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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Novembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 22
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-05461
RINEGOZIAZIONE DI MUTUI PER UN AMMONTARE COMPLESSIVO DI EURO 387.989.634,27 CON INTESA SANPAOLO E DEXIA CREDIOP.
Interventi
MONTALBANO Deborah
Grazie Presidente. Ma anche io raccolgo l'invito dell'Assessore nell'effettuare una
discussione congiunta di entrambe le delibere, quindi intervengo su entrambe le
delibere. Mi riaggancio un momentino ad alcuni interventi che si sono già susseguiti nel
proprio contenuto, insomma, non devo essere io a fare l'avvocato difensore
dell'Assessore preposto e della Maggioranza, scampi da me questo ruolo, però proprio
perché abbiamo delle delibere, in narrativa sono anche abbastanza esplicitate, vorrei
ricordare che, ad esempio, la prima delibera, quella dei 387 milioni, e quindi di tutta una
serie di mutui e della proposta di rinegoziazione che stiamo discutendo in questo
momento, non è la prima rinegoziazione che viene fatta, ce ne era stata, perchè c'è stato
tutto un susseguirsi di rinegoziazioni, e com'è scritto in delibera, cito testualmente: "La
prima decorrenza, prima rendicontazione, fu il 1° gennaio 2007". E come avvenne
anche lì la rinegoziazione di questo debito? Basta leggere semplicemente la delibera, al
punto A: "Per il periodo dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2008, il tasso di interesse
nominale annuo pari, sarà al 2%, mentre poi per il periodo dal 1° gennaio 2009 al 31
dicembre 2036, gli interessi sono semestrali, calcolati sulla base dei seguenti tassi, tasso
di interesse nominale annuo del 4,663%", quindi il tasso al 4,741,663%, non esce oggi.
Se oggi andiamo a rinegoziare con la Banca Sanpaolo, su richiesta della Banca
Sanpaolo, non di certo dell'Amministrazione Comunale o della politica che rappresenta
questa Amministrazione comunale, e andiamo a rinegoziare su un tasso che era
preesistente e che altri hanno fissato. Questo per quanto riguarda poi il potere
contrattuale con gli enti finanziari che, a mio avviso, non credo possa cambiare in base a
chi governa la Città e quindi in base al partito politico, ma è molto più strutturale.
Entrando nel merito della delibera, io voglio provare a tirare fuori quelli che ritengo gli
elementi negativi e quelli che ritengo anche degli elementi positivi sul fronte tecnico.
Allora, per quanto riguarda la prima delibera, se c'è, se proprio devo dire che c'è, un
elemento positivo, possiamo dire che è quello, e su questo, lo riconosco, si passa da un
tasso variabile a un tasso fisso, la scadenza non viene prorogata nel tempo, ma rimane al
2036, c'è il vantaggio momentaneo, per l'Amministrazione, è quello di una riduzione
temporanea dell'importo delle rate. Per quanto riguarda il nuovo tasso di interesse, io
non so adesso bene i dati che ha fornito la Consigliera Artesio perché leggendo le
delibere rispetto alla narrativa sul nuovo tasso di interesse, in delibera veniva precisato
che quello successivo, quindi dalla nuova rinegoziazione e del nuovo contratto, dovrà
essere inferiore a quello attuale. Ma io l'indice di tasso di interesse che si andrà a pagare
con questa nuova rinegoziazione, con queste nuove rinegoziazioni, io in delibera non
l'ho trovato. E da questo, quindi, da questa riflessione, non posso che contestare anche il
riferimento, i riferimenti, mi scusi, Assessore, di quelli che possono essere i futuri
risparmi o i futuri nuovi aggravi per i cittadini torinesi, perché ad esempio, in questa
delibera, come ricordava il Consigliere Lo Russo, l'aggravio indicato, stimato, stimato,
perché io ho bisogno del tasso di interessi nuovo per fare un calcolo reale, che non c'è in
delibera, poi, se qualcuno ne è a conoscenza, insomma, mi metta a conoscenza, allora
poi mi faccio altri due calcoli che non ho potuto farmi fino a questo momento.
Comunque, l'aumento previsto è di 33 milioni, eccetera, la riduzione invece prevista
rispetto al 2028, se non sbaglio, la riduzione delle rate, viene quantificata in complessivi
49 milioni di euro, che lì per lì dici: "Va bene, allora sono più", no? Apparentemente
sono più i vantaggi, che gli svantaggi, e invece no, e invece no. Quindi, sul fatto che si
passa a un tasso fisso, piuttosto che variabile, può essere una tutela per
l'Amministrazione, i cittadini, sul fatto che la visione politica che si pone su questa
delibera, ma anche su quella dopo, è quella di dire: "Facciamo l'ennesima
rinegoziazione", riusciamo a liberare qualche risorsa da poter utilizzare per gli enti
culturali, piuttosto che per le manutenzioni ordinarie, liberando qualche altra liquidità
sulla spesa corrente, è esattamente il ragionamento politico che tanto si contestava e
che, scusate, viaggia in piena continuità con quella che era l'azione politica
dell'Amministrazione precedente, perché è questo che manca, che è esattamente quello
che, tra l'altro, ha già ben esplicitato anche la Consigliera Artesio. Ma prima di arrivare
alla riflessione politica, entro nel merito anche dell'altra delibera, dove invece si
prolunga nel tempo, dal 2024, se non erro, al 2036, il debito a carico della Città di
Torino, e quindi viene normale, non bisogna sotto questo fronte essere competenti, sotto
il fronte tecnico, capire che allungando i tempi del debito, si allunga anche il debito,
perché si aumentano anche gli interessi e quindi la nuova scadenza fissata è al 2036,
continuiamo ad indebitare la Città pur di liberare un minimo di risorse e pensare al
domani, o all'oggi, forse, o ai prossimi due anni di mandato, ultimi, e non pensando,
con una visione molto più ampia, a quella che deve essere la salute economica delle
risorse economiche dell'Ente per il futuro delle prossime generazioni. Su questa
delibera, se proprio anche qui dobbiamo citare quale può essere un elemento,
comunque, positivo, è l'estinzione del contratto di derivato. Però pongo anche qui delle
riflessioni, perché poi in delibera, specialmente in politica, le parole di nuovo sono
importanti e l'estinzione del contratto di derivato, che, ripeto, sicuramente può essere
registrato come un elemento positivo, in delibera, viene citato, verrà estinto
anticipatamente, ma ad un valore positivo di chiusura di quella stessa determinazione,
viene rimandata ad un momento successivo, a delle verifiche successive, e quindi il
valore di mercato su cui poi bisogna fondare questa estinzione, non è citato in delibera,
di nuovo. Io mi auguro che si riuscirà ad arrivare all'estinzione del derivato, del
contratto di derivato che, tra l'altro, è quello a cui fa riferimento, ha detto l'Assessore
che cerca, all'interno del testo della narrativa, parliamo di quei circa 25 milioni e quindi
della chiusura di quel contratto. Tra l'altro le verifiche a cui si rimanda sono una verifica
interna e poi anche la verifica dell'agenzia privata, cito, Finance Active S.r.l., che poi è
l'ente preposto, terzo, indipendente, per effettuare la verifica di fattibilità. E quindi
anche qui io mi auguro riusciremo a estinguere almeno quell'unico derivato, ma dallo
scritto e dalla narrativa della delibera, in questo momento io non posso avere certezza
neanche di questo. Mi sembra un po', ed entro sotto il fronte politico, e quindi, provando
a porre una riflessione politica, mi sembra un po': "Dateci il voto, la narrativa è
abbastanza così, non precisa, carta bianca, e poi ce la vediamo noi", cosa che capita
abbastanza sovente, devo dire. Comunque, la questione centrale è quella che a queste
due proposte del Consiglio Comunale non è seguito, né prima e né dopo, e né in questo
momento, nessuna presa di posizione politica, nessuna azione, nessun atto che ci dica,
almeno ci dica qual è la posizione…, Assessore, mi ascolta? Qual è la posizione politica
rispetto alla questione centrale del debito pubblico di tutti gli Enti, non sono quelli degli
Enti territoriali comunali di questa Amministrazione. Cioè, cosa vogliamo fare?
Vogliamo continuare a rinegoziare i vecchi debiti, i vecchi mutui per riuscire a liberare
qualche risorsa economica e riuscire a fare qualche piccolo intervento sulla Città?
Oppure, visto e considerato che non siete più una forza di Opposizione, ma
amministrate questa Città, ne amministrate di diverse, avete diversi Comuni
un'importanti in tutta Italia, penso a Livorno, tanto per farvi un esempio, siete a capo del
Governo, quindi governate questo Paese, sotto il fronte del debito pubblico quale
posizione volete prendere? L'Amministrazione di Torino cosa vuole fare rispetto al
debito pubblico? Perché di questo parliamo, perché poi abbiamo voglia, avete voglia a
venire a dirci che si tagliano i servizi, si esternalizza, si privatizza, si fanno le 106, non
si possono utilizzare in autonomia gli oneri di urbanizzazione, non si ha più autonomia
politica, decisionale, a prescindere da chi governa, finché tutti gli Enti Pubblici sono
tenuti al cappio da delle condizioni finanziarie per la quale è impossibile uscirne. Vi dò
un dato…

MONTALBANO Deborah
Sì. Cercando di portarvi nel merito su questa riflessione che sto cercando di porre. La
prima delibera cita, pone un elemento molto interessante, cioè dice che: "Il primo
gennaio del 2007, il debito residuo, mi riferisco a quella dei 387 milioni, eccetera, "il
primo gennaio 2007 il debito residuo era pari a 474.272.125,62 Euro; al 30 giugno
2018, il debito residuo…"

MONTALBANO Deborah
Sì, arrivo, finisco solo questo ragionamento. È di 387 milioni, quello, 989.634,27 Euro,
cioè, in 11 anni questa Amministrazione è riuscita a ridurre il debito residuo per la
grandiosa cifra di 86.282.491,4 Euro, in 11 anni. Allora, finché non si mette in
discussione l'impianto strutturale, i parametri che legano il rapporto tra il pubblico e le
strutture finanziarie private, perché, Presidente, c'è qualcuno che ha fatto un'ottima
operazione finanziaria, ma non è il Comune di Torino, qui è la Banca Sanpaolo, su
questo non ci sono dubbi. In funzione di questo io non ritengo di astenermi o di votare
contro, ma proprio per dare un segnale forte, che sotto il fronte politico, politico,
dobbiamo mettere in discussione questa tematica centrale, perché da questa possiamo
intervenire su tutte le altre, su tutte le altre. Io non parteciperò al voto.

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