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IMBESI Serena (Vicepresidente) Passo all'interpellanza la 05755 della Capogruppo Artesio: "Esigibilità del diritto alla continuità delle cure per i malati cronici non autosufficienti" IMBESI Serena (Vicepresidente) Risponde l'Assessora Schellino, prego. SCHELLINO Sonia (Assessora) La garanzia della continuità assistenziale rispetto a percorsi di cura nel post acuzie che offrono appropriatezza e personalizzazione dell'intervento si declina molto spesso per i cittadini in tempi di attesa e di risposta spesso non rispondenti ai bisogni di cui sono portatori all'interno di un campo in cui la competenza sanitaria è esclusiva. Siamo a conoscenza che la riconversione della rete ospedaliera avviata dalla Regione Piemonte per garantire posti letti in post acuzie pur avendo prodotto un sensibile aumento di posti letto ad oggi è ancora insufficiente per il fabbisogno stimato, l'ASL Città di Torino in Conferenza Sociosanitaria ha ribadito la volontà di procedere ad un'implementazione di posti letto Cavs in Città ricavati sia dalle RSA gestione diretta, Gradisca e Farinelli, sia nella riconversione di posti letti ospedalieri, Oftalmico o Case della Salute, eccetera. Come recentemente riferiti sono a buon punto le procedure amministrative per la loro realizzazione, come ci hanno detto di recente, è auspicabile pensare quindi che tale aumento di posti letto in Città possa migliorare i percorsi di continuità assistenziale delle persone ricoverate e gli snodi organizzativi ancora oggi critici nel passaggio ospedale/territorio favorendo una presa in carico congiunta e riducendo progressivamente a ricorso a presidi spesso lontani dal luogo di residenza e l'affermarsi di conseguenze negative note, solitudine della persona ricoverata, difficoltà di ricevere visite dei familiari, difficoltà nel delineare una progettualità residenziale domiciliare, richieste improprie da parte dei presidi al cittadino, dimissioni selvagge e con rinvio ai servizi invianti, eccetera, di questo tema abbiamo già parlato in un'altra interpellanza a proposito appunto del post-acuzie, abbiamo già detto su richiesta della Consigliera Artesio di fare un approfondimento in una Commissione invitando ASL e Regione proprio sul tema del post-acuzie come recupero delle funzionalità, quindi la riabilitazione, però i due temi del Cavs e della riabilitazione a volte sono un po' confinanti perché la persona che esce dal..., soprattutto la persona anziana che esce dall'ospedale molto spesso fa il periodo di riabilitazione, poi si vede che non è possibile un recupero pieno e c'è il passaggio in RSA, quindi a volte i Cavs hanno anche una funzione parzialmente riabilitante, ma sappiamo che sono due percorsi perlomeno tecnicamente diversi insomma. La messa in rete di tutti gli attori che intervengono nella fase delle dimissioni ospedaliere è ancora oggi da migliorare per le diverse logiche che orientano i comportamenti organizzativi e la ricerca della soluzione per garantire la continuità assistenziale, l'annuncio da parte dell'ASL di prevedere una struttura organizzativa dedicata al Dipartimento continuità assistenziale dell'adulto e dell'anziano come ponte per garantire maggiore efficienza e ridefinizione dei percorsi di accesso alle prestazioni sembra andare nella direzione di favorire percorsi unitari o comunque maggiormente coordinati fra di loro e si auspica che siano anche più appropriati. Inoltre la fase di dimissione dall'ospedale per passare al post acuzie delinea molto spesso esiti e percorsi diversi a seconda che la persona sia residente o meno in Città, sia solo con familiari in grado di seguirlo, sia in carico o meno ai Servizi Sociali e sanitari territoriali al fine di definire compiutamente un percorso di continuità assistenziale, di cui il ricovero in casa di cura o Cavs è uno dei possibili esiti a cui fanno da corollario la valutazione UVG con eventuale assegnazione di urgenza per ricovero in RSA o l'attivazione del PAI domiciliare, la segnalazione all'Autorità Giudiziaria per misure di protezione quando la persona anziana è sola e non capace di provvedere a se stessa. Rispetto all'adozione di comportamenti impropri da parte delle case di cura una volta terminati i 60 giorni o in costanza di degenza pur potendo prevedere il coinvolgimento delle locali Commissioni di Vigilanza per effettuare sopralluoghi in loco e verificare le inadempienze specie se riferite all'ambito alberghiero e di cura della persona ad oggi per parte ASL esistono perplessità rispetto ad un loro coinvolgimento in relazione al modus operandi delle Commissioni e degli ambiti di attività circoscritti per legge, il tema resta aperto e costantemente portato all'attenzione della Regione e dell'ASL da parte di quest'Amministrazione per chiedere dei miglioramenti in questo senso. Nel merito della ricognizione richiesta dall'interpellanza e della titolarità della materia l'ASL Città di Torino ha riferito che farà pervenire un report sull'attività che naturalmente avremo cura di trasmettere. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie. Prego, Capogruppo Artesio. ARTESIO Eleonora Allora, diciamo che la risposta dell'Assessora Schellino è stata una buona sintesi delle procedure amministrative riguardanti la continuità assistenziale in condizioni di non autosufficienza, ma non ha affrontato l'aspetto specifico che io avevo segnalato se non nell'ultima riga. Non chiederò che questa interpellanza vada in approfondimento in Commissione perché avendo io proposto una segnalazione che è stata raccolta da parte di familiari nei confronti di associazioni di tutela, so che la stessa segnalazione è diventata oggetto di una verifica ispettiva non soltanto da parte degli organismi dell'ASL e quindi immagino che sia evidentemente in fase di istruttoria l'analisi del caso, da parte di organi terzi, e quindi non si sia nelle condizioni di darne comunicazione e peraltro l'obiettivo è quello di mettere le persone più deboli nella condizione di essere tutelate e quindi è molto corretto che chi deve controllare eserciti il proprio controllo e si vada nella direzione laddove fossero avvenute di un superamento di condizioni inadeguate di trattamento. Il tema però è concreto in linea generale, stiamo qui parlando delle situazioni per le quali le persone che a seguito di un ricovero ospedaliero o post ospedaliero non abbiano ricostruito le condizioni di autonomia e per le quali non siano programmati nella continuità assistenziale né ricoveri RSA, né assistenza in cure domiciliari di poter ricorrere alle cosiddette opposizioni alle dimissioni, cioè non accettare la dimissione dall'ospedale o dalla casa di cura convenzionata in assenza di un'alternativa credibile di continuità di cure, quindi il tema è questo, è il modo con il quale si reagisce da parte delle organizzazioni e delle istituzioni a questa ricerca di autotutela che è l'estrema ratio con la quale le persone e le famiglie mettono in atto una resistenza rispetto alla difficoltà della propria malattia o della malattia del proprio congiunto, quindi considero esaurita quest'interpellanza e immagino che invece sul caso specifico avremo presto le relazioni di merito di chi deve controllare. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie. |