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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Novembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 29
ORDINE DEL GIORNO 2018-04120
"(ODG N. 12/2018) DDL 735 SU AFFIDO CONDIVISO, MANTENIMENTO DIRETTO E BIGENITORIALIT?" PRESENTATA IN DATA 27 SETTEMBRE 2018 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
GIUSTA Marco (Assessore)
Grazie, Presidente. Ma, io devo dire che sono molto deluso diciamo dalla situazione che
stiamo vivendo, io mi aspettavo di meglio dal Senatore Pillon, da una persona che in
qualche maniera è stato uno dei propugnatori dell'ideologia gender che si è inventato
questo fantasma che gira nelle nostre scuole e nelle nostre piazze, da uno che vede la
stregoneria nelle scuole, che vede le azioni che vengono fatte come qualcosa per cui
bisognerebbe probabilmente rimandare le donne al rogo o ancora peggio costringerla a
non abortire se non si riescono a convincere, tutte parole sue. E allora da questa persona
che ha organizzato il Family Day, che si diceva paladino di una certa ideologia e di certi
diritti vedergli presentare come prima legge una proposta che guarda caso va ad
arricchire la categoria alla quale appartiene sinceramente mi ha un po' deluso. Poi in
realtà sono andato a leggere la proposta e in realtà quella proposta tutti questi
ragionamenti li contiene e quindi molte sono state le analisi e le critiche che sono
arrivate dal mondo delle donne, dal movimento delle donne, dalle piazze di questo
Paese; io vedo anche delle rappresentanti che sono qua presenti in Consiglio e ci tengo a
ringraziarle per aver sollevato e sostenuto il tema che all'interno di questo DDL ci sono
molte difficoltà e ci tengo a ringraziare particolarmente, personalmente anche la
Consigliera Artesio, la Consigliera Foglietta e il Consigliere Tresso che hanno
presentato questo ordine del giorno e la Consigliera Pollicino che ha presentato l'ordine
del giorno invece su questa mozione della Maggioranza, perché, guardi, se vivessimo in
una galassia lontana, lontana, avevo scritto qualche tempo fa, in un mondo perfetto dove
la piena parità di generi viene realizzata, dove la cura dei figli viene realmente condivisa
nei tempi e nei modi da entrambi i genitori in cui i processi per le vittime di
femminicidio sono i primi ad essere celebrati e gli ultimi ad essere dimenticati e
arriviamo da ieri dalla giornata di contrasto alla violenza, giornata internazionale di
contrasto alla violenza nei confronti delle donne, violenza di genere, violenza maschile
nei confronti delle donne che si esplicita molto spesso, anzi praticamente quasi sempre
nei contesti relazionali e tra le mura domestiche. Ecco, allora se noi fossimo arrivati in
una situazione di questo genere in cui le donne guadagnano come gli uomini, in cui la
vera parità viene realizzata, allora questo poteva essere un Disegno di Legge che si va
ad analizzare per creare una proposta comunque che si poteva incominciare a ragionare.
In realtà noi non viviamo in questo mondo, noi viviamo in un altro mondo e quindi da
questa analisi, da questa situazione ci viene forse il pensierino che questo Disegno di
Legge o è stato scritto da qualcuno che non conosce il mondo in cui vive o da qualcuno
che ha in realtà un disegno politico molto preciso di attacco a determinati diritti e di
determinate istanze delle donne. Infatti, in un'Italia in cui le donne se lavoravano
continuano a guadagnare meno degli uomini e se non lavorano, nel senso ovviamente di
lavoro retribuito, rimangono a casa a badare i figli e agli uomini che lavorano, verrebbe
da chiedersi a chi mai potrebbe venire in mente di eliminare l'assegno di mantenimento
del coniuge a favore di quello diretto a i figli e a figlie e viene da chiedersi perché
questo è avvenuto. Le alternative, appunto, come dicevo, sono due, o qualcuno è poco
competente o qualcuno ha un disegno preciso. Se fosse così, cioè questa necessità
magari di costruire questa mediazione familiare, io non vedrei il senso di violare
dichiaratamente la convenzione di Istanbul introducendo questa mediazione obbligatoria
a pagamento, non vedrei il senso di parlare solo di madre e di padre escludendo le
famiglie, le coppie bigenitoriali e limitando qualunque possibilità per queste coppie di
ottenere un riconoscimento giuridico dei lori figli e figlie non solo in Italia. Non vedrei
anche la necessità di parlare di alienazione parentele, una sindrome che pare che non
esista perché non viene riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, non
vedo il senso di obbligare, come si diceva prima nei vari interventi, le minori e i minori
a spostarsi come pacchi da una casa all'altra e così via. Però il DDL Pillon forse è
qualcosa di più, è un sassolino diciamo all'interno di un mare, all'interno di una
macchina che rappresenta uno schema politico abbastanza fondamentale, quello che in
qualche maniera si legge all'interno delle dichiarazioni che il Senatore Pillon ha voluto
rendere alla stampa, quello che si incardina all'interno di un paese in cui la violenza di
genere viene definita ancora attualmente come un'emergenza mentre dovrebbe essere
trattata come priorità che si incardina all'interno di una situazione in cui la misoginia, il
patriarcato, sessismo sono elementi fondanti e costituenti della società all'interno della
quale viviamo e questo DDL è un chiaro figlio ed è un chiaro esempio, non è una
variabile spuria, ma è una conseguenza diretta da quel tipo di visione, da quel tipo di
ragionamento. Io provo a chiudere questo intervento, avrei molte altre cosa da dire, però
davvero ci tengo davvero a ringraziare le persone che hanno sollevato questo tema in
tutte le sedi competenti: nelle piazze, nelle strade, davanti al Comune, dentro il
Comune, ci tengo a ringraziare le proponenti di questo ordine del giorno e ci tengo
anche a ribadire, in minima parte, un filo di orgoglio del fatto che probabilmente Torino
sarà la prima Città a schierarsi apertamente contro questo DDL. Grazie.

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