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LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Presidente. La Città di Torino, ha ragione il collega Curatella, fino al 2016, quando si parlava di energia, aveva due atteggiamenti distinti. Uno era orientato all'Europa, e l'altro era orientato al cittadino. Quando parlava con l'Europa, la Città di Torino chiedeva un riconoscimento dello sforzo che si stava facendo e questo riconoscimento avvenne in modo consapevole nel 2015, il Sindaco Fassino lo ricorderà bene, quando l'Europa decise che Torino era meritevole di attenzione e che a Torino avrebbe potuto insediarsi un centro di ricerca del JRC, che è il più importante Centro di Ricerche europeo in ambito energetico. Un'antenna, disse l'Europa, "un'antenna in Italia, in un'unica città, a Torino". Dove? In un edificio che chiamammo "Energy Center" che doveva soddisfare tre funzioni. La prima, un'iniziativa di trasferimento tecnologico, cioè le imprese venivano attirate a Torino e in sinergia con il Politecnico di Torino si svolgevano attività di trasferimento tecnologico per consentire ai giovani universitari del Politecnico di Torino di poter interloquire con le migliori aziende italiane in ambito energetico, per alzare l'asticella delle ambizioni di questo territorio e per osare con le aziende in campo energetico. Una seconda funzione era quella di monitorare il territorio, un grandissimo cruscotto urbano. L'ambizione era quella, al secondo piano dell'Energy Center, di realizzare una integrazione di tutti i dati su area metropolitana sui consumi energetici, per fare che cosa? per monitorarli e per andare a migliorare le prestazioni energetiche non della Città di Torino ma dell'intera Città Metropolitana. C'era un terzo piano, di quell'edificio, che avrebbe dovuto essere dedicato all'ospitare il JRC, cioè il Centro di Ricerche in ambito energetico più importante a livello europeo, al terzo piano di quell'edificio avrebbe qui acceso un'antenna, avrebbe cioè messo nelle condizioni quelle aziende, quegli studenti del Politecnico e tutti i soggetti interessati ad avere un legame diretto con l'Europa, cioè con chi sostanzialmente ci orienta con direttive comunitarie e con prescrizioni utili a migliorare le prestazioni energetiche del nostro territorio. C'era un secondo aspetto che riguardava l'attività della Città di Torino, che era orientata ai cittadini. Ha ragione il Consigliere Curatella, quel sito internet non è più aggiornato dal 2016, le ultime pagine sono aggiornate al 2016. Perché? Perché non è stato fatto più nulla. Perché, guardate, anche banalmente quell'opuscolo che veniva diffuso tra i dipendenti della Città di Torino che consentiva al dipendente - ne abbiamo 10.000 a Torino, non sono pochi, 10.000 dipendenti - ad ogni singolo dipendente di sapere come avrebbe dovuto e come dovrebbe comportarsi nel proprio ufficio per, nel suo piccolo, contribuire ad un miglioramento delle condizioni ambientali, bene, quell'opuscolo non si è più visto o meglio, ne è stato ristampato uno uguale addirittura in una prima edizione con la firma del sottoscritto perché non si è fatto neanche lo sforzo di cambiare la firma, ma va bene, poi più nulla. Silenzio. Che cosa sentiamo oggi da parte dell'Assessore? Perché ha ragione, il Consigliere Curatella, non ha torto quando dice che c'è stata approssimazione della risposta da parte dell'Assessore, che mi dirà che faranno, che vedranno, che sicuramente l'Energy Center andrà avanti; va bene, ma alla fine l'unica cosa concreta che ha detto è che con l'ATC - me lo sono scritto - con l'ATC si sta cercando di capire se ci sono le condizioni per come lavorare con loro, ho ripetuto testualmente le parole dell'Assessore, cioè anche con chi gestisce un patrimonio importante che per anzianità dovrebbe essere oggetto di attenzione diretta da parte dell'Amministrazione - bene fa l'Assessora Pisano a suggerire le risposte al suo collega Unia, perché evidentemente c'è stata un po' di approssimazione nella preparazione delle risposte - anche con chi dovrebbe, appunto, prendersi in carico la gestione efficiente del Patrimonio Edilizio, si sta cercando di capire dopo due anni e mezzo, se ci sono le condizioni per… Allora, non ha risposto ad uno dei quesiti di questa mozione. Ripeto, non è mia, è del Consigliere Curatella, quindi io non voglio neanche esagerare nell'interloquire con chi legittimamente ha proposto un atto di indirizzo che non è, dal mio punto di vista, verificato in questa sede, quindi io sono contento se c'è l'occasione per approfondirlo nella Commissione Consiliare competente, però una cosa gliela voglio dire, Assessore, ci abbiamo messo due anni e mezzo a far capire alla Città di Torino che è stato un errore smantellare quel pezzo che si occupava di energia in nome e per conto dell'Amministrazione, che contribuiva allo svolgimento delle pratiche energetiche edilizie. A me ha fatto particolarmente piacere quando l'Assessore al suo fianco, il Vicesindaco Montanari, qualche giorno fa, invece, in Commissione, con il suo funzionario Cortese, invece, ci ha detto che si sta riprendendo in mano…. Allora, forse un po' per fatica, forse un po' per asfissia, forse un po' perché stiamo insistendo, io non lo so, però qualche piccolo segnale io devo ammetterlo da parte del Vicesindaco in questo campo lo sto vedendo. E' troppo poco, cara Giunta, cara Sindaca, è troppo poco. La Città di Torino, e ho concluso, la Città di Torino quando ha redatto il suo PAES, il suo Piano di Azione, che a Torino abbiamo definito "Turin Action Plane of Energy", vedeva tutte le Amministrazioni italiane venire a Torino a capire che cosa avevamo fatto. Quel tape non è carta straccia, quel tape è stato monitorato dal Politecnico di Torino e il Politecnico di Torino ci ha detto quanto e quali obiettivi stavamo raggiungendo e con quali termini li avremmo raggiunti. Di tutto questo non vi è più traccia. Da due anni e mezzo questa amministrazione non sta facendo più nulla quindi ben vengano alcuni timidi segnali, che però non vengono da lei ma dal Vicesindaco. Per favore, Assessore, dia risposte concrete a queste domande perché, anche se non vengono dalla Minoranza, sono domande che noi condividiamo. |