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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Novembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 29
ORDINE DEL GIORNO 2018-04120
"(ODG N. 12/2018) DDL 735 SU AFFIDO CONDIVISO, MANTENIMENTO DIRETTO E BIGENITORIALIT?" PRESENTATA IN DATA 27 SETTEMBRE 2018 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno è stato depositato il 27 settembre, da allora
abbiamo potuto assistere, non soltanto nei lavori della nostra Commissione Consiliare
delle ultime due settimane, ma in tutta la restituzione del dibattito parlamentare di
Commissione e nella mobilitazione sociale pubblica, a una grande presa di parole di
posizione nei confronti di questo DDL, e quindi il minimo che politicamente possiamo
chiederci è quali siano le ragioni per le quali così tante organizzazioni professionali,
così tante associazioni di rappresentanza, così tante persone hanno ritenuto di prendere
parola, manifestare in piazza, partecipare ai dibattiti istituzionali, organizzare eventi
pubblici, per commentare questo Disegno di Legge, soprattutto chiederne il ritiro. Il
contenuto della premessa dell'ordine del giorno, che ho depositato e che è stato
sottoscritto dalla collega Foglietta e anche dal collega Tresso, tenta di formulare in
sintesi gli elementi di giudizio più rilevanti. Il primo, quello che ispira tutta la
riflessione, tutta la valutazione, ed è il fatto che nelle condizioni di separazione di
determinazione della cura e della crescita dei figli, tutta la nostra giurisprudenza, ma
anche il comportamento di persone civili e responsabili, antepone l'interesse dei minori
rispetto ai contenziosi tra gli adulti. E quindi, il tema che ci deve guidare nel giudicare
questo testo, è esattamente l'interesse dei minori; minori che sono diversi, persona a
persona, diversi nel loro nucleo familiare, diversi nelle loro prospettive di crescita,
diversi nei loro desideri e in quanto tali non possono essere ricondotti ad una formula
matematica che, come il Decreto Pillon pretende di fare, divide in modo statistico il
tempo che ciascuno degli adulti deve dedicare, in maniera assolutamente simmetrica, le
risorse economiche che ciascuno dei genitori deve destinare, le modalità con le quali
ciascuno dei due si presenterà nei confronti del progetto educativo del proprio figlio,
come se la vita di una coppia, la vita di un genitore, la vita di ciascuno coi propri figli,
non fosse una questione di relazioni, ma fosse invece una questione di algebra. Quindi il
primo tema, è esattamente questo. La reazione è stata perché non si è ravvisato il
superiore interesse dei minori, ma semplicemente un modo di regolare conflitti tra
adulti; adulti che si dà per scontato non sappiano ritrovare le modalità nell'interesse dei
propri figli più corrette, più efficaci di crescita. Ma se l'82% delle persone, delle coppie
che si separano, che ricorre alla separazione consensuale, dimostra questo livello di
civiltà. E allora, se è così poco coerente con la realtà di vita delle persone, con i
comportamenti delle stesse, perché questo Decreto Pillon, così insistentemente si è
posto all'attenzione parlamentare e all'opinione pubblica? Probabilmente, e questa è
sicuramente una interpretazione che noi offriamo al Consiglio, perché persegue un altro
tipo di logica, una sorta di logica che, voglio usare una parola forte, sembra voler
arrivare ad un regolamento dei conti tra figura paterna e figura materna, quasi che il
dover sopportare l'onere dei costi di una cura e di una crescita condivisa dei figli, il
dover riconoscere che c'è un'abitazione che il genitore a cui è affidata la funzione
prevalente condivide con il figlio, il dover sostenere nella coppia quel coniuge che
precedentemente aveva lasciato il lavoro, aveva ridotto l'orario, o per ragioni che ben
conosciamo socialmente, tutti gli economisti ci ricordano, vede la donna in minor
condizione di trattamento salariale, quasi che aver fatto nel tempo tutto questo, risulti
oggi insopportabile ad una componente, quella maschile, e mi permetto di dire, quella
patriarcale, che, attraverso anche atti come questi, tende a ricostruire una logica di
dominio e di possesso attraverso la figura del minore. Anche solo il fatto che si possano
porre questi dubbi e questi dubbi non le pone solo una componente politica, ma sono
preoccupazioni che sono state espresse dalle organizzazioni professionali, da tutta la
cultura del diritto, che vi dice: "Ma noi guardiamo caso per caso, caso per caso
individuiamo la situazione più favorevole". Quindi illustro tutto, Presidente, quindi
avrei il tempo doppio. Quindi, caso per caso individuiamo qual è il superiore interesse
del minore, quali sono le tutele che possiamo mettere in atto; se già solo tutti questi
saperi hanno espresso questa preoccupazione, vuol dire che se anche non ci fosse stata
questa intenzione, sicuramente, sicuramente, la scrittura è tale, il contenuto è tale che
non può essere accettato, semplicemente perché introduce questi rischi possibili. E
quindi, in sintesi, per le ragioni che abbiamo scritto in narrativa, noi proponiamo che
anche dal Consiglio Comunale, come da altri livelli istituzionali, come dalle audizioni
che sono state compiute nelle Commissioni Parlamentari, arrivi un segnale forte e
chiaro di richiesta di ritiro di questo Disegno di Legge, forte e chiaro. Dall'andamento
delle Commissioni è accaduto, abbiamo ascoltato, che ci siano state anche delle
dichiarazioni molto esplicite, anche altre associazioni non sono d'accordo sul Decreto
Pillon, ma sono in disaccordo non per le ragioni scritte nel nostro ordine del giorno e
anche questo allora conferma come, come dire, quel testo possa lasciare adito al fatto
che voglia aprire una strada che non si dichiara esplicitamente, ma che rischia di essere
pericolosissima, e in tutte le cose, anche in politica, vale il principio di precauzione e
quindi non intraprendere strade che possono produrre dei danni significativi. E allora in
questo senso ho esaminato, insieme agli altri colleghi del Consiglio, la proposta di
ordine del giorno, a prima firma la Consigliera Pollicino, che la Maggioranza ha
depositato. È una proposta di ordine del giorno che, nella premessa, non segue gli
argomenti che ho qui riportato, ma fa una ricostruzione di tutte le normative nazionali
ed europee che regolano, appunto, il tema della bigenitorialità in generale, ma
specificamente della tutela del minore in caso di separazione. È evidente che una
puntuale e puntigliosa ricostruzione della normativa ci trova, mi trova, d'accordo, anzi
sottolineo che in questo testo è stata anche ripresa la questione di come il ricorso alla
mediazione obbligatoria sia odioso e pericoloso nelle situazioni di maltrattamento e
infatti anche il testo della Maggioranza riprende esattamente l'indicazione di Istanbul
sull'esclusione del ricorso alla mediazione in casi di maltrattamento. La proposta
nell'ordine del giorno conclude anch'essa, quella della Maggioranza, con la richiesta di
revoca del Decreto Pillon e su questo, evidentemente, concordo. C'è un punto
aggiuntivo, che è quello che lascia il dibattito all'attenzione parlamentare di riaprire il
dibattito su una proposta di legge riguardante tutta questa materia e complessivamente il
tema della bigenitorialità, lo riapre ad un livello non nostro, quello dei disegni di legge
che sono stati depositati in Parlamento, con relazioni di contenuto e di forza numerica in
Parlamento che non mi appartengono, che non posso determinare, ma dice anche una
cosa specifica: che questa legislazione, futura, futuribile, dovrà essere coerente con il
dettato e gli impegni sottoscritti dal nostro Paese nei trattati internazionali. Quindi il
Disegno di Legge della Maggioranza definisce un perimetro entro il quale riaprire la
discussione. Allora, con questa descrizione e giudizio, in sintesi, io propongo, anche a
nome degli altri sottoscrittori, che si voti la proposta di ordine del giorno depositata a
mia firma coi colleghi, e credo che ci sarà modo in questo Consiglio di aver condiviso,
di condividere le motivazioni della premessa e contemporaneamente annuncio che sul
testo depositato dalla Maggioranza, che ha questa caratteristica di descrizione puntuale
della normativa in essere, poiché è esplicitamente richiamata la richiesta di revoca del
Decreto Pillon, voterò a favore.

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