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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Dicembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 17

Comunicazioni della Sindaca su "Aggiornamento relativo alla ditta Tundo".
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Mi sembra che qui le questioni siano riassumibili in due titoli; il primo, che
forse poteva essere l'oggetto della nostra discussione in Commissione Consiliare se ci
fossimo riuniti per ragionare sulle linee guida del nuovo bando di gara per l'affidamento
di questo servizio. Basta cliccare su un qualunque sito informativo e la vicenda del
comportamento di Tundo è equivalente nella Città di Torino, a Venezia, in Alto Adige e
in ultimo nell'Unione Terre di Argine che ha come capofila il Comune di Carpi. Quindi
siamo di fronte ad un comportamento che mi limito a definire inqualificabile, che
caratterizza lo stile imprenditoriale di questo fornitore, quindi il minimo di cui ci si deve
preoccupare nella stesura del prossimo appalto è come tutelare l'Amministrazione
Comunale e gli utenti di questo servizio per il futuro, perché evidentemente, se accade
che possano essere vinti appalti di quest'entità per sensibilità, diffusione del servizio,
importo economico da soggetti così inaffidabili qualcosa nelle procedure di valutazione
e di affidamento non funziona. Probabilmente i requisiti che dovrebbero tutelare i
Comuni rispetto all'esborso economico e quindi mettere in competizione su livelli di
grandezza differenti imprenditori diversi, produce situazioni come questa: scarsa
sensibilità alle caratteristiche territoriali, disinteresse e disimpegno rispetto alle diverse
piazze su cui si è presenti, costruzione di filiere che introducono nell'esercizio della
funzione dei soggetti deboli facilmente ricattabile. La questione è seria. Quindi da
questo punto di vista io credo che, almeno le quattro situazioni territoriali che ho citato
stanno condividendo le nostre problematiche; ci si dovrebbe porre il problema di qual è
la dimensione di media grandezza compatibile con la possibilità di controllo e con
l'efficienza di organizzazione dei servizi. Questo per il futuro. Secondo problema: ho
sentito, e mi sono preoccupata, dire: "Se Tundo proseguirà nella fase di interregno tra la
fine di questo infelice affidamento e il futuro affidamento di servizi". Come, se
proseguirà? È tenuta o è obbligata da un articolo del contratto a proseguire? Mi
sembrerebbe di sì, almeno nell'ultimo caso delle Terre d'Argine che hanno appena
disdetto l'affidamento a Tundo ancora in corso d'opera, perché per loro non scadeva,
nella fase di interregno c'è un obbligo di prosecuzione. Che poi, soggetti come questi, si
sentano obbligati nel transitorio ad esercitare bene quel che avrebbero dovuto bene
esercitare in una situazione di contratto regolare, è ancora un altro discorso, ma spero
che non siamo appesi alla buona volontà, ma all'obbligatorietà e quindi alla possibilità
di perseguire se non ci sarà un'adesione a questo obbligo. Terzo, tutte le questioni che i
colleghi citavano, cioè la difficoltà da un lato di dare continuità e vorrei soprattutto
essere rassicurata su un aspetto, non è che se ci troviamo di fronte a soggetti che magari
per un guizzo di ingegno decidono di interrompere unilateralmente e non garantire la
continuità nel periodo transitorio mettiamo in discussione anche il principio
dell'obbligo del soggetto subentrante ad assumere tutto il personale che dipendeva dalla
ditta Tundo perché ci si trova in una qualche interruzione di servizio eh!, perché qui
siamo nell'esercizio delle più spregiudicate possibilità di comportamento ai danni di chi
presta il servizio e ai danni di chi lo utilizza. Quindi vorrei sentire dall'Assessore parole
rassicuranti sulla applicazione della clausola di inserimento che garantisce continuità
occupazionale ai dipendenti e dall'altro lato su come comportarsi nell'eventualità di un
atteggiamento ulteriormente dilatorio di questa Ditta. Diceva il Consigliere Magliano, di
fronte all'incertezza, al singhiozzo è ancora peggio a rischio di abbandono di utenti
fragili, meglio sospendere per i 15 giorni in cui non si è in grado. Mi auguro che non si
debba arrivare a situazioni così drastiche e che si possano ascoltare parole di
rassicurazione perché devo dire, questo anno scolastico, per questa parte di servizio di
trasporto per le persone disabili e la continuità serena dei loro impegni di vita
professionale, è stata seriamente compromessa.

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