Interventi |
GIUSTA Marco (Assessore) Grazie, Presidente. Ma, io devo dire che sono molto deluso diciamo dalla situazione che stiamo vivendo, io mi aspettavo di meglio dal Senatore Pillon, da una persona che in qualche maniera è stato uno dei propugnatori dell'ideologia gender che si è inventato questo fantasma che gira nelle nostre scuole e nelle nostre piazze, da uno che vede la stregoneria nelle scuole, che vede le azioni che vengono fatte come qualcosa per cui bisognerebbe probabilmente rimandare le donne al rogo o ancora peggio costringerla a non abortire se non si riescono a convincere, tutte parole sue. E allora da questa persona che ha organizzato il Family Day, che si diceva paladino di una certa ideologia e di certi diritti vedergli presentare come prima legge una proposta che guarda caso va ad arricchire la categoria alla quale appartiene sinceramente mi ha un po' deluso. Poi in realtà sono andato a leggere la proposta e in realtà quella proposta tutti questi ragionamenti li contiene e quindi molte sono state le analisi e le critiche che sono arrivate dal mondo delle donne, dal movimento delle donne, dalle piazze di questo Paese; io vedo anche delle rappresentanti che sono qua presenti in Consiglio e ci tengo a ringraziarle per aver sollevato e sostenuto il tema che all'interno di questo DDL ci sono molte difficoltà e ci tengo a ringraziare particolarmente, personalmente anche la Consigliera Artesio, la Consigliera Foglietta e il Consigliere Tresso che hanno presentato questo ordine del giorno e la Consigliera Pollicino che ha presentato l'ordine del giorno invece su questa mozione della Maggioranza, perché, guardi, se vivessimo in una galassia lontana, lontana, avevo scritto qualche tempo fa, in un mondo perfetto dove la piena parità di generi viene realizzata, dove la cura dei figli viene realmente condivisa nei tempi e nei modi da entrambi i genitori in cui i processi per le vittime di femminicidio sono i primi ad essere celebrati e gli ultimi ad essere dimenticati e arriviamo da ieri dalla giornata di contrasto alla violenza, giornata internazionale di contrasto alla violenza nei confronti delle donne, violenza di genere, violenza maschile nei confronti delle donne che si esplicita molto spesso, anzi praticamente quasi sempre nei contesti relazionali e tra le mura domestiche. Ecco, allora se noi fossimo arrivati in una situazione di questo genere in cui le donne guadagnano come gli uomini, in cui la vera parità viene realizzata, allora questo poteva essere un Disegno di Legge che si va ad analizzare per creare una proposta comunque che si poteva incominciare a ragionare. In realtà noi non viviamo in questo mondo, noi viviamo in un altro mondo e quindi da questa analisi, da questa situazione ci viene forse il pensierino che questo Disegno di Legge o è stato scritto da qualcuno che non conosce il mondo in cui vive o da qualcuno che ha in realtà un disegno politico molto preciso di attacco a determinati diritti e di determinate istanze delle donne. Infatti, in un'Italia in cui le donne se lavoravano continuano a guadagnare meno degli uomini e se non lavorano, nel senso ovviamente di lavoro retribuito, rimangono a casa a badare i figli e agli uomini che lavorano, verrebbe da chiedersi a chi mai potrebbe venire in mente di eliminare l'assegno di mantenimento del coniuge a favore di quello diretto a i figli e a figlie e viene da chiedersi perché questo è avvenuto. Le alternative, appunto, come dicevo, sono due, o qualcuno è poco competente o qualcuno ha un disegno preciso. Se fosse così, cioè questa necessità magari di costruire questa mediazione familiare, io non vedrei il senso di violare dichiaratamente la convenzione di Istanbul introducendo questa mediazione obbligatoria a pagamento, non vedrei il senso di parlare solo di madre e di padre escludendo le famiglie, le coppie bigenitoriali e limitando qualunque possibilità per queste coppie di ottenere un riconoscimento giuridico dei lori figli e figlie non solo in Italia. Non vedrei anche la necessità di parlare di alienazione parentele, una sindrome che pare che non esista perché non viene riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, non vedo il senso di obbligare, come si diceva prima nei vari interventi, le minori e i minori a spostarsi come pacchi da una casa all'altra e così via. Però il DDL Pillon forse è qualcosa di più, è un sassolino diciamo all'interno di un mare, all'interno di una macchina che rappresenta uno schema politico abbastanza fondamentale, quello che in qualche maniera si legge all'interno delle dichiarazioni che il Senatore Pillon ha voluto rendere alla stampa, quello che si incardina all'interno di un paese in cui la violenza di genere viene definita ancora attualmente come un'emergenza mentre dovrebbe essere trattata come priorità che si incardina all'interno di una situazione in cui la misoginia, il patriarcato, sessismo sono elementi fondanti e costituenti della società all'interno della quale viviamo e questo DDL è un chiaro figlio ed è un chiaro esempio, non è una variabile spuria, ma è una conseguenza diretta da quel tipo di visione, da quel tipo di ragionamento. Io provo a chiudere questo intervento, avrei molte altre cosa da dire, però davvero ci tengo davvero a ringraziare le persone che hanno sollevato questo tema in tutte le sedi competenti: nelle piazze, nelle strade, davanti al Comune, dentro il Comune, ci tengo a ringraziare le proponenti di questo ordine del giorno e ci tengo anche a ribadire, in minima parte, un filo di orgoglio del fatto che probabilmente Torino sarà la prima Città a schierarsi apertamente contro questo DDL. Grazie. |