Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Possiamo procedere con il nostro Ordine dei Lavori, il prossimo punto è la delibera dell'Assessore Giusta e altri: "Regolamento Disability Manager della Città di Torino. Approvazione" VERSACI Fabio (Presidente) C'è anche un emendamento di Giunta, ricordo a tutti che è anche presente una mozione di accompagnamento della Consigliera Grippo e altri. Lascerei la parola... Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Questa delibera ha avuto a firma della Consigliera Grippo e del Partito Democratico una mozione di accompagnamento; alla quale mozione è stato dato un parere da parte degli uffici di sostanziale non compatibilità o comunque problematicità. Al di là del fatto che il parere è sulla mozione e non sulla delibera, io chiederei se fosse possibile, visto che già abbiamo saltato una settimana, che era la scorsa, per ragioni a noi ignote, se è possibile chiederei alla Maggioranza e all'Assessore di prenderci un'altra settimana, verificare nel merito la questione giuridica sollevata nel parere e poi venire in Aula lunedì sostanzialmente con la questione giuridica per quanto ci riguarda risolta in quanto il parere è arrivato oggi, noi volevamo un pochino approfondire la questione. Se è possibile chiederei un rinvio di una settimana. Scusi, Presidente, visto che abbiamo atteso una settimana per ragioni ignote, in questo caso il rinvio è per ragioni note e cioè noi avremmo esigenze di approfondire quanto è contenuto nel parere tecnico dato alla mozione di accompagnamento a prima firma Grippo. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliera, Capogruppo Sganga, prego. SGANGA Valentina Grazie, Presidente. In realtà non abbiamo atteso per ragioni ignote, abbiamo atteso perché la settimana scorsa è stata protocollata una mozione che in realtà doveva essere un emendamento e si temeva che quell'emendamento avesse un parere tecnico contrario. Visto che è stata protocollata come mozione noi la settimana scorsa abbiamo rinviato nell'attesa comunque di averlo questo parere; ora che lo abbiamo letto non riteniamo necessario aspettare un'altra settimana. VERSACI Fabio (Presidente) Assessore Giusta, prego. LO RUSSO Stefano (INTERVENTO FUORI MICROFONO). VERSACI Fabio (Presidente) Posso chiedervi una cosa? Dobbiamo fare un dibattito su questa questione? Se no poi replica lei, replica di nuovo. Veloce però, prego. LO RUSSO Stefano Volevo solo lasciare a verbale che trovo onestamente inusuale l'espressione di un parere su una mozione di accompagnamento, perché la mozione è un atto di indirizzo politico mentre aveva un senso farlo su un emendamento e su questo noi non abbiamo nulla da eccepire; su una mozione prendiamo atto, in realtà il tema non era tanto in termini giuridici, ma in termini politici, prendiamo atto della volontà della Maggioranza e della Giunta di votare quest'oggi la deliberazione. Interverremo nel merito, interverrà la prima firmataria della mozione, la Consigliera Grippo, anche a nome del Gruppo del Partito Democratico; non lo riteniamo un atteggiamento comunque corretto visto che tendenzialmente ci sfugge la ragione a questo punto della così tanta urgenza, nulla vietava di votare il 17 questa delibera, tutte insieme. VERSACI Fabio (Presidente) Io sinceramente non ho visto il parere sulla mozione, comunque sia la mozione è un atto di indirizzo, poi se qualcuno chiede gli approfondimenti è libero di farlo, ovviamente il parere sulla mozione non è vincolante, come mai è vincolante un parere, il Consiglio è sempre sovrano. LO RUSSO Stefano (INTERVENTO FUORI MICROFONO). VERSACI Fabio (Presidente) Però dopo basta. Capogruppo Sganga, poi procediamo. SGANGA Valentina Però non capisco l'insinuazione del fatto che sia inusuale, più che altro se si dà un indirizzo politico, però poi è una cosa tecnicamente non è fattibile, cioè è anche giusto valutare che l'indirizzo si dà, il senso è solo quello. VERSACI Fabio (Presidente) Possiamo discutere adesso nel merito dell'atto perché se no così chi ci segue, sembriamo dei pazzi. Prego, Assessore Giusta, per l'illustrazione. GIUSTA Marco (Assessore) Grazie, Presidente. In merito a questa delibera diciamo che la conosciamo già anche abbastanza bene avendola dibattuta più e più volte nelle Commissioni competenti. Mi permetto solo di fare quindi un breve riepilogo di quello che sono i caratteri innovativi di questa delibera che si muove a partire da quello che è scritto nella convenzione ONU del 2006 dei diritti delle persone con disabilità cambiando un pochino l'approccio, il processo culturale finalizzato a sostenere ogni azione utile appunto per diventare una Città maggiormente inclusiva e per garantire una partecipazione attiva delle persone con disabilità all'interno di tutti i servizi e le azioni della Città. Devo dire che io sinceramente mi sarebbe piaciuto approvarla lunedì scorso questa delibera perché era la giornata internazionale delle persone con disabilità, ma in realtà potrebbe anche essere interessante l'approvazione in data odierna, proprio perché oggi è la giornata mondiale dei diritti umani, me ne stavo dimenticando, e questa delibera in qualche maniera prende quello che è scritto all'interno della convenzione del 2006 dicendo che appunto le persone con disabilità e il loro rapporto con la cittadinanza, nel momento in cui ci si approccia a questo tema occorre mettere soprattutto in prima linea il fatto che le persone sono appunto cittadini e cittadine e quindi come tali devono potersi riferire per ogni specifica esigenza, così come tutte le altre cittadine e cittadini, a tutti i servizi, le prestazioni e le opportunità che caratterizzano appunto i servizi e le attività della Città. Non solo, all'interno di questa convenzione, che poi è stata appunto ratificata anche dal Governo Italiano è stato appunto di guardare alla disabilità come un concetto in evoluzione e non come un nocumento delle capacità delle persone, ma soprattutto come una difficoltà legata a quella che è l'interazione tra la persona e le barriere circostanti. Quindi in realtà il vero problema delle persone con disabilità non è tanto la loro disabilità, ma il fatto che il mondo in qualche maniera è costruito per tenerle lontane da quella che può essere una partecipazione. Già quest'anno, grazie anche all'Assessora Leon e agli altri enti culturali e alla Regione sono stati avviati questi processi di ragionamento all'interno della settimana "Design of the city" che aveva la capacità appunto di favorire l'avvicinamento dell'heritage culturale all'interno proprio di una visione in cui i musei, le occasioni di incontro, gli spazi culturali, eccetera, potevano essere proprio immediatamente immaginati come degli spazi già accoglienti e accessibili e anche perché nell'accezione quanto più si è accoglienti e accessibili verso una categoria in realtà siamo più accoglienti e accessibili verso tantissime altre situazioni di vita e situazioni personali. Come dicevo, questa delibera quindi istituisce il regolamento per la nomina della persona del Disability Manager all'interno di un ampio e dibattuto percorso costruito insieme alle associazioni delle persone con disabilità che hanno in qualche modo costruito proprio una serie di azioni che questa figura dovrà portare in qualche maniera avanti. Innanzitutto la promozione all'interno dell'Amministrazione di una programmazione delle politiche pubbliche, l'esercizio dei diritti e le opportunità di accesso e le opportunità di fruizione, che sono due cose anche molto diverse, promuovere iniziative di sensibilizzazione, raccogliere istanze di differenti organi e organismi, promuovere iniziative congiunte con altri enti e con altri soggetti, avviare delle promozioni e dei protocolli di intesa, effettuare azioni di coordinamento, attivarsi con gli Uffici Tecnici della Città per la costituzione e l'approvazione del Piano di abbattimento delle barriere architettoniche, monitorare le attività e le politiche dell'Amministrazione nell'ambito delle risorse, a rispondere ai diritti delle persone con disabilità. Penso che soprattutto l'ultimo punto è il tema centrale, il cardine di questa delibera che in qualche maniera prova e getta le basi per costituire quello che diciamo in Europa è conosciuto come equality body, ovvero una capacità di un ente di fare advocacy e di fare anche pressione nei confronti delle pubbliche amministrazioni sia della parte politica che della parte tecnica per portare avanti una visione più inclusiva e portare avanti soprattutto il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità. Il Disability Manager o la Disability Manager appunto quindi riferirà al Sindaco, alla Giunta, al Consiglio Comunale e alle Commissioni Consiliari, per quanto è di loro competenza, e ha anche la facoltà di avanzare proposte, richiedere iniziative ed interventi ai fini dell'esercizio dei compiti che dicevo prima e comunque anche di propria iniziativa il o la Disability Manager può richiedere iniziative e costruire interventi ogni volta che lo ritenga opportuno per i fini sopra citati. Per far questo come opera il Disability? Ha una struttura di supporto che è incardinata all'interno dell'Amministrazione Comunale, che era anche uno dei temi sollevati appunto nelle sedi di Commissione, che verranno quindi istituiti con un atto a seguire di questa delibera. Altri punti fondamentali della delibera in oggetto appunto sono la costituzione delle linee guida, quindi quali sono il supporto valoriale, la cornice all'interno del quale muoversi anche per costituire delle visioni di riferimento sia per la Giunta Comunale che per gli uffici, il piano di eliminazione delle barriere architettoniche che appunto sarà definito dal Disability con il supporto della struttura interna dell'Amministrazione e poi abbiamo un altro carattere di novità estremamente interessante che è mutuato anche da un percorso già sperimentato dal Comune di Pisa in collaborazione con l'Università, che è la Valutazione di Accessibilità ed Inclusione, brevemente detta VAI, ovvero una checklist, una possibilità di costituire una checklist perché il personale tecnico amministrativo e i dirigenti, allegato ad ogni atto amministrativo che può avere delle valenze nei confronti delle persone con disabilità, tengano conto e tengano a mente quali sono, diciamo così, tutte le iniziative che dovrebbero poter mettere in campo. Per definire questa checklist e poi per sensibilizzare e formare le dipendenti e i dirigenti e le posizioni organizzative dell'Ente, verrà costituito anche quindi un gruppo di lavoro che costruirà diciamo una formazione allargata sul tema. Oltre questo ci sono poi altri percorsi che si attivano da questa iniziativa. Avevamo detto innanzitutto la figura del Disability Manager, in seconda istanza la costituzione di un ufficio che vada a supportare il Disability Manager, soprattutto per quella che è la pratica quotidiana amministrativa; il terzo tema è che entro 180 giorni dalla presente deliberazione verrà istituito una..., verrà individuata una modalità istituzionalizzata di concertazione obbligatoria con l'associazione cittadina rappresentativa delle persone con disabilità e questo è anche un altro elemento di estrema innovatività, ovvero d'ora in poi le politiche, le pratiche sulle azioni nei confronti delle persone con disabilità verranno concertate obbligatoriamente all'interno di un tavolo che verrà creato all'interno dell'Amministrazione. Questo avviene già, e con ottimi risultati devo dire, con l'Assessorato dei Trasporti, avviene già anche con l'Assessorato al welfare, però l'idea è di costituire proprio un Tavolo che possa non necessariamente superare, ma in qualche maniera inglobare anche le altre due espressioni in modo da avere una partecipazione. Su questo io voglio ricordare ci sono anche delle altre posizioni, delle altre diciamo così proposte che arrivano al Consiglio Comunale che sicuramente una è quella da parte delle Circoscrizioni per l'istituzione di una Consulta per le persone con disabilità; anche di questo appunto ne stiamo tenendo conto all'interno di quest'ambito della modalità di concertazione istituzionalizzata e vedremo poi successivamente come magari far coincidere i due percorsi o come in qualche maniera rispondere ad entrambi i bisogni per costituire questa operazione. Come dicevo quindi questa delibera approva il regolamento, il regolamento che individua una persona esterna all'Amministrazione con il compito principale di costituire un equality body nei confronti dell'Amministrazione da parte delle persone con disabilità e provare davvero ad avere qualcuno che possa autonomamente monitorare sia lo stato di attuazione delle attività nei confronti delle persone con disabilità, ma anche le linee politiche dell'Amministrazione e le linee delle delibere responsabilizzando anche la parte dei dirigenti. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Assessore Giusta. Prego, Consigliera Grippo, ne ha facoltà per dieci minuti. Ricordo che la discussione è congiunta con la mozione di accompagnamento. GRIPPO Maria Grazia Grazie, Presidente. Infatti è mia intenzione utilizzare il tempo principalmente per presentare la nostra proposta. Una proposta che io giudico coerente con l'intenzione della Giunta che, come ha già spiegato l'Assessore, vuol mettere il futuro o la futura Disability Manager nell'effettiva condizione di terzietà ed imparzialità nei confronti dell'Amministrazione Comunale per monitorarne efficacemente l'operato, ma anche per elaborare proposte programmatiche e di pianificazione, esattamente quello che l'Assessore Giusta ci ha illustrato. Contestualmente però questa nuova figura non dovrà rimanere isolata rispetto alla macchina comunale, ma essere funzionale ad essa, tant'è che per lo svolgimento delle proprie attività è previsto che operi attraverso un ufficio dell'Amministrazione e una struttura di supporto. È importante ricordare che questa Amministrazione ha inteso modificare il modello operativo del Disability Manager che nel passato, quindi, quando governava la forza politica alla quale appartengo, coincideva con il City Manager, quindi era intorno alla macchina comunale e questa Amministrazione, è bene ricordarlo per capire lo spirito della proposta di mozione, ha inteso intraprendere un percorso del tutto inedito che vede oggi nel voto del nuovo Regolamento solamente la prima fase del progetto e che in futuro, racconto cose che non sono private, che sono state dette pubblicamente dall'Assessore nel corso di diverse Commissioni, in futuro, dicevo, vorrebbe garantire un riconoscimento anche economico, quindi un'indennità per il lavoro svolto dal Disability Manager. Perché tutto questo percorso possa andare a buon fine, dovrà trovare compimento il principio guida in tutti gli aspetti procedurali, quindi non fermarsi ad un certo punto, ma seguire il classico andamento della chiusura del cerchio. Ecco perché, proprio perché si compia questa volontà, che non era nemmeno quella della precedente Amministrazione, quindi lavoriamo nel solco delle intenzioni dell'attuale Amministrazione, dovrà trovare compimento anche nelle modalità di designazione dello stesso Disability Manager. Ecco perché abbiamo pensato di proporre all'Aula di prendersi un impegno affinché si possa avviare l'iter per una modifica statutaria, che era già nelle intenzioni dell'Assessore approcciare una modifica statutaria, modifica statutaria senza la quale non sarà possibile realizzare il suo progetto e questo ci è stato detto chiaramente dall'Assessore nel corso delle audizioni, quindi nel solco delle intenzioni di questa Amministrazione, quindi delle vostre intenzioni, proponiamo che il Consiglio si prenda un impegno per avviare l'iter di una modifica statutaria tale da consentire che l'individuazione del disability manager rientri nelle competenze di nomina del Consiglio Comunale e quindi non di un Sindaco o di una Sindaca, perché chiaramente non si tratta di riferirsi all'attuale Amministrazione, ma di costruire qualche cosa che ci resista nel tempo e non soltanto, proponiamo che il sistema di approvazione sia quello a maggioranza qualificata, dopo il ricorso a opportune selezioni pubbliche. Perché questo? Perché solamente adottando un criterio simile si può essere certi dell'effettiva terzietà rispetto alle diverse forze politiche, ma soprattutto rispetto all'Amministrazione, del quale deve essere non soltanto pungolo, ma anche controllore. Ora, il tema dell'approfondimento che ha interessato questa settimana, credo prevalentemente il mio atto, e che poi si è concluso con la formulazione di un parere che è stato socializzato con la sottoscritta solo un paio di giorni fa e che oggi ha trovato un'interlocuzione con la Maggioranza, secondo me sarebbe stato meritevole, Presidente, di ulteriore approfondimento perché, o come io spero, ci può essere un accoglimento di questa proposta, che è una proposta futuribile esattamente come futuribile sono oltre la metà delle intenzione di questa Amministrazione, per cui non si può fare una fotografia sull'oggi se vogliamo comprendere le intenzioni della mozione, perché se si potesse fare una fotografia sull'oggi, come giustamente ricordava la Capogruppo Sganga, avrei seguito la strada più classica dell'emendamento. L'emendamento invece che era atteso non è arrivato, perché sarebbe stato incompatibile con la situazione attuale e dello Statuto, e delle opportunità che sono correlate al Disability Manager in base alla delibera che stiamo andando a votare. L'intenzione invece che è espressa, come è giusto che sia, da un atto di indirizzo politico, è quella che va a completare un quadro senza il quale non otterremo mai la terzietà che auspichiamo e se quindi l'interpello a Corte Conti, piuttosto che la bozza di modifica statutaria che si attende dagli Uffici per andare a creare una figura così alta come è quella che ci ha delineato l'Assessore, deve servire solamente per andare a trovare lo spazio per remunerare il Disability. Io credo che potevamo risparmiarci tanta fatica. Mentre invece se l'intenzione è proprio quella di dotare questo Consiglio Comunale di una realtà unica nel suo genere in Italia, perché in assenza di una Legge Nazionale che renda omogeneo il comportamento delle varie Amministrazioni Comunali, ciascun Comune si è sentito di muoversi in assoluta autonomia, noi avremmo davvero, se completiamo il cerchio, se chiudiamo il cerchio, la possibilità di fare scuola su questo tema, in attesa che la normativa nazionale metta tutti sulla stessa linea di partenza. E proprio, e qui concludo, Presidente, proprio nella vacatio legis l'Assessore ci ha detto che ha preferito provare a gettare il cuore oltre l'ostacolo e fare qualche cosa che ci facesse sentire che è anche valsa la pena di aspettare due anni e mezzo. Perché se poi tutto questo non andrà a buon fine o se poi ci renderemo conto che abbiamo fatto tutto questo sforzo ma che sarà poi sempre la politica, nel suo organismo più alto, a decidere chi, avremmo fatto solamente la metà del percorso e non accontentato comunque le aspettative che abbiamo comunicato all'esterno e che, ripeto, ci hanno fatto dire: "È valsa la pena aspettare ancora due anni e mezzo". VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Vicepresidente Imbesi, ne ha facoltà per dieci minuti. IMBESI Serena (Vicepresidente) Sì, grazie, Presidente. Finalmente, dico finalmente, siamo arrivati di nuovo in Aula con la votazione rispetto a un atto che pone di nuovo al centro la figura del Disability Manager. Ci torniamo in realtà dopo quasi due anni e l'abbiamo detto sia in sede di Commissione, che qui, proprio perché gli approfondimenti che sono stati fatti riguardo a questa figura sono stati tanti e tante sono state anche le Commissioni, sia IV, che Pari Opportunità, che hanno trattato questo argomento, quindi io utilizzo anche pochi secondi del mio tempo per ringraziare gli Uffici che hanno prestato il loro lavoro per questa figura. Abbiamo cercato di confrontare quelli che sono stati gli atti delle altre città, degli altri Comuni, abbiamo riscontrato varia difficoltà anche negli altri Comuni nello stabilire questa figura. Ad ogni modo siamo arrivati qui con un Regolamento che, come recita la narrativa del documento, è solo un primo segnale per alzare l'attenzione dell'Amministrazione sui temi dell'accessibilità, proprio perché, come è già stato detto prima di me, quello che si va a configurare nel futuro, su questa figura, è quella di una modifica strutturale perché l'indirizzo di questa Maggioranza è che ci sia questa figura in maniera, appunto, strutturale, quindi con una modifica statutaria per l'adozione di questa figura anche quando i Governi della Città cambieranno. Questo è quindi l'auspicio che noi abbiamo, per cui speriamo che questo interpello intermedio alla Corte dei Conti per verificare l'effettiva attuabilità di questa modifica statutaria ci sia e ci sia soprattutto in tempi brevi, questo perché la figura del Disability Manager è una figura che deve essere remunerata per poter svolgere appieno questo suo lavoro. Deve, l'Amministrazione, sia mettergli a disposizione gli uffici competenti, le persone, ma questo Regolamento già spiega in maniera precisa, oltre le competenze e le cose che poi andrà a svolgere all'interno dell'Amministrazione, anche il raccordo con il Tavolo interdirezionale e le associazioni, oltre che gli uffici amministrativi. Ma, come abbiamo letto in questi mesi, è una figura per cui è stato predisposto un corso post laurea e quindi, ovviamente, ogni persona che svolge accuratamente il suo lavoro dopo anni di studio deve essere remunerato in maniera adeguata. Quindi è assolutamente questa la missione che dobbiamo cercare di compiere da qui a, spero, pochissimo tempo. Per quanto riguarda la mozione di accompagnamento, Presidente, io faccio un mea culpa perché sono stata io a chiedere una verifica rispetto ai tecnicismi della mozione. L'ho fatto proprio perché ritenevo giusto, anche nel confronto con la Maggioranza che va a votare i documenti, fare un quadro della situazione e ho messo al corrente, ovviamente, la proponente, cercando poi in qualche modo di aggiornarla passo, passo durante le novità che mi venivano consegnate rispetto al documento. Però, come abbiamo anche ragionato oggi, un conto ovviamente è il tecnicismo e un conto è l'indirizzo politico, per cui attualmente rispetto a quello che viene richiesto dall'impegna della mozione, l'indirizzo della Maggioranza è quello di mantenere all'interno della nomina di Giunta la possibilità anche nel futuro di nominare il Disability Manager. Io mi scuso se ho fatto un errore nel chiedere un parere tecnico, l'ho fatto per una mia conoscenza personale, anche per rendere in qualche modo consapevoli i Consiglieri che vanno a votare, non pensavo che potessero emergere problemi di qualsiasi sorta, dopodiché, giustamente, come mi insegnano anche i colleghi, interviene la politica e intervengono le decisioni politiche, quindi questa è la decisione politica che è intervenuta. Io però, sinceramente, vorrei spendere alcuni minuti di questo mio intervento per dire che l'interlocuzione con i Consiglieri anche delle Minoranze è stata proficua per tutto il tempo dell' iter di questo argomento, che ancora non si è concluso, perché, come abbiamo detto, abbiamo dei documenti che sono lì in divenire, che attendono che ci sia un nome e un cognome nella verifica di mozione o di approfondimento di interpellanze. E come ho anche detto durante le Commissioni, c'è un iter che possiamo proseguire anche a livelli diversi da quelli degli aspetti comunali. Abbiamo richiesto, ho richiesto, ho avuto un'interlocuzione positiva con la Consigliera Tisi per quanto riguarda ANCI, non parteciperò magari io personalmente, altri colleghi che siedono al Tavolo possono portare avanti il tema del Disability Manager in modo da trovare una configurazione nazionale che ci permetta, e che permette anche agli altri Comuni che si sono sentiti in difficoltà rispetto a questo tema, di intervenire in maniera strutturale con una Legge Nazionale. Io spero che questa interlocuzione positiva vada davanti proprio perché siamo Consiglieri Comunali, sì, ma il nostro lavoro e le nostre esperienze rispetto a un tema, che diventano annose questioni, possono essere portate anche su altri Tavoli ad altri livelli. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Artesio. ARTESIO Eleonora Grazie. Non ho seguito con la stessa costanza delle colleghe che mi hanno preceduto la discussione nelle rispettive Commissioni e devo dire che alcuni dei contenuti della forma definitiva dell'atto deliberativo confermano le perplessità che mi avevano indotto a non frequentare continuativamente quella discussione e brevemente sottolineo le perplessità. La mia sensazione è che per la furia iconoclasta con la quale questa Amministrazione ritiene di dover superare le esperienze precedenti a prescindere, e quindi per il solo fatto che appartengano ad una fase amministrativa precedente, porta l'attuale Maggioranza a compiere delle scelte che rischiano di non produrre concretamente e operativamente alcun risultato. Altri direbbero, meno maliziosi di me, che il meglio è nemico del bene, e mi pare che siamo esattamente nella situazione per la quale si sia costruito un atto deliberativo ineccepibile nei presupposti culturali, contraddittorio con scelte che si sono compiute su altre linee di lavoro, quasi che questa, essendo quella su cui si esercita questa Giunta e non derivando da proposte altrui, è la vera esplicazione della volontà politica di questa Maggioranza, e rischi poi operativamente di non trovare gambe. Cosa voglio dire? Tutto l'articolato e l'impianto culturale della deliberazione è condivisibile ancorché non originale, ma non si pretende che ogni atto deliberativo che si ispiri agli indirizzi dell'ONU o alle esperienze precedenti sia necessariamente originale. Certo che condivido il fatto che i diritti sono universali, ma si declinano secondo le specificità, ai miei tempi si chiamavano discriminazioni positive quelle per le quali, quando le politiche pubbliche si rendevano conto che un'accessibilità definita come diritto esigibile non poteva essere perpetrata per condizioni specifiche, andava a intervenire prioritariamente su quelle condizioni specifiche, certa di perseguire un diritto e di migliorare le condizioni di tutti, quindi figuriamoci se non condivido. Quindi sull'impianto culturale nulla da eccepire, anche se non patrimonio specifico di questa deliberazione. Sugli strumenti, nulla da eccepire, salvo il fatto che erano strumenti che non la Maggioranza, ma il Consiglio vi aveva suggerito e che esplicitamente avete deciso di ignorare per tutto un altro profilo di politiche pubbliche, perché, guardate, che la valutazione preventiva dell'impatto delle politiche su determinate condizioni, e quindi la predisposizione di una checklist sulla quale leggere le conseguenze possibili e quindi il via libera sulla eguaglianza delle opportunità rispetto ad alcuni atti, era esattamente il contenuto della proposta di costituzione del gender city manager. E non casualmente, quando individuate questo tipo di procedura, la prendete ad esempio dal Comune di Pisa che ha istituito, di concerto con l'Università, esattamente la figura di questo tipo di organizzazione comunale per valutare l'impatto delle politiche comunali sulle differenze di genere. Ma no, sul gender city manager bisognava studiare, approfondire, tenere sospesa la mozione, andare a fare le verifiche internazionali, e infatti dopo due anni e mezzo non c'è uno straccio di testo. Invece la stessa metodica ritenete che sia buona e giusta da applicarsi qui e io ritengo che sia buona e giusta, ma non posso non sottolineare l'ambiguità di questo comportamento. Questa opzione nasce qui per vostra volontà, è buona e giusta deve andare avanti. La stessa modalità nasce su altri contesti, su proposte altrui e deve stare ferma, e questo non rende credibile questo percorso. La terza questione è il deficit operativo. Io non so perché ci si sia orientati in prevalenza a scegliere come requisito della persona che andrà a svolgere questa funzione, il diploma di perfezionamento post laurea sul Disability Manager. Ma lo sapete quanti sono i corsi universitari che hanno istituito questo perfezionamento post laurea? Nella regione Piemonte soltanto l'Università del Piemonte Orientale, e questo è solo il secondo anno accademico. Nelle altre regioni d'Italia brilla il caso di Roma, ci sono delle facoltà universitarie private per le quali occorre pagare 2.500 euro annui di iscrizione per poter frequentare il corso di perfezionamento; ci sono corsi di perfezionamento a Padova e a Genova. Allora, a fronte di questa non generalizzata possibilità di perfezionamento, perché assumere come condizione obbligatoria per l'esercizio di una funzione inedita e non retribuita una qualifica che ha così poca diffusione al momento attuale, quando probabilmente, e ve lo ha dimostrato la ricerca di professionalità interne, esistono competenze e sensibilità che pur non avendo quel tipo di qualifica, potrebbero esercitarsi egualmente al meglio? Quindi mi sembra che non ci siano, a fronte di una buona letteratura, le condizioni per dare gambe operative a questa ipotesi di riorganizzazione. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Ma, guardi, io sono onestamente dispiaciuto oggi, perché dopo due anni e mezzo che abbiamo avviato questo percorso, un percorso che ci ha visti anche partecipare in maniera appassionata, credo, a delle Commissioni su cui era anche tangibile la volontà di arrivare a delle condivisioni su un tema che sicuramente era caro tanto alla Maggioranza, come alla Minoranza e su cui abbiamo avuto possibilità anche di audire le associazioni; quello che oggi l'Assessore Giusta ci ha rappresentato nella narrazione dell'esplicazione di questo atto, e quello che leggiamo anche nella costruzione dell'atto medesimo, è ovviamente condivisibile e rispecchia i temi valoriali a cui io stesso sono legato, però mi sembra un discorso futuribile che ancora è ben lontano dall'avere una operatività che possa dare poi gambe efficaci ed effettive a quelle che sono le intenzioni dichiarate e francamente, dopo due anni e mezzo, questo è molto poco. Io credo che l'elemento che più di tutti noi avevamo segnalato nell'ambito delle Commissioni era di identificare una figura che avesse la reale possibilità di incidere al momento della definizione di atti di programmazione da parte della Giunta. Questo è il tema è importante, quindi non meramente individuare una persona che si occupi di barriere, ma una persona che si occupi di tutti i temi ad esso connessi con la disabilità, dalla scuola al lavoro. Abbiamo visto prima nella discussione di Tundo come ci sia tutta una serie di temi che incidono profondamente, ma anche su atti di programmazione avere una visione, una capacità di valutare l'effettiva ripercussione in termini di pari opportunità. Questo però, in termini operativi, richiedeva di individuare una figura che avesse la possibilità di incidere davvero e quindi avevano sempre detto, o è una figura apicale come già in altre circostanze, nella passata Amministrazione era stata definita, o comunque capire come questa figura potesse poi davvero rapportarsi con la Giunta per ottenere questi risultati. Come facciamo a definire oggi una persona che possa rivestire questo ruolo individuandola in una cerchia così ristretta, come ci è stato detto dalla Capogruppo Artesio, quindi stiamo cercando una mosca bianca, non la retribuiremo perché non la paghiamo. Ma forse il tema principale qui era individuare una figura che davvero fosse rappresentativa dell'interlocuzione con le associazioni, della interlocuzione con le persone che portano delle disabilità, non avere questa specializzazione che è così rara e che poi, per carità, ovviamente darà degli strumenti, ma alla fine non è rappresentativa di quello che davvero la persona può svolgere. Io credo che qui fossero poche le cose che andavano definite; come dico, la possibilità di incidere davvero e quindi avere una figura che potesse interloquire in maniera efficace a livello apicale; una figura che possa lavorare a tempo pieno, visto quali sono le quantità di lavoro da svolgere e che non avesse un titolo gratuito, perché questa era una cosa che andava verificata, ma anche la identificazione, la scelta di questa figura, così come era stato richiesto anche nella mozione di accompagnamento che io ho sottoscritto, deve essere nell'ottica di garantire una più larga e possibile condivisione. Quindi, ribadisco, tutta una serie di aspetti che oggi si vanno a votare non possono che trovare un accoglimento favorevole da parte di quelle che sono le intenzioni, però mi sembra che il lavoro svolto e le modalità con cui ci viene proposto oggi quest'atto, denotino una mancanza di capacità di sintesi, una mancanza di capacità di interlocuzione che in due anni e mezzo doveva aver raggiunto un ben altro tipo di esito. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare la Consigliera Tisi, ne ha facoltà per cinque minuti. TISI Elide Sì, grazie, Presidente. Anch'io volevo esprimere un po' il dispiacere di quest'oggi, perché sinceramente credo che il lavoro che abbiamo fatto nel corso di questi mesi, direi quasi anni, e non soltanto noi, anche tutto il lavoro con le associazioni che ha condotto a una convergenza, direi unanime, di quelle che sono, non solo le funzioni ma anche gli obiettivi di questa Amministrazione nell'individuare una figura di garanzia, ma anche di rappresentanza di quello che è il mondo della disabilità e di interfaccia e collegamento tra anche il mondo dell'associazionismo e l'Amministrazione, io credo che rischia con questa delibera di non vedere appieno rappresentati quelli che erano gli obiettivi. È evidente che le strade che si potevano scegliere erano due, a mio parere, una quella che poteva essere, come recita il Regolamento, senza oneri aggiuntivi per l'Amministrazione, quella di individuare una persona all'interno con un ruolo apicale, la cui autonomia fosse garantita dalla Legge Bassanini e che, questa è la scelta dell'Amministrazione precedente, potesse in qualche modo incidere anche nell'operatività dei vari comparti dell'Amministrazione e dunque corrispondere alle richieste, le necessità, come le ha ricordate la Capogruppo Artesio, di discriminazione positiva, che in questo caso mi sembra molto opportuno come richiamo. Dall'altro, invece, la strada intrapresa, quella di una figura esterna individuata all'articolo 4 con un livello di competenza molto alto, ma che in qualche modo rischia di essere vanificato dal capoverso immediatamente successivo, e cioè l'aspetto della gratuità. Io credo che la figura del Disability Manager debba avere fondamentalmente quattro grandi requisiti: la competenza; la terzietà; una disponibilità anche di tempo, perché quello che viene richiesto è anche un impegno temporale, oltre che professionale importante; e l'autorevolezza. Allora, la mozione che io ho sottoscritto, e che ha come prima firmataria la Consigliera Grippo, voleva in qualche modo andare nella direzione, vista la scelta quindi di un esterno individuata dall'Amministrazione, di garantire maggiormente proprio questi elementi, in particolare direi la terzietà, che è fondamentale, perché non stiamo parlando del garante dei detenuti che vede un'interlocuzione con un soggetto terzo rispetto all'Amministrazione che lo nomina, e l'autorevolezza che può derivare dal peso di una condivisione larga della politica che individua e dà fiducia a quella persona. Allora, mi dispiace che questa valutazione, che origina evidentemente da un parere tecnico, che da quanto ho capito, la Vicepresidente Imbesi ha chiesto a titolo personale, ma che, ribadisco quanto detto dal Capogruppo in apertura, è inusuale che su una mozione venga chiesto un parere tecnico, perché trattasi di un indirizzo, ed era una mozione che conteneva due elementi fondamentali; il primo, il richiamo a, seppur un futuribile aspetto di riconoscimento economico, che né nella delibera, né nel Regolamento sono presenti, anzi, il Regolamento da questo punto di vista è molto chiaro, non metteva la condizione, ma prevedeva che in futuro, e credo sia l'auspicio di tutti, questo possa avvenire. L'altro una legittimazione larga e anche una indipendenza che io credo sia fondamentale, ripeto, nella scelta di una figura esterna che deriva da un consenso largo che questa persona può o potrebbe avere. Quindi, come dire, pur condividendo, ovviamente continuando a condividere pienamente gli obiettivi della delibera, è evidente che questi aspetti rendono davvero periglioso e difficile, non soltanto una condivisione piena da parte di questo Consiglio Comunale, ma io credo anche la realizzazione di un bando, perché alcuni requisiti richiesti rischiano davvero di essere in contrasto tra di loro. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Consigliere Iaria, ne ha facoltà per cinque minuti. IARIA Antonino Grazie, Presidente. Quindi posso anche fare la dichiarazione di voto, vero? Sulla mozione e sulla delibera? Comunque io comincerei subito a chiarire alcuni aspetti, perché qui, secondo me, bisogna anche ripercorrere un po' la cronistoria dell'approvazione oggi della delibera del Regolamento sul Disability Manager, perché questi discorsi noi li abbiamo fatti in maniera collaborativa in tutte le Commissioni che hanno affrontato il tema, e dire oggi che grazie alla mozione di accompagnamento si è tirato fuori il tema della gratuità o del giusto stipendio o della retribuzione del Disability Manager, mi sembra scorretto, anche perché mi voglio, insieme alla Consigliera Imbesi, mi voglio prendere il merito, o demerito, di aver tenuto fermo questo Regolamento proprio perché volevamo evitare questa possibilità. Abbiamo vagliato tutta una serie di aspetti, la prima del dirigente interno Bassanini, o una figura apicale, è già stata eliminata all'inizio proprio perché era un'intenzione precisa non solo della Maggioranza, ma anche del Tavolo che era stato fatto tra l'Assessore Giusta e associazione di interessati su questo tema, proprio di avere una persona terza. Il discorso sulla gratuità lo abbiamo cercare di affrontare e abbiamo trovato una soluzione che purtroppo, devo dire, purtroppo, prevede una modifica dello Statuto, quindi dal punto di vista anche amministrativo un rallentamento. Quindi, nell'ultima Commissione abbiamo ripercorso di nuovo questa storia, il discorso della gratuità noi vogliamo eliminarlo, l'abbiamo detto più volte, e mi sembra ridondante fare una mozione in cui si dice la stessa cosa che abbiamo già detto più volte. Allora la faccio io la mozione, dicendo: "Voglio la gratuità", l'abbiamo detto: " Non voglio la gratuità, voglio che si trovi una un meccanismo per poter dare una giusta retribuzione". Sì, lo abbiamo detto mille volte, abbiamo fermato la delibera apposta. Qui adesso facciamo una mozione, e tra l'altro nell'ottica di collaborazione questa mozione è venuta fuori adesso. Mi dispiace essere un po' diretto, nell'ottica della cooperazione abbiamo fatto 20 Commissioni sul tema, la mozione è venuta fuori adesso, alla votazione della delibera. Adesso potrei anche tranquillamente votare delle mozioni che tra l'altro hanno anche, giustamente, hanno anche dei problemi ad essere attuate; per questo la Consigliera Imbesi non ha fatto una richiesta di parere o un'informazione in più sulla mozione per bloccarla, l'ha fatta in un altro senso, per vedere che se noi avessimo deciso di votare a favore questa mozione, non avrebbe ulteriormente bloccato l'iter perché avremmo avuto una risposta in cui si diceva: "Guardate che non potete farla", eccetera, che crea dei problemi. Quindi l'ottica della Consigliera Imbesi non era di ostacolare con la richiesta di parere o informazioni sul merito della mozione, ma era proprio l'esatto contrario. Quindi noi siamo qui a discutere di un Regolamento che, diciamo, vogliamo approvare oggi, perché ormai l'iter purtroppo è più lento rispetto a quello che avevamo previsto, perché c'è questa modifica di Statuto, c'è questa richiesta alla Corte dei Conti; amministriamo un Ente Pubblico e l'Ente Pubblico ha delle regole, sennò, posso dire? Adesso dirò una cosa che farà molto piacere: posso fare come il Sindaco di Riace, fregarmene delle regole e poi andare in televisione e dire: "Io ho fatto quello che mi pareva, ho fatto delle cose belle". Anch'io sono capace a fare, se fossi una persona illuminata, fare delle cose belle fregandomene delle leggi e dei regolamenti; è tutto molto più facile. Chi segue la legalità e i regolamenti purtroppo ha dei tempi, purtroppo ha delle prassi da seguire. Questo è il mondo; il mondo è così, mi dispiace. O vogliamo le persone illuminate che se ne fregano dei regolamenti e vanno avanti per la loro strada tranquilli, però dobbiamo sperare che siano illuminate, perché fregandosene dei regolamenti non hai la garanzia nemmeno del contrario. Quindi, ricapitolando, chiaramente votiamo a favore della delibera che approva il Regolamento, abbiamo tutte le certezze che l'iter che abbiamo studiato e discusso in Commissione andrà avanti con la richiesta del parere, e prima ci sarà questo parere, prima si andrà alla modifica dello Statuto e prima si risolverà anche il problema della gratuità della persona, che tra l'altro è stata scelta apposta come, diciamo, una figura nuova perché è stato proprio una richiesta anche da parte delle associazioni avere una figura nuova, che può incidere sull'Amministrazione, ma non legata all'Amministrazione per avere una libertà, diciamo, di azione molto più ampia. Quindi, ripeto, dichiarazione di voto: no alla mozione di accompagnamento e sì, chiaramente, alla delibera. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Consigliera Foglietta, ne ha facoltà per cinque minuti. FOGLIETTA Chiara Grazie, Presidente. Guardi, volevo smentire un dubbio, magari chissà se lei può aiutarmi: ma stiamo parlando della mozione, la proposta di mozione 201806276? Perché sono un po' confusa, perché rispetto a quello che ha dichiarato il collega che è intervenuto prima di me, a pagina 2 della mozione, che io non ho sottoscritto, ma che condivido per intero, leggo: "Il Consiglio Comunale si impegna ad avviare l'iter per una modifica statutaria tale da consentire che l'individuazione del/la Disability Manager rientri nelle competenze di nomina del Consiglio stesso, prevedendo il sistema di approvazione a maggioranza qualificata e il ricorso a ottenere opportuna selezione pubblica". Quindi, o io sto leggendo la mozione di accompagnamento sbagliata, oppure il Consigliere che è intervenuto prima di me non sa leggere, però probabilmente lei invece sa leggere, sono io che sto leggendo una mozione sbagliata. Io chiederei, Presidente, ogni tanto anche che, uno, quando intervengo può chiedere al Consigliere Iaria di stare in silenzio, come facciamo noi quando lei interviene. Volevo chiedere, appunto, se ogni tanto può chiedere anche ai colleghi della Maggioranza di portare rispetto per il lavoro che, giusto o sbagliato, che condividete o non condividete, viene svolto da questa parte dell'Aula. E poi mi permetta, Consigliare Iaria, poi intervenga pure per fatto personale, la vedo già seduta, non si paragoni al Sindaco di Riace. VERSACI Fabio (Presidente) Okay, possiamo procedere. Assessore Giusta, per le conclusioni, poi c'è anche un suo emendamento, se vuole illustrarlo. Prego. GIUSTA Marco (Assessore) Grazie, Presidente. Allora, provo nuovamente a confermare, diciamo così, la volontà che è stata più volte espressa in tutte le Commissioni, però è corretto che io lo dica anche a verbale, ovvero del fatto di poter procedere a una modifica dello Statuto che provi a definire la possibilità di istituire, da parte dell'Amministrazione, un Ente che in qualche maniera quindi possa essere, successivamente ottenere un rimborso spese, un'indennità, come era stato stabilito. In questo momento noi stiamo votando una mozione dove ancora è prevista gratuità, perché questo passaggio con la necessaria, come è stato detto anche dagli Uffici, che io davvero ci tengo a ringraziare per il supporto che hanno dato nella costruzione di questa novità molto importante, secondo me, a mio avviso, da parte di questa Amministrazione e anche a seguire di quello che sarà probabilmente un interpello alla Corte dei Conti, quindi le tempistiche si potevano allungare così tanto che noi rischiavamo di avere un altro anno senza un Disability Manager operante sull'Amministrazione. Quindi quello che io chiedo è un po' un atto anche di coraggio; abbiamo davanti una sfida abbastanza positiva, la delibera in realtà non è una delibera monca, è una delibera che resta assolutamente in piedi così com'è, senza nessun altro tipo di problematicità. La volontà politica, e che io riconosco e che sposo anche appieno, di dare un riconoscimento economico per chi lavora per un'azione di questo genere, è importantissima ed è vitale, però la figura del Disability Manager e la struttura che supporta il Disability Manager è operativa e già completamente definita all'interno di questa delibera. Spiace infatti che ci siano, diciamo così, delle voci che in qualche maniera dicono che questa cosa non è operativa, non è futuribile, non è realizzabile, non è costruibile, anzi, anche ad esempio sul tema di aver mutato quello che poteva essere una valutazione antecedente da quello che era la proposta all'interno del gender city manager, che infatti avevamo anche discusso, potrà seguire questa deliberazione se l'incardinamento in questa delibera era attuabile perché questa ha aperto un po' un fronte anche in quella direzione di poter costituire la figura successivamente del gender city manager, come era stato richiesto dalla Capogruppo Artesio. Ecco, questa, in qualche maniera, non è un modo per giustificare in realtà delle delibere che siano rispettose, diciamo così, di una valutazione ex-ante rispetto ai diritti umani, ma è quanto piuttosto permettere di fatto nelle condizioni dirigenti e la Giunta Comunale di prendere, di assumere delle decisioni nonostante magari eventualmente un parere negativo da parte di questa compilazione. Quello che è importante ricordare nel momento in cui, così come è il linguaggio di genere, ed è stato portato avanti il tema dl linguaggio di genere, nel momento in cui si fanno gli atti, nel momento in cui si costruiscono queste operatività, ricordarsi se si è tenuto conto del fatto che alcune azioni devono essere aperte a tutte e a tutti. Una banchina del bus sarà accessibile nel momento in cui ci sarà una pedana di avvicinamento e sarà fruibile nel momento in cui ci sarà una corsia per le persone..., una via per le persone non vedenti, quindi queste sono le azioni che dovranno essere tenute conto all'interno della valutazione di accessibilità e inclusione. Io confido che le azioni che verranno fatte, di cui ovviamente l'Assessore non può avere contezza ed è anche per questo che si è scelto di avere una figura che in qualche maniera poteva avere un riconoscimento minimo di avere un minimo di competenza sul tema della disabilità, collegandoci, appunto, al corso universitario, come anche richiesto dalla costituenda associazione di disability manager che si riconoscono all'interno di quel percorso universitario per avere il riconoscimento complessivo. È chiaro che è semplice per chi ha fatto un corso universitario poter puoi dire: "Solo noi che abbiamo fatto quel corso possiamo essere competenti su quel tema", ma è altrettanto chiaro che un'Amministrazione ha bisogno di un minimo di garanzia su alcune tematiche, perché, come diceva il Capogruppo Tresso, se noi prendiamo un architetto a occuparsi del tema delle barriere architettoniche, non vedrà tutto il resto. Se prendiamo un sociologo a occuparsi di interventi di tipo culturale o aggregativo, non vedrà il resto, o meglio, rischia di non vedere il resto. Quindi abbiamo bisogno di una figura che abbia un minimo di competenze, che in qualche maniera ci metta la garanzia di vedere: e il piano di abbattimento delle barriere architettoniche e il tema culturale e il tema sociologico e il tema economico e il tema dei trasporti, perché poi ci sono tanti temi. In realtà, diciamocela tutta, la figura del disability manager, così come è costruita all'interno di questa delibera, in realtà non si riassume nella figura e nella persona del disability manager, ma si riassume in quella triangolazione che c'è tra il disability manager, uffici dell'Amministrazione che lo supportano e Tavolo di concertazione con le associazione con disabilità. All'interno di quel perimetro lì è veramente presente la competenza che avrà questo disability manager, o questa disability manager, nelle attività che riguardano il futuro. Infine anch'io ci tengo a ringraziare, come ha detto la Consigliera Imbesi, le Minoranze per le proposte che hanno fatto, le operazioni che hanno provato a fare anche per migliorare, anche per costruire una delibera che abbia anche un respiro magari nazionale, una scommessa che abbia anche un respiro nazionale e che veda alcune azioni all'interno della stessa e che provi a costituire un po' una linea guida sulle altre Amministrazioni, che molte di loro hanno in questo momento disability manager che operano a titolo esterno gratuito. Quindi, in realtà, questa è un'operazione anche successiva, soprattutto quella che faremo successivamente, non è che stiamo dicendo, inventando completamente una cosa ex novo. L'ultimo punto, ci tenevo a sottolineare, appunto, che io non l'avevo più notato però, appunto, mi è stato fatto nuovamente notare che comunque un minimo di garanzia, pur comprendendo molto bene il tema della terza età e della garanzia all'interno della mozione della Consigliera Grippo, un minimo di garanzia è comunque già contenuto all'interno del Regolamento attuale, perché è prevista, come nelle altre nomine, quel previo confronto con la Conferenza dei Capigruppo. Ecco, io personalmente mi posso impegnare del fatto che quel previo confronto diventi davvero un luogo di confronto e di dibattito e non un luogo di mera ratifica di un'accezione di scelta condivisa, anche perché e davvero ci tengo e con questo chiudo, l'intenzione dell'Amministrazione è di nominare una figura che abbia una capacità critica nei confronti anche di questa Amministrazione, perché solo così riesci a costituire un passo avanti nei confronti del futuro. Ultima cosa, l'emendamento, appunto, chiede la modifica del Regolamento dove dice: "La nomina è di due anni", in: "La nomina può essere fatta fino a due anni", in modo da dare la possibilità all'Amministrazione di nominare il primo, o la prima, disability manager per un tempo limitato, solo limitato, tra virgolette, alla necessaria modifica dello Statuto all'interpello alla Corte dei Conti, dove, se sarà possibile, diventerà quindi da una figura gratuita, a una figura con un'indennità, un rimborso spese. VERSACI Fabio (Presidente) Okay, grazie. |