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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Novembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 22
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-05461
RINEGOZIAZIONE DI MUTUI PER UN AMMONTARE COMPLESSIVO DI EURO 387.989.634,27 CON INTESA SANPAOLO E DEXIA CREDIOP.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei al punto successivo dell'Assessore Rolando:

"Rinegoziazione di mutui per un ammontare complessivo di Euro 387.989.634,27
con Intesa Sanpaolo e Dexia Crediop"

VERSACI Fabio (Presidente)
Assessore Rolando, c'è anche un emendamento di Giunta.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Se mi è consentito, come ho fatto in Commissione, esporrei le due delibere
contemporaneamente, perché quello che cambia, non tanto nella natura tecnica
dell'operazione, è esclusivamente il fatto che la prima delibera contempla un certo
numero di mutui che sono sviluppati insieme da due istituti. Ricordo all'Aula che Dexia
Crediop con la fine di quest'anno cesserà di essere una banca operante in Italia, così
com'è nota di rumore. La seconda delibera riguarda soltanto Intesa Sanpaolo. Nei primi
mesi dell'anno sono iniziate diverse valutazioni, colloqui con gli istituti, è stato anche
precisato in alcune Commissioni, per tentare di fare delle operazioni di ridisegno dei
mutui, che avessero la caratteristica di non creare problematiche con ricadute estreme
sul futuro, che però consentissero di avere dei vantaggi che sono individuati nelle due
delibere, uno rispettivamente a pagina 4, l'altro a pagina 3, che sono la semplificazione
della struttura del tasso di interesse applicato, la cristallizzazione su livelli favorevoli
della spesa per interessi, con sterilizzazione del rischio che eventuali futuri rialzi dei
tassi di mercato ne determino l'aggravio, l'agevole perfezionamento mediante la
stipulazione di un unico atto, una riduzione delle rate per la prima parte dei nuovi Piani
di ammortamento, che dura per due sindacature, riducendo la parte corrente, cioè gli
interessi e ovviamente, dove c'è l'allungamento, amplificando l'effetto sulla parte
capitale. Comunque, dando questo beneficio, questo beneficio sulla spesa corrente che,
come si ricorderà, ha vissuto negli anni precedenti dei problemi, nel senso che per
alcuni periodi dell'anno si erano sviluppate delle compensazioni sulla parte "Cultura e
altri servizi", utilizzando il conto capitale, ci toglieremo da questa vicenda con
quest'operazione, e in più, ovviamente, ci sono tutte le caratteristiche ai sensi della
normativa per rientrare nella negoziazione assistita dalla Legge. Tutte e due le
operazioni sono state valutate dietro nostra richiesta, sono arrivati gli aggiornamenti da
parte degli istituti, che cambiavano da luglio a oggi per via della mobilità dei tassi che si
è realizzata dopo il mese di agosto. Oggi i tassi sono ancora inferiori a quelli di prima, i
tassi di riferimento. Le valutazioni sono state condotte, oltre che ovviamente
dall'Istituto, dall'agenzia di consulenza che si occupa di valutare i mutui da noi, dagli
uffici e non ultimo, anche il Collegio dei Revisori ha espresso tutte le sue valutazioni
sul tema. Venendo all'emendamento, se non ricordo male, l'emendamento è quello che
recepisce il parere dei Revisori, che è stato rilasciato mentre eravamo in Commissione.
E niente, io non avrei nient'altro da aggiungere, se ci sono delle informazioni. Ricordo
che in Commissione sono state date ampie informazioni, sia in termini numerici, che in
termini grafici, sugli andamenti, sia delle quote capitali e delle quote interessi nel
tempo, prima e dopo la cura. Ovviamente gli uffici stipuleranno questi mutui alla luce
delle condizioni post approvazione del Consiglio, che saranno determinate dal mercato,
se queste non influiranno sulla convenienza economica registrata.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie Assessore Rolando. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Lo Russo, prego, ne
ha facoltà.

LO RUSSO Stefano
Assessore Rolando, per stemperare un po' questo clima, ha voglia di andare a
rinegoziare anche il mutuo ipotecario di casa mia? Le spiego perché, perché davvero la
sua capacità negoziale, che traspare da questa delibera, è davvero sorprendente. Ci sono
alcuni elementi che sono anche abbastanza interessanti, parto proprio dall'incipit della
delibera a cui lei fa riferimento, in cui, sostanzialmente, ci racconta che è pervenuta da
parte di Intesa Sanpaolo e Dexia Crediop S.p.A. la proposta di rinegoziazione. Ora, se
lei avesse conoscenza dentro Intesa Sanpaolo che di colpo si trasforma da quella che è,
cioè una banca che giustamente deve fare utile e profitto, in un soggetto che può donare
del denaro liberamente, se gentilmente mi dice con chi parla lei in Intesa Sanpaolo, che
lo vado a trovare anch'io, perché, come dire, è un po' suggestivo che lei oggi venga in
quest'Aula e sostanzialmente, con un'operazione di cui peraltro dà conto…, siccome ha
elencato la delibera, quelli che ha chiamato vantaggi, ha saltato un capoverso, glielo
posso rileggere, non si offende, vero? "La rinegoziazione comporta, nel suo complesso,
fino al 2036, maggiori oneri per l'Ente, per un importo stimato alla data del 7 novembre
2018, di Euro 33.917.000". Allora, guardi, per rinegoziare così, lasci stare, cioè, che se
questo è l'effetto della rinegoziazione, ma anche no, Assessore Rolando, mi creda. Cioè
io capisco che c'è un tema legato al fatto che avete, come dire, criticità di bilancio tali da
dover, in qualche modo, far fronte a quelle che sono delle criticità che probabilmente
arriveranno anche nella pronuncia della Corte dei Conti, cioè il ricorso ad Entrate
straordinarie per finanziare spesa corrente, è chiarissima l'operazione, è chiarissima.
Però io vorrei solo rappresentare a lei e all'Aula e al Movimento 5 Stelle che la
votazione di questa delibera incrementa di 33 milioni, di 33 milioni di euro, questa, poi
c'è quella dopo che ne vale altri 18, per un totale di 52 milioni di euro. Alla faccia della
rinegoziazione dei mutui. Vede, assessore Rolando, io più volte le ho sollecitato
un'iniziativa politica, non so se se lo ricorda, da quando si è insediato questo
mirabolante Governo del Paese, che vedo che sul tema "debito", come dire, anche loro
hanno le loro idee chiare, piuttosto chiare, le dissi, visto che c'era Di Maio agitato, che
voleva usare la Cassa Depositi e Prestiti, questo enorme stock di denaro che deve essere
utilizzato per investimenti, io le feci due proposte, la prima fu quella di chiedere al
Governo nazionale, che adesso, guardate, è sotto il controllo totale grillino, quindi non è
che si possa, come dire, dire che…, non ci sono più quelli del PD, ci siete voi adesso,
che fondamentalmente potrebbe, e secondo me lo farebbe anche volentieri, stanti i chiari
di luna, erogare delle linee di finanziamento allo 05%, all'1% , non al 4,7%, al 4,8%,
paghiamo il costo del denaro noi, e aiutare gli Enti Locali, non dico solo gli Enti Locali
grillini, no, no, gli Enti Locali, perché questo problema ce l'hanno tutti gli Enti Locali.
A parte che sarebbe interessante vedere come il costo del denaro viene, come dire, sia
gestito con noi rispetto ad altre Città, perché io sarei curioso di capire se Intesa
Sanpaolo, perché ovviamente è l'oggetto della questione, ma la cosa penso si applichi
per tutti gli altri mutui della Città, applica il 4,78%, il 4,80% a tutti i Comuni d'Italia,
onestamente… Allora, io non arrivo a essere un estremista pericoloso bolscevico che
dice: "Basta, smettiamo di pagare le rate dei mutui perché…", no, no, no, assolutamente
no, però qualche piccolo tentativo, Assessore Rolando, di non scaricare sulle future
generazioni ulteriore stock di debito, dovreste farlo. Allora io, onestamente, il vantaggio
che lei dice: "Semplifichiamo la struttura dell'interesse", ma cosa me ne frega a me di
semplificare la struttura dell'interesse, se poi pago 33 milioni di interessi in più? Ma
teniamoci la complicazione, teniamoci i 33 milioni, Assessore Rolando, ma chi se ne
frega della complicazione, davvero. Da 17 contratti passiamo a uno solo, ammazza,
cioè, questi sì che sono vantaggi della Città, così abbiamo meno carta che gira. Cioè,
qual è il problema? Cioè, stiamo parlando di 33 milioni di euro, cioè, non è stiamo
parlando di 50 Euro, 33 milioni. Vedremo se questo, come dire, polmone finanziario,
legato al fatto che pagherà pantalone, perché questa è la famosa logica di risanamento,
ci faccia solo il piacere di non parlare più di ottica di risanamento, eh, cioè, abbiate
almeno questa decenza, cioè la decenza, ogni tanto, politica potrebbe aiutare nella
relazione politica. Fate un'operazione di dilazione del debito a carico del contribuente
torinese, questo è l'atto che voi oggi proponete all'Aula e onestamente io mi rendo conto
che diventava difficile confezionare una deliberazione portando in evidenza l'interesse
pubblico. Ma scusi, assessore Rolando, ma qual è l'interesse pubblico di questa
rinegoziazione? Qual è l'interesse pubblico di questa rinegoziazione? Io vedo scritti,
scritti, 33 milioni di euro in più, qui, e ne vedo 18 dopo, cioè con due pigiate di bottoni,
Consiglieri del Movimento 5 Stelle, voi indebitate la Città di Torino di altri 55 milioni.
Mi fate solo la cortesia, guardo il collega Fornari, so che non mi dovrei rivolgere
direttamente a lui, la prossima volta che venite a parlare di risanamento dell'Ente, vi
chiedo solo una gentilezza, come dire, relazionale, ricordatevi che cosa fate, vi chiedo
solo questo. Per questa ragione, Assessore Rolando, diventa difficile per noi, come dire,
sostenere un'iniziativa contabile di questa di questa natura. Le ribadisco nuovamente, ci
sono le condizioni per attivare provviste di denaro con linee semplificate, condizioni
politiche che vanno create, c'è qualcuno che vada a Roma, che spiega, faccia un disegno
a Di Maio, che vada lì, metta il disegno davanti, e gli dice: "Oltre alle nomine di Cassa
Depositi e Prestiti, sappia che Cassa Depositi e Prestiti può attivare anche degli
strumenti finanziari, dei fondi, dei fondi", sento dire, ci sono enne strumenti. Il costo del
denaro è ancora basso, ce ne sono addirittura margini di redditività, perché CDP, come
ben sappiamo, in molti casi, ha fondi, prevalentemente immobiliari, e non sa come
impiegare queste risorse perché i tassi di rendimento sono bassi, ma per quanto bassi,
sono comunque più bassi del 4,30%, del 4,8% che paga il Comune di Torino, glielo
posso garantire. Se noi andassimo oggi da CDP e proponessimo a CDP di remunerare Il
capitale con 4%, il 4%, ma questi così ci stendono i tappeti rossi, ma non hanno nessun
fondo che gli remunera il capitale con il 4%, ma mi creda, Assessore Rolando, non ce
l'hanno uno strumento finanziario che gli dà il 4%, non ce l'hanno, ce l'avessero, lo
userebbero. Anzi, hanno il problema che molti fondi sono in difficoltà, perché,
soprattutto quelli immobiliari non hanno mercato. Allora, forse la terza, quarta, quinta,
non so, chiedo scusa, perché poi, come giustamente i colleghi mi fanno rilevare, sono
noioso, però davvero ci sono strumenti alternativi a questa, come dire, bizzarra delibera
che oggi porta all'attenzione alla votazione dei Consiglieri 5 Stelle, che passano in
un'unica seduta da essere quelli che votano quello che abbiamo votato prima, adesso
voteranno questa deliberazione, così non riesco a capire se nel silenzio,
nell'inconsapevolezza, davvero, diventa suggestivo. Credetemi, ci sono enne strumenti
alternativi, io ne ho citato uno, ma ce ne sarebbero tanti altri. Mi creda, Assessore
Rolando, che questo 4,8% che andiamo a pagare il costo del denaro, sarebbe facilmente
recuperabile a un tasso di interesse inferiore, ed eviteremo, non tanto per lei, per me, per
i Consiglieri che oggi sono in questa Sala, ma per chi verrà dopo, per chi verrà dopo, a
cui dovremmo tutti quanti contribuire a lasciare qualcosa di meglio di quello che
abbiamo trovato, mi accontenterei di questa cosa. Per queste ragioni, ovviamente, non
possiamo, non ce ne voglia, votare la delibera. Se poi, gentilmente, Assessore Rolando,
chiudo con una battuta, mi fa sapere con chi parla lei in Intesa Sanpaolo per fare queste
brillanti rinegoziazioni, che magari vado anch'io a rinegoziare il mio di mutuo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per 10 minuti.

ARTESIO Eleonora
Io cerco di ripercorrere in modo descrittivo il contenuto di queste due deliberazioni, che
tratterò anch'io, come ha fatto l'Assessore, congiuntamente, ed esprimere un giudizio
complessivo. Quindi il Comune di Torino sta rinegoziando, su proposta di Intesa
Sanpaolo, un mutuo che era stato stipulato nel 1999 per il completamento del lotto del
passante ferroviario. Questo mutuo era di importo iniziale di 217 milioni di euro,
scadeva nel 2024, ha attualmente un importo residuo di 68,5 milioni di euro. La
proposta di rinegoziazione che stiamo prendendo in considerazione, diminuisce il tasso
del 4,741% al tasso del 4,554%, e qui valgono, con una diminuzione dello 0,187%, le
considerazioni che venivano fatte precedentemente dal Capogruppo Lo Russo. In
cambio di questa riduzione, mi permetto di dire, risibile, del tasso di interesse, si viene a
prolungare di 10 anni la durata del mutuo e lo si porta alla durata massima prevista dalla
legislazione, vale a dire 30 anni. In realtà il mutuo vivrà complessivamente 37 anni,
visto che era nato nel 1999, la legge che riduce il termine è 30 dal 2014. Il derivato
sottostante viene chiuso contemporaneamente. Ma su questo momento non c'era
soltanto il derivato che viene chiuso, ma rimangono attivi per i di due terzi del valore,
un derivato JP Morgan, che non viene qui rinegoziato. Quali sono i risultati di questa
rinegoziazione, fino al 2024 il Comune risparmia 41 milioni, rispetto al tasso di
interesse precedente. Al termine del periodo gli onori di cassa, che però se si dovranno
sostenere, saranno superiori di oltre 18 milioni rispetto a quelli che si sarebbero pagati
originariamente. Quindi il Comune, invece di pagare 41 milioni, ne pagherà 59, con la
differenza che invece di completare la restituzione nel 2024, la completerà nel 2036.
Qual è il vantaggio? È evidentemente quello di liberare delle risorse che vengono
convertite in spesa corrente per realizzare le opere che l'Amministrazione riterrà e, dice
la delibera, i risparmi saranno indirizzati alla spesa corrente per enti culturali e
manutenzioni ordinarie. La seconda rinegoziazione riguarda i 17 mutui di San Paolo che
erano realizzati a tasso strutturato e che erano stati stipulati nel 2003 e nel 2005, già
rinegoziati in una prima battuta nel 2007, e la cui scadenza è prevista, nella valutazione
di questi atti deliberativi, al 2036, è una scadenza che sarebbe stata eguale, perché
questa scadenza non può essere ulteriormente prorogata per legge dall'attuale Giunta, in
quanto già precedentemente rinegoziata. Quali sono le nuove condizioni? Il tasso passa
dal 4,663% al 4,61%, con un ribasso dello 0,023%. Spostando questo tipo di rimborso,
il Comune recupera, fino al 2028, 49 milioni di euro. Negli anni successivi dovrà
restituire 83 milioni, con un esborso di cassa superiore di 34 a quello originariamente
previsto. Allora, in sintesi, qual è il giudizio su queste due operazioni, intanto, sono
operazioni molto simili, seppure utilizzando strumenti e modalità differenti, a quelle
compiute precedentemente dalla Giunta Fassino, quando la Giunta Fassino ha potuto
utilizzare una legge nazionale, che per favorire la liquidità nei confronti dei creditori del
Comune ha consentito di diluire nei tempi la situazione debitoria. È un'operazione
analoga, in cambio di una liquidità immediata e ravvicinata, si diluisce nel tempo la
condizione del debito. Dato che io non sono stata mai feroce con le Amministrazioni
Comunali che hanno cercato di garantire la spesa necessaria, pur in una condizione di
oggettivo strangolamento del Bilancio degli Enti Locali, anche per misure di bilancio
nazionale, e quindi non ho buttato la croce per questo aspetto sul Sindaco Fassino, non
la butto adesso sulla Sindaca Appendino e sull'Assessore al Bilancio, però è
assolutamente evidente che non può mancare la mia critica nei confronti di questa
Amministrazione, che invece ha accusato dell'indebitamento le Giunte precedenti,
rispetto al fatto che nell'amministrazione ordinaria si usano gli stessi strumenti, la
diluizione del debito sulle Giunte successive, sulle generazioni successive. Qual è,
diversamente dal collega Lo Russo, il mio giudizio politico? Non è quello di essere abili
o meno abili, o diplomatici o non diplomatici, nei confronti del Governo Nazionale,
visto che adesso è omologo per maggioranza, quanto piuttosto quello di non osare
quello che da questa parte, e non soltanto da questa parte, anche da parte di reti di
Comuni e di Associazioni che si occupano di Finanza locale, vi verrebbe chiesto, cioè
quello di dichiarare illegittimo il debito che si fonda sulle pratiche dei derivati e che
produce livelli di interesse che sono assolutamente al di fuori dei tassi di mercato e
profondamente sconvenienti per le Pubbliche Amministrazioni. Rinegoziamo il debito e
denunciamo il debito illegittimo. Lo so che è una scelta politica forte, è una scelta
politica forte che altre Amministrazioni hanno almeno annunciato e credo intrapreso.
Quindi la mia obiezione non è tanto il fatto che su questa operazione finanziaria vi state
comportando come le Amministrazioni precedenti, ma che moltiplicate una condizione
di dipendenza e non risolvete alla radice il problema significativo, e purtroppo
drammatico, di una Finanza locale, che pur non avendo creato la situazione debitoria
dello Stato, è stata quella che più di tutte le altre istituzioni è stata chiamata a concorrere
al risanamento e con questa chiamata di risanamento di carattere nazionale ha dovuto
patire, e continua a patire, delle condizioni di impossibilità a soddisfare le domande
primarie, quale quelle di cui abbiamo parlato, quindi le manutenzioni, quindi i contributi
alle attività sociali e culturali, e viceversa non riesce ad alzare la testa da una condizione
di soggezione rispetto agli istituti finanziari.

VERSACI Fabio (Presidente)
Capogruppo Montalbano, ne ha facoltà per 5 minuti. 10 minuti, scusi.

MONTALBANO Deborah
Grazie Presidente. Ma anche io raccolgo l'invito dell'Assessore nell'effettuare una
discussione congiunta di entrambe le delibere, quindi intervengo su entrambe le
delibere. Mi riaggancio un momentino ad alcuni interventi che si sono già susseguiti nel
proprio contenuto, insomma, non devo essere io a fare l'avvocato difensore
dell'Assessore preposto e della Maggioranza, scampi da me questo ruolo, però proprio
perché abbiamo delle delibere, in narrativa sono anche abbastanza esplicitate, vorrei
ricordare che, ad esempio, la prima delibera, quella dei 387 milioni, e quindi di tutta una
serie di mutui e della proposta di rinegoziazione che stiamo discutendo in questo
momento, non è la prima rinegoziazione che viene fatta, ce ne era stata, perchè c'è stato
tutto un susseguirsi di rinegoziazioni, e com'è scritto in delibera, cito testualmente: "La
prima decorrenza, prima rendicontazione, fu il 1° gennaio 2007". E come avvenne
anche lì la rinegoziazione di questo debito? Basta leggere semplicemente la delibera, al
punto A: "Per il periodo dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2008, il tasso di interesse
nominale annuo pari, sarà al 2%, mentre poi per il periodo dal 1° gennaio 2009 al 31
dicembre 2036, gli interessi sono semestrali, calcolati sulla base dei seguenti tassi, tasso
di interesse nominale annuo del 4,663%", quindi il tasso al 4,741,663%, non esce oggi.
Se oggi andiamo a rinegoziare con la Banca Sanpaolo, su richiesta della Banca
Sanpaolo, non di certo dell'Amministrazione Comunale o della politica che rappresenta
questa Amministrazione comunale, e andiamo a rinegoziare su un tasso che era
preesistente e che altri hanno fissato. Questo per quanto riguarda poi il potere
contrattuale con gli enti finanziari che, a mio avviso, non credo possa cambiare in base a
chi governa la Città e quindi in base al partito politico, ma è molto più strutturale.
Entrando nel merito della delibera, io voglio provare a tirare fuori quelli che ritengo gli
elementi negativi e quelli che ritengo anche degli elementi positivi sul fronte tecnico.
Allora, per quanto riguarda la prima delibera, se c'è, se proprio devo dire che c'è, un
elemento positivo, possiamo dire che è quello, e su questo, lo riconosco, si passa da un
tasso variabile a un tasso fisso, la scadenza non viene prorogata nel tempo, ma rimane al
2036, c'è il vantaggio momentaneo, per l'Amministrazione, è quello di una riduzione
temporanea dell'importo delle rate. Per quanto riguarda il nuovo tasso di interesse, io
non so adesso bene i dati che ha fornito la Consigliera Artesio perché leggendo le
delibere rispetto alla narrativa sul nuovo tasso di interesse, in delibera veniva precisato
che quello successivo, quindi dalla nuova rinegoziazione e del nuovo contratto, dovrà
essere inferiore a quello attuale. Ma io l'indice di tasso di interesse che si andrà a pagare
con questa nuova rinegoziazione, con queste nuove rinegoziazioni, io in delibera non
l'ho trovato. E da questo, quindi, da questa riflessione, non posso che contestare anche il
riferimento, i riferimenti, mi scusi, Assessore, di quelli che possono essere i futuri
risparmi o i futuri nuovi aggravi per i cittadini torinesi, perché ad esempio, in questa
delibera, come ricordava il Consigliere Lo Russo, l'aggravio indicato, stimato, stimato,
perché io ho bisogno del tasso di interessi nuovo per fare un calcolo reale, che non c'è in
delibera, poi, se qualcuno ne è a conoscenza, insomma, mi metta a conoscenza, allora
poi mi faccio altri due calcoli che non ho potuto farmi fino a questo momento.
Comunque, l'aumento previsto è di 33 milioni, eccetera, la riduzione invece prevista
rispetto al 2028, se non sbaglio, la riduzione delle rate, viene quantificata in complessivi
49 milioni di euro, che lì per lì dici: "Va bene, allora sono più", no? Apparentemente
sono più i vantaggi, che gli svantaggi, e invece no, e invece no. Quindi, sul fatto che si
passa a un tasso fisso, piuttosto che variabile, può essere una tutela per
l'Amministrazione, i cittadini, sul fatto che la visione politica che si pone su questa
delibera, ma anche su quella dopo, è quella di dire: "Facciamo l'ennesima
rinegoziazione", riusciamo a liberare qualche risorsa da poter utilizzare per gli enti
culturali, piuttosto che per le manutenzioni ordinarie, liberando qualche altra liquidità
sulla spesa corrente, è esattamente il ragionamento politico che tanto si contestava e
che, scusate, viaggia in piena continuità con quella che era l'azione politica
dell'Amministrazione precedente, perché è questo che manca, che è esattamente quello
che, tra l'altro, ha già ben esplicitato anche la Consigliera Artesio. Ma prima di arrivare
alla riflessione politica, entro nel merito anche dell'altra delibera, dove invece si
prolunga nel tempo, dal 2024, se non erro, al 2036, il debito a carico della Città di
Torino, e quindi viene normale, non bisogna sotto questo fronte essere competenti, sotto
il fronte tecnico, capire che allungando i tempi del debito, si allunga anche il debito,
perché si aumentano anche gli interessi e quindi la nuova scadenza fissata è al 2036,
continuiamo ad indebitare la Città pur di liberare un minimo di risorse e pensare al
domani, o all'oggi, forse, o ai prossimi due anni di mandato, ultimi, e non pensando,
con una visione molto più ampia, a quella che deve essere la salute economica delle
risorse economiche dell'Ente per il futuro delle prossime generazioni. Su questa
delibera, se proprio anche qui dobbiamo citare quale può essere un elemento,
comunque, positivo, è l'estinzione del contratto di derivato. Però pongo anche qui delle
riflessioni, perché poi in delibera, specialmente in politica, le parole di nuovo sono
importanti e l'estinzione del contratto di derivato, che, ripeto, sicuramente può essere
registrato come un elemento positivo, in delibera, viene citato, verrà estinto
anticipatamente, ma ad un valore positivo di chiusura di quella stessa determinazione,
viene rimandata ad un momento successivo, a delle verifiche successive, e quindi il
valore di mercato su cui poi bisogna fondare questa estinzione, non è citato in delibera,
di nuovo. Io mi auguro che si riuscirà ad arrivare all'estinzione del derivato, del
contratto di derivato che, tra l'altro, è quello a cui fa riferimento, ha detto l'Assessore
che cerca, all'interno del testo della narrativa, parliamo di quei circa 25 milioni e quindi
della chiusura di quel contratto. Tra l'altro le verifiche a cui si rimanda sono una verifica
interna e poi anche la verifica dell'agenzia privata, cito, Finance Active S.r.l., che poi è
l'ente preposto, terzo, indipendente, per effettuare la verifica di fattibilità. E quindi
anche qui io mi auguro riusciremo a estinguere almeno quell'unico derivato, ma dallo
scritto e dalla narrativa della delibera, in questo momento io non posso avere certezza
neanche di questo. Mi sembra un po', ed entro sotto il fronte politico, e quindi, provando
a porre una riflessione politica, mi sembra un po': "Dateci il voto, la narrativa è
abbastanza così, non precisa, carta bianca, e poi ce la vediamo noi", cosa che capita
abbastanza sovente, devo dire. Comunque, la questione centrale è quella che a queste
due proposte del Consiglio Comunale non è seguito, né prima e né dopo, e né in questo
momento, nessuna presa di posizione politica, nessuna azione, nessun atto che ci dica,
almeno ci dica qual è la posizione…, Assessore, mi ascolta? Qual è la posizione politica
rispetto alla questione centrale del debito pubblico di tutti gli Enti, non sono quelli degli
Enti territoriali comunali di questa Amministrazione. Cioè, cosa vogliamo fare?
Vogliamo continuare a rinegoziare i vecchi debiti, i vecchi mutui per riuscire a liberare
qualche risorsa economica e riuscire a fare qualche piccolo intervento sulla Città?
Oppure, visto e considerato che non siete più una forza di Opposizione, ma
amministrate questa Città, ne amministrate di diverse, avete diversi Comuni
un'importanti in tutta Italia, penso a Livorno, tanto per farvi un esempio, siete a capo del
Governo, quindi governate questo Paese, sotto il fronte del debito pubblico quale
posizione volete prendere? L'Amministrazione di Torino cosa vuole fare rispetto al
debito pubblico? Perché di questo parliamo, perché poi abbiamo voglia, avete voglia a
venire a dirci che si tagliano i servizi, si esternalizza, si privatizza, si fanno le 106, non
si possono utilizzare in autonomia gli oneri di urbanizzazione, non si ha più autonomia
politica, decisionale, a prescindere da chi governa, finché tutti gli Enti Pubblici sono
tenuti al cappio da delle condizioni finanziarie per la quale è impossibile uscirne. Vi dò
un dato…

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

MONTALBANO Deborah
Sì. Cercando di portarvi nel merito su questa riflessione che sto cercando di porre. La
prima delibera cita, pone un elemento molto interessante, cioè dice che: "Il primo
gennaio del 2007, il debito residuo, mi riferisco a quella dei 387 milioni, eccetera, "il
primo gennaio 2007 il debito residuo era pari a 474.272.125,62 Euro; al 30 giugno
2018, il debito residuo…"

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

MONTALBANO Deborah
Sì, arrivo, finisco solo questo ragionamento. È di 387 milioni, quello, 989.634,27 Euro,
cioè, in 11 anni questa Amministrazione è riuscita a ridurre il debito residuo per la
grandiosa cifra di 86.282.491,4 Euro, in 11 anni. Allora, finché non si mette in
discussione l'impianto strutturale, i parametri che legano il rapporto tra il pubblico e le
strutture finanziarie private, perché, Presidente, c'è qualcuno che ha fatto un'ottima
operazione finanziaria, ma non è il Comune di Torino, qui è la Banca Sanpaolo, su
questo non ci sono dubbi. In funzione di questo io non ritengo di astenermi o di votare
contro, ma proprio per dare un segnale forte, che sotto il fronte politico, politico,
dobbiamo mettere in discussione questa tematica centrale, perché da questa possiamo
intervenire su tutte le altre, su tutte le altre. Io non parteciperò al voto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Capogruppo Tresso, prego, ne ha facoltà per 10 minuti.

TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. Ma allora io riprendo velocemente, intanto un tema che avevo già
espresso nella trattazione dell'interpellanza in un discorso: "Risanamento finanziario
della Città", cioè qui mi sembra, Assessore Rolando, che lei ci stia di nuovo
riproponendo un tema, che è quello, pochi, sporchi, maledetti e subito, questo in termini
di soldi. La ringrazio anche per l'attenzione che mi sta dedicando. Vede, lei ci racconta
…, sì, io spero che mi ascolti, però mi ha già spiegato che ascolta con un orecchio e
parla con l'altro. Io spero che…, non parla con l'orecchio, ma insomma, ascolta con un
orecchio e con l'altro. Ci ha già spiegato che, sostanzialmente, lei propone una
negoziazione di mutui, secondo queste due delibere, una che perlomeno ha il pregio di
fare un po' di pulizia sul discorso dei tassi, peraltro non con questi evidenti vantaggi,
perché mi sembra davvero stiamo parlando di cose risibili, ma la vera sostanza è che sui
17 mutui su cui si è spalmato il debito, il Comune propone alle banche di mantenere
variata la scadenza, ma variamo le rate. Benissimo, in pratica, si paga meno subito, si
risparmiano questi 42 milioni che possono essere spesi fino al 2028, e pagheremo di più
dopo, per dirlo in soldoni. Sostanzialmente, quindi, voi avete da subito una ventina di
milioni sul biennio che potete utilizzare per la spesa corrente, sulla cultura e per fare
qualcos'altro che era previsto di fare, probabilmente, con il Piano dimissioni, ma che vi
siete resi conto che anche su quello non siete riusciti ad andare in porto e quindi dovete
fare un qualcosa un po' da colpo di pinna, di qualcuno, qualcuno che sta annaspando,
deve pareggiare i bilanci, trova un escamotage di questo genere, ribaltando poi gli oneri
di questo debito maggiore contratto, successivamente a chi verrà dopo. Ora, la Città
sostanzialmente utilizza le risorse che erano destinate a rimborsare i vecchi debiti per
pagare la spesa corrente, questa è proprio la summa che lei ci sta esprimendo e lascia a
chi verrà dopo il 2029 il compito di pagare gli arretrati, questo è un po' quello che è la
sostanza e che i Consiglieri della Maggioranza si prestano a votare. Le delibere che lei
ci ha illustrato, a parte quella che, come dicevo, faceva un po' di pulizia sul discorso
degli interessi, la seconda ci dice che stima un derivato, ebbè, grazie, un derivato che di
per sé è positivo, e quindi è anche facile farlo. Ma che cosa ne faremo degli introiti
ancorché oggi non chiariti, non definiti, che verranno, appunto, introitati grazie a questa
estinzione? Lo utilizzeremo per saldare il debito? Almeno ci può dire che li allocherà in
un fondo e verranno utilizzati, quelli sì, per risanare un debito, piuttosto che fare degli
investimenti sani, questa volta, non di nuovo di produrre solamente disponibilità per la
Spesa corrente, perché la Spesa corrente va, diciamo così, pagata su altri bilanci, con
altre entrate. Quindi io, ribadisco, da un lato abbiamo un debito residuo di 388 milioni,
più 68, e alla fine dell'altra sono 456, in tutto circa 52 milioni in più. Io mi chiedo come
questo sia coerente col Piano di rientro e vorrei ben sperare che la Corte dei Conti ci
metterà, comunque, qualche osservazione, perché francamente mi sembra che tutta la
narrativa che è stata fatta sulla necessità di dover risanare, dover rientrare sul debito,
non sta dando minimamente delle azioni che in quel senso vadano. Io temo, proprio per
concludere in maniera molto, molto sintetica, che la narrativa che finora ci avete
raccontato, il referente dei conti che avete trovato in questa Città, in realtà sta iniziando
a diventare il vero tema, che è quello di che situazione lascerete ai posteri, ma che cosa
lascerete a chi verrà dopo, perché voi avete trovato una situazione… Iaria, basta,
veramente adesso basta, perché te lo dico a nome del Consiglio. Veramente voi avete
trovato una situazione sicuramente di indebitamento forte, che aveva delle ragioni
strutturali, aveva tutta una serie di logiche a cui voi, giustamente, avete opposto
politicamente la vostra retorica, ma in questo momento, ci chiediamo davvero, voi state
incrementando il debito, riuscite a pareggiare i Bilanci con queste misure straordinarie,
che denotano tutta la vostra difficoltà di invece riuscire, sistematicamente, a condurre
una politica finanziaria per questa Città, e lasciate a chi verrà dopo una situazione
ancora più compromessa, perché comunque non si vede un trend, che, se non altro, era
stato impostato dalla precedente Amministrazione. Questo è il vero tema: cosa lascerete
a chi verrà dopo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Prego, Consigliere Fornari, ne ha facoltà per dieci minuti.

FORNARI Antonio
Grazie, Presidente. Diventa complicato intervenire, anche su due delibere importanti,
che portano un vantaggio alla Città nel breve periodo, quindi negli anni che sono più
difficili di riduzione o comunque di sostenibilità del debito del Comune di Torino e che
in un certo senso permettono, con queste due delibere, di affrontare i prossimi anni, che
sono gli anni più duri. Invece anche su queste delibere dalla parte delle Minoranze ci
sono stati degli interventi abbastanza incomprensibili, rivendicando delle richieste su
Cassa Depositi e Prestiti. Io vedo qui in Aula l'ex Sindaco Fassino, nonché ex
Presidente ANCI, nonché membro del CdA di Cassa Depositi e Prestiti, magari può
anche intervenire dopo sulla questione per specificare bene come mai negli anni passati
Cassa Depositi e Prestiti non è intervenuta in maniera massiccia aiutando i Comuni e
quello che in teoria si potrebbe fare nei prossimi anni, può dare magari un indirizzo,
visto che è qui in Aula e che il Consigliere a fianco, Lo Russo, rivendicava e quindi
un'azione maggiore, incisiva del Governo, che ovviamente è da pochi mesi, ma che
deve già risolvere tutti i problemi che ci sono in corso e che si sono succeduti negli
anni, così come il Comune di Torino si è dovuto sobbarcare tutti i problemi precedenti e
che sta risolvendo. Queste due delibere in piccola parte risolvono o comunque danno un
aiuto nei prossimi anni a venire, che sono, come dicevo, quelli più difficili. Perché?
Qualcuno parlava di maggiori oneri per l'Ente fino al 2036; ovvio, basta fare dei calcoli
di matematica finanziaria attuariale, un euro del 2018 non può essere paragonabile a un
euro del 2036, è normale che le cifre poi aumentino, se si aumenta il debito, se si
aumenta il periodo e se si va con gli anni a variare. Quello che non cambia, qualcuno
chiedeva, è la rata. L'operazione, nel complesso, non genera squilibri, il pagamento
della rata sarà sempre il medesimo. Alla fine… (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). No, non è detto, deve leggerlo. L'operazione, nel suo complesso, io
leggo, non genera squilibri tra le annualità, negli importi dei corsi al servizio del debito,
in quanto l'Ente procederà, anche dopo il 2024, e fino al 2034, al pagamento della
medesima rata, quindi è scritto anche in delibera, probabilmente è sfuggito. Oppure
qualcuno chiedeva come verranno riutilizzati questi risparmi; anche questo è scritto in
delibera, verranno utilizzati per permettere il finanziamento e spesa corrente degli enti
culturali e delle manutenzioni ordinarie, permettendo quindi al Comune di rientrare in
quell'equilibrio strutturale, che non c'era negli anni passati, e di utilizzare le entrate
straordinarie che si verificheranno nei prossimi esercizi, derivanti da dismissione di
immobili o da oneri di urbanizzazione su operazioni straordinarie, in modo da utilizzare
in modo prioritario investimenti e manutenzione di carattere straordinario. Quindi anche
questa parte è scritta in delibera. Su queste due delibere, sinceramente, vedo solo
vantaggi per la Città: la semplificazione della struttura del tasso di interesse; si parlava
di 17 contratti, ne avremmo solo uno, è un vantaggio; per qualcuno può essere un
vantaggio insignificante, comunque è un vantaggio. Il fatto di non avere più un derivato,
e anche quello è un altro vantaggio. La certezza di avere un tasso fisso nei prossimi
anni, e quindi non dover stare con un tasso variabile legato all'andamento del mercato,
anche quello è un altro vantaggio. Poi il ruolo delle Minoranze, dell'Opposizione, lo
comprendo, è sempre quello di dover comunque contrastare la Giunta, criticare la
Giunta. Da parte mia e credo anche dalla Maggioranza, su questi due delibere si vedono
solo vantaggi per la città nell'immediato e nei prossimi anni e quindi voteremo
convintamente "sì" a queste due delibere. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Prego, Consigliere Fassino, ne ha facoltà per cinque minuti.

FASSINO Piero
Sì, guardi, basterebbe l'imbarazzo dell'intervento del Consigliere Fornari a dimostrare i
problemi. In genere il Consigliere Fornari è molto asseverativo, anche qualche volta
aggressivo, oggi era in chiaro imbarazzo nell'intervenire, perché alla fine della fiera, fa
52 milioni in più di indebitamento, punto e finito. Così è scritto! Fa 34 milioni di
indebitamento in più su una delibera e 18 sull'altra, 34 su 18, fa 52. In cambio di un po'
di fiato, a breve, che questo è, state indebitando la città di 52 milioni in più. Ora, io,
guardate, aspettavo che arrivasse questo momento, perché siccome sono due anni e
mezzo che ne raccontate di tutti i colori sulle situazioni di indebitamento, raccontando
anche un sacco di sciocchezze, avete fatto credere a questo Consiglio e alla Città che
c'erano dei debiti fuori bilancio, poi la Corte dei Conti ha detto che non era vero. No,
non era vero, vada a leggere, se no avrebbe proceduto, invece non ha preso nessun
procedimento, perché non c'erano debiti fuori bilancio. Avete raccontato tutta una
vicenda su GTT, che l'archiviazione della scorsa settimana ha dimostrato era…, ha
gestito tutti i suoi conti assolutamente in modo regolare. Avete raccontato, e continuate
a raccontare - allora ci ritorno, visto che lei lo ha richiamato - che il D.L. 35 in realtà è
un indebitamento; il D.L. 35, a norma di legge, non è un indebitamento e non lo è dal
punto di vista fattuale, perché è legato ad un'operazione di radiazione di crediti non
esigibili, con una anticipazione a 30 anni, senza interesse, che è molto diverso da
rinegoziare un mutuo al 4 e fischia per cento. Le dirò una cosa in più, Consigliere
Fornari, siccome lei spesso richiama il D.L. 35, il Vicepresidente del Consiglio Di
Maio, qualche giorno fa, ha dichiarato che per dare maggiore fiato ai Comuni, il
Governo intende nuovamente rinnovare il D.L. 35, addirittura estendendone
l'applicazione. Presumo che, se lo farà, la Città di Torino lo utilizzerà, non veniteci poi a
dire che quella è un'operazione virtuosamente, mentre, se lo facevo io, era debito. In
quanto alla Cassa Depositi e Prestiti, la Cassa Depositi e Prestiti, ha, e lo so perché lei
ha ricordato i miei incarichi, non tanto come membro del Consiglio di Amministrazione
a rappresentare l'ANCI lì, in quella sede, ma come Presidente dell'ANCI io ho
negoziato con la Cassa Depositi e Prestiti nei tre anni in cui ho fatto il Presidente
dell'ANCI, ogni anno la rinegoziazione del mutuo è a vantaggio degli Enti Locali, a
tassi di interesse che non erano il 4 e fischia per cento, ma erano più bassi, sempre al di
sotto del 3%, e spesso anche molto al di sotto del 3%. Allora, per tutte queste ragioni io
credo che voi state facendo un'operazione che, come dire, smentisce quello che avete
raccontato per due anni, che spesso la Sindaca, assente oggi, non esita a dire, cioè
quando andremo via, i conti saranno a posto; quando andrete via può darsi che siano a
posto, saranno a posto con 52 milioni di debito in più. Per adesso, poi vedremo se alla
fine non saranno anche di più di 52, perché la realtà è che anche questa operazione
conferma che non c'è una politica delle entrate in grado di reggere il bilancio, tanto è
vero che è ricorretto "operazioni straordinarie", come la rinegoziazione, come
l'alienazione di quote societarie di IREN, che potete fare grazie al fatto che io da
Sindaco ho fatto riformare lo Statuto, consentendo a IREN di adottare una norma che
consente a IREN di cedere quote senza che gli azionisti perdano il controllo del
Consiglio di Amministrazione, ma sono tutte operazioni straordinarie e quindi io penso
che oggi voi acquisite un po' di soldi per fare le cose che dite in delibera, tra l'altro
rivelando, in modo più chiaro, una stortura del bilancio, così come l'avete definito fin
qui, e cioè di finanziare la spesa della Cultura in conto capitale e siccome si è detto
spesso che una delle ragioni per cui la Cultura era in difficoltà, era in ritardo dei
pagamenti agli Enti Locali, bisogna sapere che mettere in conto capitale la spesa della
Cultura, siccome il conto capitale è alimentato dalle risorse che derivano dalle
urbanizzazioni e dagli oneri di valorizzazione, soltanto al 31 dicembre di ogni esercizio
tu sei in grado di sapere se onori o no il conto capitale. Aver messo la Cultura in conto
capitale avrebbe aggravato ulteriormente i ritardi di erogazione delle risorse al sistema
culturale. Adesso correggete, tanto è vero che dite che una parte di queste risorse
saranno messe sulla spesa corrente, sottolineo che una spiegazione così chiara del fatto
che avevate messo una spesa in conto capitale che avrebbe aggravato la situazione
Cultura, non avete mai avuto l'onestà intellettuale di dirla e adesso finalmente emerge.
Per tutte queste ragioni io dico che voi state facendo un'operazione, probabilmente,
come dire, obbligata, perché non siete in grado di far altro, siete costretti a fare
quest'operazione. Rivelo un elemento di stile, come dire, che forse avreste potuto
risparmiarci, la delibera dice che: "La Banca è venuta a proporci", presumo che la
Banca è stata sollecitata a proporci, e che non sia stata un'iniziativa spontanea della
Banca di venire a proporci la rinegoziazione, ma che la Città abbia chiesto la
rinegoziazione a cui la Banca, naturalmente si è detta disponibile, anche perché ne ha
certamente un utile dal punto di vista degli interessi maggiori che incasserà. Detto
questo, per tutte queste ragioni, noi critichiamo, diciamo, censuriamo questa vostra
scelta e riteniamo che voi state facendo un'operazione che ha un unico esito, quello di,
appunto, aumentare il debito della Città e quindi di aggravare il carico che sarà lasciato
alle generazioni future.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Consigliere Iaria, prego, ne ha facoltà per cinque minuti.

IARIA Antonino
Grazie, Presidente. Ma, non so se ero distratto, ma noi facciamo questa operazione,
forse qualcuno se ne è dimenticato, anche per risolvere alcuni puffi lasciati della
precedente Amministrazione; i puffi sono debiti, per chi conosce un pochino il gergo,
però ci hanno lasciato un pochettino di debito, un disavanzo strutturale, non sto lì a
ripetere sempre queste cose qua. Il fatto di avere un po' più di cassa ci permette di,
veramente, lasciare il Comune meglio di come l'abbiamo trovato, proprio per questo,
perché stiamo consolidando una situazione che, quando siamo, appunto, partiti come
Amministrazione, aveva un disavanzo strutturale accertato. Quindi una piccola
differenza c'è. È anche vero che, non l'hanno mai detto, anche la precedente
Amministrazione aveva ereditato un disavanzo, debiti, però si è chiaramente ben
guardata dall'attaccare Chiamparino e altri per aver lasciato quel debito; ha fatto delle
operazioni, sempre dicendo che andava tutto bene, però le operazioni le faceva; almeno
noi siamo più sinceri, le operazione le facciamo perché effettivamente abbiamo
ereditato qualche problemino: i debiti del comparto Cultura, i debiti di GTT, Infra.To;
non da soli, perché non lo facciamo da soli, perché lo facciamo anche insieme ad altri
Enti, però il concetto fondamentale è che c'è una piccola differenza, noi lasceremmo,
effettivamente, con un'operazione simile alla vostra, una situazione migliore, proprio
perché consolidiamo in maniera certa tutta una serie di partite che prima erano molto,
molto, aleatorie. Quindi, diciamo, quello che erediteranno i nostri figli, non sarà una
situazione rosea se non cambia anche dal punto di vista del Governo, diciamo, un
approccio verso gli Enti Locali diverso, tutti gli Enti Locali, però sicuramente sarà
corretto, sincero, certificato; una cosa molto importante, cioè la certificazione di tutte le
partite che noi lasciamo con una via di risoluzione. L'altro discorso è su come si usa la
cassa che paghiamo a debito adesso per il futuro, è chiaro che una parte di questa cassa,
di questi soldi che noi possiamo utilizzare adesso, saranno utilizzati per investire in
modo da ridurre i costi del futuro. Quindi, sicuramente avremo un debito in più fra un
po' di anni, però se investiamo bene, come faremo e come stiamo già facendo, noi
riduciamo altri costi e quindi bilancio sarà sicuramente meno di quei 50 milioni di euro
in più del debito che avete citato, perché si andranno a ridurre altri costi su operazioni
che stiamo già mettendo in atto su molti fronti, che non sto qui a elencare. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Assessore, vuole intervenire che non ci sono più iscritti? Prego.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Intanto, prima una premessa: noi, se abbiamo ristrutturato dei mutui e li abbiamo
riorganizzati, diremo, quando andiamo via, che l'abbiamo fatto, come l'abbiamo detto
prima. Secondo, tutte le ristrutturazioni di mutuo che sono state fatte, questa è la
seconda dopo quella della Cassa Depositi e Prestiti dell'anno scorso, rispondono alla
legge, rispondono alla Legge dell'invarianza finanziaria e quindi, come tali, non hanno
effetti di amplificazione del debito, perché sennò non sarebbe accettato dalla norma.
Terzo, le indicazioni che si possono trovare nella delibera, nella parte preliminare,
dicono gli uffici qual è il tasso di riferimento oltre il quale non possono andare, oppure,
nel caso dell'estinzione del derivato, dicono qual è l'importo sopra il quale non si può
andare. Io me l'ero dimenticato il derivato. Ricordo che tutto il mondo sostiene, non
Rolando, che i derivati sono una scommessa, non sono un'assicurazione, e quindi,
siccome tutto il mondo ha questa tesi, sia a sinistra che a destra, e sia se uno parli con
Stigler, o che parli con un altro economista, eliminare un derivato, quello, ovviamente,
nei confronti dell'Istituto con cui si negozia, perché diventa un po' difficile eliminare un
derivato con un Istituto con il quale non si negozia, se non c'è l'Istituto, Jp Morgan non
c'è, ovviamente sarà oggetto di un altro tema, quando ridisegneremo i derivati. Vengo
all'anticipazione, l'anticipazione straordinaria di liquidità, che non si chiama mutuo solo
per un effetto legislativo, come ho già spiegato, perché qui non è il caso che racconti la
storiella di un animale che nuota come un'anatra, che starnazza come un'anatra, è
un'anatra, l'anticipazione costa 3,50 di interesse all'anno, 25 milioni, e quando supera il
vincolo dei 500 milioni di copertura dei residui è un debito, lo dice la norma, è un
debito, si chiama anticipo…, lo dice la norma. Siccome ha una quota capitale, una quota
interessi e si paga in 30 anni, è un debito, è un finanziamento, esattamente uguale a
quello di una banca, poi l'hanno chiamato così perché sennò l'Unione Europea mandava
tutti quanti a 48, come si dice in gergo. Poi è stato sollevato il problema dell'utilizzo di
questi fondi. Noi abbiamo guardato, ovviamente, e i grafici che sono stati fatti vedere a
tutti quelli che li hanno potuti vedere in Commissione, dimostrano che in questo modo,
pur prolungando il debito e la quota capitale del debito, si ottiene una curva che
penalizzerà un po' di più gli esercizi futuri, ma siccome, com'è noto, tutti i mutui usano
il metodo francese, e qui vengo a una delle domande fatte dalla Consigliera
Montalbano, è ovvio che nei primi anni la quota capitale nel metodo francese prevede
che se ne paghi di meno, si paghino più interessi, e dopo si inverte il principio. Questa è
la struttura dei mutui, sono fatti così. Venendo invece a temi di più ampio respiro, e i
riferimenti sono stati fatti a quello che vuol fare questo nuovo Governo con la Cassa
Depositi e Prestiti, abbiamo sentito anche noi che ci sono notizie che riguardano sia la
riproposizione di un decreto 35 per gli Enti Locali e che l'interlocutore, com'è stato
precedentemente nel 2013, sarà esattamente Cassa Depositi e Prestiti, perché gli Enti
territoriali hanno avuto come contropartita il MEF diretto e si sono finanziati tramite
questo meccanismo, invece gli Enti Locali andranno in CDP. Noi, non sarà sfuggito agli
attenti osservatori della Minoranza, che cinque città molto indebitate hanno fatto un
piccolo manifesto nei confronti di questo Governo, sono città che sono gestite da
Amministrazioni diverse, Milano, Torino, Bologna, Napoli, me ne scappa una…,
Genova. Genova ha quasi il parametro che ha Torino. Genova ha un parametro, me lo
diceva oggi il Presidente Gros-Pietro, che per fortuna era vicino a me nel banco, che
Genova ha quasi il parametro di difettosità, si può dire, sul tema dei finanziamenti a
medio e lungo termine che ha Torino, ovviamente tenendo conto delle partecipate, un
po' di meno, ma è lo stesso problema nostro. E vengo ai tassi, a tutta la dissertazione
fatta sui tassi. I tassi di mercato tra un Ente Locale che ha una tripla B, cioè che due
NOC, due NOC sopra il junk bond, i tassi sono questi e non sono diversi e sono più
bassi, di poco, di quelli che c'erano prima, in un momento in cui stanno ripartendo i
tassi di mercato. Se noi avessimo stipulato, avessimo avuto la possibilità di stipulare a
luglio, addirittura avremmo avuto ancora un po' più alto vantaggio nei tassi. Infine dico
l'ultima cosa che ha già detto il Consigliere Fornari, che purtroppo la matematica
finanziaria dà un valore diverso, non purtroppo, perché è così, alle lire nel tempo, lo
impariamo tutti quando facciamo un esame al Ragioneria o in un istituto tecnico,
studiando l'economia aziendale, senza andare a disturbare la matematica attuariale della
statistica superlativa, i soldi pagati dopo 10 anni sono diversi dai soldi pagati oggi. Il
sistema di valutazione che consente di pareggiare questi flussi, lo Stato lo ha definito
con una Legge, quella norma è rispettata, si fanno i calcoli obbedendo a quella legge, si
usano i tassi di riferimento di mercato, quindi nessuno può dire che i tassi che sono stati
fatti oggi si scontrano con qualcosa, com'è stato detto, di antieconomico. Noi, quando
usciremo, comunque ribadiremo quello che abbiamo fatto, eh, lo scriveremo nel
documento, non è che non lo diremo; noi siamo arrivati qui, avevate appena rinegoziato
i mutui nel 2014, lo ricorderete perché l'abbiamo trovato nei conti, e i tassi erano quelli
che abbiamo trovato noi oggi. Noi cerchiamo di prendere un piccolo vantaggio,
abbiamo detto perché ci aiuta questo vantaggio, ma non aiuta solo questa Giunta,
chiunque verrà dopo, fino al 2024-2025, avrà un vantaggio sull'utilizzo della spesa
corrente, a parità di condizioni. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie.
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