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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Novembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 29
ORDINE DEL GIORNO 2018-04120
"(ODG N. 12/2018) DDL 735 SU AFFIDO CONDIVISO, MANTENIMENTO DIRETTO E BIGENITORIALIT?" PRESENTATA IN DATA 27 SETTEMBRE 2018 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ROSSO Roberto
Io sono un liberale e in quest'Aula cerco di comportarmi da liberale, e uno dei criteri del
mondo liberale è quello di invertire la frase di Machiavelli per cui il fine giustifica i
mezzi. Invece no, ci sono i mezzi, legittimi, che rendono legittime le finalità. In questo
caso mi domando come si sia potuto rendere ammissibile un ordine al giorno di questo
tipo. Per una ragione molto semplice: perché si chiede a un corpo istituzionale che non
esiste, il Parlamento, di ritirare un atto, che è nella disponibilità di una singola persona,
il presentatore del Disegno di Legge. Quindi, voglio dire, francamente, io so che voi
potete fare tutto, voi siete addirittura tutte le sinistre unite nel confermare queste cose,
ma è incredibile che si sia potuto dare ammissibilità a un ordine del giorno di questo
tipo, perché è insensato, è paradossale, è impossibile e non doveva essere ammesso.
Cioè qui si chiede, lo leggo perché è stupefacente, si dice: "Impegna - tutto questo
ordine del giorno - la Sindaca e la Giunta a sollecitare il Parlamento", ma chi è il
Parlamento? Io capisco che voi grillini pensiate che sia revocabile la norma
costituzionale che dice che il mandato parlamentare è senza vincolo. I liberali si
comportano in questo modo, ritengono in questo modo, giudicano in questo modo e
dico, voi fate benissimo, ma queste cose tenetevele per la vostra parte, ma quando si
parla del Parlamento, e si parla quindi di un deputato che ha la legittimità, io non entro
nel merito della questione, anzi ho ascoltato il dibattito che c'è stato in Commissione, mi
pareva anche ragionevole tante delle cose che venivano dette da questi gruppi di donne,
però non voglio entrare nel merito, perché questo è un ordine del giorno che non doveva
comparire in questo Consiglio, cioè sollecitare il Parlamento a revocare un Disegno di
Legge è una follia istituzionale. Questo Consiglio Comunale potrà, nei suoi Gruppi,
rivolgersi, voi che siete dei 5 Stelle, rivolgervi ai vostri dei 5 Stelle, per dire: "Queste
cose non le voterò mai". Legittimissimo, io non entro mica nel merito di questa cosa. E
poi, oltre a essere inammissibile e improponibile, era anche, purtroppo, una discussione
monca perché ci sono state molte richieste da parte di gruppi femminili che si sono
proposti anche con argomentazioni veramente interessanti, io le ho ascoltate, ma avevo
detto: "Possibile che non ci sia uno della parte avversa che proponga ragioni a favore di
questo Decreto?". Quanto meno il Senatore Pillon, quanto meno lui o qualcuno della
sua parte politica, avrà pur potuto giustificare le ragioni per cui questo atto così
apparentemente folle nel giudizio di tanti gruppi femminili è stato depositato. Ebbene,
mi sono arrivate, mi sono arrivate le richieste, non di uno, ma di quattro gruppi: GSF,
Genitori Separati e Figli Onlus; Mantenimento Diretto; Papà separati Torino; 2houses,
che chiedevano di poter argomentare le loro ragioni, che io ho ascoltato. Io ho detto
anche a queste donne: "Guardate, voi potete avere tutte le ragioni del mondo, mi
piacerebbe anche capire perché qualcuno propone una legge diversa". Ma torno a
ribadire, se qualcuno di voi, per caso, avesse qualche rimembranza liberale, magari dai
banchi del liceo, possa concepire e considerare di comportarsi da liberale anche in
quest'Aula, perché è veramente folle - la parola più gentile che può venirmi fuori - che,
un'istituzione Consiliare Comunale proponga al Parlamento di ritirare un atto che è
nella disponibilità di un proponente, di chi propone il Disegno di Legge. Cioè, cercate di
fare un esame, non dico di coscienza, ma di intelletto e cercate veramente di capire che
cosa proponete, perché se aveste chiesto al Governo, cosa ragionevole e ammissibile, di
revocare un Disegno di Legge che da parte del Governo fosse andato in questo senso,
aveva una sua fondatezza, ma proporre che il Parlamento imponga al signor Pillon,
Senatore della Repubblica, di togliere la Legge presentata, è veramente assurdo. Voi,
come membri dei 5 Stelle, avete il 32, il 34% espresso in voti alle elezioni parlamentari,
avete più di quel 32-34% espressi in seggi parlamentari, vi chiederei di fare il vostro
dovere, cioè legittimamente quello che voi ritenete può essere accolto, andate al vostro
Gruppo Parlamentare, andate dal vostro Premier, Vice Premier, andate dai vostri
Capigruppo e ditegli: "Questa cosa non deve passare", ma fare questo… se noi
scendiamo sulla scala istituzionale in questo modo, se noi accettiamo queste follie, che
un Consiglio Comunale di Torino proponga addirittura, che cosa? Che il Senatore Pillon
revochi? Andateglielo a dire. Cosa avete da impegnare il Consiglio Comunale di Torino
a fare una cosa così? Ma sono cose senza cognizione, voglio dire, per cortesia fate le
cose dovute, doverose. Io sono per fare anche cose estreme: dare la cittadinanza
onoraria a Ocalan, fare tante cose importanti e belle che questo Consiglio Comunale
potrebbe fare, ma per cortesia, le cose assurde tenetevele per voi.

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