anni e mezzo doveva aver raggiunto un ben altro tipo di esito. |