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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Dicembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 19
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-00827
REGOLAMENTO DISABILITY MANAGER DELLA CITT? DI TORINO. APPROVAZIONE.
Interventi
GRIPPO Maria Grazia
Grazie, Presidente. Infatti è mia intenzione utilizzare il tempo principalmente per
presentare la nostra proposta. Una proposta che io giudico coerente con l'intenzione
della Giunta che, come ha già spiegato l'Assessore, vuol mettere il futuro o la futura
Disability Manager nell'effettiva condizione di terzietà ed imparzialità nei confronti
dell'Amministrazione Comunale per monitorarne efficacemente l'operato, ma anche per
elaborare proposte programmatiche e di pianificazione, esattamente quello che
l'Assessore Giusta ci ha illustrato. Contestualmente però questa nuova figura non dovrà
rimanere isolata rispetto alla macchina comunale, ma essere funzionale ad essa, tant'è
che per lo svolgimento delle proprie attività è previsto che operi attraverso un ufficio
dell'Amministrazione e una struttura di supporto. È importante ricordare che questa
Amministrazione ha inteso modificare il modello operativo del Disability Manager che
nel passato, quindi, quando governava la forza politica alla quale appartengo,
coincideva con il City Manager, quindi era intorno alla macchina comunale e questa
Amministrazione, è bene ricordarlo per capire lo spirito della proposta di mozione, ha
inteso intraprendere un percorso del tutto inedito che vede oggi nel voto del nuovo
Regolamento solamente la prima fase del progetto e che in futuro, racconto cose che
non sono private, che sono state dette pubblicamente dall'Assessore nel corso di diverse
Commissioni, in futuro, dicevo, vorrebbe garantire un riconoscimento anche
economico, quindi un'indennità per il lavoro svolto dal Disability Manager. Perché tutto
questo percorso possa andare a buon fine, dovrà trovare compimento il principio guida
in tutti gli aspetti procedurali, quindi non fermarsi ad un certo punto, ma seguire il
classico andamento della chiusura del cerchio. Ecco perché, proprio perché si compia
questa volontà, che non era nemmeno quella della precedente Amministrazione, quindi
lavoriamo nel solco delle intenzioni dell'attuale Amministrazione, dovrà trovare
compimento anche nelle modalità di designazione dello stesso Disability Manager. Ecco
perché abbiamo pensato di proporre all'Aula di prendersi un impegno affinché si possa
avviare l'iter per una modifica statutaria, che era già nelle intenzioni dell'Assessore
approcciare una modifica statutaria, modifica statutaria senza la quale non sarà possibile
realizzare il suo progetto e questo ci è stato detto chiaramente dall'Assessore nel corso
delle audizioni, quindi nel solco delle intenzioni di questa Amministrazione, quindi
delle vostre intenzioni, proponiamo che il Consiglio si prenda un impegno per avviare
l'iter di una modifica statutaria tale da consentire che l'individuazione del disability
manager rientri nelle competenze di nomina del Consiglio Comunale e quindi non di un
Sindaco o di una Sindaca, perché chiaramente non si tratta di riferirsi all'attuale
Amministrazione, ma di costruire qualche cosa che ci resista nel tempo e non soltanto,
proponiamo che il sistema di approvazione sia quello a maggioranza qualificata, dopo il
ricorso a opportune selezioni pubbliche. Perché questo? Perché solamente adottando un
criterio simile si può essere certi dell'effettiva terzietà rispetto alle diverse forze
politiche, ma soprattutto rispetto all'Amministrazione, del quale deve essere non
soltanto pungolo, ma anche controllore. Ora, il tema dell'approfondimento che ha
interessato questa settimana, credo prevalentemente il mio atto, e che poi si è concluso
con la formulazione di un parere che è stato socializzato con la sottoscritta solo un paio
di giorni fa e che oggi ha trovato un'interlocuzione con la Maggioranza, secondo me
sarebbe stato meritevole, Presidente, di ulteriore approfondimento perché, o come io
spero, ci può essere un accoglimento di questa proposta, che è una proposta futuribile
esattamente come futuribile sono oltre la metà delle intenzione di questa
Amministrazione, per cui non si può fare una fotografia sull'oggi se vogliamo
comprendere le intenzioni della mozione, perché se si potesse fare una fotografia
sull'oggi, come giustamente ricordava la Capogruppo Sganga, avrei seguito la strada
più classica dell'emendamento. L'emendamento invece che era atteso non è arrivato,
perché sarebbe stato incompatibile con la situazione attuale e dello Statuto, e delle
opportunità che sono correlate al Disability Manager in base alla delibera che stiamo
andando a votare. L'intenzione invece che è espressa, come è giusto che sia, da un atto
di indirizzo politico, è quella che va a completare un quadro senza il quale non
otterremo mai la terzietà che auspichiamo e se quindi l'interpello a Corte Conti,
piuttosto che la bozza di modifica statutaria che si attende dagli Uffici per andare a
creare una figura così alta come è quella che ci ha delineato l'Assessore, deve servire
solamente per andare a trovare lo spazio per remunerare il Disability. Io credo che
potevamo risparmiarci tanta fatica. Mentre invece se l'intenzione è proprio quella di
dotare questo Consiglio Comunale di una realtà unica nel suo genere in Italia, perché in
assenza di una Legge Nazionale che renda omogeneo il comportamento delle varie
Amministrazioni Comunali, ciascun Comune si è sentito di muoversi in assoluta
autonomia, noi avremmo davvero, se completiamo il cerchio, se chiudiamo il cerchio, la
possibilità di fare scuola su questo tema, in attesa che la normativa nazionale metta tutti
sulla stessa linea di partenza. E proprio, e qui concludo, Presidente, proprio nella
vacatio legis l'Assessore ci ha detto che ha preferito provare a gettare il cuore oltre
l'ostacolo e fare qualche cosa che ci facesse sentire che è anche valsa la pena di
aspettare due anni e mezzo. Perché se poi tutto questo non andrà a buon fine o se poi ci
renderemo conto che abbiamo fatto tutto questo sforzo ma che sarà poi sempre la
politica, nel suo organismo più alto, a decidere chi, avremmo fatto solamente la metà
del percorso e non accontentato comunque le aspettative che abbiamo comunicato
all'esterno e che, ripeto, ci hanno fatto dire: "È valsa la pena aspettare ancora due anni e
mezzo".

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